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Interpreti storici di Filippo Marchetti e Alberto Franchetti

Data
26/09/2008

Cantante
Interpreti storici di Filippo Marchetti e Alberto Franchetti

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Note Biografiche
Mi sono chiesto perché ho voluto abbinare questi due compositori tanto diversi nella personalità umana ed artistica, tanto lontani nello stile musicale ed accomunati, forse, solo dall’assonanza dei loro cognomi.

Ad ogni buon conto, attingendo come sempre dalla mia collezione di semisconosciuti artisti, ho preparato questa breve selezione di brani.

FILIPPO MARCHETTI
Filippo Marchetti nacque a Bolognola nel 1831 da una famiglia di piccoli proprietari terrieri. Dopo i primi studi musicali si trasferì a Napoli dove conseguì il diploma presso il Conservatorio San Pietro a Majella di Napoli sotto la guida del maestro Carlo Conti. Qui venne seguito anche da Mercadante che gli predisse un futuro da operista. Tornato a casa si dedicò alla composizione della sua prima opera, Gentile da Varano, su libretto del fratello Raffaele che fu eseguita per la prima volta nel 1857 al teatro Nazionale di Torino. La produzione operistica comprende i seguenti titoli:
1. Gentile da Varano (Raffaele Marchetti), (Torino – Teatro Nazionale - 30/01/1856)
2. La demente (Giuseppe Checchetelli), (Torino – Teatro Carignano - 27/11/1856)
3. Il paria (Giuseppe Checchetelli), mai rappresentata
4. Romeo e Giulietta (Marco Marcello), (Trieste – Teatro Comunale - 24/10/1865)
5. Ruy Blas (Carlo D'Ormeville), (Milano – Teatro La Scala - 3/4/1869)
6. Gustavo Wasa (Carlo D'Ormeville), ( Milano – La Scala - 07/02 1875)
7. Don Giovanni d’Austria (Carlo D 'Ormeville), (Torino – Teatro Regio 11/03/ 1880)
Il grande successo fu raggiunto solo con il Ruy Blas, opera che fu rappresentata in ben 103 città europee sempre con grande successo. Solo Parigi fu negata al compositore marchigiano causa la ferma opposizione di Victor Hugo a veder rappresentata quest’opera il cui libretto era tratto da un suo dramma. Il successo continuò almeno fino alla prima guerra mondiale dopo di che l’opera entrò lentamente nell’oblio fino al recupero effettuato alcuni anni fa ad Jesi.
Negli ultimi anni si dedicò alla composizioni sinfoniche, arie da camera e brani d’ispirazione popolare.
L’apprezzamento ricevuto dalla Regina Margherita gli permise di avere un ottimo rapporto con la casa regnante dalla quale ricevette vari riconoscimenti non ultima l’intitolazione, ancora vivente, del teatro di Camerino. Dal 1881 al 1886 fu presidente della Real Accademia di S. Cecilia di Roma, di cui diresse il Liceo Musicale fino al 1901.


FRANCHETTI ALBERTO (Torino 1860 – Viareggio 1942)
Di nobile discendenza nacque a Torino nel 1860 figlio del barone Raimondo e di Sara Rothschild. Dalla madre, valente pianista, ereditò la passione per la musica e, vinta l’opposizione paterna, si recò a Venezia per iniziare gli studi che poi completò, fatto che influenzò il suo stile compositivo, al Conservatorio di Monaco di Baviera ed a quello di Dresda dove studiò con Draeseke e Dretschmer e dove si diplomò nel 1884. Di questo stesso anno è il suo primo successo, una composizione sinfonica composta come compito scolastico che, eseguita in pubblico, riscosse grande successo ed ebbe immediata diffusione su scala mondiale. Nel 1888, al Comunale di Bologna, va in scena la sua prima opera, Asrael. L’opera piacque e lo stesso Verdi, interrogato dalle autorità di Genova, intenzionate a festeggiare Cristoforo Colombo con una nuova opera a lui dedicata, sul nome del compositore a cui assegnare tale compito, fece immediatamente il nome del giovane barone. Allo stesso scopo venne assegnato al giovane Illica il compito di scrivere il libretto dell’opera. Fu l’inizio di una lunga amicizia costellata di grandi litigi che confermarono l’incompatibilità artistica fra i due.
Passano alcuni anni dove il Fianchetti tentò altri successi operistici ma dovette aspettare il 1902 e la Germania per riassaporare il successo internazionale.
Musicista colto e raffinato, influenzato dalla formazione germanica ed accusato di seguire troppo questo stile, fu compositore incontentabile con il quale era molto difficile collaborare. La sua musica era difficile e mancava di quell’immediatezza che tanto faceva presa sul pubblico della sua epoca. Del trio Franchetti/Puccini/Mascagni era considerato il più promettente ed il più colto. Si ritirò a vita privata nel 1928 dopo aver diretto per due anni il Conservatorio di Firenze.

LE SUE OPERE
• ASRAEL ( Ferdinando Fontana), Reggio Emilia, teatro Municipale, 11/02/1888i
• CRISTOFORO COLOMBO – (Luigi Illica), Genova, teatro Carlo Felice, 6/10/1892
esistono diverse versioni anche perchè alcuni anni dopo furono riuniti il terzo ed il quarto atto in uno solo; un nuovo terzo atto, su testo di Arturo Rossato, fu rappresentato a Milano, teatro alla Scala il 17 gennaio 1923
• FIOR D'ALPE – (Leo di Castelnovo (Leopoldo Pullé)), Milano, teatro alla Scala, 15/03 189
• IL SIGNOR DI POURCEAUGNAC – (Ferdinando Fontana), Milano, teatro alla Scala, 10/04/ 1897
• GERMANIA –(Luiigi Illica), Milano, teatro alla Scala, 11/03/1902
• LA FIGLIA DI IORIO –(Gabriele D'Annunzio), Milano, teatro alla Scala, 29/03 1906
• NOTTE DI LEGGENDA – ( Giovacchino Forzano) Milano, teatro alla Scala, 14/01/ 1915
• GIOVE A POMPEI – (in collaborazione con Umberto Giordano, libretto di Luigi Illica ed Ettore Romagnoli), Roma, teatro all'aperto La Pariola, 5 luglio 1921i
• GLAUCO - opera in tre atti, (Giovacchino Forzano), Napoli, teatro San Carlo, 8/4/1922
• FIORI DEL BRABANTE – (Giovacchino Forzano), Torino, teatro Regio, 10/02/1930; opera a più mani: Franchetti compose i quadri intitolari Il Brabante e La kermesse del villaggio di David Teniers

Tanto fu artista colto e raffinato, tanto fu compositore tecnicamente valente, tanto il suo privato fu eccentrico. Amò le donne (ebbe più matrimoni tutti finiti male), il cibo, i cani e le auto. Fu fra i promotori dell’Automobil Club di cui fu anche presidente. Visse spesso al di sopra delle sue cospicue possibilità tanto da costringere il nobil genitore ad intervenire per saldare i suoi numerosi debiti. Non si conoscono le ragioni che lo spinsero a rinunziare dopo appena due anni all’incarico di direttore del Conservatorio di Firenze, incarico che gli venne offerto direttamente senza alcun concorso od esame. Trascorse gli ultimi anni a Viareggio dove si spense nel 1942 ormai dimenticato da tutti.

Commento
I CANTANTI
CORRADETTI FERRUCCIO (San Severino Marche 1866 / New York 1939)
Artista poliedrico che si dilettava anche nella prosa. Fu fra i primi ad incidere dischi ed incise anche varie scene dialettali e scene comiche. Sposò il soprano Bice Adami dalla quale ebbe una figlia, la soprano Iris Adami Corradetti. Non nascose mai la sua simpatia per il socialismo e ciò gli creò spesso vari problemi. Nel 1913 emigrò definitivamente negli Stati Uniti dove continuò la carriera fino alla fine degli anni venti. Dopo il ritiro si dedicò all’insegnamento.
Per le altre schede visitate il mio sito: www.lavoceantica.it

ELENCO BRANI:
RUY BLAS
01) Io ferito…ai miei rivali cedere – Ferruccio Corradetti – Gramophone 52244
02) O madre mia dall’intimo – Tina Desana – Fonotipia 92665
03) C’era una volta una duchessa – Laura Del Lungo – Fonotipia 92641
04) Larva adorata – Tina Desana – Fonotipia 92666
05) Vuol dir che voi don Cesare – Gino Martinez Patti / Oreste Luppi – Fonotipia 39732/33
06) Grazie signor…o dolce voluttà – Carmelo Alabiso / Nadia Svilarova – Columbia D 6061 – matrice b 2546 / b 2553
CRISTOFORO COLOMBO
07) Aman lassù le stelle – Ernesto Badini – Gramophone Record 052350
08) Ah! Il dì della vendetta – Elvira Ceresoli – Gramophone Record G.C. 53290
GERMANIA
09) Anch’io la visione – Matteo Dragoni – Gramophone Record 2-052222
10) Ferito prigionier – Giovanni Albinolo – Italia Record 120
11) Ascolta io morrò – Matteo Dragoni – Gramophone Record 7-52218
12) Studenti udite – Giuseppe Opezzo – Columbia E 2081 – matrice 11363
13) No, non chiuder gli occhi vaghi – Michele Tornese – Disco Zonofono X 1879
14) Tu non sei buono – Paola Koralek – Pathè Record 86335
LA FIGLIA DI JORIO
15) Rinverdisca per noi – Alberto Pauletick – Anker Record 15040

Roberto Marcocci

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