Giovedì, 01 Maggio 2025

Gotterdammerung

Aggiunto il 06 Ottobre, 2007


Richard Wagner

Gotterdammerung

Siegfried MAX LORENZ
Brunhilde ASTRID VARNAY
Gunther HERMANN UHDE
Hagen JOSEF GREINDL
Gutrune MARTHA MODL
Waltraute RUTH SIEWERT
Alberich GUSTAV NEIDLINGER
Woglinde ERIKA ZIMMERMANN
Wellgunde HANNA LUDWIG
Flosshile HERTA TOPPER
Erste Norn RUTH SIEWERT
Zweite Norn MELANIE BUGARINOVIC
Dritte Norn MARTHA MODL

Choir and Orchestra of the Bayreuth Festival 1952
JOSEPH KEILBERTH

Luogo e data di registrazione : Bayreuth, 1952.
Edizione discografica : Arlecchino, Archipel ed altre etichette - 4 cd a prezzo economico (anche in cofanetto col ciclo completo)

Note tecniche : audio più che buono. Prevalenza di voci a scapito dell’orchestra
Pro : l’eterno Max Lorenz
Contro : nessuno
Valutazione complessiva : images/giudizi/eccezionale.png

Come avevo già anticipato nelle precedenti recensioni sulla Tetralogia di Keilberth andata in scena nel 1952, Wieland Wagner decise, inaspettatamente e proprio prima dell’estate, di non dare a Bernd Aldehoff, il ben più difficile Siegfried del Gotterdammerung e preferire, per ragioni non ancora ben chiarite, il Siegmund del 1952 Gunther Treptow. Inaspettatamente, dopo alcune prove Treptow si tirò indietro e Wieland dovette cercare velocemente una sostituzione: Max Lorenz. Wieland mancò, almeno in quest’occasione, di tener fede alla promessa di tagliare i ponti con il Nazismo, designando in Max Lorenz uno dei piu’ grandi cantanti del Terzo Reich. Purtroppo dovette "turarsi il naso" anche per la mancanza di validi sostituti. Lorenz aveva perciò accettato la sfida destando sorpresa al nipote di Wagner. Infatti il tenore acconsentì di collaborare completamente con lui e si chinò di fronte alle sue drammatiche ed estetiche richieste. Lorenz era completamente coinvolto, assorbito nel lavoro creativo di Wieland, che divenne di fatto un’occasione di arricchimento per entrambi. Inoltre Wieland Wagner fece considerevoli modifiche alla sua produzione del Gottedammerung, come Walter Eichner notò nel Volksblatt (22 Giugno 1952) dopo aver frequentato diverse prove.
La mitica aura di Lorenz era perfino ispiratrice per Joseph Keilberth. Dopo aver condotto un Siegfried con una velocità ed una luminosità di portata innovativa nella storia dell’interpretazione della seconda giornata del ciclo wagneriano, sembrava quasi che egli desiderasse tornare ad una interpretazione più interiore per questo Gotterdammerung. Infatti predilesse tempi più lenti rispetto alle precedenti tre parti e il lavoro assunse una natura solenne, austera che ci ricorda da vicino le grandi letture di Wilhelm Furtwaengler (esempio preclaro e’ la marcia funebre del terzo atto).
A conti fatti, la scelta di Lorenz fu pienamente azzeccata e contribuì considerevolmente ad innalzare il livello qualitativo, già elevato, della Tetralogia. Il cantante, nativo di Dusseldorf, nel 1952 aveva 51 anni ed una carriera pesantissima (basti pensare che sostenne i ruoli principali wagneriani al Festival ininterrottamente dal 1933 al 1944). La sua cura maniacale per la dizione permetteva un maggior approfondimento del personaggio, un Siegfried sofferto e lacerato (la morte è chiosata da un toccante e sfumato "Brunhilde, heilige braut") che però non manca di quella spavalderia di cui è costellata la parte (il tradimento con Brunhilde, la scena con le Ondine). Insomma, un Lorenz ancor capace di strabiliare il pubblico con le sue capacità di prestigiatore della voce e la sua insaziabile voglia di stare al passo con i tempi, di aggiornarsi senza temere le novità. Non e’ un caso che fu protagonista di di nuove "prime", tra cui il "Der Prozess di Einem (1953 a Salisburgo la prima rappresentazione) e "Die irische Legende" di Egk (1955).
A fronte di tal partner, la Brunhilde della Varnay va a nozze. La sua forza dirompente travolge tutti e tutto, trascinando il Walhalla alla fine con la sua indimenticabile "scena dell’Immolazione", eseguita con freschezza ad audacia al limite dell’impossibile. E poi come poter rimanere insensibili di fronte ad una donna ferita nell’orgoglio, che si esprime con gli accenti di questa grandissima protagonista del canto wagneriano? Come poter rimanere impassibili alle sue scudisciate sonore quando grida con forza percussiva di travolgente potenza e d’interminabile lunghezza i suoi "Betrug" e "Verrat"? Grandissima artista, non c’e’ che dire!
E gli altri non sono da meno. Gli anni ’50 il ruolo di Hagen fu assoluto predominio di Greindl. Difficile trovare un cantante che potesse coniugare la cattiveria, la malvagità del personaggio con la viscidità, direi quasi "jaghesca".
Indimenticabile pure il Gunhter pavido di Uhde, capace di mostrare il lato meschino e vigliacco del personaggio, succube di tutti, incapace di poter influenzare il destino, soggiogato pure dalla sorella Gutrune di una sorprendente Modl. E fu veramente una sorpresa quando gli ascoltatori del Festival videro sulla locandina il nome della Modl, visto che solo l’anno precedente era stata Kundry. E la sua alta caratura e forte personalità, ci fa capire come la sua Gutrune sia meno gracile di quanto sembri e capace di "guidare" un fratello molle ed impalpabile come Gunther..
Nella nostra lista di eroine non possiamo non richiamare l’attenzione sulla Waltraute - intensa, torturata e di grande potenza drammatica - di Ruth Siewert, in possesso di un temperamento da attrice tragica. Per lei basti l’unica scena alla fine del primo atto, in cui tenta inutilmente di portare alla ragione la ribelle Varnay.
Alberich di Neidlinger nella sua norma, cioè eccezionale e Norne e Ondine d’impeccabile precisione musicale, in cui si nota la presenza lussuosissima della Modl (terza Norna) e Siewert (prima Norna).

Morale della favola, e’ un peccato lasciarsi sfuggire una Tetralogia così complessa ed allo stesso tempo innovatrice, capace di continuare quella nuova stagione che prenderà il nome di "Neue Bayreuth", portata agli altari successivamente con la prova di Clemens Krauss
Vittorio Viganò

Categoria: Dischi

 

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