Norma: interpreti

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Re: Margaret Price in Norma

Messaggioda pbagnoli » sab 08 nov 2008, 15:33

MatMarazzi ha scritto: E per voi chi sono le Norme significative degli ultimi vent'anni?

Salutoni,
Mat

Fuor che la Anderson e, per certi versi, la Gruberova, non saprei francamente chi indicare.
So che c'è chi ha fatto follie per la Cedolins, ma io l'ho trovata disastrosa nella registrazione; devo dire ad onor del vero che chi l'ha ascoltata dal vivo ha detto che in teatro era straordinaria ed in disco pessima :roll:
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Re: Norma: interpreti

Messaggioda Pruun » sab 08 nov 2008, 17:15

Ti riferisci al cd Bongiovanni?
A teatro c'ero e fu veramente bravissima, pur con molti, anche non lievi, limiti nella coloratura. Però mi ricordo che il broadcast genovese di pochi mesi dopo mi deluse assai e non conosco il cd: tutti, però, me ne han detto veramente peste e corna... per cui non l'ho mai acquistato!
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Re: Norma: interpreti

Messaggioda pbagnoli » sab 08 nov 2008, 17:44

Mi riferisco proprio al CD Bongiovanni, credo la peggiore Norma su disco.
Comunque, CD o no, di belcantistico questa Norma non ha un bel niente. Sarebbe un punto di vista interessante se questa mancanza fosse sostituita da qualcos'altro, ma...
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Re: Norma: interpreti

Messaggioda Pruun » sab 08 nov 2008, 17:49

Guarda Pietro, non so che dirti perché il cd non lo conosco.
A teatro giovò molto a splendida presenza scenica e lo spettacolo di De Ana, però riconosco che, ascoltando la radio della recita genovese, ebbi le tue stesse impressioni.
Però vocalmente, vidi la seconda,a non fu disastrosa, affatto: anzi, molti buoni momenti.
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Re: Norma: interpreti

Messaggioda Maugham » sab 08 nov 2008, 18:05

Pruun ha scritto:Guarda Pietro, non so che dirti perché il cd non lo conosco.
A teatro giovò molto a splendida presenza scenica e lo spettacolo di De Ana


Anch'io non conosco il Cd ma confermo quanto detto da Pruun.
Ero a Ancona per quella Norma e fu una delle poche volte in cui la Cedolins mi ha coinvolto. (l'altra fu una Butterfly a Macerata)
Certo, una Norma molto Flaubert e poco Racine, però la serata l'ha portata a casa e con tutti, o quasi, gli onori.
Ho trovato invece piuttosto misero lo spettacolo di De Ana.
Bellissimi riferimenti alla pittura francese "pompier" di primo ottocento ma regia-zero.
La Cedolins, povera, addirittura costretta a smanazzarsi come una ballerina di lap-dance durante il primo duetto con Adalgisa. :oops: :oops: :oops:
Bella donna, dici Pruun?
Ah Molto! Una quercia, un cannone, il crin ricciuto e fulvo! :D

Norme di oggi?
Ho una passione per il DvD della Gruberova da Monaco.
Trovo l'anziana signora straordinaria.
Testimoni oculari mi hanno detto però che quello che si ascolta sul DvD è ben diverso da quello che si sentiva in sala. :cry:

Ciao
WSM
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Re: Margaret Price in Norma

Messaggioda MatMarazzi » sab 08 nov 2008, 18:48

VGobbi ha scritto:
MatMarazzi ha scritto:E per voi chi sono le Norme significative degli ultimi vent'anni?

Io sarei molto interessato di un vostro parere sulla Lagrange nei panni della Druidessa. Qualcuno l'ha mai sentita?


No, ma mi piacerebbe molto sentirla. La Lagrange era donna di grande personalità.
Tu hai qualche registrazione?
Che io sappia è stata l'ultima autorevole Norma di scuola francese.

Quando ero ragazzo, nei prima anni 80, ci fu invece un boom di Norme inglesi.
La Price, che ho citato, è solo un'esempio.

Ricordo che fece un certo scalpore la Connell a Ginevra. Nei primi anni '80, infatti, qualcuno lo spacciava per una sorta di drammatico d'agilità, ed evidentemente dovette crederci anche lei, visto che nel giro di poche stagioni mise insieme Norma, Macbeth, Lombardi...
Il suo caso - almeno su questo fronte - è stato presto ridimensionato. E non di meno mi sono sempre chiesto come mai una artista tanto possente e sofisticata dovesse andare a rompersi le corna in un repertorio di cui non dominava nè la poetica, nè il linguaggio...
E perché si volesse tanto ascoltare una voce come la sua (vittoriosa ma ben poco belcantistica) alle prese con i personaggi drammatici dell'800 italiano.
(per inciso, la Connell è davvero una fuoriclasse: e lo è ancora; sono commosso di rivederla fra poco nell'Hansel e Gretel a Londra, esattamente ventidue anni dopo il Vascello Fantasma in cui la applaudii a Trieste).

Un'altra inglese che ai primi anni '80 veniva richiesta (anche in Italia) nei ruoli drammatici del protoromanticismo era Rosalind Plowright (che per ironia della sorte ho recentemente riascoltato proprio come madre di Hansel e Gretel, ma al Met).
Nel suo caso, però, la civiltà vocale era ben diversamente indicata per le opere dell'800 (la sua Elisabetta Tudor o la sua Duchessa Elena dei grandi giorni ci fanno capire che razza di vocalista fosse). Fu Norma anche lei; purtroppo però si trattò di una meteora: in un decennio di carriera la sua voce andò in pezzi e fu un vero peccato. Dal vivo la udii nel 1987 alla Scala, nell'Alceste diretta da Muti (a proposito, non eravamo ancora entrati nella fase mutiana del "faccio tutto io" perché i cast erano coraggiosi davvero; in quell'Alceste, oltre alla Plowright, debuttavano Morino e la Von Otter).

Un'altra Norma britannica fu Suzanne Murphy, che ora nessuno ricorda, ma che io ascoltai a Aix-en-Provence nel 1986, come Donna Anna nel mio primissimo Don Giovanni.

Tutte queste signore, insieme a Margaret Price, ci ricordano che è esistita anche una famiglia di Norme "all'inglese", meno allineate al precetto neo-belcantista del dopo-Callas (e per questo, forse, perdenti), ma spesso più raffinate musiciste e interpreti di quel che sembra.
Ma c'è anche un altro aspetto interessante. La maggior parte di loro si è fatta strada tra la fine degli anni 70 e i primi anni 80.
Perché il pubblico le applaudiva?
Forse dopo l'ubriacatura di Norme acute seguite alla Sutherland, che aveva condotto negli anni 70 alle (ingiustamente definite) Norme-miniature (la Sills, la Scotto, la Deutekom), si avvertì il bisogno di recuperare le grandi autorità vocali di una volta e di riprendere - seppure in chiave più moderna - la via abbandonata nell'epoca della Cigna.
...E se questo doveva significare dare un calcio alle conquiste fatte in ambito neo-belcantista, pazienza! :)

Forse qualcuno ricorderà che negli anni 80 persino alla Dimitrova fu richiesto di cantare Norma. E come si spiegherebbe il successo internazionale di una Zampieri, se non in questa chiave?

Sarà un caso che l'ultima Norma "drammaticona" e poco belcantistica attestata dalla discografia sia stata un'altra inglese? Jean Eaglen?

Salutoni,
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Re: Norma: interpreti

Messaggioda pbagnoli » lun 20 feb 2012, 20:24

Ecco.
Riapro questo 3d perché uno dei nostri iscritti recenti ha lamentato il fatto che alla Scala si diano sempre le solite tre-quattro cose e non, per esempio, una Norma.
Norma.
Questo bel titolone mesmerizzante, ricco di musica meravigliosa, di ruoli scolpiti, di interpreti mitiche che ci guardano da Lassù, tutte amiche di zia Ebe Stignani che ogni tanto viene a trovarci nel nostro forum...
Norma andrebbe rifatta: sono d'accordo.
Ma con chi?
E' un ruolo in cui ci potremmo accontentare?
Credo di no: nel giro di pochi anni del secolo scorso si è passati dalla Callas alla Sutherland. Solo queste due gigantesse hanno esaurito da par loro gran parte del ventaglio espressivo di questo ruolo.
Per non cadere nelle trappole sentimentali di qualche Grande Vecchia che si sente autorizzata a violare il ruolo, tanto l'età ti permette qualunque cosa (vedi Gruberova) ci vorrebbe qualcosa di nuovo, possibilmente supportato da un'adeguata impostazione dello spettacolo che, magari, esplori aspetti non ancora sondati.
In un periodo come questo impreziosito dalla presenza di grandi comunicatori in regia, a chi affidereste un allestimento di Norma?
E chi scegliereste come Prima Donna?
E, conseguentemente, come Adalgisa?
Ovviamente se NON foste Lissner, visto che lui farebbe disastri 8)
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Re: Norma: interpreti

Messaggioda VGobbi » lun 20 feb 2012, 21:16

Devia/Norma, Fiorillo o la Cornetti/Adalgisa, Alvarez/Pollione e Prestia/Oroveso. Direttore Oren. Regia/Pizzi.

Vi piace?
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Re: Norma: interpreti

Messaggioda pbagnoli » lun 20 feb 2012, 21:25

VGobbi ha scritto:Devia/Norma, Fiorillo o la Cornetti/Adalgisa, Alvarez/Pollione e Prestia/Oroveso. Direttore Oren. Regia/Pizzi.

Vi piace?

Non ti rispondo nemmeno
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Re: Norma: interpreti

Messaggioda VGobbi » lun 20 feb 2012, 22:27

pbagnoli ha scritto:
VGobbi ha scritto:Devia/Norma, Fiorillo o la Cornetti/Adalgisa, Alvarez/Pollione e Prestia/Oroveso. Direttore Oren. Regia/Pizzi.

Vi piace?

Non ti rispondo nemmeno

Dai, ti ho dato due possibilita' sull'Adalgisa ... che vuoi di piu'!!!
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Re: Norma: interpreti

Messaggioda Ilaria » mar 10 apr 2012, 18:41

A me la Netrebko Norma non spiacerebbe punto come ipotesi, anche se le parti di più schietta agilità ora come ora forse non sarebbero il suo pane. Per Adalgisa avrei tante idee: nell'ordine, Damrau, DiDonato e Garanca. Magari anche la Peretyatko. Per la serie: soprano is better (la DiDonato e la Garanca hanno vocalità ibride e, comunque, una facilità estrema negli acuti). Tutte le interpreti scelte portano una ventata di freschezza al ruolo Grisi, per troppo tempo rispervato a scoiattolone dalla voce cavernosa. Per Pollione non ho dubbi riguardo a chi darò il mio voto (e se solo mi conoscete un poco, non ne avrete nemmeno voi :mrgreen: ): Kunde è l'unico che abbia levato il proconsole romano dalla paludosa stentoreità tutta notone e gambe larghe sul palco per farlo ritornare - Deo Gratias! - un ruolo belcantistico a tutti gli effetti, non privandolo però della virilità d'accento necessaria. A me non dispiacque nemmeno Osborn a Dortmund, ma lì tutto era tarato sul micropeso della Bartoli. Forse in altro contesto mi sarebbe sembrato smunterello.

Regia: Py o Loy. Direzione: per ora il boh più assoluto...
Per lei sfidai le stelle,
Di lauri ornai sue chiome,
Deve di Grande il nome,
Le sue vittorie a me.
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Re: Norma: interpreti

Messaggioda Luca » mar 10 apr 2012, 19:15

A proposito del capolavoro belliniano quest'estate sarà in scena alle Terme di Caracalla a Roma. Andate a vedere il cast sul sito del Teatro dell'Opera.

Saluti pasquali.
Luca.
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Re: Norma: interpreti

Messaggioda Triboulet » mar 24 apr 2012, 17:16

Abbiamo parlato a lungo qui del "quid-Pasta", per dirla alla Marazzi. Se è vero che i ruoli Pasta condividono tutti la stessa poetica di fondo e la stessa scrittura vocale (pur con le loro specifiche caratterizzazioni), e se è vero che le due divine del momento (la Dessay e la Netrebko) si sono cimentate in Sonnambula e Bolena con esiti soddisfacenti (anche se non miracolosi), non vedo quale problema ci sarebbe nel fare Norma! Del resto, non voglio fare il fan integralista (anche perchè chi mi conosce sa che non lo sono) ma io l'unica Norma davvero persuasiva che ricordi è quella della Callas. Le altre (a partire dalla Sutherland) hanno tutte avuto qualcosa da dire ma sono tutte state a mio avviso incomplete. E allora perchè è così difficile immaginare una Netrebko o una Dessay (con tutti i loro limiti) in questo ruolo? Limiti vocali? La Netrebko troppo poco agile? se l'è cavata a fare Lucia e Puritani (male si dirà, ma ne è uscita comunque), se la caverebbe ancora meglio con un ruolo che per anni è stato cantato dai drammatici. La Dessay non ha un grave consistente? perchè la Sills o la Scotto li avevano? Troppa poca personalità per Norma? si può discutere sulla giustezza psicologica del ruolo rispetto all'una o all'altra cantante, ma personalità così forti non lascerebbero comunque un'impronta più caratteristica di una qualsiasi Norma vociomaniaca pre e post-callasiana? La realtà, per come la vedo io, è che siamo ancorati (sono ancora ancorati, impresari e cantanti) ad un certo tipo di distinguo tra questi ruoli più di quanto noi si possa pensare. Un'ansia da prestazione che converrebbe sconfiggere.
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Re: Norma: interpreti

Messaggioda MatMarazzi » sab 28 apr 2012, 13:32

La realtà, per come la vedo io, è che siamo ancorati (sono ancora ancorati, impresari e cantanti) ad un certo tipo di distinguo tra questi ruoli più di quanto noi si possa pensare. Un'ansia da prestazione che converrebbe sconfiggere.
[/quote]

Sicuramente, Trib, questo è verissimo.
Ed è un grosso, grosso problema che ancora ci portiamo dietro.

Però è anche vero che la Dessay non ha cantato Amina perché ne avesse le caratteristiche tecniche-vocali-poetiche.
L'ha cantata come prosecuzione di una tradizione gloriosa ma snaturante partita alla fine dell'800 con Adelina Patti; quella per cui Amina andava divelta dal modello "Pasta"; in quanto personaggio elegiaco, doveva per forza essere "piccolo" (a differenza di ciò che allora si intendeva per "grande", ossia i monumenti wagneriani).
Il fatto di poter risolvere col suo consueto genio "questa" deformazione di Amina, non fa della Dessay una possibile Pastiana.
Almeno per me....
Se la variante "leggera" di Amina non fosse mai esistita, se non fossero mai esistite le Amine della Toti, della Peters, della Devia... credo che tutti noi avremmo trovato molto meno accettabile la Dessay... forse lei stessa non avrebbe osato il personaggio, come non osa Beatrice di Tenda o Anna Bolena.

Quanto alla Netrebko temo moltissimo il giorno in cui farà Norma (perché - ahimè - è ormai certo che la farà).
Anni fa, ero stato il primo a invocare una sua Bolena, molto prima che Gelb ne annunciasse effettivamente il debutto.
Ma avevo anche detto che auspicavo questo incontro non perché la ritenessi versata per i personaggi pastiani (per i quali non ha la tecnica, la poetica, la spiritualità, il carisma, nemmeno la cultura in fondo...), ma solo perché Anna Bolena in particolare aveva bisogno di uno scossone!
Drammaturgicamente il suo personaggio era rimasto incompreso, proprio per colpa delle "specialiste pastiane" che lo avevano frettolosamente omologato ad altri ruoli del loro repertorio.
Invocavo - in questo caso - uno strappo alle mie convinzioni perché ero sicuro che solo così saremmo stati illuminati sul personaggio, e avremmo capito che ...Anna Bolena è qualcosa di più rispetto a ciò che avevamo visto e sentito fino a oggi.

Ora che la Netrebko ha fatto la Bolena, e sono convinto di non essermi sbagliato...
grazie a lei, oggi sappiamo un po' di più di questa giovane regina dissociata, in bilico fra ambizione smaniosa e fragilità di bambina.
A dire il vero, io avrei preferito la Netrebko del 2007, quella adolescente e luminosa delle sue prime Manon, Mimè, Violette, Juliette, prima che si intrombonisse come sta facendo oggi, come la Freni quando negli anni '70 si volse ai Verdi maturi, dimenticando la vivacità furbetta delle sue Susanne per assumere ridicoli pigli da primadonna austera.

Comunque sia, anche nel 2010 la Netrebko è stata una Bolena straordinaria e riveltarice.
E tuttavia neanche la Netrebko è una Pastiana.
Facciamo una scommessa: la sua Norma sarà efficiente, rispettabile, seduttiva e ben recitata; avrà ottimi momenti (Casta Diva), presenza cinematografica e rigogliosa vocalità (virtuosismi a parte).
Il pubblico andrà in visibilio.
Eppure prevedo che sarà una Norma talmente a-specifica da risultare inutile; secondo me ci dimenticheremo di lei in fretta, come ci siamo dimenticati della Norma (ugualmente a-specifica) della Cigna, nonostante le duecento recite che cantò per il mondo e gli entusiastici successi che raccolse.

Tu che ne pensi?

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Re: Norma: interpreti

Messaggioda Enrico » sab 28 apr 2012, 16:39

Io penso che, in attesa di possibili "rivelazioni", siano necessarie anche le Norme ordinarie: ho sentito alcune persone dire qui a Torino che andranno allla Norma del Regio perché è un'opera che si vede raramente in teatro (sarà protagonista la Theodossiu: anche lei cantante rispettabilissima e corretta che probabilmente non lascerà traccia). Forse il problema è che da Norma negli ultimi anni si sono tenuti troppo lontani i grandi direttori e i grandi registi: e se anche trovassimo la grande cantante non basterebbe da sola a fare un grande spettacolo.
Per i cinema del mondo propongo Netrebko, Garanca, Kaufmann e Pape, direzione di Luisi e regia di Guth.
Per la Scala aspettiamo Mariella Devia, Marco Berti, Barbara Frittoli e Ruggero Raimondi, con Georges Pretre e regia di Pizzi.
Enrico B.
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