La realtà, per come la vedo io, è che siamo ancorati (sono ancora ancorati, impresari e cantanti) ad un certo tipo di distinguo tra questi ruoli più di quanto noi si possa pensare. Un'ansia da prestazione che converrebbe sconfiggere.
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Sicuramente, Trib, questo è verissimo.
Ed è un grosso, grosso problema che ancora ci portiamo dietro.
Però è anche vero che la Dessay non ha cantato Amina perché ne avesse le caratteristiche tecniche-vocali-poetiche.
L'ha cantata come prosecuzione di una tradizione gloriosa ma snaturante partita alla fine dell'800 con Adelina Patti; quella per cui Amina andava divelta dal modello "Pasta"; in quanto personaggio elegiaco, doveva per forza essere "piccolo" (a differenza di ciò che allora si intendeva per "grande", ossia i monumenti wagneriani).
Il fatto di poter risolvere col suo consueto genio "questa" deformazione di Amina, non fa della Dessay una possibile Pastiana.
Almeno per me....
Se la variante "leggera" di Amina non fosse mai esistita, se non fossero mai esistite le Amine della Toti, della Peters, della Devia... credo che tutti noi avremmo trovato molto meno accettabile la Dessay... forse lei stessa non avrebbe osato il personaggio, come non osa Beatrice di Tenda o Anna Bolena.
Quanto alla Netrebko temo moltissimo il giorno in cui farà Norma (perché - ahimè - è ormai certo che la farà).
Anni fa, ero stato il primo a invocare una sua Bolena, molto prima che Gelb ne annunciasse effettivamente il debutto.
Ma avevo anche detto che auspicavo questo incontro non perché la ritenessi versata per i personaggi pastiani (per i quali non ha la tecnica, la poetica, la spiritualità, il carisma, nemmeno la cultura in fondo...), ma solo perché Anna Bolena in particolare aveva bisogno di uno scossone!
Drammaturgicamente il suo personaggio era rimasto incompreso, proprio per colpa delle "specialiste pastiane" che lo avevano frettolosamente omologato ad altri ruoli del loro repertorio.
Invocavo - in questo caso - uno strappo alle mie convinzioni perché ero sicuro che solo così saremmo stati illuminati sul personaggio, e avremmo capito che ...Anna Bolena è qualcosa di più rispetto a ciò che avevamo visto e sentito fino a oggi.
Ora che la Netrebko ha fatto la Bolena, e sono convinto di non essermi sbagliato...
grazie a lei, oggi sappiamo un po' di più di questa giovane regina dissociata, in bilico fra ambizione smaniosa e fragilità di bambina.
A dire il vero, io avrei preferito la Netrebko del 2007, quella adolescente e luminosa delle sue prime Manon, Mimè, Violette, Juliette, prima che si intrombonisse come sta facendo oggi, come la Freni quando negli anni '70 si volse ai Verdi maturi, dimenticando la vivacità furbetta delle sue Susanne per assumere ridicoli pigli da primadonna austera.
Comunque sia, anche nel 2010 la Netrebko è stata una Bolena straordinaria e riveltarice.
E tuttavia neanche la Netrebko è una Pastiana.
Facciamo una scommessa: la sua Norma sarà efficiente, rispettabile, seduttiva e ben recitata; avrà ottimi momenti (Casta Diva), presenza cinematografica e rigogliosa vocalità (virtuosismi a parte).
Il pubblico andrà in visibilio.
Eppure prevedo che sarà una Norma talmente a-specifica da risultare inutile; secondo me ci dimenticheremo di lei in fretta, come ci siamo dimenticati della Norma (ugualmente a-specifica) della Cigna, nonostante le duecento recite che cantò per il mondo e gli entusiastici successi che raccolse.
Tu che ne pensi?
Salutoni,
Mat