Ben Heppner

Moderatori: DocFlipperino, DottorMalatesta, Maugham

Ben Heppner

Messaggioda MatMarazzi » ven 01 ago 2008, 0:20

Ebbene parliamone!

L'ho sentito tantissime volte dal vivo, da quasi vent'anni, e ora sono arrivato alla conclusione, senza appello, che non mi piace.

Si, si... ricordo anch'io lo sbalordimento delle sue prime apparizioni internazionali, a cavallo tra gli anni '80 e i '90.
Tutti erano conquistati dalla sua voce fuori dal comune (allora...)

Lo sentii per la prima volta a Bruxelles (la Bruxelles di Mortier), nella Jenufa, dove mi ero recato per assistere alla prima Kostelnicka della Silja.
All'epoca in Italia nessuno sapeva chi fosse la Silja e nessuno sapeva che fosse la Jenufa...
Quando raccontavo del mio viaggio, gli amici, gli esperti, i melomani, i critici (quei pochi che conoscevo), persino un paio di autorevolissimi "addetti ai lavori" (di cui taccio il nome per carità cristiana) mi guardavano con sguardo vitreo!
Poi, vent'anni dopo, me li sono ritrovati tutti in ginocchio alla Scala... a commentare, col tono di chi la sa lunga, "non potevo perdermi la Jenufa con la Silja!" :evil:
...Ma lasciamo perdere!

Be', in quella Jenufa di Bruxelles lo sconosciuto Ben Heppner incarnava Laca, mentre Kurt Schreibmeier (chissà che fine ha fatto?) disegnava uno Steva elettrizzante, stupefacente, il migliore che abbia mai sentito, forte e virilissimo, ma allo stesso tempo trasandato, con la barba di un giorno, come corroso dall'alcool. In più si muoveva con l'energia poderosa di un bullo, si pavoneggiava tra le ragazze facendo sfoggio di tutta la sua possente e statuaria vigoria (e questo rese ancora più sconvolgente l'effetto della Silja che, al secondo atto, strattona questo gigante, fattosi improvvisamente piccolo piccolo)
Heppner era l'esatto opposto. Era grasso e brutto (ma proprio tanto brutto!!! peggio di come è adesso), con una faccia giovane ma bianchiccia, umida e ballonzolante, da "sfigatello" di paese, e si muoveva sulla scena con la goffaggine di un plantigrado.
Eppure proprio per questo nel ruolo risultava perfetto.
Laca "deve" essere l'opposto del cugino (aitante, disinvolto e mangiafemmine) altrimenti la competizione fra i due non ha senso, e nemmeno l'atavica gelosia dell'uno per l'altro, e nemmeno la diversità dei sentimenti di Jenufa...
Quante volte mi è capitato di vedere a teatro dei Laca e degli Steva praticamente equivalenti, sia come voce, sia come aspetto! A Bruxelles il contrasto fra i personaggi (anche in termini vocali) era totale. Heppner aveva una voce chiara e splendente (ma proprio per questo più algida e asessuata)! Schreibmeier esibiva invece un canto duro e roco, carnale e aperto (e proprio per questo genuinamente maschio e virile).
Lo iato abissale che si apriva in scena fra i due tenori era uno degli "atout" di quell'indimenticabile spettacolo, e dimostrava che Mortier è un "vero" direttore di teatro: uno che ha a cuore anche i dettagli della scelta del casting, perché sa che i dettagli SONO la sostanza dell'emozione.
...Peccato che sia intorbidato dalla vanità e dall'ideologia.

Ma torniamo a Heppner.
Il suo è stato il Laca più vero e commovente che si possa immaginare.
Mai più ne ho sentito uno simile.
La tragedia che ci raccontava era vera: ma non la tragedia di ciò che gli accade in scena! La tragedia dell'intera esistenza del personaggio.
... la sua inadeguatezza, il suo bisogno di comprensione, l'atroce senso di inferiorità, la sua logorante gelosia per il cugino, un disperato amore che sa non può essere ricambiato.

Immagine

Fui semplicemente sconvolto dal mio primo contatto col tenore canadese.
E non solo perché allora aveva una voce di uno splendore abbacinante: un timbro d'oro puro, acuti folgoranti.
Ma soprattutto per come era riuscito a urlare e piangere la verità del personaggio.

Con lui fui pessimo profeta; preconizzai una modesta carriera.
La voce lo avrebbe orientato a ruoli eroici, mentre era solo nell'anti-eroismo che avrebbe potuto esprimersi.
Mi sbagliai evidentemente, perché nel giro di pochi anni Heppner era divenuto uno degli heldentenor più idolatrati e celebrati al mondo.

Da allora l'ho sentito dal vivo tante volte e ogni volta è stata una delusione deprimente.
Nell'Otello (a Monaco e a Londra), nel Tristano (a Berlino e a Parigi) e nel Lohengrin (Parigi).
Si era bardato da heldentenor, il mondo (scioccamente) gli aveva dato spago. Ma il fatto (secondo me incontrovertibile) è che nulla di vero è mai uscito dalle sue interpretazioni eroiche.
Come era stato sincero e vibrante (ho la registrazione) in quello "sfigatissimo" ragazzotto della periferia boema, così mi è sempre parso grottesco e patetico in tutti i ruoli grandi eroici in cui l'ho sentito successivamente.

L'ultima occasione è stato il Siegfried in cui l'ho ascoltato qualche settimana fa al Grand Theatre de Provence di Aix.
Uno strazio dell'anima! Un insulto, persino.
Vedere questo contadino di mezza età aggirarsi come uno orso sulla scena, ben stretto nella pancera, esalando suoni morbidi e paciosamente incongrui (tranne al terzo atto, dove è semplicemente andato a fondo)è stata una sensazione orripilante.
Mi perdoni l'amico Tucidide, ma mi sono sentito come un povero NewYorkese costretto a subire un Lauritz Melchior sessantenne, bardato da giovane eroe, con la sua inutile melassa di suonetti tondi, generici, bonariamente compiaciuti, come un nonno che la sera canta per i nipotini davanti al caminetto.
Heppner era, rispetto al personaggio, a una lontananza stellare: lo era dalle ragioni musicali del ruolo, lo era da quelle drammaturgiche del personaggio (e di ciò che rappresenta); era un offensivo gongolarsi di qualche suono piacevole e ben emesso, un calpestare senza pietà non solo Wagner, non solo Siegfried, ma le ragioni stesse per cui esiste il teatro d'Opera.

Per quanto mi riguarda, su Heppner stendo un pollice verso.
Invece di rivelarci se stesso, ha preferito travestirsi da heldentenor (che non era nè fuori, nè dentro) dandocene di volta in volta una copia (nella migliore delle ipotesi) o una caricatura.

Peccato.

voi che ne pensate?

Salutoni,
Mat
Avatar utente
MatMarazzi
 
Messaggi: 3182
Iscritto il: gio 05 apr 2007, 12:34
Località: Ferrara

Re: Ben Heppner

Messaggioda pbagnoli » ven 01 ago 2008, 7:39

...io non la penso come te, lo sai, ne abbiamo parlato in macchina l'altro giorno!
Dal vivo io l'ho visto una volta sola, alla Scala, nei Meistersinger, e fu vocalmente perfetto.
Tutte le volte che l'ho riascoltato in disco inruoli eroici mi ha sempre ben più che convinto: ovviamente in quelli wagneriani, ma anche come Imperatore della Donna senz'ombra o Principe nella Rusalka e, chiaramente, anche nel disco dei ruoli wagneriani che ha inciso per la DGG prima di interpretare Siegfried.
Mi ha convinto anche nelle canzoni di Tosti. Anch'io, come te, mi sono chiesto perché un cantante come lui abbia voluto inciderle, ma il risultato è sicuramente fra i migliori della discografia recente, rispetto a quelli incisi da tenori e baritoni famosi per voci morbide e pastose (e non faccio nomi per non scatenare putiferi, ma basta vedere la discografia).
Ricordo anche un disco RCA (mi pare) di arie italiane che mi facesti ascoltare a casa tua: la Pira fu fra le più travolgenti che io ricordi anche se, lo ammetto, nel repertorio italiano non sembra funzionare così bene. Otello, di cui anch'io ho una registrazione, non mi convince perché lui essenzialmente è un declamatore che cerca di scoprire le regole del canto verdiano mentre ci si trova in mezzo. E annaspa.

Ma non ti sembra di essere un po' troppo cattivo con lui? :D
Sono d'accordo con te sul fatto che certi ruoli andrebbero affrontati prima, ma - in disco, certo, e in selezione - il suo Siegfried funziona proprio bene.
Dal vivo è sempre un'altra cosa, siamo d'accordo. Va bene, è grasso: ma lo era anche ai tempi in cui faceva impazzire gli appassionati con i suoi ruoli wagneriani "biondi" che, anche allora, presentavano un magnifico squillo unito a dolcezze veramente affascinanti.
Se devo dire, mille volte meglio Heppner piuttosto che l'impiegatizio Smith, sentito anch'egli dal vivo in Lohengrin
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
Avatar utente
pbagnoli
Site Admin
 
Messaggi: 4006
Iscritto il: mer 04 apr 2007, 19:15

Re: Ben Heppner

Messaggioda Tucidide » ven 01 ago 2008, 8:34

MatMarazzi ha scritto:La voce lo avrebbe orientato a ruoli eroici, mentre era solo nell'anti-eroismo che avrebbe potuto esprimersi.
Mi sbagliai evidentemente, perché nel giro di pochi anni Heppner era divenuto uno degli heldentenor più idolatrati e celebrati al mondo.

Sono d'accordo con questa analisi, che tiene conto di molti fattori della sua arte vocale. Intanto, il timbro (lo so che per Mat non vuol dire molto :wink: ), che in effetti è splendente e squillante, ma molto chiaro e frigido. In certi casi ricorda Merritt, anche per un curioso modo di articolare la frase, che rende il fraseggio querulo, del tutto poco eroico.
Parentesi: sono un grande estimatore di Merritt, ma l'ho sempre trovato interpretativamente fuori fase nel repertorio "Nozzari", per quel su fraseggio molle, privo di eroismo, con la dizione tesa ad uniformare tutti i suoni. Vocalmente è stato in grado di fare meraviglie rossiniane, per pochi anni, ma poi, virato su ruoli diversi, ha trovato un humus ben più consono alla sua tempra interpretativa. A tutt'oggi, pur restanto allibito di fronte alla stupenda facilità di canto come Pirro e Rodrigo di Dhu, Antenore ed Otello, credo che il ruolo rossiniano meglio fraseggiato da Chris Merritt sia stato lo Jago di anno scorso, sfasciatissimo, inascoltabile vocalmente, ma perfetto specchio di un carattere meschino, gretto e davvero antieroico: certi incisi di recitativo sono da brividi.
In Heppner trovo un atteggiamento simile. Il suo Otello è molto antieroico, ma la trovo un'idea interessante: è un personaggio triste, debole, inetto alla carriera, che si ritrova catapultato in un mondo che non riesce a padroneggiare. Ritrovo nel suo Otello molte delle caratteristiche del suo Laca, che non conosco ma che Mat ha mirabilmente descritte. E questo potrebbe essere un risvolto stimolante. Poi vabbè, già nel 2001 ci sono scrocchi e scrocchini, note tirate... il tutto fa comunque molto antieroe. :D
Come Principe di Rusalka, invece, mi convince ma non del tutto. E' però vero che anche questo personaggio, che di fatto è il principe delle fiabe, può essere risolto in chiave antieroica, se pensiamo che 'sto simpatico bamboccione si fa circuire dalla Principessa straniera e lascia la povera Rusalka.

Mi perdoni l'amico Tucidide, ma mi sono sentito come un povero NewYorkese costretto a subire un Lauritz Melchior sessantenne, bardato da giovane eroe, con la sua inutile melassa di suonetti tondi, generici, bonariamente compiaciuti, come un nonno che la sera canta per i nipotini davanti al caminetto.

Su Wagner, pienamente d'accordo sulla sostanziale incompatibilità di Heppner a rendere questo genere di personaggi, mentre non trovo molto calzante il paragone con Lauritz Melchior. :D Melchior era, casomai, l'opposto: un canto muscolare, testosteronico, o meglio, anabolizzato, come potremmo immaginare il sessantenne (appunto :D ) che ancora va in palestra e si pompa di steroidi, esibendo un fisico ancora tonico (ma con ahimè inevitabili segli di decadimento, pelle cascante e pancetta). Insomma, forse un personaggio un po' ridicolo perché fuori tempo massimo, ma che ancora ha qualcosa di cui bullarsi. Heppner è invece, come dici, l'antieroe. Lui i muscoli li ha di cartapesta. Ha la maglia imbottita: sotto è smilzo. :D
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
Avatar utente
Tucidide
 
Messaggi: 1699
Iscritto il: mar 02 ott 2007, 1:01
Località: Faenza

Re: Ben Heppner

Messaggioda VGobbi » ven 01 ago 2008, 18:12

Come al solito arrivo sempre fuori tempo massimo. Ho fatto in tempo a sentire, per un pelo, dal vivo la Jenufa con la Silja (e te ne sono infinitamente grato, Mat, che me l'hai fatta conoscere), e rischio di non sentire dal vivo Heppner, di cui ho una venerazione per quel che ci ha lasciato discograficamente. Io citerei tre ruoli che mi hanno destato un enorme impressione : Lohengrin, Florestan e Walther.

Forse dietro a quella falsa patina di eroe, si cela un canto di paradisiaca bellezza capace, in rarissimi casi, di obnubilare l'ascoltatore. Heppner e' tra questi. E' un merito non da poco.

Dimenticavo. Ho nella mia discoteca anche un live dei "Les Troyens" con Heppner protagonista (il direttore e' purtroppo Colin Davis, che francamente ammetto che non mi fa impazzire). Tra gli artisti DeYoung, Lang, Mingardo e Mattei. Annata 2000. Qualcuno conosce questa registrazione? Cosa ne pensate, in questo frangente, della prova di Heppner?
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
Avatar utente
VGobbi
 
Messaggi: 2455
Iscritto il: gio 05 apr 2007, 20:49
Località: Verano Brianza

Re: Ben Heppner

Messaggioda VGobbi » ven 01 ago 2008, 18:28

Mat, ma davvero questo tenore non ti piace?

http://it.youtube.com/watch?v=uCrxjwfzU ... re=related

A me pare semplicemente straordinario.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
Avatar utente
VGobbi
 
Messaggi: 2455
Iscritto il: gio 05 apr 2007, 20:49
Località: Verano Brianza

Re: Ben Heppner

Messaggioda MatMarazzi » sab 02 ago 2008, 19:52

Tucidide ha scritto:In certi casi ricorda Merritt, anche per un curioso modo di articolare la frase, che rende il fraseggio querulo, del tutto poco eroico.


Assolutamente d'accordo!
Anche con l'analisi che hai fatto della dizione "uniformante".
Io credo però che, in entrambi i casi, sia soprattutto una dimensione interpretativa autentica a far difetto.
Nè Merritt, nè Heppner erano autenticamente eroici.
ERa nell'anti-eroismo che, semmai, avrebbero potuto dare frutti saporiti.
Sarei curioso per questo di sentire il Peter Grimes di Heppner, di cui Bagnolo ci parla da tanti anni.

Il suo Otello (di Heppner) è molto antieroico, ma la trovo un'idea interessante: è un personaggio triste, debole, inetto alla carriera, che si ritrova catapultato in un mondo che non riesce a padroneggiare.

Sì, sarebbe un'idea interessante se Heppner l'avesse perseguita e non fosse stato semplicemente un ripiego.
Ho visto Heppner due volte dal vivo: si bardava da condottiero possente proprio come in Tristano e Lohengrin.
Pareva anti-eroe solo perché non ce la faceva a risultare credibile.
E' un po' come se prendiamo Jerry Lewis e gli facciamo fare Spartacus... ma seriamente.
Alla fine lo giudicheremmo anti-eroico solo perché non riusciamo a prenderlo sul serio: ma non è questa un'interpretazione.

Melchior era, casomai, l'opposto: un canto muscolare, testosteronico, o meglio, anabolizzato, come potremmo immaginare il sessantenne (appunto :D ) che ancora va in palestra e si pompa di steroidi, esibendo un fisico ancora tonico (ma con ahimè inevitabili segli di decadimento, pelle cascante e pancetta). Insomma, forse un personaggio un po' ridicolo perché fuori tempo massimo, ma che ancora ha qualcosa di cui bullarsi. Heppner è invece, come dici, l'antieroe. Lui i muscoli li ha di cartapesta. Ha la maglia imbottita: sotto è smilzo. :D


Belle considerazioni! :)
Le condivido...
Ma... "testosteronico" Melchior! :(
Mio Dio!

Salutoni,
Mat
Avatar utente
MatMarazzi
 
Messaggi: 3182
Iscritto il: gio 05 apr 2007, 12:34
Località: Ferrara

Re: Ben Heppner

Messaggioda MatMarazzi » sab 02 ago 2008, 19:59

pbagnoli ha scritto:Ma non ti sembra di essere un po' troppo cattivo con lui? :D
Sono d'accordo con te sul fatto che certi ruoli andrebbero affrontati prima, ma - in disco, certo, e in selezione - il suo Siegfried funziona proprio bene.
Dal vivo è sempre un'altra cosa, siamo d'accordo. Va bene, è grasso: ma lo era anche ai tempi in cui faceva impazzire gli appassionati con i suoi ruoli wagneriani "biondi" che, anche allora, presentavano un magnifico squillo unito a dolcezze veramente affascinanti.
Se devo dire, mille volte meglio Heppner piuttosto che l'impiegatizio Smith, sentito anch'egli dal vivo in Lohengrin


Pietro, essere grassi è una cosa, essere totalmente negati a esprimere l'eroismo, la forza, il coraggio e tutto l'armamentario epico è un'altra.
Non puoi costringere la Navratilova a essere una gattina sexy e delicata... e non è questione di fisico, ma di personalità.
Il fatto che abbia cantato Siegfried tardi non lo assolve: è, semmai, segno del rispetto che ha verso il personaggio.
Evidentemente lo considera solo un cumulo di note che si possono fare a qualsiasi età.
E per quanto riguarda il rapporto con Smith, be' il fatto che non mi piaccia Heppner non mi porta ad apprezzare Smith.
Tra i due, ne convengo, Heppner è meglio, ma....

VGobbi ha scritto:Ho nella mia discoteca anche un live dei "Les Troyens" con Heppner protagonista (il direttore e' purtroppo Colin Davis, che francamente ammetto che non mi fa impazzire). Tra gli artisti DeYoung, Lang, Mingardo e Mattei. Annata 2000. Qualcuno conosce questa registrazione? Cosa ne pensate, in questo frangente, della prova di Heppner?


Non ce l'ho, ma mi piacerebbe moltissimo sentirlo.
Perché non ce ne posti qualche brano?
Quanto allo Strauss da Youtube che ci hai gentilmente postato, be' Vit è proprio un ottimo esempio di ciò che intendo quando parlo di assoluta inerzia espressiva da parte di Heppner.
Sì, certo, belle, bellissime note... ma cosa ti comunica quel brano? Cosa sta cercando di dirci? Che emozioni ci evoca?
Non so... forse sbaglio io a bensare che un interprete non dovrebbe limitarsi a produrre note...

Salutoni,
Mat
Avatar utente
MatMarazzi
 
Messaggi: 3182
Iscritto il: gio 05 apr 2007, 12:34
Località: Ferrara

Re: Ben Heppner

Messaggioda Tucidide » sab 02 ago 2008, 21:06

MatMarazzi ha scritto:Io credo però che, in entrambi i casi, sia soprattutto una dimensione interpretativa autentica a far difetto.
Nè Merritt, nè Heppner erano autenticamente eroici.

Sicuro! Mi chiedo però se sia nato prima l'uovo o la gallina... Ossia se fosse il temperamento antieroico a generare quella dizione, a produrre quella linea, addirittura a spingere a ricercare suoni siderali ma poco carnali, oppure se non fosse quell'impostazione tecnica particolare a far scaturire un tiupo di linea, di suoni e di dizione che poi portava ad un risultato antieroico...
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
Avatar utente
Tucidide
 
Messaggi: 1699
Iscritto il: mar 02 ott 2007, 1:01
Località: Faenza

Re: Ben Heppner

Messaggioda VGobbi » dom 03 ago 2008, 10:22

MatMarazzi ha scritto:
VGobbi ha scritto:Ho nella mia discoteca anche un live dei "Les Troyens" con Heppner protagonista (il direttore e' purtroppo Colin Davis, che francamente ammetto che non mi fa impazzire). Tra gli artisti DeYoung, Lang, Mingardo e Mattei. Annata 2000. Qualcuno conosce questa registrazione? Cosa ne pensate, in questo frangente, della prova di Heppner?

Non ce l'ho, ma mi piacerebbe moltissimo sentirlo.
Perché non ce ne posti qualche brano?

Ho appena acquistato un nuovo pc e nel trasloco, stupidamente, non ho salvato alcuni programmini tra cui quello di postare files audio. :oops:
In attesa di procurarmi e farmi istruire nuovamente i cosidetti programmi, potresti dirmi quali brani t'interessano di questi "Troyens"?

MatMarazzi ha scritto:Quanto allo Strauss da Youtube che ci hai gentilmente postato, be' Vit è proprio un ottimo esempio di ciò che intendo quando parlo di assoluta inerzia espressiva da parte di Heppner.
Sì, certo, belle, bellissime note... ma cosa ti comunica quel brano? Cosa sta cercando di dirci? Che emozioni ci evoca?
Non so... forse sbaglio io a bensare che un interprete non dovrebbe limitarsi a produrre note...

Capperi Mat, ogni tanto rilassati, lasciati trasportare dall'eccezionalita' della voce. Io stesso non sono un fan della "voce, voce ed ancora voce", ma di fronte a certi timbri rimango basito, affascinato, ammaliato, direi quasi instupidito. D'altronde come rimanere insensibili quando ad aprire la bocca e' un Di Stefano, un Gigli, un Carreras (giovane pero') od un Giacomini?
Questo brano, di cui ne ignoravo totalmente l'esistenza e dove (non conoscendo il tedesco) non so neanche di cosa si parla (qualcuno, gentilmente, potrebbe dirmi in poche parole di cosa si tratta?), cantato da Heppner mi comunica un "joie de vivre", una spavalderia e sfrontatezza che lasciano stupefatti. E che dire della chiusa finale? Insomma, a volte certe tue considerazioni paiono forzate, anche di fronte all'evidente bravura del cantante.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
Avatar utente
VGobbi
 
Messaggi: 2455
Iscritto il: gio 05 apr 2007, 20:49
Località: Verano Brianza

Re: Ben Heppner

Messaggioda MatMarazzi » dom 03 ago 2008, 11:51

VGobbi ha scritto:In attesa di procurarmi e farmi istruire nuovamente i cosidetti programmi, potresti dirmi quali brani t'interessano di questi "Troyens"?


Be' visto che sei così gentile, io direi tutto quello che canta Enea nel quarto e nel quinto atto.

Capperi Mat, ogni tanto rilassati, lasciati trasportare dall'eccezionalita' della voce. Io stesso non sono un fan della "voce, voce ed ancora voce", ma di fronte a certi timbri rimango basito, affascinato, ammaliato, direi quasi instupidito. D'altronde come rimanere insensibili quando ad aprire la bocca e' un Di Stefano, un Gigli, un Carreras (giovane pero') od un Giacomini?


Gigli... Carreras... Giacomini...
Certo che di fronte a nomi simili, come non inchinarsi? :D
A parte gli scherzi, Vit, non preoccuparti per me: sono rilassatissimo. :)
Un suono per un cantante è come un colore per un pittore...o una parola per un poeta.
Non sono cose belle di per sè (guarda che bel giallo in quel quadro! Oppure... senti come è bella la parola "albero"!), no?
Non trovi anche tu che siano cose "belle" solo per come sono usate?

Questo brano, di cui ignoravo totalmente l'esistenza

Non avevi mai sentito Zueignung???
Beato te! :) E' un po' il "Babbino caro" della liederistica. E' un vero e proprio tormentone: lo cantano tutti...
Qui trovi la traduzione.
http://www.recmusic.org/lieder/get_text.html?TextId=25867

Sempre su Youtoube si possono trovare tante altre versioni del Lied.

Prova a sentire Kauffman, solo ad esempio...
http://www.youtube.com/watch?v=KJZigFEoyJE&watch_response

Peccato che non ci sia l'interpretazione di Wunderlich, però abbiamo quella di Jessye Normann
http://www.youtube.com/watch?v=qMLa_sW9jMo&feature=related

e quella storica di Tauber
http://www.youtube.com/watch?v=_ZY6JoLtnD4&feature=related

Persino il Gedda del 1991 (!!!!!!!) riesce a interessarmi di più di Heppner.
http://www.youtube.com/watch?v=Pt7DGr5FkIk&feature=related

a volte certe tue considerazioni paiono forzate, anche di fronte all'evidente bravura del cantante.

Sarà che a me tutta questa bravura non pare affatto evidente.

Salutoni,
Matteo
Avatar utente
MatMarazzi
 
Messaggi: 3182
Iscritto il: gio 05 apr 2007, 12:34
Località: Ferrara

Re: Ben Heppner

Messaggioda Tucidide » dom 03 ago 2008, 12:25

MatMarazzi ha scritto:Un suono per un cantante è come un colore per un pittore...o una parola per un poeta.
Non sono cose belle di per sè (guarda che bel giallo in quel quadro! Oppure... senti come è bella la parola "albero"!), no?
Non trovi anche tu che siano cose "belle" solo per come sono usate?

L'esempio in sé è calzante, ma tutto sta se... il pittore possiede il tubetto del giallo o il poeta conosce la parola "albero". :D
Spero sia chiaro cosa intendo dire. :wink:
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
Avatar utente
Tucidide
 
Messaggi: 1699
Iscritto il: mar 02 ott 2007, 1:01
Località: Faenza

Re: Ben Heppner

Messaggioda MatMarazzi » dom 03 ago 2008, 12:46

Tucidide ha scritto:L'esempio in sé è calzante, ma tutto sta se... il pittore possiede il tubetto del giallo o il poeta conosce la parola "albero". :D
Spero sia chiaro cosa intendo dire. :wink:


Se Picasso non dispone del tubetto del giallo sarà comunque Picasso e non mancherà in ogni caso di produrre capolavori.
Mentre un Pinco Pallino qualsiasi può avere addirittura taniche piene di giallo, ma non per questo sarà un grande pittore.
Spero anche io che sia chiaro cosa intendo dire! :)
Avatar utente
MatMarazzi
 
Messaggi: 3182
Iscritto il: gio 05 apr 2007, 12:34
Località: Ferrara

Re: Ben Heppner

Messaggioda dottorcajus » dom 03 ago 2008, 13:27

Non saprei.
Mi sembra che il pittore, il poeta siano più assimilabili al compositore od al librettista. Il cantante riproduce qualcosa che non ha creato direttamente ma interpreta qualcosa creato da altri.
Prendiamo la Divina Commedia. Essa è stata pensata, composta da Dante. Chi la leggerà darà una sua interpretazione dei singoli brani, non ci offrirà una lettura analitica che vuol ricercare e proporre il significato che certe frasi avevano per l'autore, ma interpreterà quanto legge. Lo stesso fa il cantante che non è chiamato a fare un analisi musicale o letteraria di quanto canta ma lo deve semplicemente interpretare.

Mi sembra che fosse la Netrebko a cantare Russalka in Youtube.
Trovo però che una composizione musicale, come altre forme d'arte riproducibili all'infinito, abbia una sua vita propria indipendente da chi la esegue e, in vari casi, la interpreta. Essa da sola è fonte di sensazioni che solo casualmente coincideranno con quelle che l'esecutore vuole trasmettere ed ancor più casualmente coincideranno con quelle che l'ascoltatore pensa di dover provare.
Roberto
dottorcajus
 
Messaggi: 246
Iscritto il: dom 15 apr 2007, 22:54

Re: Ben Heppner

Messaggioda Tucidide » dom 03 ago 2008, 16:51

dottorcajus ha scritto:Prendiamo la Divina Commedia. Essa è stata pensata, composta da Dante. Chi la leggerà darà una sua interpretazione dei singoli brani, non ci offrirà una lettura analitica che vuol ricercare e proporre il significato che certe frasi avevano per l'autore, ma interpreterà quanto legge. Lo stesso fa il cantante che non è chiamato a fare un analisi musicale o letteraria di quanto canta ma lo deve semplicemente interpretare.

Secondo me il canto di un artista è composto di fattori oggettivi, analizzabili in modo sicuro.
Se prendi la Divina Commedia, la puoi analizzare tutta da un punto di vista grammaticale, logico e sintattico, e descrivere a puntino tutte le figure retoriche, i traslati e gli effetti sonori usati dal poeta.
Ciò che sarà soggettivo è l'interpretazione che noi che fruiamo dell'opera diamo di questi segni. Per me, un'anafora avrà una valenza, per te un'altra, per un altro lettore un'altra ancora.
Con il canto, è lo stesso. Un cantante emette una serie di suoni intonati e legati insieme in una linea e su di essa incide un fraseggio. I suoni sono analizzabili sulla base di una nomenclatura e di un codice più o meno condiviso: suoni alti, suoni squillanti, suoni aspri, suoni ingolati, suoni cremosi, suoni striduli, suoni bronzei ecc.
Il fraseggio, parimenti, è composto da vari fattori: la pronuncia, il senso del ritmo e dell'agogica, la dinamica, i portamenti, i glissandi, i singulti, le smorzature, insomma, tutto. Anche su questo, ci si trova d'accordo. Che quella di Corelli sul "trono vicino al sol" sia una smorzatura è oggettivo.
Diventa soggettivo il discorso quando noi passiamo a chiederci che cosa il cantante ci voglia dire con quei suoni e quella linea.
E' come la critica letteraria. I critici (Sapegno, Porena, Russo, Pazzaglia, Raimondi, Pasquini, Contini e compagnia) forniscono le loro interpretazioni di un passo letterario, ma non è detto assolutamente che essa sia verità assoluta. E' verità assoluta che il terzo canto dell'Inferno dantesco cominci con un'anafora. Ma cosa significhi quell'anafora è questione del tutto sub iudice.
Così, che la Callas accenti in modo particolare "Al diavol vanne con la tua chitarra" nella Gioconda è oggettivo. Ma quale sia il significato di quell'accento, è questione da dibattere. Che la Freni adotti un particolare tipo di suono nell'incisione di Tosca con Sinopoli sulle parole "Che? D'amore?" è oggettivo: si sente la differenza ad orecchio nudo. Ma quale sia la reale forza della soluzione espressiva è questione discutibile.
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
Avatar utente
Tucidide
 
Messaggi: 1699
Iscritto il: mar 02 ott 2007, 1:01
Località: Faenza

Re: Ben Heppner

Messaggioda VGobbi » dom 03 ago 2008, 17:02

MatMarazzi ha scritto:
VGobbi ha scritto:In attesa di procurarmi e farmi istruire nuovamente i cosidetti programmi, potresti dirmi quali brani t'interessano di questi "Troyens"?

Be' visto che sei così gentile, io direi tutto quello che canta Enea nel quarto e nel quinto atto.

Sara' fatto.

MatMarazzi ha scritto:
VGobbi ha scritto:Questo brano, di cui ignoravo totalmente l'esistenza

Non avevi mai sentito Zueignung???
Beato te! :) E' un po' il "Babbino caro" della liederistica. E' un vero e proprio tormentone: lo cantano tutti...
Qui trovi la traduzione.
http://www.recmusic.org/lieder/get_text.html?TextId=25867

Sempre su Youtoube si possono trovare tante altre versioni del Lied.

:arrow: Prova a sentire Kauffman, solo ad esempio...

:arrow: Peccato che non ci sia l'interpretazione di Wunderlich, però abbiamo quella di Jessye Normann

:arrow: Persino il Gedda del 1991 (!!!!!!!) riesce a interessarmi di più di Heppner.

Tralascio il fuoriclasse Tauber, potresti dirmi cosa ti trasmettono i 3 nomi citati. Quali emozioni ti provocano? E di Kraus (http://it.youtube.com/watch?v=6gN6whgD65E) che mi dici?

Grazie Mat!

P.s.: sulla bellezza timbrica di Gigli & company, penso che sia inutile dibattere.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
Avatar utente
VGobbi
 
Messaggi: 2455
Iscritto il: gio 05 apr 2007, 20:49
Località: Verano Brianza

Prossimo

Torna a TENORI, CONTROTENORI

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 1 ospite