CONFRONTI: Blake - Florez

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Messaggioda pbagnoli » mar 15 mag 2007, 15:11

Be', ribadisco: a questo punto s'impone la necessità di ascoltarlo appena possibile!
Anzi, già che siamo in tema: cosa ci dovremmo aspettare oggi da un tenore rossiniano?
Pensiamo di essere arrivati al top con Flòrez?
Oppure pensiamo che ci siano margini per ottenere qualcosa di più e di meglio?

Io, notoriamente, non sono di quelli che stravedono per il peruviano.
Lo considero bravo, bravissimo, ma non mi fa saltare sulla sedia come accadeva per esempio con lo stralunatissimo Rocky, sempre in grado di catturare il pubblico con una trovata, un gesto, un'occhiata luciferina.
Trovo che spesso nei personaggi tenorili rossiniani ci sia un cotè folle, esagerato, sopra le righe che non si possa rendere solo con il rispetto pedissequo di tutte le note scritte, ma che richieda iroinia, sense of humour, quasi uno "starci" al gioco.
Questo vale secondo me almeno sino ad Arnold.
Questo scatto demoniaco io in Flòrez non l'ho mai sentito, mentre in Blake sempre e sistematicamente.
Non so, voi cosa ne pensate?
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Messaggioda MatMarazzi » mer 23 mag 2007, 12:09

pbagnoli ha scritto:Questo scatto demoniaco io in Flòrez non l'ho mai sentito, mentre in Blake sempre e sistematicamente.
Non so, voi cosa ne pensate?


Be' mi piace molto questa tua immagine di Blake (o per lo meno dei ruoli David del Rossini serio) come di un qualcosa di Dionisiaco che si incunea follemente in mezzo all' apollineità neoclassica della musica.
Purtroppo questo aspetto, che fu il pregio di Blake, fu anche il suo limite.
Non è stato in grado di uscirne mai, quindi di sopravvivere a se stesso.

Il suo recente Marin Faliero a Venezia (spettacolo osceno per tanti versi) fu una delle cose più malinconiche che abbia mai visto...

Per quanto riguarda Florez, questo suo essere così lietamente e adorabilmente superficiale interpretativamente e musicalmente, funziona benissimo in tanti ruoli: nell'Italiana ad esempio l'esuberanza vulcanica di Blake poteva essere quasi un difetto, mentre la serafica semplicità di Florez fa funzionare stupendamente la macchina narrativa. Stesso discorso nel Don Pasquale e nella Fille.
Per questi personaggi non riesco nemmeno a immaginare (nemmeno andando a ritroso nel tempo) qualcuno che stia al livello di Florez.

Non dimentichiamoci infine che parliamo di un tenore ancora giovane e che - presumibilmente - canterà ancora per vari lustri.
E' anche possibile che si renda conto, col tempo, di non essere adatto ai ruoli seri rossiniani, sia pure scritti per David.

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Messaggioda Riccardo » gio 24 mag 2007, 22:15

Beh, nella Fille il buon Blake azzardò delle cose che a Florez non passerebbero mai per la testa. Sia nella seconda aria, che l'americano eseguiva con una varietà di sfumature ben più fantasiosa, sia ovviamente che nella prima dove i do aumentavano a dismisura (quando uno non si trasformava addirittura in re). Pazzo!

...

il discriminante consiste più che altro nelle origini anglosassoni, non trovi? :D
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Messaggioda MatMarazzi » sab 26 mag 2007, 12:28

Riccardo!
Scusami: ho fatto un disastro.
Volevo rispondere al tuo post, e invece l'ho cancellato per errore.
Ho potuto ricostruire solo le frasi che, per fortuna, avevo citato nella mia risposta.

Se riesci a rimettere insieme il contenuto del tuo post, mandamelo: provvederò subito a ripristinarlo.
E scusami ancora tantissimo.

Questa comunque era la mia risposta! :(

Riccardo ha scritto:Beh, nella Fille il buon Blake azzardò delle cose che a Florez non passerebbero mai per la testa. Sia nella seconda aria, che l'americano eseguiva con una varietà di sfumature ben più fantasiosa, sia ovviamente che nella prima dove i do aumentavano a dismisura (quando uno non si trasformava addirittura in re). Pazzo!


Non era in discussione l'esuberanza tecnico-funambolica di Blake, e nemmeno le sue superiori capacità, ma solo la sua appropriatezza psicologica. Hai detto bene: pazzo!
L'innata frenesia, eccitabilità, quello strabuzzare d'occhi e manifestare con eccessiva (persino ambigua) esagitazione i propri sentimenti, era ideale nei ruoli David, e sarebbe stata perfetta in Loge, nel Mefistofele di Busoni, a mio gusto persino nel Profeta di Meyerbeer... ma nella Fille, francamente non lo so!
Nel dubbio, mi tengo l'insouciance radiosa e sempliciotta di Florez. :)



Riccardo ha scritto:il discriminante consiste più che altro nelle origini anglosassoni, non trovi? :D

Anglosassoni? Diciamo pure americane.
Io amo moltissimo i cantanti inglesi, e lo sai, ma loro adrenalinici non lo sono mai. E nemmeno capaci di avventarsi sul ritmo e sull'iperbole vocalistica.
Gli americani, forse, hanno l'iperbole nel loro dna estetico. Coltivano - giustamente - l'atletismo come possibilità di espressione.
Sono grandi per questo, ben oltre la musica rossiniana.
E poi... hanno le migliori scuole di canto! :)

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Messaggioda Riccardo » sab 26 mag 2007, 23:48

MatMarazzi ha scritto:L'innata frenesia, eccitabilità, quello strabuzzare d'occhi e manifestare con eccessiva (persino ambigua) esagitazione i propri sentimenti, era ideale nei ruoli David, e sarebbe stata perfetta in Loge, nel Mefistofele di Busoni, a mio gusto persino nel Profeta di Meyerbeer... ma nella Fille, francamente non lo so!
Nel dubbio, mi tengo l'insouciance radiosa e sempliciotta di Florez. :)

Mi tengo anch'io il buon Florez, ma quei do ribattuti ed esibiti del vecchio Rocky non trovi esprimessero magnificamente quegl'istanti di entusiasmo ed esaltazione del protagonista? :D
L'oasi sfumata e riflessiva della seconda aria, poi, a mio modo di vedere non è necessariamente vincolabile ad una lettura "sempliciotta" del personaggio.
Scommetto che nemmeno Kraus ti convince qui :wink:

MatMarazzi ha scritto:
Riccardo ha scritto:il discriminante consiste più che altro nelle origini anglosassoni, non trovi? :D

Anglosassoni? Diciamo pure americane.

Volevo semplicemente non escludere Dame Joan (l'Australia è considerata anglosassone no? :shock: ), nonostante in Rossini abbia detto la sua esclusivamente in Semiramide.
Ma siamo OT!

MatMarazzi ha scritto:Se riesci a rimettere insieme il contenuto del tuo post, mandamelo: provvederò subito a ripristinarlo.
E scusami ancora tantissimo.

Figurati! :wink: Le righe mancanti esprimevano semplicemente un'impressione positiva su Brownlee (che sarebbe poi il vero argomento del thread :lol: ) nelle occasioni in cui l'ho sentito dal vivo in Barbiere, Cenerentola e Viaggio a Reims.
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Messaggioda MatMarazzi » lun 28 mag 2007, 13:45

Riccardo ha scritto:
Scommetto che nemmeno Kraus ti convince qui :wink:


E vinci la scommessa! :)
Kraus resti nei suoi personaggi aulici e aristocratici, felicemente codini, inconsapevoli del tempo che passa e della Storia che va avanti.
A me resta il rimpianto di non avergli sentito fare TUTTI i ruoli Nourrit (e non solo lo splendido Masaniello) e TUTTI i ruoli Rubini (e non solo Puritani e Sonnambula).
Mi spiace se scandalizzerò qualcuno, ma io dei Duchi di Mantova, degli Edgardo e degli Alfredo di Kraus non me ne faccio proprio nulla.
De gustibus...

Riccardo ha scritto:
Volevo semplicemente non escludere Dame Joan (l'Australia è considerata anglosassone no? :shock: ), nonostante in Rossini abbia detto la sua esclusivamente in Semiramide.


A me pare che, proprio per le sue origini britanniche, la Sutherland non sia una rossiniana simile agli americani.
C'è sempre in lei una placidità vittoriana, un abbandonarsi alla strumentalità del fraseggio, un fluttuare sui legati che non ha molto a che spartire col furore muscolare e quasi isterico degli americani (dalla Silss a Blake, dalla Horne alla Blythe).
E' un'altra cosa.
Fermo restando che non sarà facile trovare una Semiramide tanto imperiale e ombreggiata quanto fu la sua.

Riccardo ha scritto:
Ma siamo OT!


Io (ma vorrei sapere cosa ne pensa l'amministratore Bàgnol) non sarei così schiavo del topic.
Certo, l'anarchia non va bene; ma non ha senso nemmeno tarpare gli sviluppi e i rimandi di una conversazione sulla base di due parole di titolo.
E' come l'indicazione metronomica all'inizio di uno spartito: vale solo come suggerimento e solo come punto di partenza.

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Messaggioda dottorcajus » ven 01 giu 2007, 1:03

Adoro Blake e trovo il confronto con Florez improponibile per la diversa caratura artistica fra i due cantanti.
Mentre Blake era insufficiente per opere come Fille, Don P, et simili dove le mende dell'organo vocale non erano fatte dimenticare dai funambolismi e la semplicità dei personaggi non permetteva al medesimo di costruire un ruolo con la sua consueta perizia, Florez lo rimane per la totale inerzia del fraseggio, sempre e comunque elegante e niente più e con il ripetitivo uso delle pause a fini espressivi, sia per le caratteristiche vocali che, causa la scarsezza dei centri e la altrettanto scarsa udibilità delle note basse, non lo rendono classificabile come tenore lirico-leggero. Dove il confronto si potrebbe anche fare è nel repertorio rossiniano dove Blake vince perchè riesce sempre e comunque a cercare l'espressione anche nei passaggi più iperbolici ed anche perchè ogni volta riesce a soprenderti con qualcosa di inatteso. Florez ti convince con la sua perizia ma anche in questo repertorio dimostra scarsa personalità interpretativa e finisce per fornirti una bella esecuzione, precisa, intonata quasi una lezione di canto.
Ovviamente mi riferisco ad ascolti live perchè le eventuali incisioni in studio sono fonti inattendibili visto il lavoro di editing che viene regolarmente fatto dalle case editrici. Rientrando nel tema originale ho ascoltato qualche anno fa Brownlee trovandola una delle tante micro-voci che affollano il teatro odierno. Ovviamente mi riprometto di ascoltarlo nuovamente nella speranza di poter cambiare idea.
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Messaggioda Riccardo » ven 01 giu 2007, 20:23

dottorcajus ha scritto:Mentre Blake era insufficiente per opere come Fille, Don P, et simili

Però Don Pasquale non mi risulta l'abbia mai cantato.
Di Donizetti ha interpretato invece Fille appunto, Alina regina di Golconda, Anna Bolena, Lucia e Marin Faliero.

dottorcajus ha scritto:Rientrando nel tema originale ho ascoltato qualche anno fa Brownlee trovandola una delle tante micro-voci che affollano il teatro odierno. Ovviamente mi riprometto di ascoltarlo nuovamente nella speranza di poter cambiare idea.

Micro-voce è, difficilmente cambieresti idea...
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Messaggioda dottorcajus » sab 02 giu 2007, 12:05

Riccardo ha scritto:Però Don Pasquale non mi risulta l'abbia mai cantato.
Di Donizetti ha interpretato invece Fille appunto, Alina regina di Golconda, Anna Bolena, Lucia e Marin Faliero

Alina fu l'opera che mi fece scoprire Blake, che avevo ascoltato in precedenza in Elisabetta Regina d'Inghilterra e che colpevolmente, causa una personale giornata infelice, non avevo notato.
Blake, a mio parere, ha bisogno o di virtuosismi da esporre o di personaggi che richiedono una costruzione sul piano interpretativo. A questo appartengono a mio parere i titoli da te segnalati con l'esclusione della Fille, opera nella quale offrì una prestazione priva di momenti felici, salvo la solita perizia tecnica e i superflui ed antiestetici do ribattuti a fine romanza. In un personaggio banale e semplice come Tonio, privo di spunti virtuosistici, capisco la ricerca dell'effetto attraverso gli antiestetici do ribattuti ma nonostante ciò i suoi mezzi vocali sono inadeguati e non supportati dal resto determinano una prestazione modesta.
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Messaggioda Rossiniano » lun 15 ott 2007, 21:41

Come al solito veniamo al confronto Blake-Florez...

A che pro? Florez non ha il repertorio di Blake, che era molto più propenso a titoli ardui, al virtuosismo delle tessiture astrali, all'agilità sgranata in maniera vertiginosa, mentre Florez ci propone languore e nasalità, e oggi anche una voce alquanto fibrosa....quindi i termini per un confronto non ci sono.

Florez canta Rubini? Non basta un disco, in teatro oggi queste opere le canta un altro cantante : José Bros, che si fa carico di ben altri oneri che proporre concertini di qua e di là con tre arie e dieci canzoncine (e le cabalette tagliate). Dal confronto delle due cavatine di Gualtiero, benchè Florez benefici dello studio di registrazione esce vincitore José Bros (anche senza re sopracuto), ma se vogliamo possiamo confrontare direttamente qui con gli ascolti. Non servono quindi i confronti con i mostri come Blake, basta il confronto con José Bros.

Cosa ci fa sentire Juan Diego Florez più degli altri oggi?
Ultima modifica di Rossiniano il lun 15 ott 2007, 21:44, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda PQYD » lun 15 ott 2007, 21:41

Carlettobergonzi ha scritto:Ma chi scrive questo ha mai ascoltato un brano di quest'opera cantato dai due, uno dopo l'altro, a seguire?


Io sì. E tu?
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Messaggioda teo.emme » lun 15 ott 2007, 22:17

Carlettobergonzi ha scritto: Ho letto in un altro thread che il peggior Blake, nella "Donna del Lago", è preferibile al miglior Florez.


Senza polemica, ma qual sarebbe questo "peggior Blake della Donna del Lago"? Ne ho sentite diverse di Donna del Lago con Blake e non ho potuto far altro che assaporarne la perfezione... Quanto a Florez (che a me piace) credo anche io che il confronto non possa porsi: hanno repertori diversi (almeno in questo momento, non escludo che Florez posa maturare, e affrontare in futuro ruoli diversi) e diversi caratteri. In Florez, pur rimanendo ammirato per labravura tecnica, le agilità etc.. non trovo l'approccio tragico o eroico necessari ad affrontare i ruoli delle grandi opere napoletane (il poco convincente Otello di Pesaro lo testimonia).
Ultima modifica di teo.emme il lun 15 ott 2007, 23:51, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda dottorcajus » lun 15 ott 2007, 22:28

Primo due chiarimenti al mio pensiero.
Non giudico mai un artista confrontandolo ad altri che possano risultare migliori o peggiori di lui.
Il sussulto a cui mi riferisco è quell'emozione che mi suscita l'artista sorprendendomi con la sua interpretazione. Del sussulto del pubblico, negativo o positivo, non mi interesso minimamente.
Blake e Florez li ho ascoltati in teatro in questo ruolo. Il primo era un terremoto di sussulti il secondo uno scolaretto che esegue il compitino bene, bene, bene ma in maniera inesorabilmente scontata.
Nessuno gli nega le doti tecniche ma, specie fuori Rossini, risulta essere interprete di scarsa personalità ed assai scolastico.
Roberto
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Messaggioda tebaldiano » mar 16 ott 2007, 20:45

PQYD ha scritto:
Carlettobergonzi ha scritto:Ma chi scrive questo ha mai ascoltato un brano di quest'opera cantato dai due, uno dopo l'altro, a seguire?


Io sì. E tu?


Sì, più volte.
L'unica esecuzione di Blake che mi pare di livello paragonabile ad una qualsiasi di Florez è quella nel recital in studio di arie rossiniane.

Nelle edizioni dal vivo che ho ascoltato la qualità timbrica è talmente impoverita che il confronto mi pare improponibile. Mi riferisco al DVD con la direzione di Muti e all'edizione live in cd della Ponto.
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Messaggioda Rossiniano » mar 16 ott 2007, 20:54

Carlettobergonzi ha scritto:
PQYD ha scritto:
Carlettobergonzi ha scritto:Ma chi scrive questo ha mai ascoltato un brano di quest'opera cantato dai due, uno dopo l'altro, a seguire?


Io sì. E tu?


Sì, più volte.
L'unica esecuzione di Blake che mi pare di livello paragonabile ad una qualsiasi di Florez è quella nel recital in studio di arie rossiniane.

Nelle edizioni dal vivo che ho ascoltato la qualità timbrica è talmente impoverita che il confronto mi pare improponibile. Mi riferisco al DVD con la direzione di Muti e all'edizione live in cd della Ponto.


Sai....esiste anche la linea vocale....non solo il timbro, campo nel quale non eccelle neanche la piccola e fibrosa voce di Florez oggi.
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