Be', ribadisco: a questo punto s'impone la necessità di ascoltarlo appena possibile!
Anzi, già che siamo in tema: cosa ci dovremmo aspettare oggi da un tenore rossiniano?
Pensiamo di essere arrivati al top con Flòrez?
Oppure pensiamo che ci siano margini per ottenere qualcosa di più e di meglio?
Io, notoriamente, non sono di quelli che stravedono per il peruviano.
Lo considero bravo, bravissimo, ma non mi fa saltare sulla sedia come accadeva per esempio con lo stralunatissimo Rocky, sempre in grado di catturare il pubblico con una trovata, un gesto, un'occhiata luciferina.
Trovo che spesso nei personaggi tenorili rossiniani ci sia un cotè folle, esagerato, sopra le righe che non si possa rendere solo con il rispetto pedissequo di tutte le note scritte, ma che richieda iroinia, sense of humour, quasi uno "starci" al gioco.
Questo vale secondo me almeno sino ad Arnold.
Questo scatto demoniaco io in Flòrez non l'ho mai sentito, mentre in Blake sempre e sistematicamente.
Non so, voi cosa ne pensate?