L'ho sempre adorata: trovavo (e tuttora trovo) rassicurante il suo sorriso, la semplicità nel porgere la frase, la stupenda musicalità, l'affettuosità adorabile del suo canto.
Eppure, negli ultimi anni ho dovuto ripensare seriamente a quel ruolo da lei rappresentato che illustri critici italiani ritengono assolutamente centrale nel repertorio lirico.
Il suo Verdi, per esempio. Hanno sempre detto che Mirella è (stata) una grandissima interprete verdiana, grazie al suo canto orgogliosamente appoggiato sul fiato, secondo le regole della vecchia scuola.
Ora, a parte il fatto che trovo discutibile il concetto stesso che siccome uno canta secondo vecchi criteri, automaticamente diventa un interprete verdiano carismatico, non posso fare a meno di chiedermi quale ruolo verdiano l'abbia vista interprete di riferimento.
Aida? Le manca quel senso di sospensione, di straniamento, di diversità dal mondo che la circonda e che ha caratterizzato le grandi interpreti di questo ruolo.
Violetta? Men che meno. Il canto di agilità del primo atto è per lei una prova difficile, ma non è che negli altri due si affermi per una caratterizzazione immediatamente identificabile.
Elisabetta? Forse. Con Abbado riesce ad esprimere un'altezzosità abbastanza originale e, in lei, piuttosto inconsueta che risolleva il personaggio da gnagneraggini e bamboleggiamenti.
Desdemona? Una volta pensavo di sì e senza dubbi, oggi non la vedo più così. Altre interpreti (come Gwyneth Jones) hanno dimostrato che il personaggio guadagna molto se l'interprete riesce a sollevare la testa e guardare in faccia il suo accusatore, anziché piangere sempre.
Maria Boccanegra? Sì. Qui mi sembra che ci siamo, anche se...la De Los Angeles e la Gencer non hanno nulla da invidiare alla Nostra, e persino la Varnay rivela insospettabili doti comunicative in un personaggio così lontano dalla sua sensibilità.
Leonora di Vargas? E' un'ottima realizzazione. Canta benissimo e l'intesa con Muti funziona a meraviglia. Le perplessità rimangono sul fronte psicologico: lo smarrimento di Leonora è qualcosa che non appartiene per niente alla pratica Mirella.
Già meglio le cose vanno con Puccini. Però:
- Mimì andava bene i primi tempi, quando anche Mirella era giovane e i languori erano più credibili
- Manon è splendida e cantata meravigliosamente, forse mai così bene da nessun'altra. Ma il soffio della gioventù non si percepisce mai
- Ciociosan idem: nessuna (a parte la Scotto e la Jurinac) l'ha mai cantata meglio. Ma nessuno crederà mai alla Mirella quando dice quindici netti netti (nemmeno alle altre, però)
- di Tosca rende benissimo le origini popolane
Trovo splendide sia Tat'jana che Lisa, ma anche qui con qualche perplessità.
Mi manca la sua Madame Lidoine.