VARIE: tenori di oggi

Moderatori: DocFlipperino, DottorMalatesta, Maugham

Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Tucidide » sab 27 feb 2010, 20:05

Saba ha scritto:tecnica di emissione, ditemi un nome di un cantante passato alla storia che non abbia avuto una tecnica d'emissione eccellente...anche Gobbi non era male nell'emissione della voce, peccato che poi eccedesse

Giuseppe di Stefano. José Carreras. Christel Goltz... e potrei continuare. Anche il buon vecchio Domingo, ma mi potresti obiettare che è ancora "presente". :shock: : WohoW : In ambito tedesco, poi, moltissimi cantanti hanno avuto successo, fama e sono passati alla storia pur essendo agli antipodi della tecnica italiana. Varnay, Borkh, Moedl, Fischer Dieskau, Silja, la stessa Schwarzkopf...
Se poi mi dici che Gobbi aveva un'emissione niente male, e che i suoi problemi erano solo gli eccessi, beh, allora mi pare che il tuo concetto di "emissione eccellente" contempli una casistica piuttosto ampia - ed è giustissimo che sia così, per altro. :D
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
Avatar utente
Tucidide
 
Messaggi: 1699
Iscritto il: mar 02 ott 2007, 1:01
Località: Faenza

Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Saba » sab 27 feb 2010, 20:38

Dieskau era perfetto, mi sa che non hai bene in mente cosa significhi emettere bene i suoni, molti cantanti tedeschi come lui avevano una tecnica d'emissione ottima.vedasi fritz wunderlich.Domingo idem peccato non abbia mai risolto gli acuti,molto musicale no gli ho mai sentito fare un ppp sopra il passaggio...non può cantare tutto(ad esempio rigoletto "parmi veder le lagrime" lì si vede se un tenore è bravo, attacco sul fa diesis in piano).carreras bella voce ma a livello interpretativo nulla di che(ha cantato decentemente per circa 5 anni,poi la natura è venuta meno), di stefano buona emissione data dalla sua natura generosa,
Avatar utente
Saba
 
Messaggi: 74
Iscritto il: mar 16 feb 2010, 15:34

Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Saba » sab 27 feb 2010, 21:12

Per quanto riguarda gobbi non possiamo dire nulla di male riguardo alla sua emissione.exxedeva nel senso che andava spesso nel naso, dico che eccedeva nel senso che esagerava nel caratterizare alcuni suoi personaggi. Era un po'Troppo gigione
Avatar utente
Saba
 
Messaggi: 74
Iscritto il: mar 16 feb 2010, 15:34

Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Tucidide » sab 27 feb 2010, 21:32

Intanto mi pare che anche tu dica che non tutti i succitati fossero dei prodigi di tecnica. Facile dire che Domingo era perfetto, "peccato per gli acuti". Eh eh... a casa mia, se uno fa fatica a fare gli acuti non è perfetto. :) Di Carreras e Di Stefano poi, ammetti che erano supportati dalla natura. Dunque, ad usum Delphini, non avevano una tecnica di emissione buona.
Fischer Dieskau perfetto, tu dici? Sono d'accordo.
Ma senti un baritono di scuola italiana non "ruffiano" (ossia influenzato da Titta Ruffo... : Chessygrin : ): De Luca, Sammarco, Battistini, Stracciari, Ancona, Magini Coletti, Granforte, Tagliabue... C'è un abisso fra loro e DFD. Poi, certo, il baritono tedesco è un artista sommo, un grandissimo. Ma non bisogna fingere che sia un baritono di emissione italiana.
Come sempre, quando uno è bravo, anzi, addirittura un grande, tutti se lo vogliono accaparrare ed annoverare fra i "loro".
In politica, questo sistema è diffusissimo. Lessi un'intervista a Pasquale Squitieri (regista dichiaratamente di destra) in cui egli diceva che Pasolini non era di sinistra :lol: :lol: :lol: perché forse non tollerava l'idea che uno di sinistra potesse piacergli. Mario Adinolfi dice che la rete è di sinistra, perché è l'ambiente suo prediletto. Forse, se glielo si chiedesse, direbbe che la regolarità intestinale è di sinistra, mentre stitichezza e disseneteria sono di destra. : Chessygrin :
Così, quando c'è un grande cantante, diventa subito modello per ogni tecnica, ogni stile, ogni idea.

Ah... comunque sia, hai ragione. Non ho assolutamente ben chiaro cosa significhi emettere bene la voce. :D :wink:
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
Avatar utente
Tucidide
 
Messaggi: 1699
Iscritto il: mar 02 ott 2007, 1:01
Località: Faenza

Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Saba » dom 28 feb 2010, 0:14

dipende sempre dalla natura della tua voce, se un tenore è "corto" avrà difficoltà negli acuti, non tutti i tenori hanno il do...quando si parla di Di stefano e carreras fai un errore di fondo e cioè chiami in causa voci che già naturalmente hanno un emissione corretta. In Dieskau non noto nessn difetto di emissione, ciò che invece noto nel solito kaufman tanto per scriverne uno eheh, poi è un baritono abbastanza leggero e ciò lo aiutava nel fraseggio e nelle varie sfumature, è difficile invece trovare un drammatico tipo Protti che possa fare ciò che fa dfd a causa del peso vocale...per quanto riguarda l'emissione ci sono diverse scuole di pensiero, io sono per una di esse, ma anche in quelle che sono diverse dalla mia trovo cose buone per alcuni stili di canto, l'importante è che i suoni siano rotondi e belli, ad esempio per la cenerentola o il barbiere ed altro di rossini mi piace ascoltare un tenore "cellettianoo" tipo Matteuzzi o anche Florez, posizione molto alta, di testa il chè li aiuta nelle agilità ma a discapito di centri corposi...ma alla base dell'emissione cè sempre la ricerca di un suono rotondo ed omogeneo
Avatar utente
Saba
 
Messaggi: 74
Iscritto il: mar 16 feb 2010, 15:34

Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Enrico » dom 28 feb 2010, 1:53

Ascoltando Matteuzzi dal vivo nella Cenerentola (con Dara e la Scalchi) pensavo "sì, bravino, un po' deboluccio, elegantino ma noiosetto, me lo ricorderò per un paio di acuti...", ma invidiavo mio fratello che qualche tempo prima, nello stesso allestimento, con parte del cast simile, aveva ascoltato Rockwell Blake; e non capivo perché nel disco Decca avessero messo Matteuzzi e non Blake: Bartoli-Dara-Blake sarebbe stato un cast ideale, e ancora di più lo pensavo ascoltando alla radio una Cenerentola con Blake trasmessa da Parigi.
Ascoltando Florez, sempre nella Cenerentola (a Pesaro), applaudivo anche io convintissimo con tutto il pubblico, ammiravo gli acuti, riconoscevo che era bravissimo e anche lui elegantissimo e piacevolissimo, ma ancora una volta pensavo che Blake aveva qualcosa in più.
Anche Rockwell Blake aveva una tecnica perfetta e fantastica, ma secondo me molto diversa da quella di Matteuzzi o di Florez, molto meno "ortodossa", molto meno "italiana", molto più personale, enormemente superiore nei risultati vocali e interpretativi (e per fortuna Blake l'ho visto e sentito più volte nel Barbiere, geniale nel canto, geniale nella recitazione: sarà per questo che l'Almaviva di Florez, bravissimo bellissimo simpaticissimo elegantissimo, mi sembra sempre tanto noioso?).
Carreras e Di Stefano sono sempre stati indicati dai critici come esempi di pessima emissione: bella voce bel timbro fraseggio interessante, tanto calore tanta passione tanta simpatia, ma quando si parla, cellettianamente, di voci "aperte", di emissione "sguaiata", di acuti forzati, gli esempi più ricorrenti, riportati dagli stessi critici che potresti citare come sostenitori di Corelli, sono quelli di Di Stefano e Carreras: a parte il fatto che il Di Stefano passato alla storia come interprete e come cantante famoso e di successo è quello "seconda maniera", e non quello dei dischi del 1944, rimasti ai più praticamente sconosciuti per decenni: in quei dischi l'emissione è sicruamente bella (ma non sempre così perfetta), e può ricordare perfino Schipa: è sicuramente un tipo di canto che richiede studio o almeno esercizio, non dipende solo da facilità naturale: lo stesso Di Stefano sosteneva di avere consapevolmente deciso di rinunciare alla "tecnica" e allo "studio" in senso tradizionale per cercare nuove e più moderne forme interpretative, e perché non dovremmo credergli?
La tecnica è quella cosa che permette a un cantante di fare esattamente ciò che vuole, e ciò che dobbiamo giudicare non è solo la tecnica in sé ma anche il risultato ottenuto, negli aspetti musicali e teatrali: e sotto questo punto di vista Kaufmann mi sembra uno che, con la sua tecnica e con la sua emissione, riesce a fare esattamente consapevolmente e perfettamente ciò che vuole.
Enrico B.
Enrico
 
Messaggi: 1019
Iscritto il: mar 17 nov 2009, 17:34

Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Saba » dom 28 feb 2010, 2:37

il paragone non cè proprio, cè n abisso tra matteuzzi e blake, per quanto riguarda di stefano, lo sente anche l'ascoltartore meno attento che dal 50 era già consumato, la voce sfibrata etc Carreras idem, e anche peggiorato in tempi più stretti, nei loro primi 5 anni i suoni emessi erano perfetti
kaufmann fa le cose senza tecnica , uno dei più grandi bluff dell'opera
a me di ciò che dicono i critici non mi importa nulla, potrei leggere qualcosa se questo si chiamasse "d'amico"
Avatar utente
Saba
 
Messaggi: 74
Iscritto il: mar 16 feb 2010, 15:34

Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Triboulet » dom 28 feb 2010, 12:35

Tucidide ha scritto:Se poi mi dici che Gobbi aveva un'emissione niente male, e che i suoi problemi erano solo gli eccessi, beh, allora mi pare che il tuo concetto di "emissione eccellente" contempli una casistica piuttosto ampia - ed è giustissimo che sia così, per altro.


Stai a vedere che Saba "è già dei nostri" ma ancora non lo sa... :D

Sul serio Saba, aiutami a capire, perchè quel che capisco io ora è che ai cantanti di oggi si fanno le pulci e a quelli di ieri si perdona... a me piace pure Gobbi, però quando canta lo sento molto diverso da un MacNeil (lui sì inappuntabile), ma pure da un Tagliabue o un Bastianini (che per inciso amo di meno). E parlo proprio di voce che gira male... Un Hampson oggi, tecnicamente parlando, alle mie orecchie se lo mangia, perchè riesce a fare cose che Gobbi o non poteva fare o faceva male. Allora mi chiedo, se consideriamo la tecnica di Gobbi una "variante d'autore", con tutte le sue note stimbrate, sforzate, fisse, e le sue mezzevoci falsettanti e avventurose, perchè non assumere come "giustamente imperfetta" la tecnica di un cantante di oggi?

Se accettiamo il fatto che esistano varie scuole (il che mi va benissimo), che i cantanti hanno fisiologicamente dei limiti vocali, tecnici, di repertorio, perchè non accettare il fatto che oggi si possa realizzare legittimamente qualcosa in maniera diversa da ieri? Bada bene, non dico che debba piacerti, i tuoi gusti potranno rimanere su Corelli e i miei altrove, il discorso è di principio, ovvero cercare di capire fino a che punto una tecnica è "diversa tecnica" e quando diventa "non tecnica". Se accettiamo quella che per Celletti (dico per esempio) era "non tecnica" come una diversa tecnica, ossia come una maniera diversa (e magari in un certo contesto più efficace) per realizzare fisicamente una idea interpretativa, anche la frase di Stinchelli e Suozzo "grandezza interpretativa consentita da una tecnica perfetta" assume un valore relativistico. Ovvero l'aggettivo "perfetto", per come la vedo io, andrebbe sempre riferito ad un dato repertorio: la Gencer aveva una tecnica perfetta quando cantava Donizetti, poi la senti fare Medea e la trovi totalmente inadeguata (se hai tempo fai un salto nel thread a lei dedicato, mi interessa il tuo punto di vista in merito ad alcune questioni). L'interpretazione ne risente sì, è inficiata dal fatto che la voce e la tecnica della Gencer non le permetteno di cantare quel repertorio (un po' come la voce e la tecnica di Domingo gli impedivano di essere un Duca di Mantova soddisfacente).
Cerchiamo pure di capirci quando parliamo di "grande cantante".

Per me un grande cantante non è il cantante che ha una gran voce, ma è il cantante che con la SUA voce matura una tecnica funzionale all'obiettivo interpretativo che vuole raggiungere, ovvero trova la strada per realizzare fisicamente e acusticamente l'idea che si è fatto di una data partitura. In questo senso un grande interprete DEVE essere un grande cantante, perchè può avere mille idee interpretative, ma se non lavora tecnicamente per trovare il sistema per realizzarle rimarrà interprete (e cantante) mediocre. Una voce molto rovinata, o una tecnica inadeguata ad un certo tipo di repertorio, limitano poi sicuramente l'interprete, perchè gli sottraggono i mezzi per realizzare le sue idee, su questo non ci piove, ma il limite secondo me sta proprio nel risultato finale, non nello stato vocale in sè o nel tipo di emissione. La Callas del 64 ha inciso una Carmen straordinaria e ancora oggi ritenuta da moltissimi di riferimento, la sua coeva Norma era invece evidentemente terribile, dato che gli strumenti vocali che lei aveva a disposizione in quel periodo non erano più adatti a realizzare compiutamente quel tipo di repertorio, e c'è poco da fare. Viceversa però la Callas dei primissimi anni fu grandissima cantante (nell'accezione "vociomaniaca" del termine) ma spesso interprete generica, certo con una marcia in più in fatto di gestione dei ritmi e degli accenti, ma tutt'altro che geniale. E quindi non dimentichiamo l'altro lato della medaglia, che se è vero che un grande interprete ha bisogno di essere un grande cantante, una grande voce non fa necessariamente un grande interprete.

Saba ha scritto:Fortuna che qualcuno mi rincuora, ascoltando la puntata de La Barcaccia, Suozzo e Stinchelli parlavano di un contralto dicendo che non si può essere grandi interpreti senza avere una tecnica solida....parole testuali "grandezza interpretativa consentita da una tecnica perfetta"...so che loro non sono la Bibbia del canto, ma li reputo molto competenti...


Aldilà del fatto che anche io li ascolto volentieri quando posso, non è detto che la competenza si accompagni ad una necessaria convergenza di idee; così lasci intendere che una persona competente la pensa necessariamente in quel modo e, viceversa, una persona che la pensa diversamente è un incompetente (altrimenti non avresti sottolineato neanche il fatto che siano competenti)... vorrei arrivare alla conclusione che ci possono essere tante persone competenti con idee totalmente diverse, sarebbe bello se la si pensasse così...
Avatar utente
Triboulet
 
Messaggi: 370
Iscritto il: sab 05 dic 2009, 12:01

Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Saba » dom 28 feb 2010, 14:11

Un Hampson oggi, tecnicamente parlando, alle mie orecchie se lo mangia, perchè riesce a fare cose che Gobbi o non poteva fare o faceva male. Allora mi chiedo, se consideriamo la tecnica di Gobbi una "variante d'autore", con tutte le sue note stimbrate, sforzate, fisse, e le sue mezzevoci falsettanti e avventurose, perchè non assumere come "giustamente imperfetta" la tecnica di un cantante di oggi?


rispondo alla tua domanda con un altra domanda...perchè oggi all'arena di verona, allo sferisterio di macerata, al teatro di torino e potrei ancora proseguire si canta con i microfoni? semplice poichè molti dei nuovi non si sentono, cissà perchè, Di Stefano anche se non era in possesso di un vocione alle terme di caracalla si sentiva e come, non c'era l'impatto vocale di un del monaco o altri ma arrivava tranquillamente, e mi ripeto, chissà perchè, a me Hampson piace, ma Gobbi aveva 10 volte la voce di questo, con una voce leggera non ci vuole molto a fare ciò che a Hampson...Gobbi con tutti i suoi difetti cantava ovunque senza microfoni, questa è una delle cose che dovrebbe distinguere un cantante lirico da uno pop....anche un bambino sa che il cantante lirico è caratterizzato da una voce potente (sempre nei limiti di ciascuno di noi)...il vostro kauffman non riesce a fa nemmeno un legato, chissà perchè?
Se accettiamo il fatto che esistano varie scuole (il che mi va benissimo), che i cantanti hanno fisiologicamente dei limiti vocali, tecnici, di repertorio, perchè non accettare il fatto che oggi si possa realizzare legittimamente qualcosa in maniera diversa da ieri?

se si vuole realizzare qualcosa di diverso dipende sempre da cosa si vuole fare, se vuoi fare qualcosa tipo ciò che fanno alcuni, chiamalo con un altro vocabolo ma non cantante lirico...Bisogna rispettare ciò che viene scritto dall'autore dell'opera, poi in alcuni casi si può anche sperimentare, ma non ci si può spacciare per cantanti lirici . ad esempio basti vedere Alvarez che non cè la fa a finire un Andrea chenier, per me se lui la vuol cantare può farlo, ma giusto qualche estratto in disco...non ha il peso vocale per sostenere una parte del genere, nell'orchestra ci sono molti raddoppi è normale che lui non cè la faccia....

Per la Gencer non saprei dirti poichè di voci femminili non nè capisco, diciamo che non riesco ad ascoltarle bene, capisco solo se ci sono errori davvero evidenti, tipo voce che balla etc, ma non ho l'orecchio affinato nell'ascolto di voci femminili....
Ci saranno molte tecniche più o meno buone, però per capire se una tecnica è valida, nella voce che ascolti ci devono essere dei criteri che sono fuori dubbio fondamentali: omogeneità della voce, messa in maschera (voce che arriva) controllo del fiato (legati, messe di voce etc tutto appoggiato) (non tirate fuori nomi tipo di stefano e gigli che sono fenomeni della natura), il legato nel vostro kaufman è quantomeno inesistente, il suono si spezzetta si vede anche in video che la respirazione è alta, poi ha molte doti naturali, ma non sa valorizzarle poichè non ha una buona tecnica, parlo propio di cose che stanno alla base del canto lirico...
Tornando a Domingo ed alvarez, non è scritto mica nella Bibbia che uno debba cantare di tutto, con la tecnica buona puoi anche farlo, non con risultati eccelsi ma almeno non ti rovini

Per me un grande cantante non è il cantante che ha una gran voce, ma è il cantante che con la SUA voce matura una tecnica funzionale all'obiettivo interpretativo che vuole raggiungere


Il cantante per diventare tale deve studiare canto, se hai la sfortuna di studiare con un maestro che non è bravo anche se hai una voce di primo piano, puoi cantare per qualche anno se tutto va bene, fare le varie sfumature con la tua dote naturale, ma prima o poi finisce, ed è così in qualsiasi attività (guardate i grandi flop anche del calcio, se non ci si allena "bene" non si diventa fenomeni)
La Carmen infatti è per mezzosoprano drammatico, l'avrebbe potuta cantare anche ad 80 anni, (poi la callas è la callas, noi parliamo non dell'eccezione ma della regola) anche Domingo canta parti da baritono, sempre senza mischiare il fenomeno (callas) e l'irrassegnato (domingo), non sono di pari livello artistico...
Mi fido di loro (la barcaccia) poichè anche stinchelli ha studiato canto, e non è niente male, non ha le doti per poter essere un Grande della lirica ma ha competenze tecniche...se a me un critico dice che un cantante non canta bene dicendo che non ha la voce messa bene in maschera oppure che non appoggia etc a me viene da ridere (tranne in casi in cui sarebbe ovvio per tutti sentire certi difetti tecnici) come può uno che non conosce la tecnica parlare di essa?? come ad esempio anche grandi critici storici come Montale, ma che parlasse delle sue "sensazioni" e non se nè uscisse con pareri tecnici idem per celletti, più fenomenale che sia stato il suo genio, non si può parlare di cose che non si siano provate sulla propria pelle...
prima di studiare canto, sentivo gente nella mia città e rimanevo sbalordito, ma perchè non capivo nulla nè di canto nè della tecnica, se li avessi ascoltati anche dopo un anno di studio li avrei direttamente lanciati su un banco ortofrutticolo
Avatar utente
Saba
 
Messaggi: 74
Iscritto il: mar 16 feb 2010, 15:34

Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Tucidide » lun 01 mar 2010, 0:24

Saba ha scritto:a me Hampson piace, ma Gobbi aveva 10 volte la voce di questo, con una voce leggera non ci vuole molto a fare ciò che a Hampson...Gobbi con tutti i suoi difetti cantava ovunque senza microfoni

Ma credo che anche Hampson non canti con il microfono. E si esibisce spesso in quella stanzetta intima che è il Metropolitan.

Per la Gencer non saprei dirti poichè di voci femminili non nè capisco, diciamo che non riesco ad ascoltarle bene, capisco solo se ci sono errori davvero evidenti, tipo voce che balla etc, ma non ho l'orecchio affinato nell'ascolto di voci femminili....

Insomma, sei un tenoromane... :mrgreen:

Mi fido di loro (la barcaccia) poichè anche stinchelli ha studiato canto, e non è niente male, non ha le doti per poter essere un Grande della lirica ma ha competenze tecniche...se a me un critico dice che un cantante non canta bene dicendo che non ha la voce messa bene in maschera oppure che non appoggia etc a me viene da ridere (tranne in casi in cui sarebbe ovvio per tutti sentire certi difetti tecnici) come può uno che non conosce la tecnica parlare di essa?? come ad esempio anche grandi critici storici come Montale, ma che parlasse delle sue "sensazioni" e non se nè uscisse con pareri tecnici idem per celletti, più fenomenale che sia stato il suo genio, non si può parlare di cose che non si siano provate sulla propria pelle...

Mah... questo è opinabile. Diciamo che ritengo assurdo che una persona digiuna di tecnica insegni canto. Io non andrei mai a scuola guida da uno che non ha la patente. Questo non significa che solo Schumacher o Raikkonen possano dare lezioni di guida, ma credo che un maestro debba saper fare quello che insegna agli allievi. So che Magiera, pianista accompagnatore, insegna canto. Certo, ha sentito nella sua vita migliaia di cantanti, è stato marito di un grande soprano, ha collaborato con grandi artisti, ma come può insegnare una cosa che lui per primo non sa fare?
Se invece si parla di critica, saper cantare non è condicio sine qua non per poter dare giudizi. Non occorre essere chef per giudicare se è buono il piatto che si sta assaggiando (l'esempio non è mio, lo lessi da qualche parte tempo fa, e lo trovo calzante).
Nei casi che citi, poi, credo che sia Montale sia Celletti abbiano almeno preso lezioni in gioventù. Sul primo sono abbastanza sicuro (penso fosse baritono), sul secondo di meno. Di certo, nessuno dei due ha mai intrapreso una carriera professionistica.
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
Avatar utente
Tucidide
 
Messaggi: 1699
Iscritto il: mar 02 ott 2007, 1:01
Località: Faenza

Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Enrico » lun 01 mar 2010, 1:21

Montale era baritono, sì, così si dice. Stinchelli si presenta come tenore: l'ho visto fare Spoletta in una Tosca a Taormina, e dico "visto" perché non si sentiva per nulla (e l'orchestra era piuttosto piccola). Licitra era Cavaradossi, voce accettabile con qualche forzatura, interpretazione nulla; Tosca era la Dragoni in serata piuttosto buona, vocalmente si mangiava tutti gli altri, ed era assordante anche quando cantava da dietro le quinte: tutto all'aperto e senza microfoni.
Anche io ho imparato molto da Stinchelli e Suozzo, ma non credo che abbiano sempre ragione (e anche loro, nel tempo, su alcune questioni, hanno espresso pareri discordanti, esaltando o stroncando a volte lo stesso cantante perfino nella stessa identica registrazione: ricordiamo anche che si tratta dell'unica trasmissione dedicata all'opera da circa quindici anni: prima l'alternativa era su radiodue Laura Padellaro, e prima ancora certe trasmissioni di aneddoti a cura di Giuseppe Di Stefano, oppure le serie di puntate agiografiche su Caruso o Schipa o Gigli o Lauri-Volpi ancora agli inizi degli anni '90).
Non mi pare che a Torino si usino microfoni, ma è vero che spesso alcuni spettatori che conosco si lamentano per le voci che non si sentono bene (è successo spesso recentemente, in opere di Mozart o di Rossini e non solo). Non vado al Regio da molti anni, ma mi ricordo un'acustica pessima: tuttavia Rockwell Blake, quando attaccava "Ecco ridente in cielo", tirava fuori una quantità di voce incredibile, solida e corposa e scura, quasi da baritono, e però si sentiva perfettamente anche nelle mezze voci leggere e dolcissime. L'ho visto poi in altro teatro, e si sentiva di meno: misteri dell'acustica!
Enrico B.
Enrico
 
Messaggi: 1019
Iscritto il: mar 17 nov 2009, 17:34

Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Saba » lun 01 mar 2010, 1:34

confermo che a Torino si usano microfoni, anche a causa della cattiva acustica, ha cantato un mio amico il mese scorso e me nè parlava...
se stinchelli avesse avuto la voce probabilmente si sarebbe dato al canto, o no?
La maggior parte dei grandi cantanti non sono buoni maestri, ad esempio Bergonzi cantava benissimo, ma insegna cose che lui non fa heeh
Blake spinge troppo, voce forzata sempre non cè un attimo di morbidezza nel suo canto, chissà perchè si sentisse al regio di torino ed in altri meno ehehh
Avatar utente
Saba
 
Messaggi: 74
Iscritto il: mar 16 feb 2010, 15:34

Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Saba » lun 01 mar 2010, 2:00

chiedo scusa per quanto detto su montale, la mia ignoranza mi ha fatto scrivere senza accendere prima il cervello
Avatar utente
Saba
 
Messaggi: 74
Iscritto il: mar 16 feb 2010, 15:34

Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Triboulet » lun 01 mar 2010, 9:47

Saba ha scritto:La Carmen infatti è per mezzosoprano drammatico, l'avrebbe potuta cantare anche ad 80 anni, (poi la callas è la callas, noi parliamo non dell'eccezione ma della regola) anche Domingo canta parti da baritono, sempre senza mischiare il fenomeno (callas) e l'irrassegnato (domingo), non sono di pari livello artistico...


E invece il punto è lo stesso! Bravo, la Callas avrebbe potuto fare Carmen ad 80 anni (iperbole) ma perchè? perchè era "la Callas"? beh no, dato che nel 1965 aveva un quarto delle potenzialità de "la Callas", quella della Scala. Però conservava il registro centrale, scendeva fino al la b, aveva acquistato un timbro più scuro, in pratica aveva le carte da giocarsi per fare Carmen, mentre le mancavano le carte per cantare Norma, o meglio per realizzare nel ruolo di Norma tutte le idee che lei aveva (se parliamo di cantare, in qualche modo, l'ha pure cantata). Non v'è nessuna eccezione, tant'è che per Domingo vale più o meno la stessa cosa: Wagner, il barocco, i ruoli baritonali... è andato laddove sa di avere ancora i mezzi per dire quel che ha da dire. Anche alcuni piloti di formula uno (per mantere il paragone) ad un certo punto della carriera cominciano a fare Gran Turismo, formula 3 e altre cose... irrassegnazione? No, l'irrassegnazione è una Callas che vuol fare ancora Norma, oppure Domingo che vuol fare ancora Otello, e credimi lì il livello artistico non centra, è questione di intelligenza.
Per me il limite è appunto, lo ribadisco, dettato dal risultato finale. Vickers fa Otello fino alla fine dei 70, con una voce abbastanza distrutta e fatica mostruosa, però ha ancora fraseggio, mezzevoci, e tutto l'armamentario che gli serve per tratteggiare la psicologia del suo (grandissimo) Otello; per me quell'Otello è ancora legittimo e immenso.
Al resto ha replicato Tuc come avrei potuto fare io...

PS: Alvarez è un tenore abbastanza mediocre, prima per intelligenza artistica che per voce... e in quel caso tecnica o no, voce o no, sempre "anima e core" rimani, quindi inutile pure parlarne... Kauffman non legherà mai "all'italiana" e, a giudicare dal repertorio che canta abitualmente, il legato all'italiana neanche gli serve. Il discorso Gencer era emblematico per questo: aveva un legato perfetto ma era negata nel declamato, e non canti i recitativi di Medea se non sai declamare (o fare abilmente finta come la Callas o l'Olivero). Il risultato fu quindi un fallimento, a detta della stessa cantante.
Avatar utente
Triboulet
 
Messaggi: 370
Iscritto il: sab 05 dic 2009, 12:01

Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Saba » lun 01 mar 2010, 10:15

per caso mi ritrovo sotto mano la partitura di Carmen, è tutta un legato, se poi mi spieghi cosa significhi legato all'italiana, visto che non sento differenza tra i legati fatti benissimo di:wunderlich, lemeshev, tauber, Gigli, lauri-volpi, Corelli, savastano, Schipa, bjorling
se poi esiste un altro modo di legare che non sia sul fiato sarei interessato ad impararlo immediatamente, visto che mi risparmierei molta fatica
rimanendo nel mondo automobilistico, se vai a correre in formula 3 (mezzosoprano-baritono) con ua f1(tenore-soprano) mi sa che non ti fanno gareggiare o per lo meno dovrebbero darti dei punti di penalizzazione hehe
Acoltare Vickers è una tortura per le orecchie, timbro brutto e sfibrato, ho il laser disc del suo otello, è interessante poichè è stato il secondo che ho ascoltato dopo quello di del monaco, ma secondo me non ha il physique du role del protagonista


la parte del tenore di Werther e carmen è tutta un legato, mezzevoci, filati,
La gencer come detto in precedenza non la conosco bene, ma se sai legare e non sai declamare qualche problema cè l'hai, ma non nella voce ma nella testa,
Avatar utente
Saba
 
Messaggi: 74
Iscritto il: mar 16 feb 2010, 15:34

PrecedenteProssimo

Torna a TENORI, CONTROTENORI

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Bing [Bot] e 0 ospiti

cron