teo.emme ha scritto:Ne ho riascoltati alcuni brani, che segnalo a chi già ha l'incisione o ha in progetto di ascoltarla. Così, per rendersi conto di ciò che parlo.
1) La serenata di Don Giovanni, la seconda strofa è completamente variata, la linea melodica è irriconoscibile, soffocata dai "gorgheggi" del protagonista, come se fosse un'aria col da capo tipica dell'opera seria alla Handel. Io capisco l'interpretazione "barocca", ma fino a dove ci si può spingere? Queste variazioni sono del tutto anacronistiche. Nella stessa misura della tanto vituperata romanticizzazione (che mai si è spinta sino a falsare la scrittura vocale). Del resto Jacobs, pur sedicente paladino della prassi originale, ha spesso dimostrato di agire in modo del tutto fantasioso o arbitrario: penso a Orfeo ed Euridice di Gluck, dove ha pensato bene di infarcire di variazioni e abbellimenti la linea vocale, ignorando forse che l'intento principale di Gluck e della sua riforma era proprio quello di eliminare tali libertà interpretative, ed eliminarle del tutto, lasciando emergere la scarna bellezza e semplicità della linea melodica. Vorrei ricordare che Mozart scrive nel periodo successivo a detta riforma, e sulla sua scia si colloca.
A parte l'orrore di quelle variazioni (per le variazioni in sé e per il modo in cui sono cantate), perché è variata la seconda strofa delle Serenata e non lo sono, per esempio, le riprese di arie "col da capo" come Ah fuggi il traditor e Dalla sua pace? Dato che vogliamo giocare ai piccoli filologi... quelle andavano variate, non già la Serenata.
teo.emme ha scritto:2) Il finale II, con l'ingresso del Commendatore, che - orologio alla mano - dura quasi la metà di tutte le altre incisioni. Jacobs accelera il tutto sino al limite della sopportazione, risultando veramente troppo sbrigativo, e perdendo il senso di punizione finale che, volenti o nolenti, è presente nell'opera. Il tutto naturalmente è infarcito di effetti inclini al parlato, non so in base a quali ricerche sulla prassi (leporello un'altra cena, fa che SUBITO SI PORTI, è strillata invece che cantata)
Ma gli strilli e le parti parlate non si contano... Zerlina è praticamente una parte da voce recitante, in questa riscrittura (vogliamo parlare del Soccorretemi o son MOOOOOOOOOOOOOORTA?

teo.emme ha scritto:Sono sempre più stupito di come sia potuta uscire una incisione del genere...
Io invece non sono stupito per nulla... come non mi stupisce la notizia che il prossimo cimento teatrale (e discografico, verosimilmente) del signor Jacobs sarà il Giulio Cesare (evidentemente non è bastata l'edizione con la Larmore). Speriamo che almeno Cleopatra (a Bruxelles si alterneranno la De Niese e la Piau... nella successiva tournée ci sarà anche la Joshua... ohi ohi ohi
