Don Giovanni (Mozart)

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Messaggioda PQYD » dom 04 nov 2007, 0:14

teo.emme ha scritto:Ne ho riascoltati alcuni brani, che segnalo a chi già ha l'incisione o ha in progetto di ascoltarla. Così, per rendersi conto di ciò che parlo.

1) La serenata di Don Giovanni, la seconda strofa è completamente variata, la linea melodica è irriconoscibile, soffocata dai "gorgheggi" del protagonista, come se fosse un'aria col da capo tipica dell'opera seria alla Handel. Io capisco l'interpretazione "barocca", ma fino a dove ci si può spingere? Queste variazioni sono del tutto anacronistiche. Nella stessa misura della tanto vituperata romanticizzazione (che mai si è spinta sino a falsare la scrittura vocale). Del resto Jacobs, pur sedicente paladino della prassi originale, ha spesso dimostrato di agire in modo del tutto fantasioso o arbitrario: penso a Orfeo ed Euridice di Gluck, dove ha pensato bene di infarcire di variazioni e abbellimenti la linea vocale, ignorando forse che l'intento principale di Gluck e della sua riforma era proprio quello di eliminare tali libertà interpretative, ed eliminarle del tutto, lasciando emergere la scarna bellezza e semplicità della linea melodica. Vorrei ricordare che Mozart scrive nel periodo successivo a detta riforma, e sulla sua scia si colloca.


A parte l'orrore di quelle variazioni (per le variazioni in sé e per il modo in cui sono cantate), perché è variata la seconda strofa delle Serenata e non lo sono, per esempio, le riprese di arie "col da capo" come Ah fuggi il traditor e Dalla sua pace? Dato che vogliamo giocare ai piccoli filologi... quelle andavano variate, non già la Serenata.

teo.emme ha scritto:2) Il finale II, con l'ingresso del Commendatore, che - orologio alla mano - dura quasi la metà di tutte le altre incisioni. Jacobs accelera il tutto sino al limite della sopportazione, risultando veramente troppo sbrigativo, e perdendo il senso di punizione finale che, volenti o nolenti, è presente nell'opera. Il tutto naturalmente è infarcito di effetti inclini al parlato, non so in base a quali ricerche sulla prassi (leporello un'altra cena, fa che SUBITO SI PORTI, è strillata invece che cantata)


Ma gli strilli e le parti parlate non si contano... Zerlina è praticamente una parte da voce recitante, in questa riscrittura (vogliamo parlare del Soccorretemi o son MOOOOOOOOOOOOOORTA? :roll: )

teo.emme ha scritto:Sono sempre più stupito di come sia potuta uscire una incisione del genere...


Io invece non sono stupito per nulla... come non mi stupisce la notizia che il prossimo cimento teatrale (e discografico, verosimilmente) del signor Jacobs sarà il Giulio Cesare (evidentemente non è bastata l'edizione con la Larmore). Speriamo che almeno Cleopatra (a Bruxelles si alterneranno la De Niese e la Piau... nella successiva tournée ci sarà anche la Joshua... ohi ohi ohi :roll: ) non perda la sua grande aria finale come è accaduto in tempi recenti in quel di Genova... eppure, anche lì c'era un filologo... mah!
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Messaggioda teo.emme » dom 04 nov 2007, 2:02

PQYD ha scritto: A parte l'orrore di quelle variazioni (per le variazioni in sé e per il modo in cui sono cantate), perché è variata la seconda strofa delle Serenata e non lo sono, per esempio, le riprese di arie "col da capo" come Ah fuggi il traditor e Dalla sua pace? Dato che vogliamo giocare ai piccoli filologi... quelle andavano variate, non già la Serenata.


Esatto..e davvero se si deve variare (o se si vuole variare) che almeno lo si faccia con gusto. Quelle variazioni della serenata sono semplicemente orribili, e non c'è nessun approccio estetico che possa giustificarle. Sono brutte e basta. Oltre che anacronistiche

PQYD ha scritto:Ma gli strilli e le parti parlate non si contano... Zerlina è praticamente una parte da voce recitante, in questa riscrittura (vogliamo parlare del Soccorretemi o son MOOOOOOOOOOOOOORTA?)


I parlati sono davvero intollerabili. Qualcuno mi spieghi per quale prassi sarebbero giustificabili... Il problema di questo Don Giovanni è la scarsezza degli interpreti oltre alla sballata prospettiva esecutiva (sballata perchè confusa, inconcludente e oggettivamente brutta)

Sul prossimo Giulio Cesare non mi pronuncio, però devo essere sincero: ho apprezzato il precedente con la Larmore.
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Messaggioda pbagnoli » mar 13 nov 2007, 19:41

Sto ascoltando il Don Giovanni.
Non vorrei sembrare un bastian contrario, ma mi piace moltissimo...
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Messaggioda teo.emme » mar 13 nov 2007, 19:47

pbagnoli ha scritto:Sto ascoltando il Don Giovanni.
Non vorrei sembrare un bastian contrario, ma mi piace moltissimo...


De gustibus..... ma mi piacerebbe sapere in dettaglio i motivi. :wink: Comunque ne riparleremo ad ascolto ultimato! Ma ti piacciono pure gli "interpreti"?

Cimunque l'ho riascoltato pure io nel frattempo, e sono sempre più convinto della mia opinione. E che argomenterò volentieri, con casi specifici e concreti. Ribadisco che pur non condividendo le premesse jacobsiane, qui è la realizzazione coocreta a essere del tutto insoddisfaciente. Ma avremo modo di parlerne.
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Messaggioda VGobbi » mar 13 nov 2007, 21:03

Dopo l'acquisto di Nozze e Cosi', non vedo l'ora di ascoltarmi il Don. Le prime due incisioni non mi avevano lasciato indifferente. Forse penso che sia anche questione di allenamento per il nostro orecchio, non abituato ad ascoltare un Mozart cosi' diverso.
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Messaggioda teo.emme » mar 13 nov 2007, 21:38

VGobbi ha scritto:Dopo l'acquisto di Nozze e Cosi', non vedo l'ora di ascoltarmi il Don. Le prime due incisioni non mi avevano lasciato indifferente. Forse penso che sia anche questione di allenamento per il nostro orecchio, non abituato ad ascoltare un Mozart cosi' diverso.


Secondo me non è così, VGobbi...pure io ho apprezzato molto Nozze e Così....è questo Don Giovanni che delude le belle aspettative, dopo le precedenti riuscitissime incisioni. Nel mio caso davvero, non è questione di abitudine
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Messaggioda pbagnoli » gio 15 nov 2007, 22:17

Ho quasi finito l'ascolto.
Lo trovo entusiasmante. Sono letteralmente rapito!
E non sto scherzando...
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Messaggioda teo.emme » ven 16 nov 2007, 1:18

pbagnoli ha scritto:Ho quasi finito l'ascolto.
Lo trovo entusiasmante. Sono letteralmente rapito!
E non sto scherzando...


Pure con quei cantanti di serie "Z" che ci propina Jacobs????? Passi il bravo Leporello, ma gli altri...

Io lo trovo il peggior Don Giovanni della mia collezione..

Comunque mi piacerebbe discuterne.
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Messaggioda pbagnoli » ven 16 nov 2007, 10:01

I cantanti sono quasi tutti bravissimi, secondo me.
La Pendatchanska è probabilmente una delle migliori Donna Elvira che io abbia mai ascoltato.
Ne parleremo più avanmti, ma questo - per quello che ho ascoltato sinora - è veramente il DG che spariglia le carte
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Messaggioda teo.emme » ven 16 nov 2007, 15:49

Beh, è proprio vero che il mondo (anche dell'opera) è bello perchè vario! :wink:
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Messaggioda Domenico Donzelli » lun 19 nov 2007, 15:32

siccome sono assolutamente passatista e reazionario i don giovanni filologici mi lasciano assolutamente indifferente.
sarei favorevole in quanto almeno alcuni personaggi anche della cosiddetta trilogia sono da opera seria che inserissero cospicue variazioni in da capi e ripetizioni.
Sembra in generale che ciò che è dovere per Cimarosa piuttosto che per Paisiello costituisca una profanazione per Mozart.
Nulla di più sbagliato.
Quanto alle esecuzioni e limitatamente ai direttori d'orchestra devo dire che il meglio per levità, eleganza ed al tempo stesso forza drammatica è Bruno Walter anche perchè in tutte le sue esecuzioni pirata dispone del più completo protagonista ossia Ezio Pinza.
Poi nonostante la taccia di essere pesante e greve Furtweangler, perchè le scene del commendatore sono eccezionali proprio per ampiezza tragica.
Splendido anche Mitropoulos e Szell .
Dopo ci sono esecuzioni molto interessanti, ma siccome trattasi di opera e non della Juppiter o della Praga i cantanti hanno il loro , spesso negativo peso.
Certe direzioni non possono non pagare lo scotto di cantanti inadeguati. I primi che mi vengonoin mente Watcher con Karajan, le varie esecuzioni di mezzi cantanti come Allen, Hampson sempre per rimantere al titolo.
Domenico Donzelli
 
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Messaggioda MatMarazzi » mar 20 nov 2007, 0:00

Domenico Donzelli ha scritto:anche perchè in tutte le sue esecuzioni pirata dispone del più completo protagonista ossia Ezio Pinza.


E dire che per me Pinza rappresenta la più grave e imperdonabile ipoteca dell'edizione di Walter (che già non mi convince per quel fondo di moralismo romantico, ben celato dietro a una presuntissima leggerezza, che la permea).
Certo, Pinza era un buon cantante, anzi buonissimo ma in altre vesti; come Don Giovanni no: in questo ruolo egli incarna - ad alti livelli, ne convengo - l'orrenda impostura del Don Giovanni "luciferino" che ha rappresentato per me un secolare stupro ideologico ed estetico all'opera di Mozart e al suo personaggio, dalle sensibilità romantiche e post-romantiche.

Nessun interprete di Don Giovanni fino a tempi relativamente recenti sfuggì all'impostura (tranne solo Brownlee) e purtroppo nessun direttore (nemmeno Walter, nemmeno Boehm, nemmeno Giulini anche se - più furbi e scafati - seppero nascondere il loro moralismo post-wagneriano dietro a modi forbiti e cameristici).

Bypassando Fischer Dieskau e Wachter (certo, più chiari e dialettici, ma nondimeno anti-dapontiani), io considero l'immenso Thomas Allen (stranamente inglese come Brownlee) il Don Giovanni della svolta.

A parte il fatto (non so nemmeno se vale la pena di scriverlo) che personalmente non ritengo affatto Allen un mezzo-cantante, a parte il fatto che - al contrario - lo considero un sommo cantante, ciò che io trovo in lui è semplicemente il più complesso, vero, articolato, filosoficamente ed eticamente eroico interprete del ruolo.

Dopo di lui, applaudo senza mezzi termini anche Thomas Hampson (altro cantante fantastico, altro Don Giovanni di riferimento) ma senza riconoscergli quei vertici di umanità, ricchezza, profondità che erano stati propri di Allen.

In Allen, infatti, c'è il tormento dell'uomo (né buono, nè cattivo) che vede oltre il velo di maya, che ha orrore di ciò che vede e non di meno lo accetta, senza infingimenti, fino in fondo: il vuoto dell'esistenza, la vanità dei valori morali, la nudità dell'uomo, la sua solitudine.
Grande eroe tragico - e tragicamente solo - del razionalismo, Thomas Allen seduce le donne, ma le seduce non perchè è bello (grassa banalità tipicamente romantica) piuttosto perchè esse vi leggono la disperazione eroica e terrifica del suo nichilismo, l'ardore con cui addenta il nulla della vita, il coraggio con cui sa essere coerente e coerentemente solo fino alla morte.
Ne hanno orrore e ne sono attratte, per il bisogno di salvarlo (donna Elvira come Don José? Ricordo alla Scala lo scontro finale fra Allen e quell'altra artista immensa che era Ann Murray... scontro ancora più sconvolgente di quello col commendatore).

Finalmente, con Thomas Allen, il personaggio è uscito dall'impostura romantica, luciferina, del "cattivone" che non rispetta le regole e che, di conseguenza, è giusto mandare all'inferno.
Non è più il basso tonitruante (e nero) che piaceva ai post-wagneriani.
Sarebbe stato interessante sentire Maurel... il primo lirico, intellettuale, tormentato, ironico Jago e Falstaff di Verdi sarebbe stato sicuramente ben diverso (per sua fortuna) da Ezio Pinza.

Salutoni,
Matteo
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Messaggioda teo.emme » mar 20 nov 2007, 0:51

Ecco MatMarazzi, l'aspetto tragico della razionalità, l'umanità profonda, il cinismo, la malinconia, il sogno di una giovinezza ormai passata (io penso a Don Giovanni come al Casanova di Schnitzler), la resa finale che si finge riscatto, il mistero dell'ambiguità... Tutto quello che ricerchi in Don Giovanni, lontano da certi eccessi luciferini che fraintendono totalmente Mozart e Da Ponte, è completamente ignorato da Jacobs, che ne fa il protagonista di una farsa volgare, lo trasforma in rozzo e goffo seduttore da Opera Buffa, senza sfumature, ambiguità e sottintesi. Sfumature, ambiguità e sottintesi che fanno di questo capolavoro, l'opera più inafferrabile che sia stata scritta, così sospesa e indefinita.
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Messaggioda pbagnoli » mar 20 nov 2007, 10:30

Domenico Donzelli ha scritto:siccome sono assolutamente passatista e reazionario i don giovanni filologici mi lasciano assolutamente indifferente

Allo scopo di non impinguare la discussione con la reiterazione di vecchie istanze che ormai abbiamo ampiamente discusso, ti rimando - se ti fa piacere - al mio editoriale che chiarisce il pensiero del nostro sito sul tema.
Operadisc ha una posizione ben precisa su tutto ciò che concerne il sound mozartiano in genere, e le nuove istanze - con particolare riferimento a Jacobs - nello specifico.
Poi, si capisce, ognuno è libero di pensarla come gli pare; ma la posizione ufficiale del sito è questa
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Messaggioda teo.emme » mar 20 nov 2007, 13:42

Il problema non credo sia di punti di vista ufficiali (concetto che mi sembra sempre un pò "bulgaro".. :wink: lo dico con ironia, s'intende...) ma di riuscita della singola incisione. Questa di Jacobs, mi spiace per i suoi estimatori, è decisamente mal riuscita (e non la penso così solo io, ma anche altri insospettabili, e pure molti jacobsiani la pensano come me...). Ma mi piacerebbe andare nello specifico.
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