Il cross-over...

sinfonia, cameristica e altri generi di musica non teatrale.

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Re: Il cross-over...

Messaggioda Tucidide » mer 18 mar 2009, 15:42

Mi meraviglia che nessuno di voi abbia pensato anche all''ultimo disco di Mina: "Sulla tua bocca lo dirò", la cui "Nessun dorma" ha fatto da sigla alla prima serata del Festival di Sanremo 2009. Altri brani classici e jazz, alcuni dei quali inventati, come "MANON" con le musiche del preludio al terzo atto di “Manon Lescaut” di Puccini ed il testo di Giorgio Calabrese.

Beh, certo, anche quello è cross-over, in direzione opposta. :wink:
Il disco di Mina non costituisce il suo primo approccio con questo genere: già nel 1972 aveva fatto una cosa simile alla TV: http://www.youtube.com/watch?v=FVA7Gq6BQpY

La storia della musica leggera, ma anche del rock e persino dello heavy metal, è costellata di divertissements simili. Vogliamo parlare di Al Bano e delle sue esecuzioni di "Nessun dorma", di "E lucean le stelle", o della "Mattinata"? No... non vogliamo... :)
Michael Bolton ha inciso come Mina un disco solo di arie d'opera, affrontate con la sua vocalità: My secret passion, guest star Renée Fleming come Mimì in "O soave fanciulla". :shock:
I Manowar, gruppo heavy metal, hanno eseguito "Nessun dorma" in concerto: http://www.youtube.com/watch?v=ldw6AnTXTO8

In certi casi, il confine è labile: tornando indietro nel tempo, uno come Carlo Buti cos'era? Un tenorino che si è dato alla leggera, o un cantante di musica leggera che ha cantato anche romanze e arie? http://www.youtube.com/watch?v=f-fYyVOp7Xo
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Re: Il cross-over...

Messaggioda MatMarazzi » mar 24 mar 2009, 9:50

Alberich ha scritto:Sentita la Lemper. Non piace neppure a me, in una parola mi è parsa "urlacchiante".
Sentirò la Stratas.


Allora Alberich...
Sentita la Stratas? :)

Ti consiglio anche - ma non so se ti piacerà - i 7 peccati capitali della von Otter con Gardiner.

Sappimi dire.
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Re: Il cross-over...

Messaggioda Riccardo » ven 02 ott 2009, 22:33

Il cross-over...
Il Nessun dorma di Mina? Il Pavarotti and friends?

No, queste sono operazioni di pessimo riciclo che con la storia della musica nulla hanno a che fare.

La questione cross-over secondo me non è ancora stata affrontata fino in fondo a livello critico; il pubblico ha paura del cross-over, i musicofili in generale preferiscono chiudersi nel proprio orizzonte sonoro (classico, jazz, pop, techno che sia) e non uscirne. O se qualcuno ne esce, dimentica per quel tempo la propria provenienza.

Eppure non pensate anche voi che la musica sia fondamentalmente un mezzo espressivo unitario?

Cercando di depurarci la mente da ogni pregiudizio, facendo davvero tabula rasa...è davvero così irrealistico ritenere che una canzone pop scritta oggi da un autore per un cantante non si scosti così tanto dalla prassi in uso ai tempi di Bellini?

E' così irrealistico pensare che la discomusic di oggi, che tanto aliena i giovani e meno giovani nelle discoteche, altro non sia che la moderna espressione delle danze popolari dei secoli scorsi?

Cosa dobbiamo pensare quando scopriamo che i moduli armonici degli Aqua sono praticamente gli stessi che con Rossini e Donizetti mandavano in visibilio i teatri ottocenteschi?

Friedrich Gulda arrivava a dire, e provò a dimostrare, che tra Mozart e la discomusic sono più le affinità che le differenze.
Era certo una provocazione, ma secondo me c'è molto di vero...

Che ne pensate?
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Re: Il cross-over...

Messaggioda Tucidide » ven 02 ott 2009, 23:48

Riccardo ha scritto:E' così irrealistico pensare che la discomusic di oggi, che tanto aliena i giovani e meno giovani nelle discoteche, altro non sia che la moderna espressione delle danze popolari dei secoli scorsi?

No, assolutamente: hai perfettamente ragione. I linguaggi musicali si evolvono, ed è perfettamente naturale che nascano generi nuovi, che possono appunto essere interpretati come moderne espressioni della medesima esigenza.
Il Nessun dorma di Mina? Il Pavarotti and friends?

No, queste sono operazioni di pessimo riciclo che con la storia della musica nulla hanno a che fare.

La questione cross-over secondo me non è ancora stata affrontata fino in fondo a livello critico; il pubblico ha paura del cross-over, i musicofili in generale preferiscono chiudersi nel proprio orizzonte sonoro (classico, jazz, pop, techno che sia) e non uscirne. O se qualcuno ne esce, dimentica per quel tempo la propria provenienza.

Intanto, non ti seguo sull'esclusione di Pavarotti & Friends e di Mina: al di là del risultato artistico che può piacere o meno, di cross-over si tratta.
Detto questo, sul fatto che la critica non si sia ancora interessata al cross-over, la prima cosa che mi verrebbe da dire è: "E meno male! Almeno lì..." :mrgreen:
Poi però ci penso ed in effetti ti do ragione. Ma io credo che si tratti di un destino che il cross-over si sia scelto da sé.
Sono del parere che generalmente, chi ascolta quel tipo di musica provenga da un altro genere, e scorga nel cross-over un momento di evasione, un simpatico divertimento.
Chi ascolta Pavarotti e Ligabue che duettano in "Certe notti" ha nelle orecchie o "A te o cara" del primo o "Balliamo sul mondo" del secondo, o nella migliore delle ipotesi tutti e due. Ascolta i due illustri modenesi duettare, si diverte, poi è finita lì. Pavarotti resta un tenore da Puritani, Ligabue una rockstar.
Persino i cantanti di puro cross-over, come Bocelli, la Jenkins o la Westenra sono considerati (a torto) cantanti lirici. Non si riesce a ritenerli cantanti di un genere ben preciso, quasi non esistesse nemmeno. Insomma, chi canta il cross-over deve, secondo questa visione, cantare anche altro. Di solo cross-over, insomma, non si vive. :)
Si ha quasi paura ad ammettere che, ebbene sì, esiste un genere come il cross-over.
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Re: Il cross-over...

Messaggioda Riccardo » sab 03 ott 2009, 15:23

Intanto, non ti seguo sull'esclusione di Pavarotti & Friends e di Mina: al di là del risultato artistico che può piacere o meno, di cross-over si tratta.[...]

Chi ascolta Pavarotti e Ligabue che duettano in "Certe notti" ha nelle orecchie o "A te o cara" del primo o "Balliamo sul mondo" del secondo, o nella migliore delle ipotesi tutti e due. Ascolta i due illustri modenesi duettare, si diverte, poi è finita lì.
Pavarotti resta un tenore da Puritani, Ligabue una rockstar.

Appunto. Allora forse sono io che con cross-over intendo qualcos'altro.
Per me non è una goliardica carnevalata da farsi una volta all'anno in cui ci si scambiano i ruoli e poi dal giorno dopo tutto come prima.

Io intendo una seria presa di coscienza del fatto che Mozart possa avere la stessa dignità di Miles Davis e Bellini di una qualcunque "autore" pop di successo di oggi. Dignità, ben inteso, non ho detto stessa bravura o genialità.

Mozart scriveva i propri concerti per compiacere il proprio pubblico e se stesso nel momento della rappresentazione, non per missione divina.
Cross-over è come Gulda presentare in una serata un concerto di Mozart e poi improvvisare un dialogo pianistico con Chick Corea nella seconda parte.
Ed è interessante secondo me perché riporta Mozart su una dimensione terrena, vicina a noi...lo riconosciamo come genio del nostro tempo, non come classico irrigidito nei manuali di storia della musica.
Ci rendiamo conto del perché Mozart oggi ancora piace.
E questo potrebbe valere per l'intero repertorio operistico.

Quello di Pavarotti non è cross-over, è un'intrusione permessa, un prestito momentaneo ben sapendo di essere un pesce fuor d'acqua.
Con Pavarotti che canta pop credo siano stati ben pochi coloro i quali si sono appassionati all'opera. Semmai hanno visto confermati tutti i pregiudizi sulla voce lirica che non fa capire la parole, che vibra, che è compassata, che proviene da una massa di lardo improponibile sulla scena etc etc...

Forse sono io che ho un'idea sbagliata di cross over, non so...
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Re: Il cross-over...

Messaggioda MatMarazzi » sab 03 ott 2009, 15:53

Riccardo ha scritto:Appunto. Allora forse sono io che con cross-over intendo qualcos'altro.
Per me non è una goliardica carnevalata da farsi una volta all'anno in cui ci si scambiano i ruoli e poi dal giorno dopo tutto come prima.


Sono assolutamente d'accordo con te.
anzi, sono decenni che vado dicendo che i filologi del seicento e del settecento, fin dagli anni '70, se a parole dichiaravano di voler effettuare un "ritorno alle origini" in pratica effettuavano un puro "cross over" con le conquiste della musica non classica.
Ti dirò che anche ciò che io chiamo "canto colorista" non è altro che una contaminazione del cosidetto "canto classico" con gli approdi del canto "non classico".

In tutti i casi, ti rinvio a un fragoroso esempio di cross-over che ho inserito nel thread sul "lamento della ninfa".
(a proposito, PERCHE' DIAVOLO NON HAI ANCORA VOTATO? : Andry : )

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Re: Il cross-over...

Messaggioda Tucidide » sab 03 ott 2009, 16:37

MatMarazzi ha scritto:sono decenni che vado dicendo che i filologi del seicento e del settecento, fin dagli anni '70, se a parole dichiaravano di voler effettuare un "ritorno alle origini" in pratica effettuavano un puro "cross over" con le conquiste della musica non classica.
Ti dirò che anche ciò che io chiamo "canto colorista" non è altro che una contaminazione del cosidetto "canto classico" con gli approdi del canto "non classico".

Ottimo! Sono perfettamente d'accordo. :)
In effetti, non amo affatto taluni proclami che a volte i barocchisti promulgano sulla loro prassi esecutiva, spacciandola come filologica. Filologica NON lo è. Certo, spesso, e se eseguita bene, è elettrizzante, ed è riuscita ad imporsi sul gusto del pubblico. Ma non dicano che è filologica.
Se un linguista vuole giustificare la soppressione del congiuntivo nelle subordinate in italiano, non deve inventarsi che anche Dante dicesse "speriamo che me la cavo". Dica le sue ragioni e lasci ai locutori il compito di decidere, con l'uso ed il gusto, se tale costrutto sia "giusto" oppure no.
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Re: Il cross-over...

Messaggioda Riccardo » sab 03 ott 2009, 21:41

Ti dirò che anche ciò che io chiamo "canto colorista" non è altro che una contaminazione del cosidetto "canto classico" con gli approdi del canto "non classico".

Già...e queste contaminazioni sono fantastiche, danno spazio a possibilità espressive incredibili.
Lo stesso buon Kunde che abbiamo sentito a Pesaro inizio come cantante rock...e secondo me se ne sentono alcune caratteristiche anche nel suo canto operistico-rossiniano. Come bis al concerto ha fatto una cazone di Gershwin (appena dopo "Asile héreditaire" del Tell!)...non sono molti i cantanti aperti a queste diverse possibilità tecniche.


In tutti i casi, ti rinvio a un fragoroso esempio di cross-over che ho inserito nel thread sul "lamento della ninfa".
(a proposito, PERCHE' DIAVOLO NON HAI ANCORA VOTATO? : Andry : )

Perché ero troppo incerto su chi votare : Chessygrin : Comunque ora mi decido, promesso.

E apro anche un thread su un cantante che ha veramente fatto cross-over ma di cui so poco e su cui tu avrai sicuramente da raccontarci.

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Re: Il cross-over...

Messaggioda Tucidide » dom 04 ott 2009, 0:15

Riccardo ha scritto:
Ti dirò che anche ciò che io chiamo "canto colorista" non è altro che una contaminazione del cosidetto "canto classico" con gli approdi del canto "non classico".

Già...e queste contaminazioni sono fantastiche, danno spazio a possibilità espressive incredibili.
Lo stesso buon Kunde che abbiamo sentito a Pesaro inizio come cantante rock...e secondo me se ne sentono alcune caratteristiche anche nel suo canto operistico-rossiniano. Come bis al concerto ha fatto una cazone di Gershwin (appena dopo "Asile héreditaire" del Tell!)...non sono molti i cantanti aperti a queste diverse possibilità tecniche.

Sì!!! C'ero anch'io a quel concerto! :D
Hai ragione sulle strie "rock" nel canto operistico di Kunde (tra l'altro, non sapevo che avesse cominciato come cantante rock). Direi fra l'altro che ciò si avverta maggiormente negli ultimi anni, specialmente nei ruoli Nozzari. L'Antenore di quest'estate era veramente una miniera, un caleidoscopio di colori.
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Re: Il cross-over...

Messaggioda Ilaria » dom 04 ott 2009, 14:08

Tucidide ha scritto:
Riccardo ha scritto:
Ti dirò che anche ciò che io chiamo "canto colorista" non è altro che una contaminazione del cosidetto "canto classico" con gli approdi del canto "non classico".

Già...e queste contaminazioni sono fantastiche, danno spazio a possibilità espressive incredibili.
Lo stesso buon Kunde che abbiamo sentito a Pesaro inizio come cantante rock...e secondo me se ne sentono alcune caratteristiche anche nel suo canto operistico-rossiniano. Come bis al concerto ha fatto una cazone di Gershwin (appena dopo "Asile héreditaire" del Tell!)...non sono molti i cantanti aperti a queste diverse possibilità tecniche.

Sì!!! C'ero anch'io a quel concerto! :D
Hai ragione sulle strie "rock" nel canto operistico di Kunde (tra l'altro, non sapevo che avesse cominciato come cantante rock). Direi fra l'altro che ciò si avverta maggiormente negli ultimi anni, specialmente nei ruoli Nozzari. L'Antenore di quest'estate era veramente una miniera, un caleidoscopio di colori.


Secondo me gli inizi rock sono evidentissimi anche nelle astrali ascese ai sovracuti del Kunde giovane. Del resto erano anni, quelli in cui cantava in una rock band, in cui spopolavano le voci maschili portate alle estreme vette. In più, Kunde adora il jazz: come non riconnettere questa passione con la fantasia tutta personale e talvolta persino impertinente di variazioni che riportano alla mente la pratica dell'improvvisazione? Nelle recite di Otello nel 2007 erano diverse tutte le sere (v'è testimonianza! ;))...
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Di lauri ornai sue chiome,
Deve di Grande il nome,
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Re: Il cross-over...

Messaggioda Rodrigo » dom 01 nov 2009, 21:43

io trovavo perfetta al Caballè insieme a Freddy Mercury. Anche perché lo stile di Mercury era diabolicamene adatto ad inserti lirici. Un po' come i sui costumi che prevedevano inserti lamé! :D :D :D
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Re: Il cross-over...

Messaggioda pbagnoli » dom 01 nov 2009, 21:53

Rodrigo ha scritto:io trovavo perfetta al Caballè insieme a Freddy Mercury. Anche perché lo stile di Mercury era diabolicamene adatto ad inserti lirici. Un po' come i sui costumi che prevedevano inserti lamé! :D :D :D

Non posso che essere d'accordo con te. Oltre a tutto, proprio recentemente riesploravo il repertorio del vecchio Farouk e mi sono reimbattuto nel video di Barcelona, ricordandomi così di come tutti e due si prendessero amichevolmente in giro affogando piacevolmente nel trash.
Ho amato follemente questo coté del grande Freddy...
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: Il cross-over...

Messaggioda Tucidide » lun 16 nov 2009, 23:58

Dedicata a tutti gli estimatori di Josè Cura... :D

http://www.youtube.com/watch?v=38cCtfLIgvQ

Sapevo che Cura si dedica al cross-over, e avevo sentito il suo duetto con la Brightman "Cosa fai stasera" di Dario Baldan Bembo.
Io, che NON sono un estimatore di Cura, :D qui lo trovo bravissimo, come pure lei. :D
Io conoscevo il brano cantato da Barbra Streisand e Céline Dion, con le parole leggermente diverse: la Streisand è la donna matura che dà consigli alla giovane Dion su come conquistare l'uomo: http://www.youtube.com/watch?v=emHrsJ93Sr0

(Adesso Matteo mi banna :mrgreen: )
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Re: Il cross-over...

Messaggioda Teo » mar 17 nov 2009, 14:23

Tucidide ha scritto:Dedicata a tutti gli estimatori di Josè Cura... :D

http://www.youtube.com/watch?v=38cCtfLIgvQ

Sapevo che Cura si dedica al cross-over, e avevo sentito il suo duetto con la Brightman "Cosa fai stasera" di Dario Baldan Bembo.
Io, che NON sono un estimatore di Cura, :D qui lo trovo bravissimo, come pure lei. :D
Io conoscevo il brano cantato da Barbra Streisand e Céline Dion, con le parole leggermente diverse: la Streisand è la donna matura che dà consigli alla giovane Dion su come conquistare l'uomo: http://www.youtube.com/watch?v=emHrsJ93Sr0

(Adesso Matteo mi banna :mrgreen: )


Premetto che conosco benissimo questo brano per ragioni che non sto qui a spiegare.
Trovo il paragone tra le due interpretazioni del tutto "fuori luogo" (per non dire altro....).
Spero solo caro Tuc che nel tuo incipit (Dedicata a tutti gli estimatori di Josè Cura), ci sia un sano sarcasmo o meglio ancora una sana presa per il c....o : MrOrange :
Diversamente ritieniti.... : Banned : : Chessygrin :
l'idea è creatrice di vocalità...
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Re: Il cross-over...

Messaggioda Tucidide » mar 17 nov 2009, 14:57

Teo ha scritto:Spero solo caro Tuc che nel tuo incipit (Dedicata a tutti gli estimatori di Josè Cura), ci sia un sano sarcasmo o meglio ancora una sana presa per il c....o : MrOrange :
Diversamente ritieniti.... : Banned : : Chessygrin :

Ognuno ci legga quello che ritiene più opportuno... : Sig : : police :
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