Anton Dermota

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Anton Dermota

Messaggioda MatMarazzi » dom 04 gen 2009, 16:01

Di questo splendido artista abbiamo spesso parlato, ma ancora non gli era stato riservato un thread.
Lo apro io sperando che qualcuno abbia qualcosa da dire.

Per ricordarlo ho messo - sempre nella sezione audio del nostro sito - il duetto del Ratto dal Serraglio, eseguito a Vienna nel 1945.
L'irriconoscibile Kostanze è Elizabeth Schwarkopf.
Lo trovate qui:
http://www.operadisc.com/audio3.php?id=258


Ed ecco due immagini bellissime della sua lunga storia d'amore con Salisburgo, una con la Seefried (Flauto Magico) e una con la Welitsch (Don Giovanni)

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Re: Anton Dermota

Messaggioda giovanni » dom 04 gen 2009, 17:37

Trovo stupendo il suo Don Ottavio (in giro ci saranno un centinaio di incisioni, mi riferisco in particolare a quella di Krips). Don Ottavio è un personaggio sempre molto bistrattato dai cantanti che lo hanno interpretrato, tanto da farmi rimanere sempre insoddisfatto della resa del personaggio. Tutti i tenori si limitano a cantarlo (e nemmeno benissimo). Sicuramente Don Ottavio è un personaggio un pò debole teatralmente (non so cosa voi ne pensiate) però Dermota credo sia stato uno dei pochi a dare un significato a questo personaggio (molto di più, secondo me di Luigi Alva, nella tanto idolatrata incisione di Giulini).

Molto bello l'ascolto dal Ratto Dal Serraglio!
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Re: Anton Dermota

Messaggioda MatMarazzi » dom 04 gen 2009, 18:01

giovanni ha scritto:Trovo stupendo il suo Don Ottavio (in giro ci saranno un centinaio di incisioni, mi riferisco in particolare a quella di Krips).


D'accordissimo, Giovanni.
Pur nell'ottica della sua epoca, Dermota è un ottavio di formato regale; fiero, altero, commosso, fin troppo (ma efficacemente) impettito.
Forse non era sua intenzione, ma la "frigidità" di Donna Anna ci viene spiegata benissimo, riflessa nel fidanzato.
E poi canta in modo splendido.

Mi fa davvero piacere che anche a te piaccia l'edizione Krips: io l'ho sempre trovata - ancora oggi - una delle registrazioni dell'opera più incisive e penetranti (un punto a favore di Culshlaw).
In particolare il rapporto tra Krips e la Danco (Donna Anna) ha squarci di profondità inattesi.

Molto bello l'ascolto dal Ratto Dal Serraglio!


Ti ringrazio! Anche a me piace molto.
Però devo anche confessarti avrei voluto vedere applicata ad altri personaggi quella vocazione "aulica" che lo rende così singolare in Belmonte e Don Ottavio.
...basta vedere i magnifici risultati conseguiti in Dalibor e Florestano... (qualcuno li ha sentiti?).

Mi sarebbe piaciuto che Dermota osasse (non ridete) un Ernani, o un Lohengrin...
Lo avrei certamente preferito in questi personaggi che in Lensky, dove si limita a pontificare...

Sicuramente Don Ottavio è un personaggio un pò debole teatralmente (non so cosa voi ne pensiate)

Sì, o per lo meno nella visione "cavalleresca" di romantica e primo-novecentesca tradizione.
Oggi a me pare che le cose vadano meglio: gli Ottavio attuali (diciamo da una decina d'anni) hanno cominciato a scavare più sulle fragilità e sulle nevrosi del personaggio e a me pare che sia un'ottima scelta.
Per esempio, nel Don Giovanni di Guth di cui abbiamo recentemente parlato, Matthew Pollenzani perviene a costruire un personaggio di notevole complessità... uno dei migliori Ottavi documentati, secondo me.

Salutoni,
Mat
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Re: Anton Dermota

Messaggioda Maugham » mar 20 gen 2009, 12:43

MatMarazzi ha scritto: l'edizione Krips: io l'ho sempre trovata - ancora oggi - una delle registrazioni dell'opera più incisive e penetranti (un punto a favore di Culshlaw).


Purtroppo non è sua. :cry:
La registrazione è stata fatta dal 6 al 21 giugno del 1955 alla Redoutensaal di Vienna.
Il producer era Peter Andry, assistente di Victor Olof (praticamente il plenipotenziario Decca pre-Culshaw).
All'epoca Culshaw aveva 31 anni e si era allontanato per circa un anno (proprio per dissapori con Olof) dalla Decca per trasferirsi a Los Angeles quale responsabile del settore classico della Capitol Records.
Peter Andry era un giovane musicista australiano.
Il responsabile tecnico era invece Gordon Perry, un laureato in chimica con la passione per la riproduzione del suono che da lì in avanti diventerà l'assistente tecnico per eccellenza di Culshaw con cui realizzerà quasi tutti i titoli operistici del decennio 55/65.
Le definizione del cast fu comunque stabilita in precedenza da Olof e anche da Frank Lee.
Ciao
Willie
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Re: Anton Dermota

Messaggioda MatMarazzi » ven 23 gen 2009, 14:48

Maugham ha scritto:
MatMarazzi ha scritto: l'edizione Krips: io l'ho sempre trovata - ancora oggi - una delle registrazioni dell'opera più incisive e penetranti (un punto a favore di Culshlaw).


Purtroppo non è sua. :cry:


Qualcosa me lo diceva... :)

Grazie per le preziose informazioni.
Ci tengo comunque a dire che il mio elogio non era tanto per la scelta del cast (il solito omaggio a Vienna), quanto a Krips.
Il punto a favore della Decca sta nel fatto che questo direttore - che pareva soltanto un grande depositario del Mozart austriaco - si è rivelato qualcosa di più. Un interprete di una sottigliezza e di una modernità che dovette sorprendere la stessa Danco, tanto che nei recitativi di Donna Anna la sua voce pare tradurre il nostro stesso sgomento di fronte ai sottintesi inquietanti che l'orchestra le lancia.
Per gli anni, pura avanguardia.

Salutoni,
Mat
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