D'accordo, Teo: parliamone!
Questo è proprio il tipo di argomenti che merita di essere sviscerato adeguatamente, anche perché esiste assai poca chiarezza sul tema.
Moderatori: DocFlipperino, DottorMalatesta, Maugham
pbagnoli ha scritto:La spiegazione del mio pensiero sta tutta nella mia frase che tu hai quotato: declamare non vuol dire ruttare.
pbagnoli ha scritto:Adesso metto online lo stesso brano cantato dalla Kniplovà nel 1969, che tu mi hai gentilmente inviato. La mia sensazione è che la grande cantante sia in mezzo al guado: non sa esattamente da che parte stare.
pbagnoli ha scritto:
la Varnay è impressionante per carisma (forse anche superiore alla Silja, ma lo dico sottovoce se no Matteo mi uccide)
MatMarazzi ha scritto:
Devo aggiungere che, anche senza entusiasmarmi, la Baltsa a Vienna fece qualcosa di simile: evitò le smargiassate da attrice tragica e si rivelò in un'umanità toccante.
MatMarazzi ha scritto: A proposito della Silja e della sua esecuzione del monologo, oltre alla minore varietà di colori della Varnay (che come abbiamo visto è frutto di una diversa concezione del ruolo, ma anche di una tecnica coloristica più limitata), mi fa specie che nessuno abbia notato che è l'unica a eseguire il terribile do bemolle finale ("vidyte i kostelnicku") come è scritto.
Ossia non un do bemolle ma quattro di fila.
vi - DY (do) - TE (do) - Y (do) ...pausa... KO (do) stelnicku.
Quella pausa è spaventosa perché bisogna staccare il do bemolle e poi riprenderlo lassù.
Nemmeno la Varnay ci riesce ed è costretta a cambiare la scrittura: i primi tre do bemolle (quelli di "vidyte y") li fa un'ottava sotto.
MatMarazzi ha scritto:
Nella declamazione (specie tedesca) non è così: quel che conta non è la dinamica della frase, ma il nucleo "coloristico" della vocale; vocale che - per giunta - va catapultata con slancio propulsivo oltre il muro sonoro dell'orchestra.
MatMarazzi ha scritto: E ora veniamo alla Kniplova.
Quanto al fatto che, nel 1969, "cantasse tutta la parte" (a differenza della silja e della varnay che, evidentemente, non canterebbero... - e che fanno? si grattano i pollici?) secondo me tu fai un po' di confusione fra l'avere un bel timbro (che la Kniplova probabilmente aveva) e il cantare in modo vocalistico.
Il fatto di avere un timbro denso e piacevole non significa "cantare" in modo vocalistico (per inciso, Vittorio: CANTANO ANCHE I DECLAMATORI, solo con un'altra tecnica: non sentirai mai - in tutto ciò che fa la Silja - una frase che sia parlata o urlata).
Se ti piace la Kniplova in Kostelnicka solo perché, nel 69, aveva una bella voce tonda e gradevole, è una cosa.
Ma che canti con tecnica vocalistica non mi par proprio.
MatMarazzi ha scritto:E ora veniamo alla Kniplova.
Anzitutto, Vittorio, mi fa davvero ridere che tu tiri in ballo i "nove anni" di differenza. Anche per la Silja allora si poteva mettere la sua registrazione del 1987 invece di quella del 2003.
MatMarazzi ha scritto:Quanto al fatto che, nel 1969, "cantasse tutta la parte" (a differenza della silja e della varnay che, evidentemente, non canterebbero... - e che fanno? si grattano i pollici?) secondo me tu fai un po' di confusione fra l'avere un bel timbro (che la Kniplova probabilmente aveva) e il cantare in modo vocalistico.
MatMarazzi ha scritto:A me risulta che vocalista la Kniplova non lo fu mai: invece di sentirla in questo ruolo (o in Wagner, che guardacaso fu l'unico altro autore in cui eccelse) perché non la sentiamo in - che so - Bellini o Rossini?
MatMarazzi ha scritto:Il fatto di avere un timbro denso e piacevole non significa "cantare" in modo vocalistico (per inciso, Vittorio: CANTANO ANCHE I DECLAMATORI, solo con un'altra tecnica: non sentirai mai - in tutto ciò che fa la Silja - una frase che sia parlata o urlata).
MatMarazzi ha scritto:Se ti piace la Kniplova in Kostelnicka solo perché, nel 69, aveva una bella voce tonda e gradevole, è una cosa.
Ma che canti con tecnica vocalistica non mi par proprio.
pbagnoli ha scritto:MatMarazzi ha scritto:Devo aggiungere che, anche senza entusiasmarmi, la Baltsa a Vienna fece qualcosa di simile: evitò le smargiassate da attrice tragica e si rivelò in un'umanità toccante.
Ho anche lei fra i miei dischi; ma scusatemi, non credo che in questi giorni riuscirò a farvela ascoltare.
pbagnoli ha scritto: Ci è cascata anche una scafata come la Modl, che realizza un'autentica schifezza.
pbagnoli ha scritto:Ma la linfa vitale portata dalle grandi declamatrici di area tedesca ha contribuito all'evoluzione di questo ruolo in modo essenziale, portando un plusvalore di calda e toccante umanità che fa uscire definitivamente il personaggio da quell'aura vagamente menagramo e completamente astratta dal mondo che la circonda.
pbagnoli ha scritto:E' la stessa impressione che mi ha sempre fatto la Krasovà (altra grande interprete storica del ruolo)
VGobbi ha scritto: Qui ci vorrebbe un altro bel clip audio.
VGobbi ha scritto:tu stai facendo il furbastro, eccome. La Callas quanto e' durata? La Souliotis? La Fabbricini? Artiste che nel giro di pochi anni hanno frantumato il loro organo vocale. Quindi il mio discorso era tutt'altro che campato in aria. La Kniplova del '69 e' tutt'altra cosa rispetto a quella del '78.
Ritornando in tema, penso di affermare che il canto della Kniplova e' piu' vicino a quello di un vocalista, piuttosto che quello di una declamatrice. E' un azzardo?
MatMarazzi ha scritto:Entrambe nella voce portano i segni dolorosi di carriere pesantissime e lunghissime. La loro grandezza si impone, in questa pagina, indipendentemente dall'invecchiamento, anzi ne risalta.
MatMarazzi ha scritto:Il vocalismo all'italiana ...
MatMarazzi ha scritto:Il declamato tedesco è meno limitante sul fronte anagrafico: infatti i "vocalisti" che si mantengono intatti dopo i 50 si contano sulle dita; mentre i wagneriani che continuano fino alla pensione come niente fosse sono tantissimi: guarda Melchior, la Flagstad, la Nilsson, la Jones... e parliamo di gente che non si è certo risparmiata.
MatMarazzi ha scritto:Ho ascoltato con molta attenzione la Kniplova del 1969.
In certi momenti mi ha anche impressionato: dalla seconda metà del brano, comincia a scaricare bordate di suono (laddova la voce aveva più brillantezza) che fanno un certo effetto. C'è una bella progressione drammatica ...
MatMarazzi ha scritto:Qui in questa pagina si difende, proprio perché è una pagina scritta per declamatrici, ma se la sentissimo in una pagina di Bellini o del primo Verdi resteremmo angosciati.
MatMarazzi ha scritto:Non devi dire che passo all'estremo se cito autori che, a differenza di Janacek, esigono proprio una tecnica vocalistica!
Si fa presto a definire la Kniplova vocalista in una pagina che richiede solo declamato.
VGobbi ha scritto:Mi spieghi il motivo perche' cantare all'italiana sia fisicamente piu' pesante, direi quasi controproducente?
VGobbi ha scritto: Ebbene, ho avuto la sensazione che (la Olivero) abbia fatto fatica solo ed esclusivamente nel monologo, mentre per il resto ha saputo limare gli evidenti problemi vocali
MatMarazzi ha scritto:Che la sua Kostelnicka andasse rivalutato nell'ascolto complessivo l'avevo detto anche io, se ti ricordi, alcuni post fa.
MatMarazzi ha scritto:E tuttavia resto dell'idea che, in questa parte, la Olivero fosse disperatamente in crisi. E non per ragioni vocali (anzi, era ancora incredibile!) ma per ragioni tecniche.
VGobbi ha scritto:Mat, non mi dici nulla? E tu Pietro, che sei un fan accanito della Varnay in questo ruolo?
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