pbagnoli ha scritto:Eppure sta tutto sommato riscuotendo un discreto successo.
Non sarà il nuovo Corelli (e su questo non ci piove), ma non mi sembra che possa essere ridotto solo a...principe consorte!
Sono d'accordo. Oltre tutto è anche piuttosto migliorato, rispetto ai primi anni.
E' un discreto professionista, lo ritengo bravo in alcuni ruoli, più discutibile in altri. La voce è piuttosto voluminosa, di timbro scuro, non semplice da manovrare. Nei cantabili non è sempre un piacere ascoltarlo.
Però in ruoli, anche molto pesanti, dove c'è da spingere sul registro centrale, se la cava discretamente.
Nel Don Carlo di Firenze era molto al limite, secondo me. Diciamo che superò decorosamente la prova in un ruolo per cui non è nato, con troppe salite scomode all'acuto, troppe frasi dove c'era da modulare e fraseggiare, senza preoccuparsi solo della sopravvivenza vocale.
Però in Chénier scrive pagine accettabili e anche in Manon Lescaut, superato il primo atto dove la sua vocalità fa a pugni con la scrittura di De Grieux ha buoni momenti.
Certo, canta un po' a rimorchio della Dessì. Nel senso che non è un caso se studia e approfondisce soprattutto i ruoli in cui può cantare a fianco di lei.