Elektra: interpreti

cantanti, direttori, registi, scenografi

Moderatori: DocFlipperino, DottorMalatesta, Maugham

Messaggioda Pruun » mar 09 ott 2007, 12:24

Mulo solertissimo!
Ho l'Elektra della Borkh... ascolterolla e dirovvi!
Tra l'altro confesso il mio stupore nel vedere il nome della Marilyn Horne tra le ancelle (non pensavo che fosse proprio questa l'edizione con lei!) :D
Orrenda orrenda pace
la pace dei sepolcri
Avatar utente
Pruun
 
Messaggi: 392
Iscritto il: mar 11 set 2007, 2:10

Messaggioda Riccardo » mar 09 ott 2007, 12:29

giulia grisi ha scritto:mentre trovai molto brava la prima, per lo meno solida, non urlatrice per principio ( qualcosa verso la fine ma per fatica...), anche se con voce nè bella nè molto legata. Il suo personaggio non mi ha lasciato però una vera impressione, nè mi è parsa cantante molto personale.....

Infatti anche di recente a Vienna la sua Elektra è stata secondo me poco rilevante, non certo di levatura storica. Molto impersonale.
Per di più era anche indisposta (tanto di rischiare la sostituzione dell'opera in cartellone).
Avatar utente
Riccardo
 
Messaggi: 608
Iscritto il: mer 23 mag 2007, 19:39

Messaggioda MatMarazzi » mar 09 ott 2007, 14:04

Riccardo ha scritto:perché ritieni la Nilsson gelida solo in apparenza, per via della fonazione, ma non nella sostanza?

Il senso di "gelo" che a torto molti critici hanno colto nella Nilsson (o anche nella Sutherland) dipende semplicemente dalla omogeneità dei colori.
Questo non toglie che a quell'omogeneità le due signore siano pervenute anche (ma non solo) per una pulsione della propria personalità, che magari non era necessariamente "fredda", quanto - forse - ostile al sentimentalismo spudorato di molte eroine romantiche.
Non vedo perché la compresenza di questi due elementi dovrebbe rivelare una contraddizione.

Questo è esattamente quello che credevo prima di sentirla in quel pezzo (Abigaille).

L'impressione che ne ho tratto io è molto diversa, Ric.
Vi scorgo un disagio ritmico demoralizzante, l'impossibilità ad assecondare le pulsazioni di questa musica, un navigare a vista... che mi fa quasi tenerezza, pensando alla perentorietà che la Nilsson metteva in altro repertorio.
Poi certo arrivano i do... :)

pensi che la Sutherland l'avrebbe fatta tanto diversa questa cabaletta?

Non oso nemmeno tentare un paragone. :)
La Sutherland sarebbe arrivata a vertici sconvolgenti rispetto alla NIlsson (parlo di questa pagina).
Lei infatti la respirava questa musica; ci si buttava come "un pesce baleno" e ci nuotava come Esther Williams, sguizzando fra rubati, alchimie di fraseggio, giochi dinamici.
L'opera italiana non aveva segreti per l'australiana, perché non solo la tecnica e lo stile, ma persino la sua cultura, la forma mentis la predisponevano a quel linguaggio.
Sarebbe stata un Abigaille portentosa (a patto di averla, come al solito, matronale, solenne, quasi più madre badessa che regina guerriera...).

Su un paio di ruoli almeno si sono incrociati: Donna Anna e, soprattutto, Turandot, dove temo che le analogie siano molte. Confermi Matteo? (Io chino il capo e confesso di non avere la Turandot della Nilsson :roll: )

Proprio questi due ruoli mi sottolineano, invece, l'inconciliabilità della tecnica delle due signore.
A me la Nilsson in Donna Anna pare di un dilettantismo inammissibile.
La poveretta soffre di tutti i limiti di cui una declamatrice soffre in questo repertorio: e non è solo di agilità maldestre e imperdonabili... non sa proprio come mettere i suoni, come assecondare l'evoluzione della frase, come fraseggiare (lei, grandissima fraseggiatrice in altro repertorio).
Mentre la Sutherland in Donna Anna mi pare una forza della natura, nata e concepita espressamente per questo repertorio.

Turandot... anche qui.
Come Turandot la Sutherland è interessantissima, l'abbiamo detto.
Inoltre Turandot è pur sempre opera puccinana e italiana, dove il vocalismo mantiene le sue ragioni.
E' brava, interessante, suggestiva... non c'è che dire.

Ma la Nilsson è talmente singolare,rivoluzionaria e grandiosa, talmente convinta e convincente da mettersi su un altro piano.
Se ascolti la registrazione del debutto (almeno credo che lo fosse) a Milano nel 58 o la prima integrale (RCA con Leinsdorf, 1960) - prima cioè che cominciasse ad annoiarsi in questo ruolo - hai la sensazione di una svolta epocale nel personaggio.
Niente bellezza, niente femminilità, niente ambiguità... ti pare una creatura da film di fantascienza, discesa a conquistare il mondo da qulache pianeta lontano, carica di disprezzo rabbioso verso l'umanità che calpesta e che attraversa i cieli da cui proviene con squilli che non hanno nulla di umano.
E' talmente favolosa che arrivi quasi a dimenticarti dei fraseggi geniali della Callas in questo ruolo (EMI) o delle misteriose, epiche lontananze della Borkh (DECCA).
Ed è pure lontanissima dalle sue apparenti ispiratrici (la Turner e la Cigna) proprio per la "virilità" allucinante e sarcastica di cui investe ogni parola: sentendo il povero Di Stefano al suo fianco, ci si immagina un matrimonio fatto di strani giochi sado-maso (con lui sculacciato...). ;)

Non è l'unico modo di fare Turandot (anzi, per certi versi è stato nocivo, perché ha aperto la via alla principesse urlone a senso unico che l'hanno seguita), ma è grande! altroché...

Qui tra l'altro secondo me c'è un bellissimo aggancio con quanto diceva Celibidache, ossia che nell'opera, a parità di musica, una frase rimane identica a sé stessa nella sostanza e nell'effetto, indipendentemente dalle parole che vi vengono inserite.

Ric.... ti chiedo di perdonarmi in anticipo. :(
Ma a me pare che Celibidache non si sia mai risparmiato alcuna scempiaggine pur di far colpo sulla stampa e passare da grande ribelle! :) E, se ha detto una cosa del genere, ringrazio il cielo che non abbia mai fatto opere!

vedo un grande spartiacque tra coloristi e non coloristi. Vedo invece con molta meno nettezza quello tra declamatori e vocalisti.

E' sempre possibile vedere delle categoria trasversali, e cogliere affinità fra cantanti anche molto lontani per tecnica e repertorio.
Nessuno te lo contesta! :)
Salutoni
Mat
Avatar utente
MatMarazzi
 
Messaggi: 3182
Iscritto il: gio 05 apr 2007, 12:34
Località: Ferrara

Messaggioda Riccardo » mar 09 ott 2007, 14:19

MatMarazzi ha scritto:
Questo è esattamente quello che credevo prima di sentirla in quel pezzo (Abigaille).

L'impressione che ne ho tratto io è molto diversa, Ric.
Vi scorgo un disagio ritmico demoralizzante, l'impossibilità ad assecondare le pulsazioni di questa musica, un navigare a vista... che mi fa quasi tenerezza, pensando alla perentorietà che la Nilsson metteva in altro repertorio.

Beh certo, se il confronto è con "l'altro repertorio" non c'è confronto.
Se il confronto è con altre che cantano abitualmente Abigaille senza lasciare nessun segno però...
Vale forse il discorso che di grandi artiste comunque stiamo parlando.

pensi che la Sutherland l'avrebbe fatta tanto diversa questa cabaletta?

Lei infatti la respirava questa musica; ci si buttava come "un pesce baleno" e ci nuotava come Esther Williams, sguizzando fra rubati, alchimie di fraseggio, giochi dinamici.

Trovi che la Sutherland sguizzasse tra i rubati addirittura? Lei? A me è sempre sembrata molto metronomica, troppo ferrea nel rigore per queste cose che dici tu.
Dove trovi che attuasse giochi dinamici, alchimie di fraseggio etc?

Ric.... ti chiedo di perdonarmi in anticipo. :(
Ma a me pare che Celibidache non si sia mai risparmiato alcuna scempiaggine pur di far colpo sulla stampa e passare da grande ribelle! :) E, se ha detto una cosa del genere, ringrazio il cielo che non abbia mai fatto opere!

Scempiaggini per fare clamore ne ha dette veramente tante... Ma tra di esse c'erano anche alcune cose in cui credeva e che appartenevano alla sua concezione dell'arte.
Questa credo fosse una di quelle...

Sulla Silja devo aver detto troppe castronerie se non hai commentato :)

Salutoni!
Riccardo
Avatar utente
Riccardo
 
Messaggi: 608
Iscritto il: mer 23 mag 2007, 19:39

Messaggioda Rossiniano » mar 09 ott 2007, 18:22

Mi permetto di dire però che trovo assurdo scrivere che Strauss e Wagner siano autori che per principio richiedono una tecnica "rotta al declamato"....quando mai? Se così fosse non si sarebbero sprecati a scrivere frasi legate, piani, pianissimi, richieste di sfumature ecc ecc, tutte cose possibili solo attraverso il canto.

Quanto alla Varnay...è vero, raggiunse il successo prima della Nilsson, ma mentre la Nilsson nel 1968 cantava Salome, Elektra, Lady Macbeth, Aida, la Varnay impietosamente passava a Herodias e Klytaemnestra......vogliamo fare un ascolto della Varnay e della Nilsson nel 1966 che cantano la scena finale del Crepuscolo? In che modo finisce una e in che modo finisce l'altra? Non credo che Wagner avrebbe amato la voce sfinita della Varnay che grida in malo modo, senza tra l'altro avere più nemmeno tutte le note richieste da Brunhilde perchè altrimenti.......avrebbe scritto qualcosa di diverso.

Insomma basta con le urlatrici spietate, o perlomeno miei cari, se ci piacciono, diamo loro il giusto nome. A me piace Elena Souliotis per il temperamento e la voce di grande qualità, ma era e resta una pessima cantante, non mi sognerei mai, personalmente, di dire che il suo modo di interpretare era tale da poter passare sullo spartito. Così dovrebbe essere per le Varnay, le Moedl, le Borkh, temperamentose quanto si vuole, ma tutte irrimediabilmente pessime cantanti. E si badi che tutto può essere dimostrato con l'ausilio degli ascolti.
Avatar utente
Rossiniano
 
Messaggi: 70
Iscritto il: lun 01 ott 2007, 23:25

Messaggioda Luca » mar 09 ott 2007, 18:58

A me piace Elena Souliotis per il temperamento e la voce di grande qualità, ma era e resta una pessima cantante, non mi sognerei mai, personalmente, di dire che il suo modo di interpretare era tale da poter passare sullo spartito.
=============================================
Ma che ti stai... convertendo ? :D

Con amicizia, Luca.
Luca
 
Messaggi: 1184
Iscritto il: ven 06 apr 2007, 0:25
Località: Roma

Messaggioda teo.emme » mar 09 ott 2007, 19:33

MatMarazzi ha scritto: Ma a me pare che Celibidache non si sia mai risparmiato alcuna scempiaggine pur di far colpo sulla stampa e passare da grande ribelle! :) E, se ha detto una cosa del genere, ringrazio il cielo che non abbia mai fatto opere!


Ammiro moltissimo Celibidache e le sue personalissime interpretazioni, ma sono d'accordissimo con te! Certe sue prese di posizione sono vere scemenze (come la sparata sua su opera e testo..segno della sua totale incomprensione della musica lirica), il cui fastidio è aumentato dall'aura messianica che gli hanno cucito addosso!
teo.emme
 

Messaggioda VGobbi » mar 09 ott 2007, 19:33

MatMarazzi ha scritto:L'opera italiana non aveva segreti per l'australiana, perché non solo la tecnica e lo stile, ma persino la sua cultura, la forma mentis la predisponevano a quel linguaggio.
Sarebbe stata un Abigaille portentosa (a patto di averla, come al solito, matronale, solenne, quasi più madre badessa che regina guerriera...).

Ma voi ve l'immaginate una Abigaille in stile matronale? :?

Personalmente ritengo certe affermazioni sforzate, pur di far apparire la cantante in questione brava in un determinato repertorio. La Sutherland la trovo superlativa nelle opere di madrelingua straniera, penso alla sua divina Esclarmonde oppure all' angelicata Marguerite (Faust), ma ritengo la sua vocalita' ed interpretazione poco attinenti alla maggior parte del repertorio italiano.
Avatar utente
VGobbi
 
Messaggi: 2455
Iscritto il: gio 05 apr 2007, 20:49
Località: Verano Brianza

Messaggioda teo.emme » mar 09 ott 2007, 19:35

VGobbi ha scritto: Personalmente ritengo certe affermazioni sforzate, pur di far apparire la cantante in questione brava in un determinato repertorio. La Sutherland la trovo superlativa nelle opere di madrelingua straniera, penso alla sua divina Esclarmonde oppure all' angelicata Marguerite (Faust), ma ritengo la sua vocalita' ed interpretazione poco attinenti alla maggior parte del repertorio italiano.


Decisamente sforzata mi pare questa affermazione...ma conosco bene le tue opinioni sulla Sutherland (legittime per carità, ma non condivisibili) :wink:
teo.emme
 

Messaggioda Rossiniano » mar 09 ott 2007, 21:00

Luca ha scritto:A me piace Elena Souliotis per il temperamento e la voce di grande qualità, ma era e resta una pessima cantante, non mi sognerei mai, personalmente, di dire che il suo modo di interpretare era tale da poter passare sullo spartito.
=============================================
Ma che ti stai... convertendo ? :D

Con amicizia, Luca.


Trovo sempre elementi affascinanti nell'arte della Souliotis, come trovo pure che oggi si senta di peggio (penso agli orrori di una Theodossiou o di una Dessay, gente che non ha neanche il mezzo privilegiato di una Souliotis e si permette serate veramente trash), però se la ascolto non posso non sentirne i difetti. Ammetto che le prime volte non li sentivo, forse perchè abbagliato da tanto fuoco e tanta dote vocale, ma ascoltandola o meglio riascoltandola con più attenzione ho imparato a notarne i difetti. C'è sempre qualcosa per cui ammiro o per cui mi piace la Souliotis (la voce, il temperamento) ma ciononostante ammetto e sento i suoi difetti.
Avatar utente
Rossiniano
 
Messaggi: 70
Iscritto il: lun 01 ott 2007, 23:25

Messaggioda Rossiniano » mar 09 ott 2007, 21:02

VGobbi ha scritto: ma ritengo la sua vocalita' ed interpretazione poco attinenti alla maggior parte del repertorio italiano.


Non ho memoria di un Allor che i forti corrono più bello di quello della Sutherland. Meravigliosa, lei canta facilmente ed emoziona anche con le sue mirabilie vocali laddove tutte tirano il collo e gridano. Stupenda, una volta di più.
Avatar utente
Rossiniano
 
Messaggi: 70
Iscritto il: lun 01 ott 2007, 23:25

Messaggioda Luca » mar 09 ott 2007, 22:26

Non ho memoria di un Allor che i forti corrono più bello di quello della Sutherland. Meravigliosa, lei canta facilmente ed emoziona anche con le sue mirabilie vocali laddove tutte tirano il collo e gridano. Stupenda, una volta di più.
===========================================
E' davvero la migliore incisione di questo brano. Però se hai la possibilità ascolta anche quello della Sills.

Saluti, Luca.
Luca
 
Messaggi: 1184
Iscritto il: ven 06 apr 2007, 0:25
Località: Roma

Messaggioda Rossiniano » mar 09 ott 2007, 23:04

Luca ha scritto:Non ho memoria di un Allor che i forti corrono più bello di quello della Sutherland. Meravigliosa, lei canta facilmente ed emoziona anche con le sue mirabilie vocali laddove tutte tirano il collo e gridano. Stupenda, una volta di più.
===========================================
E' davvero la migliore incisione di questo brano. Però se hai la possibilità ascolta anche quello della Sills.

Saluti, Luca.


Lo conosco, per quanto mi piaccia trovo la Sutherland un filo più brava. La Sills in Verdi penso sia insuperabile nella romanza di Medora, con la musicalità, il legato, la tecnica insomma e l'accento riesce ad essere migliore anche del bel timbro e dei fiati della Caballè.
Avatar utente
Rossiniano
 
Messaggi: 70
Iscritto il: lun 01 ott 2007, 23:25

Messaggioda walpurgys » mar 09 ott 2007, 23:10

La Sutherland che fa Abigaille :shock: :roll: :lol: con l'armatura barocca, con i boccoletti e la gonna con la griglia settecentesca :lol: che va a destra e sinistra del palcoscenico gorgeggiando 20 minuti per ogni frase :shock: :lol: un pò come il suo ''Santo di Patria'' strabiliante, bellissimo, pirotecnico quanto si vuole...ma che con verdi centra poco (vabbè io sono innamorato della Odabella della Deutekom e della Studer).
La Joan fu formidabile nel repertorio italiano (Bellini, Donizetti, Rossini le venivano naturali, ma anche le sue astratte Leonora e Turandot sono figure splendide), ma in Verdi (tranne appunto nel TROVATORE) :roll: ...io ho sempre sognato lei come wagneriana (Elsa, Elisabeth, Eva, Isolde, Sieglinde) e straussiana (Chrisothemis, Marescialla, Contessa, Imperatrice) ma questi son solo voli pindarici...
Immagine
''O hehrstes Wunder!
Herrlichste Maid!
Dir Treuen dank' ich
heiligen Trost!...''
Helena Forti
Avatar utente
walpurgys
 
Messaggi: 135
Iscritto il: lun 10 set 2007, 23:29
Località: Firenze / Catanzaro

Messaggioda Luca » mar 09 ott 2007, 23:16

Lo conosco, per quanto mi piaccia trovo la Sutherland un filo più brava.
============================================
Concordo ! Il guaio - se di 'guaio' si può parlare nella Sills - è che rispetto alla Sutherland è barocca. Si rimane abbagliati dal suo spettacolare virtuosismo, però nella Sutherland senti che agilità, picchettati, roulades e quant'altro escono spontanei per i fiati e per le legature. Ma anche la psicologia delle due cantanti è molto diversa: la Sutherland è australiana e in ciò molto più vicina alla compostezza britannica, mentre la Sills è statunitense e un pizzico di Broodway nelle sue esecuzioni c'è sempre (cf. ad esempio l' "Ah bello a me ritorna" della Norma).
Però ci stiamo allontanando dall'argomento Elektra !

Saluti, Luca.
Luca
 
Messaggi: 1184
Iscritto il: ven 06 apr 2007, 0:25
Località: Roma

PrecedenteProssimo

Torna a Interpreti d'opera

Chi c’è in linea

Visitano il forum: Nessuno e 3 ospiti

cron