beckmesser ha scritto:Se volessi applicare il tuo stesso puntiglio "argomentatorio" dovrei dire che sento puzza di rigirare la frittata...

Nel tuo precedente messaggio eri stato molto chiaro: la valenza di ambiguità di quel tema era dovuta al fatto che era
l'ultimo. Ci hai anche insistito per diverse righe:
MatMarazzi ha scritto:Qual'è il tema che chiude tutta l'opera e tutto il bataclan?Quale tema Strauss mette a conclusione della Frau? E' molto inquietante... è vero!Ma è esattamente il tema dell'...ASSENZA DELL'OMBRA (detto anche della donna senz'ombra)
Ora capisco che il nocciolo non è tanto che sia l'ultimo, ma il fatto che ci sia verso la fine.

caro Beck...
Di un'opera che alterna continuamente oltre trenta temi conduttori e che dura quasi quattro ore... mi pare che parlare degli ultimi 10 secondi voglia dire parlare della fine!

E senza alcun puntiglio...
Non "verso la fine", ma proprio la fine dell'opera.
OK, ma citare alla fine un tema legato ad un momento anteriore non significa necessariamente rimetterlo in gioco. Rimettere alla fine del Tristano il tema del desiderio (o comunque lo si voglia chiamare) e risolverlo armonicamente significa una cosa simile: prima c'era, ora non c'è più (ovviamente semplifico brutalmente: so bene che la cosa è ben più complessa).
Ma scusa Beck, proprio il caso del tema del Desiderio nel Tristano ti dimostra che non è così!

Il tema è "ancora" in gioco, perché Isolde è ancora viva... sta morendo, sta esalando l'ultimo respiro.
Non si è ancora annullata, non si è ancora fusa nel "tutto respirante".
Nel momento in cui lei muore la musica non c'è più, l'opera è finita.
Il desiderio pertanto deve ancora esserci, con la piccola (gigantesca) differenza che ora finalmente si risolve armonicamente!
Non so se è misurabile l'enorme differenza fra questo caso e quello della Frau ohne Schatten.
Qui (Tristano) c'è una che sta ancora respirando e che aspira alla morte: il tema c'è perché lei è ancora viva e si risolverà nella cadenza (e quindi nel silenzio) perché lei ci muore davanti.
Nell'altro caso, c'è un tema che evoca un concetto (la mancanza dell'ombra) che dovrebbe essersi chiuso definitivamente venticinque minuti prima.
Il paragone col Tristiano avrebbe avuto senso quando il tema dell'assenza dell'ombra si era sentito dopo "Ich Will Nicht".
Il tema si eleva per l'ultima volta e poi quello dell'acqua lo frantuma, lo liquefà, lo nebulizza (che equivale alla cadenza del tema del desiderio).
Ma alla fine dell'opera (scusa se chiamo così gli ultimi 10 secondi della Frau

) è tutta un'altra storia.
e quindi subliminalmente ognuno può ricevere cose diverse, ma onestamente io in quel tema che si libra sereno nelle stratosfere del violino solista, senza alcuna velatura armonica che ne alteri in qualche modo l'essenza, non riesco a sentirci altro che un'epigrafe del problema che tutta l'opera ha posto,
Ma questo mi va benissimo!!!
Se rileggi il mio post, io mi ero ben guardato dal "giustificare" in un senso o nell'altro la presenza di quel tema.
Ho anche anticipato che se ci fossimo messi a discuterne (dal punto di vista di Strauss) non saremmo sicuramente arrivati a una conclusione.
Tu puoi vederci una cosa, io un'altra. Resta il fatto che è un tema ambiguo, se non altro lì, in quel momento.
Dicevo solo che Guth è stato abilissimo a farlo interagire anche concettualmente con l'immagine creata...
E che, da un punto di vista musicale, aveva più senso il suo finale di tutti quelli che ho visto...
non mi sembra ci sia quella sequenza. Dopo che hanno finito di cantare, risuona per due volte consecutive il tema della donna senz'ombra e poi quello della fertilità. Però vado a memoria: ricontrollerò...
Controlla, controlla!

Io non ne ho bisogno perché lo ricordo a memoria!

La sequenza compare due volte identica e in immediata successione.

Salutoni,
Mat