Alessandro Bonci

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Alessandro Bonci

Messaggioda pbagnoli » sab 09 apr 2011, 18:38

Il grande rivale di Caruso, l'alfiere del tenorismo italiano old style, il generoso dispensatore di splendide mezzevoci, è un cantante ancora oggi interessantissimo per capire l'evoluzione del gusto esecutivo.
Trama limpidissima, smalto, emissione appena un po' chevrottante, ma in compenso assoluta eguaglianza dei registri in tutte le gamme.
Singolare emissione, molto aperta ante litteram: a me sembra immascherare pochissimo.
L'interpretazione a me sembra sempre uguale un po' in tutto quello che dice, ma in brani di pura astrazione metafisica la sua porca figura la fa, eccome.
Adesso vi propongo qualche ascolto:
Spirto gentil, incisione acustica: secondo me un eccellente esempio dell'arte di Bonci


Salut demeure. Qualche portamento, ma notevole sobrietà e un bel do finale:


Ate o cara è abbassata, ma non è uno scandalo. Ottime smorzature:
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: Alessandro Bonci

Messaggioda MatMarazzi » sab 09 apr 2011, 22:14

Bell'idea Pietro.
Fra l'altro Bonci è uno dei miei idoli di sempre.

Il mio bisnonno lo vide a teatro e, tramite la testimonianza di mia nonna e di mia madre (fin da quando ero un piccolo virgulto operomane), a me è arrivata l'eco della sua incredibile commozione.
Forse perché a quarant'anni si comincia ad avvertire l'ineluttabilità del tempo, mi emoziona pensare di essere l'ultimo testimone rimasto di quella piccola, modesta, commozione di quel buffo signore protonovecentesco (che oggi nessuno sa nemmeno che è esistito), il signor Monari, proprietario di macelleria in centro a Bologna, senza tanta cultura ma con lo spirito acceso e trascinante di un vero emiliano, con i baffetti impomatati e diversi chili di troppo, che a teatro, all'inizio del '900, poté ascoltare Bonci nel Ballo in Maschera ritrovandosi con gli occhi pieni e rossi nel "Ah se m'è forza perderti", forse riconoscendosi nel tramonto di un amore, che è anche il tramonto di una vita.

a cosa servono i cantanti d'opera?
A questo!

Ho trovato su Youtube (purtroppo malissimamente riversato) uno dei dischi di Bonci per cui più stravedo.
Il famoso Cielo e Mar della Fonotipia: di fronte a quei legati sereni che sanno di notte e di onde, arrivo persino ad amare quest'aria.

Salutoni (e perdonate il tono un po' lacrimolento del post, da vecchio zio che si commuove! :) ...sarà il canto di Bonci, sarà l'immagine di mio bisnonno che solo io ormai difendo, sarà l'impressione che mi fa che non ci siano più a ricordarmi questi episodi mia nonna e mia mamma...).

Mat

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