Datemi una mano.
Sto cercando di stilare un elenco di quei cliché, di quei luoghi comuni scenico-posturali che da anni vediamo nei teatri d'opera di tutto il mondo, a volte anche in allestimenti seri e pensati.
ne butto giù un paio.
DEI FARAONI TU SEI LA SCHIAVA
Classico atteggiamento del cantante che esprime sdegno nei confronti della cantante.
La prende per i polsi, lei fa le faccine e si divincola un po', poi, sulla tonica lui la sbatte per terra.
Tipico della scena Amonasro-Aida.
IL MOVIOLONE
Molti cantanti, forse convinti che il teatro d'opera, in quanto musicale, debba avere dei ritmi scenici più lenti... gesticolano al rallentatore. Un foglio viene estratto dal giustacuore con deliberata lentezza, quando si viene interpellati ci si volta lentamente, lo stupore lo si esprime portandosi la mano alla bocca con studiata lentezza. Questo avveniva/avviene principalmente nel melodramma di primottocento.
GLI UBRIACHI
Di solito nell'opera stanno a braccetto, uno ha una boccia in mano e fanno il catenone. Oppure se sono soli - tipo Barbiere - sdondolano, puntano il ditino e sbarellano in giro per il palco. E' sempre così. Ma avete mai visto un ubriaco fare una roba simile?
IL PORGERE
E' la classica manina che parte a semicerchio per sottolineare l'inizio di una frase particolarmente espressiva. Come se si volesse, appunto, porgerla all'uditorio. Non ne è esente neppure Kaufmann che, di solito, è piuttosto attento ad evitare i tic storici. Nei suoi "nuovi" indulge con passione.
TI VOGLIO NON TI VOGLIO
In quasi tutte le Carmen (ma non solo). Anche nella recente innovativa e sconvolgente prodezza scaligera della Dante. La femmina fatale attira l'uomo e poi, improvvisiamente, lo spinge via. E' una variante, più seducente, de "Dei faraoni tu sei la schiava"
IL BALLERINO
E' un vezzo, di solito, tenorile. Al momento dell'acuto ci si mette sulle punte dei piedi. Carreras era un mago in questa disciplina.
Mat ne ha un paio che non vi anticipo per non derubarlo della paternità.
Dateci dentro!
WSM