VARIE: tenori di oggi

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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Saba » mer 17 feb 2010, 15:30

io ho sentito Florez al teatro dell'opera di Roma, nei centri non si sente, per il resto bel timbro e begli acuti
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Tucidide » mer 17 feb 2010, 15:41

Enrico ha scritto:Florez, in un teatro più grande, sempre in una Cenerentola, si sentiva molto molto molto meglio.

Saba ha scritto:io ho sentito Florez al teatro dell'opera di Roma, nei centri non si sente, per il resto bel timbro e begli acuti

Ragazzi, mettetevi d'accordo! :D : Chessygrin :
(scherzo, naturalmente... : Sig : )
Per conto mio, ho sentito Florez diverse volte dal vivo, e l'ho sempre sentito benissimo. Voce piccola, con il vibratino, non dà l'idea di una voce potente, nemmeno in acuto, ma sempre udibile.
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Saba » mer 17 feb 2010, 15:49

quando la voce è messa in maschera arriva sempre, naturalmente non avrai un fiume di voce nel caso di matteuzzi o florez, ma arriva
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Bertarido » mer 17 feb 2010, 16:18

Saba ha scritto:Quali suoni sono cambiati negli ultimi 100 anni nel parlato? sono cambiati solo i vocaboli, il modo di comunicare, ma i suoni emessi dalla voce no, mio nonno ha la stessa voce che aveva 50 anni fa, anche se usa un linguaggio più "moderno" rispetto a quel periodo


Scusa Saba ma hai sentito come erano le voci femminili belcantiste degli inizi del Novecento? posizione altissima della voce che risultava squillante ma estremamente fissa, centri e gravi poveri e i secondi apertissimi; e l'interpretazione? oggi la divina Patti farebbe ridere; questo tipo di tecnica serviva per esprimere ciò che era lo spirito del tempo; oggi la tecnica è cambiata per espriemere un universo espressivo totalemente differente e, lasciamelo dire, molto più variegato e interessante; lo stesso degli uomini. Corelli aveva una voce da Dio ma l'essenza maschile che quella voce voleva esprimere è qualcosa di estremamente datato; ci sono adesso tenori e baritoni magari meno dotati vocalmente ma assai più espressivi e capaci di coprire na gamma di "emozioni" un tempo sconosciuta; anch'io su Kaufmann avevo all'inizo delle riserve da vociomane, ma la sua interpretazione del Werther è stata una rivelazione. Guarda che io sono cresciuto in un epoca in cui imperavano ancora tutti i grandi che, devo dire, non rimpiango: non mi viene in mente di dire, ascoltando la Dessay, cantante che io fra l'altro non amo appssionatamente, certo la Sutherland era un'altra cosa...; quello che la cantante francese adesso esprime in una parte come la Sonnambula è totalmente diverso da ciò che è stato fatto prima. La Bartoli tanto discussa, ha una tale musicalità da aprire squarci inattesi in parti in cui sembrava si fosse già detto tutto (senti per esempio la sua entrata di Amina eseguita in concerto qualche anno fa..) : migliore o peggiore non è lecito dire. Prendi l'opera barocca, che io adoro, e ciò che è ora rispetto a venti trent'anni fa; considera come era cantata e rappresentata: un abisso. Chiudo con un esempio: ha mai visto il video della Theodora di Haendel con la regia di Sellars e con le voci e le interpretazioni stupefacenti di cantanti come Daniels, Hunt e tutto il resto della compagnia e la direzione di Chistie? un capolavoro assoluto; guarda cosa può fare la voce di tenore oggi in parti come queste: sinceramente non rimpiango nulla del passato.
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Saba » mer 17 feb 2010, 17:38

di voci femminili non nè capisco molto, ma basta vedere i cantanti di scuola cellettiana per capire che la posizione fosse molto alta, il chè favorisce il canto d'agilità. Poi se non errò è stata la Callas a riscoprire il repertorio del bel canto, vogliamo dire che lei spoggiasse nei piani? che fosse calante? o altro?
La tecnica non è cambiata, si è evoluta, ma già con Caruso, tamagno, pertile cè l'utilizzo dell'affondo
Si può partire da una base solida e poi personalizzarla per avere il miglior effetto possibile, ma ciò che dico io è che i piani di Kaufmann sono spoggiati, non è omogeneo nei registri, scurisce la voce, colpi di glottide non appena passa il mi e stona
Se l'Aida di Corelli è datata vorrei che mi diciate il perchè, e mi fate ascoltare un altra di pari livello, se la Carmen di Corelli è datata o il pollione o il poliuto, datemi la controprova. Sono perfetti sia per l'intensità che per l'interpretazione che per l'emissione perfetta della voce...La voce Corelli l'ha costruita nota per nota ed ha avuto l'umiltà e l'intelligenza nonostante fosse già famoso nel 55 di rimettersi a studiare con Lauri-volpi. Ecco come si riescono a fare le messe di voce correttamente, sorrette dal fiato non in falsettone o altro...
I baritoni li fanno cantare da basso, ed i bassi proprio non cantano, perchè ora si ha la fretta di lanciare le voci che già hanno un potenziale notevole dato dalla natura, e nel giro di qualche anno si "sfondano", Cura trema mentre canta salta durante gli acuti (villazon) fa cose strane con la bocca, spinge etc, la scola boh, licitra idem, alagna lasciamo perdere, sicuramente nè dimentico qualcuno...ci vuole umiltà da parte dei cantanti, (a me un insegnate mi ha detto, se vuoi cantare da baritono nel giro di un anno puoi essere pronto ma di voci così cè nè sono molte, se vuoi cantare da tenore dobbiamo lavorare molto, ma di voci così non cè nè sono) (vi lascio immaginare la mia scelta)
e il coraggio (da parte del pubblico) di seguire il proprio orecchio, visto che non mente mai.
Se sento un suono che somiglia ad un latrato, fosse anche dio sceso in terra io dico che non mi piace
Io ero un sostenitore della Bartoli in disco, ma dal vivo non cè la fa più, l'ho ascoltata a roma, dalla 5 fila non si sente. la bocca le balla, sembra la obratzova e la caballè fine carriera
Certo che spetta ad ognuno di noi dare dei giudizi, visto che paghiamo il biglietto dei concerti e i dischi, per lo meno io li compro visto che gli mp3 hanno una qualità scadente
Fa cantare ad un Bruce Ford che a me piace molto in rossini, Verdi ,puccini o wagner e vediamo quanto gli dura la voce, la tecnica serve per preservare la voce, la natura prima o poi finisce se non è sorretta da una buona tecnica.
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda marco » mer 17 feb 2010, 18:41

Saba ha scritto:quando la voce è messa in maschera arriva sempre, naturalmente non avrai un fiume di voce nel caso di matteuzzi o florez, ma arriva

attenzione che chi si ritiene esperto e ultimo tutore della fonazione ortodossa reputa che Florez non canti in maschera ma facendo risuonare la voce dietro la testa, o qualche cosa del genere
il problema dei fautori dell'unica tecnica è che spesso non sono d'accordo fra chi la usi e chi no
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda marco » mer 17 feb 2010, 18:45

Saba ha scritto:Io ero un sostenitore della Bartoli in disco, ma dal vivo non cè la fa più, l'ho ascoltata a roma, dalla 5 fila non si sente. la bocca le balla, sembra la obratzova e la caballè fine carriera
Certo che spetta ad ognuno di noi dare dei giudizi, visto che paghiamo il biglietto dei concerti e i dischi, per lo meno io li compro visto che gli mp3 hanno una qualità scadente
Fa cantare ad un Bruce Ford che a me piace molto in rossini, Verdi ,puccini o wagner e vediamo quanto gli dura la voce, la tecnica serve per preservare la voce, la natura prima o poi finisce se non è sorretta da una buona tecnica.


vorrei sentire altri cantanti a fine carriera come la Bartoli che ho sentito a parigi l'altra sera
Ford è finito da un pezzo e cantando quasi esclusivamente Rossini e Mozart, anche a me piaceva, non sono sicuro che avesse una tecnica molto ortodossa, ma in ogni caso anche lui è durato molto poco
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Saba » mer 17 feb 2010, 18:54

io non leggo i libri degli esperti, per capire il canto penso non servano i libri ma l'esperienza, il libro può essere utile a chi vuole studiare l'evoluzione e la storia di certe voci
Il canto non si capisce leggendo libri, ma serve un buon orecchio educato all'ascolto e non guasterebbe uno studio della tecnica così grazie ai propri errori capire quali sono i suoni giusti e quali no
Le emozioni che può darti un cantante durante una serata, dipendono anche dal tuo stato, cioè dal tuo umore, dalla tua predisposizione ad ascoltare quella voce in quel momento
A me hanno emozionato anche cantanti che davvero non sanno cantare, ma l'emozione nella critica di una voce va messa da parte
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Saba » mer 17 feb 2010, 19:06

non so cosa significhi far passare il suono dietro alla testa, la vedo difficile come cosa eheh...comunque io l'ho sentito dal vivo, anche se non ho un debole per lui, dal fa in su la voce si sente, è in maschera secondo me, anche se come matteuzzi ha un impostazione troppo di testa ecco perchè i centri sono piccoli
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda marco » mer 17 feb 2010, 19:12

io non leggo i libri degli esperti, per capire il canto penso non servano i libri ma l'esperienza, il libro può essere utile a chi vuole studiare l'evoluzione e la storia di certe voci
Il canto non si capisce leggendo libri, ma serve un buon orecchio educato all'ascolto e non guasterebbe uno studio della tecnica così grazie ai propri errori capire quali sono i suoni giusti e quali no
Le emozioni che può darti un cantante durante una serata, dipendono anche dal tuo stato, cioè dal tuo umore, dalla tua predisposizione ad ascoltare quella voce in quel momento
A me hanno emozionato anche cantanti che davvero non sanno cantare, ma l'emozione nella critica di una voce va messa da parteio non leggo i libri degli esperti, per capire il canto penso non servano i libri ma l'esperienza, il libro può essere utile a chi vuole studiare l'evoluzione e la storia di certe voci
Il canto non si capisce leggendo libri, ma serve un buon orecchio educato all'ascolto e non guasterebbe uno studio della tecnica così grazie ai propri errori capire quali sono i suoni giusti e quali no
Le emozioni che può darti un cantante durante una serata, dipendono anche dal tuo stato, cioè dal tuo umore, dalla tua predisposizione ad ascoltare quella voce in quel momento
A me hanno emozionato anche cantanti che davvero non sanno cantare, ma l'emozione nella critica di una voce va messa da parte


beh questo è veramente interessante
e penso che lo sia anche l'ottica dell'amico Saba che non è quella, o non è solo quella del melomane, ma mi par di capire quella dello studente di canto che certo è meglio si preouccupi di un'unica tecnica
la mia esperienza di ascoltatore trentennale è che ho sentito talmente tanti modi di cantare che faccio fatica a capire qual è quello giusto, forse ogni cantante ne ha uno diverso
ad esempio una tecnica cosidetta ortodossa completa l'ho riconosciuta in pochissime voci, Devia, Freni, forse Gencer (ma è un ricordo lontanissimo), fra gli uomini Kraus, Blake, forse Ramey e basta e i cantanti degli ultimi 30 anni gli ho sentiti praticamente tutti
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Saba » mer 17 feb 2010, 20:10

Ho studiato con un insegnante di scuola cellettiana che ho abbandonato in poco tempo...con uno che mi faceva ingolare..ed ora finalmente con uno che n'è capisce..la respirazione è fondamentale..kaufmann respira tropo alto e di conseguena è duro e gli acuti spinti e poco squillanti, poiché irrigidisce la zona alta e di consegueza la laringe
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Saba » mer 17 feb 2010, 20:34

Vorrei sia chiaro che non reputo kaufmann il peggiore dei mali, ma penso bisogni cantare molto meglio per meritarsi certi appellativi..c'è troppo buonismo..il mio ultimo insegnante prima di decidere se prendermi o meno ha voluto ascoltarmi dicendo che sarebbe stato diretto nel dirmi se fosse stato il caso di iniziare o meno...
Io l'ho apprezzato per questo..è questo ciò di cui si ha bisogno oggi
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Bertarido » mer 17 feb 2010, 20:56

Saba ha scritto:Se l'Aida di Corelli è datata vorrei che mi diciate il perchè, e mi fate ascoltare un altra di pari livello, se la Carmen di Corelli è datata o il pollione o il poliuto, datemi la controprova


Caro Saba il canto non è solo fatto di suoni ben emessi, coperti, alti, in maschera, e quanto vuoi tu (anch'io studio canto per diletto per cui so di cosa parlo); se dietro a questo non c'è intelligenza musicale tutto si riduce ad una nosissima sequela di suoni, bella ma sempre uguale. Tornando al nostro Corelli, ripeto la voce era prodigiosa ma l'interprete era assai fiacco: vogliamo dire generico, scontato, con i singhizzi dove ti aspetti che siano e una concitazione da Bignami? l'interprete è un'altra cosa: è quello che ti illumina una frase in maniera come non l'avevi mai sentita, che grazie al gioco dinamico apre orizzonti nuovi in una storia che hai sentito mille volte; ecco quello che mi dà un'emozioni non acuti squillanti e con e senza affondo. Come si fa adesso a risentire Werther senza Kauffman? ho provato a vedere il DVD con Alvarez: impossibile, canto esteriore, stereotipato e pessima aderenza fisica con il personaggio. . Per assurdo si può essere un grande artista anche con mezzi vocali veramente irrisori: pensa alla Gasdia; la voce veramente era pochina ma soprattutto di qualità modesta eppure ha scritto pagine in Rossini (Maometto II, Zelmira, Otello) che non sarà facile dimenticare.
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Saba » mer 17 feb 2010, 21:14

Non parlo di qualità della voce di per se ad esempio Schio non era dotato vocalmente ma con la tecnica ha raggiunto traguardi inimmaginabili come anche ramey
in primis viene la voce messa bene e poi l'interpretazione altrimenti ci si dedica ad altro (la prosa)
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Triboulet » mer 17 feb 2010, 21:39

Dunque, mi sono un po' perso a dire il vero : Chessygrin :

Saba ha scritto:di voci femminili non nè capisco molto, ma basta vedere i cantanti di scuola cellettiana per capire che la posizione fosse molto alta, il chè favorisce il canto d'agilità. Poi se non errò è stata la Callas a riscoprire il repertorio del bel canto, vogliamo dire che lei spoggiasse nei piani? che fosse calante? o altro?


La Gencer fu proprio una di quelle che, partendo dal canto di scuola cellettiana (per usare una tua espressione), fu costretta, per fini interpretativi, a forzare e modificare questa tecnica... e quindi registro di petto scopertissimo, passaggio più alto ecc. La Callas pure studiò risaputamente con la De Hidalgo, ma comiciò a "dire la sua" artisticamente proprio nella seconda fase, quella della "tecnica scorretta", piena di aperture, ingolamenti, forzature del timbro, suoni scoperti ecc.
Inutile dirti (visto che ormai s'è capito che studi canto :mrgreen: ) che la voce perse di volume, stabilità e si distrusse nel giro di qualche anno... meglio così che altri 20 anni di Callas-fenomenovocale duro e puro. Tenori? Pippo Di Stefano, che parte con la tecnica tradizionale (da tenore lirico-leggero, con tanto di mirabili filature) e poi, per scelta interpretativa, comincia a fare di testa sua... si distrugge sì, ma diventa Di Stefano. Del Monaco e la famigerata scuola del Melocchi...
Ma pure Gobbi, che a inizio carriera cantava in maniera totalmente diversa... Lo stesso Domingo con le sue note schiacciate ecc. ripeto non me ne intendo molto, ma per quel che so questa tanto millantata tecnica "giusta" secondo me spesso diventa un limite, tant'è che molti artisti ritengo opportuno superarla attraverso "scorrettezze" anche pericolose. I cantanti fuori tecnica ci sono sempre stati... Poi i puristi del canto rimangono sempre (Bergonzi, la Freni, la Sutherland, lo stesso Pavarotti) ma francamente è il genere di artisti che mi piace meno ascoltare.

Se l'Aida di Corelli è datata vorrei che mi diciate il perchè, e mi fate ascoltare un altra di pari livello, se la Carmen di Corelli è datata o il pollione o il poliuto, datemi la controprova. Sono perfetti sia per l'intensità che per l'interpretazione che per l'emissione perfetta della voce...La voce Corelli l'ha costruita nota per nota ed ha avuto l'umiltà e l'intelligenza nonostante fosse già famoso nel 55 di rimettersi a studiare con Lauri-volpi. Ecco come si riescono a fare le messe di voce correttamente, sorrette dal fiato non in falsettone o altro...


Corelli è un grandissimo, piace anche a me, però non è il discorso datato o non datato... a me sembra che qui si parta dal presupposto che per costruire una interpretazione valida si debbano per forza osservare certe regole, e che osservandole si costruisca automaticamente una interpretazione valida... ecco io non la penso così. Penso piuttosto che esiste anche la possibilità che un canto scorretto porti addirittura ad un risultato più efficace. Nulla da eccepire a Corelli cantante, ma l'interprete spesso languiva ed era monocorde. La Sutherland è un altro esempio di questo genere. Vickers o la Stratas a confronto sono dei cani che latrano (per continuare ad usare il tuo gergo) ma, chissà o come o perchè, coi loro mezzi esigui e la loro tecnica "singolare" sono riusciti ad essere interpreti assolutamente elettrizzanti. Chi ha quindi ragione? nessuno, ognuno sceglie di ascoltare quel che gli piace, e ogni artista si cerca una via da percorrere per dire quel che ha da dire, più o meno nel solco della tradizione. Il succo è che si può essere dei mediocri con una voce correttissima e dei fuoriclasse con una voce sconquassata (fermo restando che ci sono pure i mediocri dalla voce sconquassata, ora e sempre). Questo non lo dico io, lo dice la storia.

I baritoni li fanno cantare da basso, ed i bassi proprio non cantano, perchè ora si ha la fretta di lanciare le voci che già hanno un potenziale notevole dato dalla natura, e nel giro di qualche anno si "sfondano", Cura trema mentre canta salta durante gli acuti (villazon) fa cose strane con la bocca, spinge etc, la scola boh, licitra idem, alagna lasciamo perdere, sicuramente nè dimentico qualcuno...ci vuole umiltà da parte dei cantanti, (a me un insegnate mi ha detto, se vuoi cantare da baritono nel giro di un anno puoi essere pronto ma di voci così cè nè sono molte, se vuoi cantare da tenore dobbiamo lavorare molto, ma di voci così non cè nè sono) (vi lascio immaginare la mia scelta)
e il coraggio (da parte del pubblico) di seguire il proprio orecchio, visto che non mente mai.
Se sento un suono che somiglia ad un latrato, fosse anche dio sceso in terra io dico che non mi piace.


Quindi mi pare di capire che secondo te Saba la colpa di una scarsa preparazione delle nuove generazioni sia un po' degli insegnanti...
Io azzardo un'ipotesi: secondo me c'è proprio un crescente disinteresse verso il "modello Celletti" o comunque verso il canto di tradizione. Ecco perchè non lo si pratica più, non lo si insegna più; del resto sono convinto che al tempo della Callas c'erano un sacco di nostalgici delle "belle voci di una volta", ogni epoca va così.

Quanto al pubblico, sono convinto che segue sempre il proprio orecchio. Che a volte non è nè il tuo nè il mio. Quando ascolto Renata Scotto spesso ascolto suonacci che si sfibrano, urli e robe che, oggettivamente, non sono poi così gradevoli. Ma il mio orecchio mi fa dire comunque che mi piace quel che ascolto, perchè d'altro canto trovo un'attenzione alla parola, agli accenti, ai fraseggi, che non ravviso in altre cantanti. La stessa cosa cantanta dalla Freni può risultarmi più gradevole ma suscitarmi indifferenza, il che mi porta a dire che "non mi piace". La gente applaude la Dessay ormai a pezzi (almeno rispetto a 15 anni fa) non perchè non ha il coraggio di fischiare i suoi suoni, ma perchè trova nella sua interpretazione qualcosa che altre non hanno.
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