Ho cercato qua e là per vedere se ne avevate già parlato (della Butterfly prima versione intendo) e ho trovato uno splendido (ma davvero ben fatto!) editoriale di Pietro (al quale faccio i miei più vivi complimenti) che mi ha aperto un mondo... e soprattutto mi ha messo una curiosità enorme addosso di ascoltare quella versione! Hai ragione quando dici "Puccini si era evoluto come linguaggio musicale e come psicologia dei personaggi più rapidamente del gusto del pubblico".
L'analisi di questa Butterfly lo conferma (ma pure le successive esperienze novecentesche).
Sono in OT mostruoso, perdonatemi.