Macbeth (Verdi)

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Re: Confronti: Verrett/altre Lady Macbeth

Messaggioda MatMarazzi » sab 23 feb 2008, 14:16

Eccovi accontentati.
Vi ho postato nella sezione audio un altro confronto: questa volta il brano è "La luce langue".

Naturalmente ho commesso ancora un errore: ho inserito un brano due volte (l'aria della Moedl appare anche come "Luce Langue Macbeth"); quindi ascoltate solo gli ultimi due, i più recenti.

Premetto che sono molto soddisfatto di quanto è emerso dagli ascolti di Verrett e Gencer.
Sono emerse considerazioni stimolanti e soprattutto ben lontane dal torpore mentale a cui la nostra critica ci ha abituati.
Finalmente si è scavato nella musica e nei suoni, nei ritmi e nei colori e si sono trovate posizioni condivise.
Questo è il modo di affrontare un ascolto e non quello della matita rossa e blu sui suoni giusti e su quelli sbagliati! :)
Quindi sono, a prescindere, contento.

Sullo specifico del "topic" direi che è emersa, a giudizio degli intervenuti, la superiorità della Gencer.
Uno solo (Fadecas) ha affermato di preferire la Verrett.
Alcuni hanno decretato la parità (Walpurgys e Pruun), ma la maggior parte (sia pure a diversi livelli di stima per la Verrett) hanno riconosciuto la superiorità della turca, almeno in questa scena.

Il fatto, però, è che con la Gencer il confronto è stato facile.
La Gencer era obbiettivamente (mi rivolgo a Vit! :) OBBIETTIVAMENTE) in vantaggio, per la specificità della sua tecnica "belcantistica" e la proprietà del suo stile, forgiati esattamente su questo repertorio.

Per questo ho ritenuto che fosse il caso, come secondo brano, di proporre un ascolto che tecnicamente e stilisticamente favorisse la Verrett.
Infatti, non solo - ancora una volta - la cantante americana è sostenuta da un direttore di grande respiro (al di là di tutto), ma anche da una maggiore familiarità col repertorio italiano.
La Moedl al contrario ne è la negazione.

E non solo perché canta in tedesco.
Il suo canto, grandiosamente e coraggiosamente aperto, scandito sulle consonanti, "colorista" fin nel midollo, le preclude una vera immedesimazione tecnica e stilistica in questa musica.
E infatti (è addirittura ovvio) i problemi vengono fuori: legato difettoso, agilità affannose, stiracchiature varie, e persino una bella stecca sul si naturale alla fine! :)
La Verrett è molto più a suo agio.

Eppure...
eppure sentirete, secondo me, il peso di una personalità vera, che - pur coi suoi strumenti inadatti - punta a costruire qualcosa di notevole, si interroga, sprigiona certi effetti, riflette a come rapportarsi a un certo universo drammatico e a come valorizzarlo.
Insomma, alla fine... se io avessi sentito a teatro questa esecuzione, sarei rimasto travolto nonostante l'incompatibilità stilistica.

E voi?

Sentitelo e sappiatemi dire,
salutoni
Matteo
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Re: Confronti: Verrett/altre Lady Macbeth

Messaggioda walpurgys » sab 23 feb 2008, 20:54

Per me qui vince la Verrett.
La Moedl con tutto il rispetto e la reverenza che nutro per lei in Wagner, qui mi fa rabbia. :?
Rabbia, perchè vocalmente sarebbe ideale, ma semplicemente è di una noia micidiale!
Praticamente canta tutta "La luce langue" come se si trattasse di una ninna nanna macabra...con il rischio di addormentarsi davvero.
La diabolicità traspare leggermente dal timbro, ma è un ombra opaca.
I due "Nuovo delitto!" sono due rantoli catarrosi dove invece la Verrett li investiva di voluttà e orrore e tutto risolto con un sussurro timbratissimo, "Oh volutta del soglio" è una marcia per l'esercito prussiano dove la Moedl in divisa militare e spada sguainata, dal cavallo incita i suoi uomini alla guerra...e termina con una sorta di ARRRGH :roll:

La Verrett è invece evocativa e ancora una volta scava nel suo fraseggio creando autentiche immagini con le parole.
Pare di vederla immobile ad una finestra che ammira la sua opera, misteriosa e selvaggia davanti ad un tramonto rosso-sangue.
Si potrà obiettare che gli acuti su "Faro" e "Provvida" siano chiacciati, ma basta ascoltare la sensualità nerissima con cui avvolge le note discendenti di "per gli ampi cieli" e l'attacco di "Notte desiata" che morbidamente legano "la man colpevole che ferirà" con geniale morbidezza e dolcezza senza insistere sulla parola "Colpevole".
"E' necessario" sprigiona lo stesso orrore e volutta di "Nuovo delitto" ma emesso con decisione e aggressività mordendo letteralmente la frase successiva, mentre le tenebre cadono ironiche e beffarde su "A loro un requiem l'eternità" in cui la voce torna al suo pianissimo timbrato e vellutato.
Volitiva, aggressiva e naturalmente femminile illumina le frasi di "O voluttà del soglio" esprimendo benissimo il possesso ("Oh scettro o scettro alfin sei mio") travolgendo i vari salti di registro spavaldamente.
Basta sentire come riesce a rendere "Tace e s'acqueta in te" duellando in forza con Abbado per poi addolcirsi e modulare incalzando la seconda parte più centrale.
Implacabile "Cadrà tra poco esanime" che termina sulla parola "Re" in cui letteralmente si abbandona alla sua voce per poi scatenarsi con forza sui "cadrà" finali in cui torna implacabile.
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Re: Confronti: Verrett/altre Lady Macbeth

Messaggioda Maugham » sab 23 feb 2008, 23:24

walpurgys ha scritto:Praticamente canta tutta "La luce langue" come se si trattasse di una ninna nanna macabra..


Bravissimo Walpurgys! Hai centrato la grandezza della Modl in questo brano. :D :D :D
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Re: Confronti: Verrett/altre Lady Macbeth

Messaggioda walpurgys » dom 24 feb 2008, 11:25

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Re: Confronti: Verrett/altre Lady Macbeth

Messaggioda MatMarazzi » dom 24 feb 2008, 16:45

Maugham ha scritto:
walpurgys ha scritto:Praticamente canta tutta "La luce langue" come se si trattasse di una ninna nanna macabra..


Bravissimo Walpurgys! Hai centrato la grandezza della Modl in questo brano. :D :D :D
Somerset



hahahaha... infatti, Willie, anche per me questo è un complimento.
Va be'... ;)

Piuttosto, riascoltando l'mp3 della Moedl mi sono accorto che, così come l'avevo postato, è in condizioni abbastanza impresentabili.
Accidenti alla mia pigrizia.
Dovete scusarmi, ma l'ho riversato da un vecchio LP e (accidenti alla mia pigrizia!) non mi ero curato di pulirlo bene.
Così sono rimasti tutti gli scricchiolii da "Lp sporco"! :)
Oggi mi sono armato di santa pazienza e l'ho riversato nuovamente, questa volta dopo aver ben pulito l'LP.
Mi pare che risulti molto meglio (soprattutto quella frase incredibile, geniale, che corrisponde a "a loro un requiem l'eternità"). Risentirlo mi ha fatto venire ancora la pelle d'oca: la Moedl è semplicemente incredibile!

La nuova versione è inserita sempre nella sezione audio, col nome "Luce langue Modl pulita" :)
Purtroppo non sono capace di levare i file sbagliati, quindi al momento ci sono ben tre Luce Langue della Moedl :roll:
Voi non fateci caso e sentite solo quella "pulita".

Forza, attendo altre considerazioni.

Salutoni,
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La domanda di chi ignora

Messaggioda dottorcajus » ven 16 mag 2008, 12:24

Sabato sera ho visto in tv l'edizione, se non ricordo male da Zurigo, del Macbeth con Hampson, Marrocu, Scandiuzzi e Lima. Vocalmente sono rimasto sinceramente sorpreso da Hampson, artista che non sempre colpisce le mie corde, ed, ascoltandolo, ho trovato la sua recitazione cantata molto interessante. Alcune leggere intemperanze non sciupavano affatto la resa complessiva del canto anzi sottolineavano benissimo i vari momenti del personaggio.
Ecco la domanda dell'ignorante.
La regia era di Poutney (spero di averlo scritto bene) penalizzata dalla terribile fruizione televisiva che toglieva la corretta visione d'insieme della regia teatrale con l'uso smodato di primi piani etc., tutte modalità visive che in teatro non esistono o che perlomeno vengono realizzate dallo spettatore in maniera autonoma e personale.
Da quando frequento questo forum sono entrato in punta di piedi nel mondo della regia operistica che fino ad allora avevo visto come supporto utile ma non indispensabile dello spettacolo lirico.
Da buon studente, molto alle prime armi, voglio iniziare a capire e voglio sfruttare la vostra competenza per imparare a decifrare i molti segni che vengono sparsi nelle regie moderne allo scopo di riuscire a costruire il mio codice di interpretazione per giungere a capire quel che vedo ed a formare la mia opinione personale.
La regia di questo Macbeth, o perlomeno quello che lo sciagurato dvd lasciava intravedere, vorrei che mi fosse spiegata perchè io non sono riuscito a cogliere il senso di varie situazioni che ho visto rappresentate.
Già altre volte ho scritto quanto non ami i dvd o le riprese televisive, specie se mostrano una parte visiva interessante, poichè non rendono, anzi spesso tradiscono, la regia teatrale. Potrebbero rimediare a tutto ciò offrendo un campo visivo ampio e statico, come in teatro, lasciando libero lo spettatore di cogliere da solo i suoi primi piani. Purtroppo la regia televisiva, anche se curata dallo stesso regista, non permette tutto ciò offrendo uno spettacolo, magari bello ed interessante, ma complessivamente diverso da quello visto a teatro.
La mia domanda non è assolutamente polemica o critica verso questa regia nè vuol rappresentare una mia presa di posizione nei confronti delle regie moderne o di questo regista. Voglio solo che qualcuno, più esperto, me la spieghi.
Conto su di voi.
Roberto
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Re: La domanda di chi ignora

Messaggioda pbagnoli » sab 17 mag 2008, 11:31

Io non ho visto quel DVD, per cui non posso esserti d'aiuto. Non so se Matteo o qualcun altro può discutere con te qualche elemento: so che ha visto col suo gruppo diversi spettacoli di Pountney, per cui gli è sicuramente più familiare che non ad altri. Io però non sarei troppo severo con i DVD: d'accordo, non è come essere a teatro, però... io mi sento appagato, di solito, perché se la regia televisiva è all'altezza della situazione, si hanno egualmente delle belle soddisfazioni. Quanto meno, i miei DVD mi soddisfano anche perché mi permettono di cogliere aspetti che a teatro probabilmente mi perderei
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Re: La domanda di chi ignora

Messaggioda Maugham » sab 17 mag 2008, 12:30

dottorcajus ha scritto:La regia di questo Macbeth, o perlomeno quello che lo sciagurato dvd lasciava intravedere, vorrei che mi fosse spiegata perchè io non sono riuscito a cogliere il senso di varie situazioni che ho visto rappresentate.


Prima di tutto lascia che faccia una premessa.
Questo DvD è tutt'altro che sciagurato sotto il profilo tecnico. Anzi è un paradigma per come dovrebbe essere fatto un DvD di opera. Il video è correttamente proposto da un master in HD con il formato anamorfico 16:9. Ci sono ben tre tracce audio (PCM non compresso per i puristi del suono, Dolby Digital a 5 canali e DTS). E' presente un interessantissimo making of di cinquanta minuti tutto sottititolato in italiano. Nell'opera, a chi serve, ci sono anche qui i sottotitoli italiani. La qualità dell'immagine è nitidissima, i colori non sono mai saturi (neanche i rossi), e non ci sono sbavature. La visione risulta perfetta anche in pannelli di medio/grandi dimensioni ovvero dai 42 pollici in su.
Siamo lontani anni luce da certi pacchi della DG che si limitano a trasferire VHS su sopporto digitale.

Già altre volte ho scritto quanto non ami i dvd o le riprese televisive, specie se mostrano una parte visiva interessante, poichè non rendono, anzi spesso tradiscono, la regia teatrale. Potrebbero rimediare a tutto ciò offrendo un campo visivo ampio e statico, come in teatro, lasciando libero lo spettatore di cogliere da solo i suoi primi piani. Purtroppo la regia televisiva, anche se curata dallo stesso regista, non permette tutto ciò offrendo uno spettacolo, magari bello ed interessante, ma complessivamente diverso da quello visto a teatro.


Metti sul piatto un argomentone! :shock: Ovvero di quanto una regia televisiva (che narra per altri mezzi e con altre sintassi narrativa) possa falsificare una regia teatrale. Ti dirò, dipende da chi è il regista video. Da quante telecamere sono in sala. Se si tratta di una diretta oppure, come in questo caso, di una differita con montaggio supervisionato dallo stesso regista teatrale. Da che dimesnioni ha il palcoscenico, se è una regia che vive di controscene... Ma ne dovremmo parlare da un altra parte.
Mi stupisce però che tu, che ascolti solo 78 giri, ti senta infastidito da questo tradimento tecnico.
Se il DvD è un supporto indegno perchè infedele all'originale cosa dovremmo dire dei fruscianti reperti che arricchiscono le nostre cdteche? :D :D :D

La mia domanda non è assolutamente polemica o critica verso questa regia nè vuol rappresentare una mia presa di posizione nei confronti delle regie moderne o di questo regista. Voglio solo che qualcuno, più esperto, me la spieghi.
Conto su di voi.


Ci provo. Anche perchè non vedo questo da Macbeth da tempo.
Come ti sarai accorto, a Poutney non interessa principalmente rappresentare sul palcoscenico quella che, per anni, è stata la ragion d'essere di molti Macbeth in prosa e in opera.
Ovvero, la brama di potere e i nefasti effetti che produce.
C'è, intendiamoci, ma non è per Pountney l'elemento cardine della vicenda.
Per lui Macbeth e la Lady sono principalmente dei sacrileghi.
Le loro azioni sono riprovevoli non per la malvagità in sè di questi atti, ma perchè questi atti sovvertono l'ordine naturale delle cose.
Ammetto che questo è più evidente nella tragedia in prosa che nel libretto di Piave. Ma ci sta.
Man mano che l'azione procede e il sovvertimento continua i due sono chiusi sempre di più una scatola-gabbia che li isola dal mondo.
Bene. Qual'è quest'ordine naturale che i due sovvertono?
Lo dice chiaramente Poutney nel making of. Ad esempio uccidono Duncano che è si un re, ma principalmente "un ospite".
Non a caso in questo Macbeth, Duncano è completamente spogliato di ogni regalità, un fantoccio che viene messo, cadavere, in grembo a Macbeth come un bambino. Proprio in braccio a lui che l'ha ucciso e in quanto ospite aveva invece il dovere di proteggerlo.
La Lady è sacrilega perchè violenta la propria femminilità. E quindi l'ordine naturale delle cose.
Femminilità qui rappresentata dalle Streghe di cui Poutney coglie (come tutti i registi anglosassoni) l'elemento grottesco che Shakespeare sollecitava e che invece i romantici hanno negato facendone solo delle spaventose megere che urlavano di notte nella brughiera.
Donne di varia estrazione sociale e di diversa età, tutte accomunate da un'esaltazione direi quasi dissacrante del segno femminile.
Sono loro che infatti, alla fine del concertato del primo atto, rivolgono un masiccio pollice verso nei confronti della Lady consegnandola alla morte. La giudicano rea di un sovvertimento dell'equilibrio naturale.
Equilibrio che invece loro conservano, con Poutney ne sono in un certo senso le custodi, le vestali e che il regista indentifica simbolicamente nella terra.
Come hai visto è sempre presente del terriccio in scena, benedetto con il vino sangue dalla Lady, terriccio da cui escono quelle terrificanti profezie avvolte di scritte. Terriccio da cui esce il pungale che ucciderà Duncano sotterrato all'inizio da una strega.
Grande l'idea di Poutney di esaltare il segno scritto.
Il macbeth è opera di profezie, di messaggi riferiti, di lettere.
La scrittura, quindi il non detto, il riferito, incombe opprimente, è il disturbo ossessivo-compulsivo della Lady nella sua pazzia.
Le profezie sono figure sinistre avvolte di ritagli di giornali, di infromazioni caotiche quindi, da cui Banco (nella prima scena) attinge staccando pezzetti.

Questi secondo me, buttati giù alla carlona, alcuni dei contenuti.

Sulla tecnica di Poutney... grande ammirazione.
Guarda come lavora sulla musica, sul dettaglio sonoro, sugli incisi, sugli improvvisi scarti armonici della partitura.
Grande ammirazione anche per Hampson.
Non solo per cosa fa in scena, ma per cosa dice nel making of quando descrive il suo modo di approccio al personaggio.
Quello mi basterebbe già per definire Hampson uno degli artisti più intelligenti e acuti della nostra generazione.
Ogni giovane baritono debuttante dovrebbe studiarlo e rifletterci. :roll:
Scusa le idee buttate giù alla rinfusa ma vado un po' di corsa. :oops:

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Re: La domanda di chi ignora

Messaggioda pbagnoli » sab 17 mag 2008, 16:03

Maugham ha scritto:
Grande ammirazione anche per Hampson.
Non solo per cosa fa in scena, ma per cosa dice nel making of quando descrive il suo modo di approccio al personaggio.
Quello mi basterebbe già per definire Hampson uno degli artisti più intelligenti e acuti della nostra generazione.
Ogni giovane baritono debuttante dovrebbe studiarlo e rifletterci. :roll:
Scusa le idee buttate giù alla rinfusa ma vado un po' di corsa. :oops:

WSM

Non conosco questo video, ma conosco benissimo Hampson: è un grande. Di più: è IL baritono verdiano della nostra generazione. Sofisticato, intelligente, dotato di fine umorismo, fine dicitore: non gli manca nulla del vero grande baritono.
Comprerò sicuramente questo video!
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Re: La domanda di chi ignora

Messaggioda VGobbi » sab 17 mag 2008, 21:05

pbagnoli ha scritto:Comprerò sicuramente questo video!

Fai prima ad abbonarti a Sky Classica. Lo stanno trasmettendo in questo periodo, inoltre da 2 mesi a questa parte vi sono ben due appuntamenti settimanali con l'opera lirica. Al martedi' le opere straniere, al sabato quella italiane. E ti assicuro che le proposte sono davvero allettanti. Ultimamente ho potuto apprezzare, oltre che l'operetta viennese (su tutti il debordante Benno Kusche), un "Gallo d'oro" di sorprendente vitalita'.
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Re: La domanda di chi ignora

Messaggioda Pruun » sab 17 mag 2008, 22:31

A differenza di bagnoli non considero Hampson come il baritono verdiano dei nostri tempi, parendomi abbastanza alterno nell'approccio ai ruoli: nondimeno questo macbeth lo vede in forma assolutamente splendida, coadiuvato, va detto, da una Marrocu assolutamente strepitosa (non so a teatro... in video è superba!)

Circa il problema sollevato da drcajus, mi sembra davvero che ci sia moltissima carne al fuoco: il problema delle regie video è che, volenti o nolenti, si sovrappongono spesso allo spettacolo.
Nel caso la regia sia fatta (o supervisionata) dal medesimo regista teatrale il risultato, per quanto filtrato, sarà abbastanza fedele allo spirito della messinscena, nel bene e nel male... credo ci si debba accontentare di questo perché in fondo il dvd, né più né meno di un cd, è sempre un tipo di ascolto e fruizione diverso da quella che avviene a teatro, per cui è diverso anche il modo di fruire delle immagini.

Ma come è sexy il nuovo avatar del bossssssssss :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: (La Garanca, vero?)
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Re: La domanda di chi ignora

Messaggioda dottorcajus » dom 18 mag 2008, 2:23

Maugham ha scritto:Prima di tutto lascia che faccia una premessa.
Questo DvD è tutt'altro che sciagurato sotto il profilo tecnico. Anzi è un paradigma per come dovrebbe essere fatto un DvD di opera. Il video è correttamente proposto da un master in HD con il formato anamorfico 16:9. Ci sono ben tre tracce audio (PCM non compresso per i puristi del suono, Dolby Digital a 5 canali e DTS). E' presente un interessantissimo making of di cinquanta minuti tutto sottititolato in italiano. Nell'opera, a chi serve, ci sono anche qui i sottotitoli italiani. La qualità dell'immagine è nitidissima, i colori non sono mai saturi (neanche i rossi), e non ci sono sbavature. La visione risulta perfetta anche in pannelli di medio/grandi dimensioni ovvero dai 42 pollici in su........................
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Intanto ringrazio tutti per le risposte.
Parlo del Dvd senza discuterne la eventuale qualità tecnica (non ho esperienza e non saprei giudicarne la fattura tecnica) ma limitandomi a quello che riesce a trasmettermi. Non sono mai riuscito a superare lo scoglio della tecnologia applicata all'opera. Certo ne fruisco e mi diletto ad ascoltare o vedere opera anche a casa ma non riesco ad appassionarmi. Solo il teatro mi coinvolge.
Perchè non amo il dvd e la regia televisiva, sia anche questa supervionata o fatta dal regista teatrale? Perchè voglio essere io a cogliere quello che la regia riesce a trasmettermi e non essere indotto a coglierne i particolari. Ovviamente riconosco che per arrivare ad una disanima, che Maugham dice essere frettolosa, ma che a me appare quantomai interessante e foriera di spunti da individuare e capire, il dvd divenga indispensabile poichè in teatro molti dei particolari evidenziati si perderebbero nella visione d'insieme.
Vuoi la mia testardaggine nell'inseguire in prima persona/esclusiva la lettura di uno spettacolo, vuoi la mia scarsa cultura umanistica, a mio parere necessaria per simili approfondimenti, vuoi che non riesco ad uscire dall'abbinamento opera/teatro, il dvd resta un elemento indigesto.
La sua verità, specie sul versante musicale e vocale, è inversamente proporzionale al peso dell'editing subito.
Sui 78gg ho sempre pensato ed anche scritto che il loro ascolto è un invito a sognare, a liberare la nostra immaginazione. Per me non racchiudono solamente voce e musica ma molto di più. Comunque non amo ascoltare i riversamenti, per quanto ben fatti e ottimamente editati, perchè tolgono buona parte del fascino racchiuso nel 78gg e pretendono di restituire una verità che, specie nelle incisioni acustiche, non sempre è tale. Inoltre al riversamento manca il "soffio" quel rumore che è l'anima del 78gg e che purtroppo è ben percepibile solo ascoltando un disco direttamente su un buon grammofono a tromba.

Venendo ad Hampson trovo che sia sicuramente un artista interessante e vivo, una personalità artistica notevole ma lo trovo discontinuo. In alcune cose (questo Macbeth) mi è piaciuto moltissimo in altre mi ha lasciato indifferente, specie se ascoltate per radio senza il supporto visivo. Trovo infatti che sia un artista che vada visto e non solo ascoltato. In questo Macbeth mi ha colpito infatti la qualità della sua recitazione con quel carico espressivo da attore del muto, carico a mio parere indispensabile per mantenere un corretto rapporto visivo con il pubblico teatrale ma che il dvd evidenzia fin troppo.
Ricordo anche un Hamlet che mi piacque moltissimo (forse Ofelia, bravissima, era la Dessay?). Anche la Marrocu mi è sembrata all'altezza del compito. Di lei ricordo il debutto (almeno così veniva detto) quale Urbano negli Ugonotti dati a Novara negli anni novanta. Nel disastro generale fu sicuramente la più interessante. Ancora acerba lasciò intuire qualità future.

Per Vittorio,
Sono abbonato a Sky ed infatti il Macbeth l'ho visto sabato scorso. Trovo migliorata l'offerta del canale e spero che si arrivi presto alla programmazione di spettacoli sempre più recenti, anche da teatri italiani.

Concludo il polpettone con la promessa di rivedermi questo Macbeth facendo tesoro delle indicazioni di Maugham e di mettermi a studiare perchè voglio iniziare a leggere le regie in maniera meno superficiale. Al medesimo ed agli altri chiedo di insegnarmi come si fa a quotare parti di un singolo intervento senza dovero riportare per intero. Ho provato ma non riesco.
Roberto
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Re: La domanda di chi ignora

Messaggioda Maugham » dom 18 mag 2008, 8:26

Ma come è sexy il nuovo avatar del bossssssssss :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: (La Garanca, vero?)


Che delusione! :cry: :cry: :cry:
Io pensavo fosse davvero lui.....
WSM
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Re: La domanda di chi ignora

Messaggioda pbagnoli » dom 18 mag 2008, 8:55

Maugham ha scritto:
Ma come è sexy il nuovo avatar del bossssssssss :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: (La Garanca, vero?)


Che delusione! :cry: :cry: :cry:
Io pensavo fosse davvero lui.....
WSM

"Lui" sarei "io-me-medesimo"?
Nooooo... magari... non fosse altro che per i capelli, che ormai latitano abbondantemente sulla mia testa.
Io sono quel coso raffigurato nella foto che c'è qui.
Lei invece è proprio la splendida Elina Garanca, che peraltro è persino più brava che bella: è un po' un simbolo di quello che diciamo su questo sito ed è per questo che ho messo la sua fotina.
Per quanto riguarda il suggerimento di Vittorio - che ringrazio pubblicamente e di cuore (rossonero) come sempre - devo dire di no per due buoni motivi: uno si appoggia su quanto detto da WSM, e cioè che il bello di questi DVD di ultima generazione sta nel formato, nei contenuti aggiuntivi e in tutte quelle altre cose che la riproduzione televisiva oggettivamente non ti può dare; in secondo luogo mia moglie non ama l'opera, per cui è impensabile che io dica: "Stasera ci vediamo il Macbeth con Hampson", pena divorzio immediato e mio trasferimento a Villa Gobbi a Verano Brianza :mrgreen:
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
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Re: La domanda di chi ignora

Messaggioda VGobbi » dom 18 mag 2008, 10:50

pbagnoli ha scritto:... in secondo luogo mia moglie non ama l'opera, per cui è impensabile che io dica: "Stasera ci vediamo il Macbeth con Hampson", pena divorzio immediato e mio trasferimento a Villa Gobbi a Verano Brianza :mrgreen:

Ma guarda che ti ospito piu' che volentieri! :twisted:
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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