Ho l'Elektra della Borkh... ascolterolla e dirovvi!
Tra l'altro confesso il mio stupore nel vedere il nome della Marilyn Horne tra le ancelle (non pensavo che fosse proprio questa l'edizione con lei!)

Moderatori: DocFlipperino, DottorMalatesta, Maugham
giulia grisi ha scritto:mentre trovai molto brava la prima, per lo meno solida, non urlatrice per principio ( qualcosa verso la fine ma per fatica...), anche se con voce nè bella nè molto legata. Il suo personaggio non mi ha lasciato però una vera impressione, nè mi è parsa cantante molto personale.....
Riccardo ha scritto:perché ritieni la Nilsson gelida solo in apparenza, per via della fonazione, ma non nella sostanza?
Questo è esattamente quello che credevo prima di sentirla in quel pezzo (Abigaille).
pensi che la Sutherland l'avrebbe fatta tanto diversa questa cabaletta?
Su un paio di ruoli almeno si sono incrociati: Donna Anna e, soprattutto, Turandot, dove temo che le analogie siano molte. Confermi Matteo? (Io chino il capo e confesso di non avere la Turandot della Nilsson)
Qui tra l'altro secondo me c'è un bellissimo aggancio con quanto diceva Celibidache, ossia che nell'opera, a parità di musica, una frase rimane identica a sé stessa nella sostanza e nell'effetto, indipendentemente dalle parole che vi vengono inserite.
vedo un grande spartiacque tra coloristi e non coloristi. Vedo invece con molta meno nettezza quello tra declamatori e vocalisti.
MatMarazzi ha scritto:Questo è esattamente quello che credevo prima di sentirla in quel pezzo (Abigaille).
L'impressione che ne ho tratto io è molto diversa, Ric.
Vi scorgo un disagio ritmico demoralizzante, l'impossibilità ad assecondare le pulsazioni di questa musica, un navigare a vista... che mi fa quasi tenerezza, pensando alla perentorietà che la Nilsson metteva in altro repertorio.
pensi che la Sutherland l'avrebbe fatta tanto diversa questa cabaletta?
Lei infatti la respirava questa musica; ci si buttava come "un pesce baleno" e ci nuotava come Esther Williams, sguizzando fra rubati, alchimie di fraseggio, giochi dinamici.
Ric.... ti chiedo di perdonarmi in anticipo.
Ma a me pare che Celibidache non si sia mai risparmiato alcuna scempiaggine pur di far colpo sulla stampa e passare da grande ribelle!E, se ha detto una cosa del genere, ringrazio il cielo che non abbia mai fatto opere!
MatMarazzi ha scritto: Ma a me pare che Celibidache non si sia mai risparmiato alcuna scempiaggine pur di far colpo sulla stampa e passare da grande ribelle!E, se ha detto una cosa del genere, ringrazio il cielo che non abbia mai fatto opere!
MatMarazzi ha scritto:L'opera italiana non aveva segreti per l'australiana, perché non solo la tecnica e lo stile, ma persino la sua cultura, la forma mentis la predisponevano a quel linguaggio.
Sarebbe stata un Abigaille portentosa (a patto di averla, come al solito, matronale, solenne, quasi più madre badessa che regina guerriera...).
VGobbi ha scritto: Personalmente ritengo certe affermazioni sforzate, pur di far apparire la cantante in questione brava in un determinato repertorio. La Sutherland la trovo superlativa nelle opere di madrelingua straniera, penso alla sua divina Esclarmonde oppure all' angelicata Marguerite (Faust), ma ritengo la sua vocalita' ed interpretazione poco attinenti alla maggior parte del repertorio italiano.
Luca ha scritto:A me piace Elena Souliotis per il temperamento e la voce di grande qualità, ma era e resta una pessima cantante, non mi sognerei mai, personalmente, di dire che il suo modo di interpretare era tale da poter passare sullo spartito.
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Ma che ti stai... convertendo ?![]()
Con amicizia, Luca.
VGobbi ha scritto: ma ritengo la sua vocalita' ed interpretazione poco attinenti alla maggior parte del repertorio italiano.
Luca ha scritto:Non ho memoria di un Allor che i forti corrono più bello di quello della Sutherland. Meravigliosa, lei canta facilmente ed emoziona anche con le sue mirabilie vocali laddove tutte tirano il collo e gridano. Stupenda, una volta di più.
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E' davvero la migliore incisione di questo brano. Però se hai la possibilità ascolta anche quello della Sills.
Saluti, Luca.
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