In attesa di vedere questa
Zelmira il giorno di Ferragosto, sto ascoltando alla radio il I atto. Fra poco però devo andare, e non ascolterò il finale I né il II atto.
Kunde si è portato a casa la prima aria, seppure con un registro grave un po' sordo e acuti un po' forzati. I problemi vocali ci sono, inutile negarlo, tuttavia si può dire che Kunde abbia dato alla sua nuova galleria-Nozzari una fisionomia precisa. Partendo da Otello, passando per Pirro e arrivando a questo Antenore, i suoi personaggi hanno una personalità affascinante: virili, fieri, risoluti, accentati con grande convinzione. Sono curioso di sentirlo dal vivo anche in questo cimento. Mentre scrivo, sta eseguendo, con analoghi problemi vocali, ma anche con altrettanta convinzione d'accento, la terrificante "Mentre qual fiera ingorda"; bravo nella cabaletta, per altro.
La Aldrich non mi convince, purtroppo: stirata in acuto, non irreprensibile nella coloratura, risolve finora Zelmira con un tono genericamente accorato.
Molto più brava la Pizzolato, per mio conto migliorata rispetto all'Andromaca di un anno fa.
Bravissimo, e lo dico con grande gioia, Florez, e aggiungerei: finalmente!!! Dopo il deludente Rodrigo di due anni fa e l'Arturo anemico di Bologna, questo Ilo mi è parso davvero centrato, vocalmente, psicologicamente e interpretativamente. Un po' cauto nella micidiale cavatina, con qualche acuto non sfogato, ma finalmente ho risentito il vero Florez!
Abbado mi pare un po' peggiore dello scorso anno in
Ermione, a livello narrativo. I primi accordi orchestrali, che dovrebbero immettere gli spettatori
in medias res di questo dramma a tinte fosche, erano piuttosto smorti. Ha comunque staccato tempi consoni alla vocalità dei cantanti (la cabaletta di Ilo, per esempio).
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...