pbagnoli ha scritto:quale altra ragione ci sarebbe dovuta essere per far fuori Filianoti?
Creare un simpatico diversivo per distogliere l'attenzione degli spettatori dalla pochezza dello spettacolo?
Mah, Matteo: a parte la dietrologia - che non è il mio sport preferito - ci sarebbe da chiedersi perché per creare diversivi
Scusa Pietro...
Tiri in ballo la dietrologia che nessuno aveva tirato in ballo... specificando che non è tuo costume farlo...
E poi te la contesti da solo...
Sono io che ti chiedo a che pro agitare teorie di complotti, ridicole come tutte le teorie dei complotti, a cui nessuno aveva pensato!
Secondo me Lissner, come diceva Tuc, si è accorto dei problemi vocali di Filianoti due giorni prima, quando - con i suoi amichetti sofisticati di Parigi - si è recato "fra i giooooovani" a vedere l'antigenerale.
E allora, tutto confuso come la vispa Teresa, si è accorto che ...quel tenore stecca!
Altro che "diversivi" da film di spionaggio... E' tutto molto più semplice.
La vicenda Filianoti che ha fatto assai meno rumore di quella di Alagna
Dici? La vicenda Alagna ha fatto molto rumore per il coté pittoresco del comportamento del tenore, e forse anche perché il tenore era più famoso.
Ma per gli addetti ai lavori l'ultimo scandalo avrà conseguenze assai più gravi.
Se il caso Alagna poteva essere imputato a lui e ai suoi noti capricci, ora - dopo Alagna, Pelly, la Dessay, la censura al Candide, la sopressione dello Chenier, Alvarez, Mussbach, ecc... - non c'è rimasto uno fra gli agenti e i cantanti che non pensi che il vero problema sia tutta della Scala e nella sua gestione.
L'affaire Filianoti è dunque una conferma, dalle conseguenze infinitamente più gravi di Alagna.
Matteo, nessuno di noi era nella testa di Lissner e Gatti quando hanno preso questa decisione.
Io sì!
"Allora chi chiamiamo a fare Don Carlos, visto che sono tutti impegnati?" "Mah... direi un tenore all'italiana, così il loggione è contento!" "Che ne dici di Filianoti? Lui ha l'acuto squillante, il timbro-gattone ed è pure belloccio! Perfetto! Grande Idea... Chiamiamo lui".
Sono d'accordissimo con te sul fatto che l'onesto e decoroso Stuart Neill non sia proponibile per un 7 dicembre; il fatto che l'abbiano preferito al ben più famoso ed importante Filianoti ci dovrebbe forse dire che probabilmente Filianoti non era in grado di gestire la situazione. Forse.
Ma certo che è così!
Però cosa hanno risolto salvandolo?
Hanno piazzato un tenoretto di serie B in un'occasione come un 7 dicembre.
Hanno squilibrato la direzione, che sulle caratteristiche di Filianoti (buone o cattive) aveva lavorato per due mesi.
Hanno squilibrato il lavoro del regista, che aveva per due mesi cercato di imprimere le proprie scelte al tenore.
Hanno squilibrato persino il cast, considerando che proprio su Filianoti alle prove i suoi colleghi avevano calibrato le loro reazioni, i loro effetti, il taglio del loro canto.
Insomma, una sostituzione di questo tipo non poteva che peggiorare lo spettacolo, anche ammesso che Filianoto fosse davvero svociato e in crisi isteriche.
Inoltre ci sono le conseguenze: che non riguardano solo i rapporti tra la Scala e Filianoti (il quale per altro ha trent'anni ed è ragionevole pensare che - momentanee crisi a parte - ha ancora modo di fare cose rispettabilissime, come il magistrale Amenophi di qualche anno fa), ma anche i rapporti fra la Scala e tutti gli altri artisti.
In sostanza Pietro: basta con la storia del salvare lo spettacolo e l'immagine della Scala.
La decisione di Lissner ha danneggiato proprio lo spettacolo e l'immagine della Scala.
Oppure, se vogliamo fare un po' di dietrologia, c'è sempre l'idea di creare un caso che distolga l'attenzione dal pessimo allestimento, ma qui, su queste pagine, abbiamo sempre cercato di evitare la dietrologia, no?
Ecco bravo! Comincia tu a evitarla!

Diamo credito a Lissner di avere un minimo di esperienza nella gestione dei cantanti, ecchecazzo!
Mi spiace: io guardo i fatti e non do credito a nessuno.
Funzionare allo Chatelet (con segretari e assistenti artistici tra i migliori d'europa, addetti ai casting che ne sanno a vagonate) è una cosa: qui alla Scala Mr. Lissner deve fare da solo, e i risultati dimostrano cosa c'è davvero dietro quel sorriso da intervista a "le monde", quel fare elegante da sessantottino chic e quei modi da amico di intellettuali.
Il nulla.
secondo me c'è sempre tempo per capire se una cosa non funziona: anche 10 minuti prima!
No! Se il tuo capo capisce che non puoi operare solo 10 minuti prima dell'operazione è un coglione. Punto e basta.
Se tu non sapevi fare quell'operazione (tecnicamente) doveva saperlo prima di affidartela.
Se tu sei dedito ad alcool o in crisi di nevrastenie, lui doveva intuirlo frequentandoti e stando con te nelle settimane precedenti (non si sviluppano crolli nervosi e dipendenze dall'alcool in due giorni, senza sintomi).
E se, una volta assodata la tua inefficienza (che DOVEVA essere osservata in tempo), il tuo capo non trova di meglio che chiamare 10 minuti prima uno che ti sostituisca (che magari se ne stava in pantofole a sorseggiare vino in famiglia, non conosce gli infermieri, non conosce la strumentazione, non ha mai fatto quell'operazione in vita sua) allora è un coglione non una, ma due, tre, mille volte.
Perché dici che è un esempio strano?
(cut...)
me ne tolgo la paternità

Vedo che ti sei già risposto da solo!
E poi non si può paragonare il caso di una registrazione discografica o di un film con quello di una prima teatrale.
Quelli sono prodotti che si vendono quando sono finiti. Il teatro no: lo vendi prima, quando annunci un cast che è già espressione della tua poetica.
Se cambi in corso d'opera il cast di una registrazione, pazienza: tutt'al più avrai buttato via tempo, soldi ed energie.
Ma se cambi un cantante alla vigilia di una prima teatrale, non darai il tempo a nessuno (il direttore, il regista, i colleghi) di adattarsi ai nuovi equilibri, nè al sostituto di dominare lo spirito della produzione e di comunicare altro che un nervosismo imparaticcio.
Insomma peggiorerai in tutti i casi la situazione.
E - per non ripetermi - non parlerò delle già trattate conseguenze a lungo termine (per il futuro) o delle responsabilità a lungo termine (per il passato) di cui abbiamo già lungamente trattato.
Che fai, pigli pe' culo?
Non penserai di infinocchiare il tuo vecchio amico Pietro, che ti conosce da più tempo di chiunque altro e che ha una certa familiarità con i tuoi giochi retorici!
Non pensi che ci sia una certa qual differenza fra Serafin e la coppia Gatti/Lissner e fra Filianoti (con tutto il rispetto) e Maria Callas?
a me pare che sia tu a voler prendere per il c...o me.
Un esempio è efficace proprio quando dimostra l'infondatezza di una tesi generale applicandola a situazioni particolari diverse.
Non avrei potuto dire: "prendi a esempio il caso di Filianoti e di LIssner" perché era esattamente ciò di cui stavamo parlando.
Ho dunque preso - come si fa in questi casi - un caso differente, in cui si dimostrasse che quando un direttore fa una scelta (mettendo in gioco soldi, tempo ed energie non solo suoi, bloccando un artista per mesi di prove, facendo lavorare con quell'artista tanti altri professionisti, impostando su di lui un allestimento, ecc....), insomma quando fa una scelta è troppo comodo dire che può cambiare idea il giorno prima.
E' comodo e ingenuo, oltre che disastrosamente dannoso.
A quel punto si lotta e si va avanti.
E se ci saranno dei fischi, se li prenderà a fianco dei suoi artisti.
Questo è quel che pare a me.
Salutoni,
Matteo