Lucia di Lammermoor (Donizetti)

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Re: Lucia al Met 8-3-2008: Dessay

Messaggioda Calaf » dom 09 mar 2008, 23:21

Tra le cose positive la direzione, il baritono e soprattutto la Dessay, che si potrà discutere in qualche scelta espressiva (a me comunque piace un sacco), ma la personalità, l'intonazione e la musicalità sono quelli dei grandi. Ho trovato in grossa crisi Filianoti e pochissimo interessante il basso.
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Re: Lucia al Met 8-3-2008: Dessay

Messaggioda Pruun » dom 09 mar 2008, 23:25

Scusa, io non voglio essere polemico, lungi da me (sto scrivendo col sorriso :wink: e non voglio che pensi che ti attacco), ma come fai a dire che l'intonazione e la musicalità sono quelle dei grandi?
Voglio sperare che essere intonati sia un buon requisito per cantare Donizetti...
Ma le note forzate, acide, urlate ("io pregherò per te" alla ripresa....) ma davvero vogliamo convincerci che questo sia Donizetti?
Donizetti sarebbe belcanto romantico: ovvero un belcanto già eroso dai fremiti del romanticismo e spinto ad altre vette espressive. Ok. Ma da qui ad accettare "cose" come quelle sentite ieri... scusate, lo ripeto ma io mi tengo mille Devie: che almeno sanno cantare e hanno un timbro molto rotondo, e non sono così fredde come interpreti... almeno secondo me :wink:
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Re: Lucia al Met 8-3-2008: Dessay

Messaggioda Tucidide » dom 09 mar 2008, 23:42

Anch'io ho sentito gran parte della recita di ieri.
La Dessay secondo me non è adatta psicologicamente al personaggio di Lucia, mentre la trovo perfettamente a suo agio nella versione francese del capolavoro donizettiano. Lucia è sull'orlo di una crisi di nervi già all'inizio dell'opera: ha le visioni, vede il fantasma alla fonte, ha uno sbalzo umorale fortissimo quando passa alla cabaletta, ed insomma è un personaggio piuttosto monolitico. Una fraseggiatrice geniale come la Dessay non trova secondo me un terreno troppo fertile per la sua fantasia, e tende, come dice Pruun, ad un eccesso interpretativo.
Lucie, invece, è una svagata e sognante ragazzina all'inizio, vittima del doppio gioco di Gilbert, e l'interprete dev'essere in grado di rendere palpabile il trapasso emotivo da questo stato svagato e quasi infantile degli inizi alla totale pazzia del finale. In questo, l'arte camaleontica della Dessay è perfetta.
Venendo alla recita di ieri in dettaglio, devo dire che trovo Nat piuttosto declinante. Non è una cantante finita, logicamente, ma è una cantante che per ora si sta muovendo su una china discendente, che spero torni presto ascendente. Io poi trovavo l'espressività della Dessay d'annata legata a filo doppio alla sua straordinaria facilità di canto. La joie de vivre irresistibile che sprizzava letteralmente dal suo canto era veicolata soprattutto dalla perfezione dei suoi gorgheggi, dal perfetto dominio del legato e dalla purezza del timbro.
L'attuale Dessay è invece piuttosto impacciata nelle alte quote della tessitura (alcuni acuti e sovracuti oscillano), la coloratura è ancora buona, ma mi pare un po' più "legata" e meno spontanea di prima, e il timbro stesso, un tempo meravigliosamente cristallino, è adesso sporcato da venature gutturali.
Con questo non voglio dire che la Dessay sia una Lucia mediocre: dico solo che non mi sembra in generale un personaggio a lei congeniale, men che meno adesso che la voce non le risponde più come una volta.
Filianoti mi è sembrato molto affaticato e fibroso.
Il baritono mi è sembrato in difficoltà con l'intonazione nel primo atto, e in generale poco nobile nel fraseggio.
Non male la direzione, che mi sembra comunque molto "leviniana".
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Re: Lucia al Met 8-3-2008: Dessay

Messaggioda Calaf » dom 09 mar 2008, 23:51

Pruun ha scritto:Scusa, io non voglio essere polemico, lungi da me (sto scrivendo col sorriso :wink: e non voglio che pensi che ti attacco), ma come fai a dire che l'intonazione e la musicalità sono quelle dei grandi?
Voglio sperare che essere intonati sia un buon requisito per cantare Donizetti...
Ma le note forzate, acide, urlate ("io pregherò per te" alla ripresa....) ma davvero vogliamo convincerci che questo sia Donizetti?
Donizetti sarebbe belcanto romantico: ovvero un belcanto già eroso dai fremiti del romanticismo e spinto ad altre vette espressive. Ok. Ma da qui ad accettare "cose" come quelle sentite ieri... scusate, lo ripeto ma io mi tengo mille Devie: che almeno sanno cantare e hanno un timbro molto rotondo, e non sono così fredde come interpreti... almeno secondo me :wink:


E per te cos'é Donizetti? Qualcosa di congelato ormai già tutto completamente esplorato senza più sorprese, che deve essere essere eseguito secondo modelli precodificati? La rotondità del suono non è mai stata una delle prerogative della Dessay, nemmeno prima degli interventi chirurgici. Oggi la sua voce indubbiamente ha perduto purezza e la straordinaria facilità che aveva in alto. La sua grandezza per me si sta manifestando anche nel sapersi riciclare e trovare nuove vie. Poi io tutti questi urli non li sento, ma percepisco sempre la tensione del personaggio. E a teatro questo è amplificato da un carisma che conosce pochi uguali oggi e ieri.
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Re: Lucia al Met 8-3-2008: Dessay

Messaggioda Pruun » lun 10 mar 2008, 0:03

Calaf ha scritto:E per te cos'é Donizetti? Qualcosa di congelato ormai già tutto completamente esplorato senza più sorprese, che deve essere essere eseguito secondo modelli precodificati? La rotondità del suono non è mai stata una delle prerogative della Dessay, nemmeno prima degli interventi chirurgici. Oggi la sua voce indubbiamente ha perduto purezza e la straordinaria facilità che aveva in alto. La sua grandezza per me si sta manifestando anche nel sapersi riciclare e trovare nuove vie. Poi io tutti questi urli non li sento, ma percepisco sempre la tensione del personaggio. E a teatro questo è amplificato da un carisma che conosce pochi uguali oggi e ieri.


Per me Donizetti è canto. E direi che sabato la Dessay ha cantato pochino. Non è vero, secondo me, che prima degli interventi la Dessay non avesso una voce rotonda: anzi, secondo me (pur nei limiti di un soprano leggero, ovvio che non si parla della Nilsson) sapeva emetterla, sapeva legare e sapeva fare la coloratura... il tutto con un'emizzione davvero morbida e 'rotonda'...tutte cose, beninteso, che saprebbe fare anche oggi, sia pur a livelli minori stante un declino innegabile, ma che rinuncia a fare, non so perché.
Non che io schifi l'ultima Dessay: Fille e Manon mi son piaciute moltissimo, ad esempio.
Ma se il "sapersi riciclare" deve consistere per contrabbandare una prestazione mediocre (scusa, Tucidide, io la trovo mediocre) come grande arte... no, scusate, non mi va giù.
Nemmeno mi sembrano nuove vie: anzi, sembrava una recita degli anni '50... ma nemmeno in Fedora o nel verismo più becero certi versi come nella pazzia di sabato come quell'urlo!
Mi sa che la vediamo diversamente Calaf, :wink: io tutta questa tensione non la sento, anzi, una Lucia così mal cantata da un'artista che potrebbe ben cantarla mi fa rabbia e non mi trasmette proprio nulla.

Salutoni :wink:
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Re: Lucia al Met 8-3-2008: Dessay

Messaggioda Tucidide » lun 10 mar 2008, 0:10

Pruun ha scritto:Ma se il "sapersi riciclare" deve consistere per contrabbandare una prestazione mediocre (scusa, Tucidide, io la trovo mediocre) come grande arte... no, scusate, non mi va giù.

Mettiamola così, Pruun: per gli standard cui ci aveva abituati la Dessay, si è trattata di una recita meno riuscita del solito. Io lo confesso: ho scaricato tutta la recita da OS, ma l'ho già buttata... Per sentire la sua Lucia, mi bastano altre recite trovate in rete, ferma restando quella meraviglia assoluta dell'edizione Virgin della versione francese.
Di certo, io darei la sufficienza abbondante a Nat, anche ieri. Agli altri no.
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Re: Lucia al Met 8-3-2008: Dessay

Messaggioda Calaf » lun 10 mar 2008, 0:21

Pruun ha scritto:Mi sa che la vediamo diversamente Calaf, :wink: io tutta questa tensione non la sento, anzi, una Lucia così mal cantata da un'artista che potrebbe ben cantarla mi fa rabbia e non mi trasmette proprio nulla.

Salutoni :wink:
G.


Questo è certo. No problem. I brividi che mi ha donato la Dessay e che tuttora mi dona non sono minimamente paragonabili alle sensazioni dispensatemi dalla tua diletta Devia (che pure apprezzo). Diciamo che mi sono ripreso dal cellettismo, di cui un tempo anch'io sono stato vittima, per cercare qualcosa che vada oltre ai suoni tutti ordinati e in regola. Salutoni anche a te. :wink:
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Re: Lucia al Met 8-3-2008: Dessay

Messaggioda Pruun » lun 10 mar 2008, 0:29

Calaf ha scritto:
Pruun ha scritto:Mi sa che la vediamo diversamente Calaf, :wink: io tutta questa tensione non la sento, anzi, una Lucia così mal cantata da un'artista che potrebbe ben cantarla mi fa rabbia e non mi trasmette proprio nulla.

Salutoni :wink:
G.


Questo è certo. No problem. I brividi che mi ha donato la Dessay e che tuttora mi dona non sono minimamente paragonabili alle sensazioni dispensatemi dalla tua diletta Devia (che pure apprezzo). Diciamo che mi sono ripreso dal cellettismo, di cui un tempo anch'io sono stato vittima, per cercare qualcosa che vada oltre ai suoni tutti ordinati e in regola. Salutoni anche a te. :wink:


La frecciatina non mi è piaciuta molto. :wink: Non sono cellettiano: semplicemente certo repertorio mi piace cantato. Per me il rapporto Dessay-Devia (e relativi brividi) è assolutamente inverso!
Bye bye
G. :wink:
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Re: Lucia al Met 8-3-2008: Dessay

Messaggioda dottorcajus » lun 10 mar 2008, 20:15

Ho ascoltato per intero la "terribile" Lucia dal Met. Ho già scritto che la mia aspettativa varia a seconda del titolo che ascolto e in Lucia prediligo il canto alla ricerca di soluzioni interpretative.
Fra tutti la palma del migliore và al tenore che interpretava Arturo (è stato detto che lo hanno scritturato per il prossimo Edgardo), finalmente un Arturo con la voce.
La Dessay non mi convince in particolare sul fronte interpretativo che non ho sentito così vario e articolato. Sulle aggiunte espressive, in linea puramente teorica, sposo la tesi di Prun ma so anche che potrei valutarle appieno solo assistendo alla recita in teatro. Il semplice ascolto radiofonico mi priva della carica emotiva e partiecipativa che potrei avere in teatro. La resa tecnica è stata inferiore a quella che questa grande cantante ha in passato esibito. Lei, come tutti i grandi cantanti, non l'accetto mai a scatola chiusa e cerco di valutarla volta per volta, nel bene e nel male.
Filianoti, tenore che in varie occasioni mi è piaciuto, qui offre una prova veramente imbarazzante. Sembra che avesse problemi di salute ed, egoisticamente, spero che sia vero dato che a fine mese lo avrò nel Werther genovese. Dato l'ascolto per radio non ho certezze ma mi è sembrato di avvertire una tensione ed una durezza nel canto, problemi di intonazione e crisi perenne in qualsiasi accenno di acuto. Gli riconosco invece il tentativo, in parte riuscito, di interpretare quello che tentava di cantare. Per chiarire l'approssimazione dell'esecuzione cito solo la chiusa del duetto del primo atto dove la Dessay ha prolungato tranquillamente l'acuto mentre il povero Filianoti lo aveva interrotto già da tempo.
Gli altri, direttore compreso, non mi sembrano sollevarsi da una quanto mai inopportuna deficienza con menzione particolare per lo sgradevole Normanno.
Mi sono chieso perchè ho ascoltato fino alla fine resistendo al tentativo, comune a tutti gli interpreti, di farmi desistere dall'ascolto per passare alla visione della Corrida televisiva.
Perchè nonostante tutto Lucia mi piace troppo.
Roberto
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Re: Lucia al Met 8-3-2008: Dessay

Messaggioda pbagnoli » lun 10 mar 2008, 22:01

dottorcajus ha scritto:
Mi sono chieso perchè ho ascoltato fino alla fine resistendo al tentativo, comune a tutti gli interpreti, di farmi desistere dall'ascolto per passare alla visione della Corrida televisiva.

Non sarà perché la Dessay vale sempre un ascolto?...
Ogni volta che l'ascolto, ad onta di qualche acuto stiracchiato,ho sempre l'impressione di trovarmi di fronte ad una grande personalità di una grande, grandissima Artista.
Io, che sono uno che associa la "rotondità" dei suoni preferibilmente alle flatulenze ( ovviamente scherzo... hony soit qui mal y pense! ), sono affascinato da chi esplora strade diverse per cercare di dire cose già svelate da generazioni di interpreti di rango.
Devo finire di ascoltarmi questa performance, ma sono rimasto coinvolto e stregato dai milioni di inflessioni e sfaccettature inventate per Regnava nel silenzio!...
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: Lucia al Met 8-3-2008: Dessay

Messaggioda Pruun » lun 10 mar 2008, 22:36

Allora facci sapere appena hai finito! :wink:
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Re: Lucia al Met 8-3-2008: Dessay

Messaggioda dottorcajus » lun 10 mar 2008, 23:24

No Pietro. L'amore per la Lucia mi ha fatto restare.
Per il resto non sono in sintonia con il tuo pensiero. La Lucia appartiene al tipo di opera dove metto il canto davanti al resto e nel canto solo vorrei sentire le sfumature dell'interpretazione che non devono penalizzarne la qualità. Ovviamente preferisco l'interprete che, accontentando il mio desiderio, ha personalità da vendere. In teatro ho sentito svariati anni fa la Lucia della Devia mentre non ho mai visto la Dessay. Forse alcuni anni fa avrei preferito la seconda. La Devia al di là della assoluta ammirazione per il magistero tecnico non ha mai smosso particolarmente la mia emotività.
Penso che la Dessay, che in quest'ascolto mi appare spesso censurabile, probabilmente vista in teatro, con il supporto dell'azione scenica, mi potrebbe risultare più convincente.
Roberto
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Re: Lucia al Met 8-3-2008: Dessay

Messaggioda MatMarazzi » sab 15 mar 2008, 11:52

dottorcajus ha scritto:La Lucia appartiene al tipo di opera dove metto il canto davanti al resto e nel canto solo vorrei sentire le sfumature dell'interpretazione che non devono penalizzarne la qualità.


Caro Roberto,
come sai io non riesco e non voglio operare una distinzione fra canto e interpretazione.
Il canto è lo strumento dell'interpretazione.
Nessuno può essere efficiente interprete se non attraverso il canto.
Nessuno può essere efficiente cantante se i suoni che produce non sono "segni" emozionali.

Tu dici che in Lucia metti la "qualità" del canto sopra l'interpretazione.
Messa in questi termini ti risponderei "anche io".
Tutto sta a intendersi su cos'è la "qualità del canto".

La produzione di suonini piacevoli e omogenei? Non per me.
Come la qualità di una poesia non sta nel mettere in fila tante parole "carine" e "piacevoli a leggersi".
O la qualità di un film non sta in una sequela di fotografie gradevoli e luminose.

Per me la qualità del canto è la produzione di suoni significanti, in funzione di ciò che si intende comunicare.
E' questo il caso della Dessay, una delle più forti, appassionanti, complesse, magnetiche personalità di questo nostro genere.
E' vero che la sua voce oggi accusa stridori e durezze (risentiamoci la Lucia del 55 con Karajan e la Callas e ne sentiremo tantissime anche lì); e soprattutto è vero che la parte non le conviene, nè per formazione tecnica, nè per baricentro vocale.
Eppure... la sua è una Lucia, per me, che fa la storia.

dottorcajus ha scritto:La resa tecnica è stata inferiore a quella che questa grande cantante ha in passato esibito. Lei, come tutti i grandi cantanti, non l'accetto mai a scatola chiusa e cerco di valutarla volta per volta, nel bene e nel male.


E questo è giustissimo.
Però resta da chiarire cosa intendi per resa tecnica.
Qualche problema, qualche difficoltà c'era, indubbiamente.
E io preferirei mille volte che cantasse Lakmé o Marguerite de Valois o i tre ruoli dei Racconti di Hoffman, piuttosto che ostinarsi con Lucie, Amine e (fra poco) Violette.
Però anche nei ruoli meno indicati, è sempre un vulcano di personalità, che ha sempre tanto, tanto da dire, almeno per me.

Facciamo un esempio...
Se fossimo vissuti negli anni '50, e avessimo avuto la possibilità di assistere a due Rigoletti nella stessa città (da una parte con la Callas in Gilda, dall'altra parte con la - che so io - Gianna d'Angelo) chi saremmo andati a vedere?

Certo, Gianna d'Angelo era una Gilda con tutte le notine a posto, giovane, carina, col mi bemolle facile, con la voce, il gusto, lo stile giusto, il candore e l'età, la bellezza pulita, persino, per essere una Gilda con tutte le carte in regola.
La Callas invece (lo testimonia la EMI) era dura, stridente, in difficoltà con la tessitura, a corto di sopracuti (almeno nel 55), troppo matura e drammatica per il ruolo, troppo possente come personalità, letteralmente sperperata in un ruolo simile.

Eppure... tu chi saresti andato a sentire?
La D'Angelo? ...perchè "le ragioni del canto vengono prima?"
Non credo.
Avresti scelto la Callas, pur sapendo tutti i suoi limiti in questo ruolo.

Perché la personalità, la capacità di imprimere su un ruolo la forza di un "io" possente e rivelatore, la musicalità, la grandezza espressiva, valgono più di tante, tante cose.
E' questa la ragione per cui non affideremo mai ...a un computer l'interpretazione di un'opera, anche se lo programmassimo per cantare come un angelo e applicare tutti gli stilemi giusti del belcanto.
Perchè nessun suono "piacevole" o "giusto" vale quanto quel suono che riflette e comunica un mondo interiore.

E poi sai che ti dico?
Quell'urlo di Lucia nel tempo di mezzo della pazzia a me pare stupendo! :)
Salutoni
Mat

PS: in un articolo nell'ultimo numero di "Opera" di Londra, la Dessay dichiara il suo amore per Nick Shadow di Strawinsky e il rimpianto di non essere un basso per cantarlo. Il male, afferma, è tanto più vero, quanto più è perdente.
E così dicendo ha enucleato una delle maggiori verità sul "puro Male": la sconfitta congenita, cosa che ben pochi interpreti di Mefistofele (per tornare a quel che si dice in altro thread) hanno capito.
Quante delle Lucie che abbiamo ascoltato potrebbero fare considerazioni del genere?
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Re: Lucia al Met 8-3-2008: Dessay

Messaggioda dottorcajus » dom 16 mar 2008, 17:05

Caro Matteo
In realtà la pensiamo quasi alla stesso modo.
Anche per me è determinante la personalità e quando affermo la prevalenza di canto su interpretazione è perchè il mio orecchio sente una scarsa corrispondenza, nell'esecuzione che ascolto, fra le due cose. Il massimo è quando le due cose si fondono perfettamente. Il belcanto non è nè può essere solo perfezione tecnica, il cantante deve sempre comunicare quando canta non può limitarsi ad eseguire. Ma quello che percepiamo dal suo canto è relegato nella nostra soggettività, la stessa che ci fa amare un artista ad altri inviso, noi lo troviamo comunicativo, emozionante, altri lo trovano noioso, inadeguato. Ritornando alla Lucia ecco che la mia soggettività fa preferire un suono bello, ma per me espressivo, ad uno brutto altrettanto espressivo. In altri titoli cambia il rapporto.
Mi sembra ovvio che noi, e meno male è così, ci differenziamo nelle nostre percezioni e nelle nostre aspettative, dove tu senti un interprete io magari riesco a sentire solo un cantante e viceversa.
Per quanto riguarda le aggiunte interpretative o le scelte di recitazione e movimento, posso giudicarle solo se assisto in teatro, quindi non mi esprimo sull'urlo della Lucia.
ricambio il saluto
Roberto
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Re: Lucia al Met 8-3-2008: Dessay

Messaggioda Pruun » dom 16 mar 2008, 17:19

MatMarazzi ha scritto:PS: in un articolo nell'ultimo numero di "Opera" di Londra, la Dessay dichiara il suo amore per Nick Shadow di Strawinsky e il rimpianto di non essere un basso per cantarlo. Il male, afferma, è tanto più vero, quanto più è perdente.
E così dicendo ha enucleato una delle maggiori verità sul "puro Male": la sconfitta congenita, cosa che ben pochi interpreti di Mefistofele (per tornare a quel che si dice in altro thread) hanno capito.
Quante delle Lucie che abbiamo ascoltato potrebbero fare considerazioni del genere?


Fermo restando che questo fa onore all'acume interpretativo della Natalie... ma che c'entra con la sua Lucia?
Che la Natalie fosse di grande intelligenza sapevamcelo, ma ciò non toglie che la cosa non mi fa apprezzare una performance davvero discutibile per i miei gusti e anche in relazione alle ultime prove della Signora (ben superiori a questa Lucia)
Secondo me per ascoltare la Lucia della Dessay è più produttiva quella del debutto con Alvarez, mi pare meno spinta sotto questo punto di vista

Salutoni.
Pruun polemico a cui questa Lucia non è proprio piaciuta e lo hanno capito pure i sassi dalle biiiip che sta facendo col dire che non gli è piaciuta..... :mrgreen: :mrgreen:
Ultima modifica di Pruun il dom 16 mar 2008, 22:11, modificato 1 volta in totale.
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