Caro Beckmesser, le tue considerazioni sono tutte molto stimolanti.
Sono assolutamente d'accordo sul fatto che l'apprezzamento sia questione di gusti.
Tutt'al più aggiungerei, ma è una mia visione del problema, che esistono certe "convenzioni" che ci aiutano a non gettare tutto in braccio alla soggettività.
Il concetto di "sensualità" in arte ad esempio non è del tutto soggettivo: ci sono certi elementi (non solo fisico-vocali) che lo descrivono.
E' indubbio che la sensualità possa essere espressa in diversi modi, hai ragione; resta da vedere se la Freni fosse davvero il corrispettivo operistico di Grace Kelly (che io vedrei più in Lisa della Casa, ad esempio, algida, aristocratica, troppo perfetta, un filino spocchiosa, ma terribilmente eccitante).
beckmesser ha scritto:chi, più della Freni, è riuscita a rendere vivo, umano e reale questo personaggio?…
Dai nomi che hai citato si capisce che ti riferisci alla Desdemone discografiche: concordo su tale scelta, se non altro perché siamo su un sito discografico come operadisc.
Come ho detto, a me piacciono La Tebaldi (abbastanza), la Rysanek (molto) e la de los Angeles (moltissimo).
E' chiaro: come abbiamo già detto, loro rappresentavano il tipo di Desdemona che si poteva e voleva fare negli anni 50: il ruolo si "monumentalizzava", per diventare simbolo di una purezza più che umana: paradisiaca.
Oggi non tollereremmo più una simile visione del problema, questo non toglie che, collocate ai loro anni, a me paiano efficaci.
Se passiamo alle Desdemone più recenti, trovo che la Jones (sia pure con la sua solita tendenza a fidarsi del suo istinto e a rimanere in superficie) abbia qualcosa di moderno, di (lei sì) sensuale e ribelle, che mi piace.
La Scotto invece (e qui temo che non saremo d'accordo e che Luca mi fulminerà!) mi irrita un po' in questi personaggi: la trovo artefatta e magniloquente, come sempre quando posa a grande artista tragica.
Di solito la preferisco in ruoli che siano già di per sè "artefatti e magniloquenti"!

La sua Lady Macbeth, ad esempio, mi piace moltissimo.
la mia Desdemona preferita degli anni 70-80 è però Margareth Price, che considero tanto (ma tanto) più convincente della Freni.
E' vero che anche lei si ispira alle Desdemone-Madonne dei decenni precedenti, ma c'è qualcosa nell'umanità del suo accento, nella grana del suo legato, che mi risulta più credibile e profondo.
solo dopo aver capito che esistono persone che, semplicemente, non sanno vedere il male, nemmeno quando si presenta loro davanti agli occhi. Ecco, la Desdemona della Freni a me sembra questo: una donna vera che non sa o non vuole vedere il male.
Questo è molto interessante e ti ringrazio di aver citato l'intervista.
Ma, sinceramente, secondo te esistono davvero le persone che non vedono il male?
E Desdemona è davvero così secondo te?
A me pare che Desdemona il male lo veda fin troppo bene, che lo guardi dritto negli occhi, fino ad avvertire lungo la schiena il brivido della paura e a presagire con la massima evidenza la propria morte.
Non ha vie di fuga contro la follia del marito... nè il sentimento, nè la ragione può salvarla. Vede il baratro e lo affronta.
Comunque, lo so, sono troppo cattivo con Mirella!
Però non è così buona neanche lei!
Sapessi cosa dice della Gheorghiou! eheheh...
Un affettuoso saluto e grazie di tutti questi bellissimi spunti
Matteo