In altro luogo si parlava di tagli, rielaborazioni, adattamenti, traduzioni. Il discorso si è via via arricchito, sino ad interessare l'argomento delle versioni alternative d'autore. Argomento, quest'ultimo, che merita, secondo me, un proprio spazio.
Premetto che mi affascinano molto, e mi incuriosiscono, le versioni alternative, le arie sostitutive e quant'altro l'autore abbia modificato nel corso delle rappresentazioni e delle riprese dell'opera in tempi e luoghi differenti.
Questi interventi sono spesso misconosciuti da gran parte del pubblico, vuoi perchè il testo rappresentato e cosiddetto "definitivo" è altro, vuoi per la pigrizia intellettuale dei nostri teatri, che non si avventurano in tali operazioni (ritenendo - scioccamente - che il pubblico potrebbe non apprezzare), vuoi perchè effettivamente ignora la presenza di versioni alternative.
Tra l'altro solo alcune di tali varianti - e solo in anni recenti - hanno avuto l'onore di un interesse quanto meno discografico, per cui di molte di esse non si ha alcuna possibilità di ascolto e giudizio (ed è un peccato ed un impoverimento culturale, a cui oggi - con le nostre conoscenze in termini di filologia e critica - si potrebbe/dovrebbe porre rimedio).
Penso poi che sarebbe un modo assai intelligente di ridare interesse a certi titoli di stra-repertorio, che spesso (ammettiamolo) quando li leggiamo sui cartelloni di tutti i teatri d'Italia e non, sbuffiamo in un "ancora?..."
Il motivo dell'apertura di questa discussione è scambiare opinioni sulle versioni alternative che abbiamo avuto il piacere di ascoltare, e fare il punto su di esse. Mi scuso in anticipo per la lunghezza del mio intervento.
Procediamo con ordine e per autore.
Verdi.
Beh, di Verdi sono ormai disponibili le prime versioni di Macbeth, Simon Boccanegra, La Forza del Destino e Don Carlos, opere che anche nella loro redazione originale hanno un valore e un'autonomia intrinseca e a volte presentano dei brani addirittura migliori (penso alla morte di Macbeth, molto più bella ed efficace nella sua prima stesura).
Ma i titoli su cui mi vorrei soffermare sono altri. E ben più popolari. Il Trovatore, innanzitutto: tutti sanno della sua versione francese, tradotta ovviamente, con la presenza di ballabili (musicalmente molto belli tra l'altro, si possono trovare nell'appendice della versione DECCA diretta da Bonynge) e rilevanti modifiche nel III e IV atto. Meno nota è la versione francese di Traviata (con modifiche rilevanti: ad esempio l'"amami Alfredo", con la melodia ripetuta dall'orchestra al termine del canto di Violetta, in modo estremamente efficace) e quella di Rigoletto, che presenta un'aria per Maddalena. Di queste ultime non ho mai sentito nulla però.
Altra variante è il preludio originale di Aida (recentemente inciso da Chailly).
Vi è poi il caso di Otello, con il suo bel balletto, posto nel III atto. Lo si poteva trovare nell'appendice dell'edizione in LP DECCA diretta da Karajan, ma inspiegabilmente, al momento del suo trasferimento in cd, è stata omessa. Un vero peccato.
Rossini.
Molte, troppe, sono le varianti, per darne conto in modo analitico: ricordo un'aria alternativa per Rosina (incisa nella seconda versione Abbado); il lieto fine di Otello (molto interessante e presente come appendice nelle edizioni Dynamic e Opera Rara), il finale lieto di Tancredi (purtroppo quasi sparito nella prassi teatrale); l'aria alternativa di Lindoro nell'Italiana e quella di Giacomo V nella Donna del Lago (presente nel cd di Florez dedicato a Rubini)..ma ve ne sono molte altre.
Bellini
Non propriamente di Bellini, ma riguardante una sua opera, è il finale di Vaccai che sostituiva quello originale nei Capuleti e Montecchi (lo si trova in appendice all'edizione RCA, insieme alla versione rossiniana della "tremenda ultrice spada").
Vi è poi il finale vero del Pirata, che mai ho potuto ascoltare, ma che è scritto e presente in partitura, e che non mi risulta essere mai stato inciso. Col risultato che l'opera si conclude con il canto di Imogene.
Della versione Malibran dei Puritani esiste invece una testimonianza discografica. Peccato che la interpreti la Ricciarelli......
Ancora nulla si sa invece in merito alla Sonnambula Florez/Bartoli di prossima pubblicazione. Sarà la versione Malibran? Chissà.
Donizetti
Molte sono le varianti, anche qui. Ho recentemente letto la bellissima opera di Ashbrook, e molto interessante sarebbe analizzare le varianti. Non tanto la versione francese di Lucia o la versione italiana della Fille, che sono infinitamente inferiori alle originali, ma interessande sarebbe conoscere le varianti interne, nei vari numeri (in questo Opera Rara svolge un'ottimo servizio nel presentare ricche appendici). Penso soprattutto a Elisir: Donizetti, insoddisfatto del finale, lo riscrisse nel 1843, credo, in particolare l'aria finale di Adina, con una nuova cabaletta. C'è pure una versione alternativa di "Una furtiva lagrima" che si può ascoltare nell'incisione diretta da Pidò con Alagna.
Wagner
Ce n'è anche per Wagner, penso al racconto del Graal nel finale del Lohengrin: nella versione corrente se ne omette una buona metà, su esplicita autorizzazione di Wagner si dice (in realtà Wagner autorizzò suo malgrado il taglio, su richiesta di Liszt a Weimar, che gli chiese di accorciare l'opera, ma ritenne sempre preferibile l'esecuzione integrale). Mi consta che l'unica edizione che lo proponga integralmente sia quella diretta da Barenboim. Tutti sanno della duplice versione di Tannhauser per Parigi e Dresda (spesso unite in modo arbitrario: preferisco quando si opera una scelta tra le due), o le due versioni dell'Olandese (di questa è anche disponibile una sorta di ur-text, corrispondente al manoscritto originale, creato - e rifiutato - per Parigi, con notevoli varianti, anche di luoghi e personaggi).
Mi fermo qui, per non annoiare, ma si può andare avanti per pagine intere.
Voi che ne pensate? Avete dei riferimenti discografici?