Manon Lescaut - Monaco - 2014

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Re: Manon Lescaut - Monaco - 2014

Messaggioda DottorMalatesta » sab 22 nov 2014, 15:58

DocFlipperino ha scritto:Ma per.... tette caro Francesco intendevo altro.... Cioè più un discorso interpretativo basato sull'avvenenza fisica.
La Opolais l'ho sentita dal vivo al Met e quindi ho una idea di come "suoni" dal vivo.
Lungi da me fare un discorso da vociologo :oops:


Ma infatti il mio era tutto tranne che un discorso da vociologo. :roll: I cosiddetti "vociologi" sono altri!
Il mio era un parlar per metafora... registro di petto... suoni pieni, rotondi, sodi e sostenuti... Insomma... Mi sono spiegato? :mrgreen:

Uscendo invece dalle metafore fisico-vocali :mrgreen: ... Irina ha scritto davvero cose molto molto belle. Penso che il suo post andrebbe quotato in toto!
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Re: Manon Lescaut - Monaco - 2014

Messaggioda dollarius@libero.it » sab 22 nov 2014, 16:07

DottorMalatesta ha scritto: registro di petto... suoni pieni, rotondi, sodi e sostenuti... Insomma... Mi sono spiegato? :mrgreen:

Uscendo invece dalle metafore fisico-vocali :mrgreen: ... Irina ha scritto davvero cose molto molto belle. Penso che il suo post andrebbe quotato in toto!
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Beh, non e' carino che tu per parlare di me debba uscire da queste "metafore".....datemi ancora due o tre anni di autonomia.......poi non so se tra voi medici di OD c'e' anche un chirurgo estetico, ma ne parleremo piu' in la'.....
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Re: Manon Lescaut - Monaco - 2014

Messaggioda DottorMalatesta » sab 22 nov 2014, 16:11

dollarius@libero.it ha scritto:
DottorMalatesta ha scritto: registro di petto... suoni pieni, rotondi, sodi e sostenuti... Insomma... Mi sono spiegato? :mrgreen:

Uscendo invece dalle metafore fisico-vocali :mrgreen: ... Irina ha scritto davvero cose molto molto belle. Penso che il suo post andrebbe quotato in toto!
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Beh, non e' carino che tu per parlare di me debba uscire da queste "metafore".....datemi ancora due o tre anni di autonomia.......poi non so se tra voi medici di OD c'e' anche un chirurgo estetico, ma ne parleremo piu' in la'.....
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Irina, sei TU la Musa di OD, altro che la Opolais (con o senza registro di petto)!!
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Ciao!
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Re: Manon Lescaut - Monaco - 2014

Messaggioda dollarius@libero.it » sab 22 nov 2014, 16:15

Bugiardo........
Pero'.....grazie! :mrgreen:
Irina
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Re: Manon Lescaut - Monaco - 2014

Messaggioda DocFlipperino » sab 22 nov 2014, 17:51

Dooooonna non vidi maaai
Simiiiile a questa! :D

Comunque Irina, siamo un po squilibrati ma non al punto tale da essere chirurghi estetici :arrow: :oops:
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Re: Manon Lescaut - Monaco - 2014

Messaggioda Maugham » dom 23 nov 2014, 9:12

mattioli ha scritto:Anche nel famigerato Lohengrin, usciti finalmente da topi e altre stronzate, il duetto del terz'atto era la dimostrazione che, volendo, costui il regista d'opera saprebbe pure farlo.


Verissimo.
Come ho scritto, nel quarto atto ci sono solo loro due in scena in un pacoscenico vuoto illuminato di un piazzato bianco che non cambia mai. Tutti è costruito sui gesti, che sono minimi, precisi, lontani sia dall'effettistica soft-porno dell'edizione di Londra, sia dalla gestualità propria del cantante lirico in preda alla disperazione di nove Manon Lescaut su dieci. Niente mani ad artiglio, prolunghe del collo verso il testone del compagno, occhi socchiusi simulante agonia.
Già questo è bastate per catalizzare la mia attenzione fin troppo stanca di carabattole simboliche.
Poi Neuenfels ha dato una zampata così intensa da diventare straziante.
Avete presente la frase che dice Manon dopo la sventagliata del tema della gavotta? "Qui! Qui! Qui! vicino a me. Voglio il tuo volto!". E' un momento culmine della scena, di quelli che ti fanno capire che non c'è più tempo da perdere. Bene. Neuenfels, per ogni "qui", vuole che l'Opolais sdraiata dia un rabbioso colpo con la mano sul palco (bam-bam-bam) e chiami, cercandolo da tutte le parti, Des Grieux che è in scena, ma assente, che se ne sta disperato, lontano da lei, senza sapere cosa fare, con il volto atteggiato a straziante impotenza. Manon sta morendo, e lei lo richiama all'ordine, come se volesse oltre che ad essere rassicurata, mettere il personaggio di fronte alle proprie responsabilità.
I tempi delle donnenonvidimai e dei ricci capricciosetti sono finiti. :cry:
In quel gesto di Manon, nella sua rabbia verso l'inevitabile, d'accordo, ma anche nell'imperioso comando nascosto dietro al miele di facciata, c'è tutto il teatro femminile di Puccini, fatto, se ci fate caso, di femmine-alfa e di maschi-beta. A prescindere dalle apprenze.
E così anche un vecchio trombone del regietheater come Neuenfels, in un attimo di genio, forse involontario, ce lo ha raccontato come non ci sarebbe riuscito con tutti i toponi, gli espressionismi fuori tempo massimo e i laidi prelati del mondo.
Ecco, io sono convinto che questo sia "fare regia". E anche fare della "drammaturgia".

Irina ha scritto:Certo Lei si esprime molto meglio di me, ma sono anni che lotto per difendere Puccini da tutte quelle persone che, in maniera certamente superficiale, lo definiscono un compositore di musichette per signore, oppure ne parlano come di un maschilista che odiava le donne, o che dicono che le sue eroine sono tutte deboli sfigate.


Purtroppo il pregiudizio nei confronti di Puccini è duro a morire. Dovuto anche al fatto che Puccini (come Verdi o anche il mio avatar) furono, in vita, ricchi, potenti e amati dal pubblico. Cosa imperdonabile per certi intellettuali e maestri di pensiero. Ovvero quelli che "sdoganano" un autore. Grazie a te dei tuoi contributi.

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Re: Manon Lescaut - Monaco - 2014

Messaggioda DocFlipperino » dom 23 nov 2014, 11:19

Maugham ha scritto: In quel gesto di Manon, nella sua rabbia verso l'inevitabile, d'accordo, ma anche nell'imperioso comando nascosto dietro al miele di facciata, c'è tutto il teatro femminile di Puccini, fatto, se ci fate caso, di femmine-alfa e di maschi-beta. A prescindere dalle apprenze.


grande Maugham! e Puccini - molto più genio di quanto certi intellettualoidi (a)narcochic ci hanno voluto e ancora ci fanno credere - questo mondo lo esprime con una sua cifra musicale tipica, per il tenore-beta fatta di una costruzione della frase tutta basata su una unica nota che martella e insiste sul "passaggio"!

Prendiamo ad esempio la disperazione di Des Grieux: "e nulla nulla, arida landa non un filo d'acqua, o im-mo-to cie-lo o dio a cui fan-ciul-lo......"


La stessa costruzione musicale viene usata per la disperazione di Luigi nel Tabarro: "folle di gelosia.... lo giuro non treee-mo a vi-bra-re il col-teel-lo......"


Attimi di machismo, di "ribellione" del maschio al destino, maschio che però non si accorge che il destino altro non è che una volontà della sua donna-alfa.
Momenti di genialità musicale, ma anche di genialità teatrale.
Puccini non è quasi mai soltanto "ho pianto tanto, come mi sono divertito"
La comprensione, sia dei direttori d'orchestra che dei registi, di questo punto credo sia fondamentale per la comprensione del genio....

Buona domenica
marco
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Re: Manon Lescaut - Monaco - 2014

Messaggioda dollarius@libero.it » dom 23 nov 2014, 11:40

Maugham ha scritto:Poi Neuenfels ha dato una zampata così intensa da diventare straziante.
Avete presente la frase che dice Manon dopo la sventagliata del tema della gavotta? "Qui! Qui! Qui! vicino a me. Voglio il tuo volto!". E' un momento culmine della scena, di quelli che ti fanno capire che non c'è più tempo da perdere. Bene. Neuenfels, per ogni "qui", vuole che l'Opolais sdraiata dia un rabbioso colpo con la mano sul palco (bam-bam-bam) e chiami, cercandolo da tutte le parti, Des Grieux che è in scena, ma assente, che se ne sta disperato, lontano da lei, senza sapere cosa fare, con il volto atteggiato a straziante impotenza. Manon sta morendo, e lei lo richiama all'ordine, come se volesse oltre che ad essere rassicurata, mettere il personaggio di fronte alle proprie responsabilità.
I tempi delle donnenonvidimai e dei ricci capricciosetti sono finiti. :cry:
In quel gesto di Manon, nella sua rabbia verso l'inevitabile, d'accordo, ma anche nell'imperioso comando nascosto dietro al miele di facciata, c'è tutto il teatro femminile di Puccini, fatto, se ci fate caso, di femmine-alfa e di maschi-beta. A prescindere dalle apprenze.
E così anche un vecchio trombone del regietheater come Neuenfels, in un attimo di genio, forse involontario, ce lo ha raccontato come non ci sarebbe riuscito con tutti i toponi, gli espressionismi fuori tempo massimo e i laidi prelati del mondo.
Ecco, io sono convinto che questo sia "fare regia". E anche fare della "drammaturgia".


WSM

Stracavoli! Mi sono venuti i brividi lungo la schiena solo leggendo queste righe.....immagino cosa puo' essere stato in teatro...Grazie!!!!
E grazie anche a DocFlipperino per le interessanti aggiunte.
Buona domenica a tutti!
Irina
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Re: Manon Lescaut - Monaco - 2014

Messaggioda DottorMalatesta » dom 23 nov 2014, 12:40

DocFlipperino ha scritto:grande Maugham! e Puccini - molto più genio di quanto certi intellettualoidi (a)narcochic ci hanno voluto e ancora ci fanno credere - questo mondo lo esprime con una sua cifra musicale tipica, per il tenore-beta fatta di una costruzione della frase tutta basata su una unica nota che martella e insiste sul "passaggio"!


Interessante. Mi ricorda, nonostante la diversa temperie emotiva, il passaggio allucinato di Otello ("Dio mi potevi..."), in cui il moro è "bloccato" su una sola nota (se non ricordo male uno dei pochi ad eseguire come scritto è l'immenso Vickers con Serafin).



Analogamente, i tenori pucciniani nei passaggi che ricordi: tutti immobilizzati in una sorta di "camicia di forza" psicologica. Verdi si avverte il peso, l'inerzia, la fatica fisica a sollevarsi da terra, a scuotersi. In Puccini invece il grido di una ribellione che è vana.
Due giganti della drammaturgia musicale.

Buona domenica!!

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