Una carrellata di acuti

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Una carrellata di acuti

Messaggioda DottorMalatesta » gio 14 nov 2013, 11:34

Per la precisione... di fa sovracuti!!!

Brownlee


Pavarotti


Matteuzzi


Gedda


Kunde



DM

P.S.: Il mio preferito è Kunde nel 2004. OK, è un falsetto rinforzato, però è un suono estremamente omogeneo e ben saldato (qui avverto meno lo scarto del falsetto rispetto, per dire, ad un Pavarotti). Certo che anche Gedda è impressionante :shock:

Voi chi preferite?
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Re: Una carrellata di acuti

Messaggioda pbagnoli » gio 14 nov 2013, 12:00

Mah.
Ti dirò: è una nota talmente esagerata, talmente fuori dalle possibilità medie che non riesco a appassionarmi alla sua esecuzione. Forse avrebbe un senso se eseguita proprio in falsetto, o falsettone che dir si voglia. Presa partendo da un registro di petto, finisce per essere un suono sbiancato e per lo più poco bello.

Dovessi scegliere, anch'io direi Kunde ma, ripeto, non è il mio ideale.
Forse Merritt ai suoi tempi migliori...
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: Una carrellata di acuti

Messaggioda mattioli » gio 14 nov 2013, 12:03

Ah, e poi il feticista sarei io, vero :twisted: ?
Comunque li conoscevo tranne Brownlee, che forse è quello che mi piace di più (quindi grazie).
Il (fa)lsetto del Pava è stato per anni il pezzo forte della mia Wunderkammer di ascolti. Però qui è in studio; dal vivo non lo faceva; il suo "Credeasi misera" rimane comunque uno dei più belli che si siano mai uditi (però Rubini purtroppo non l'ho sentito). Notate come anche in sala d'incisione riesca a sbagliare le parole: "straziate di crudeltà" invece che "saziate"...
Cmq il sottoscritto ha sentito WM (William Matteuzzi, il Divino non c'entra) sparare un sol sopracuto, così, tanto per gradire, appiccicato alla cavatina di Lindoro. Oh rimembranze...
In ogni caso grazie. Questi sopracuti tenorili mi sono sempre piaciuti (echissenefrega me lo dico da solo), molto più di quelli dei soprani. Mi danno l'idea di suoni extraterrestri e la sfida mi diverte.
Altri fa sopracuti che avete sentito?
Buona giornata (qui diluvia...).

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Re: Una carrellata di acuti

Messaggioda mattioli » gio 14 nov 2013, 12:17

E comunque, IMHO, il vero problema (o meglio: l'altrettanto grande problema) per mettere insieme un cast per I puritani è Riccardo...

AM
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Re: Una carrellata di acuti

Messaggioda DottorMalatesta » gio 14 nov 2013, 12:27

Io invece confesso che il mio Arturo di riferimento resta Kunde (purtroppo mai inciso in studio, ma ci sono varie registrazioni dal vivo). Trovo Gedda al solito bravissimo, ma dalla voce troppo “disomogenea”. Pavarotti resta Pavarotti, nel bene e ne meno bene, però l´ho sempre trovato convincente nei ruoli Rubini (con una voce cosí bella, poi!!!). Matteuzzi mi è sempre sembrato un tenore con la voce da bambino, però avercene!!!
Ciao!
DM

P.S.: qui a Merano il sole splende e fa rifulgere tutti i colori dell´autunno. Quando mi vieni a trovare?
P.P.S.: perché il problema dei Puritani è trovare un buon Riccardo?
P.P.P.S.: certo che sono un feticista anch´io :mrgreen: !!!
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Re: Una carrellata di acuti

Messaggioda mattioli » gio 14 nov 2013, 12:34

Il problema è Riccardo perché, e te lo dico in estrema sintesi, oggi (oddio, da più di un secolo) lo si affida a un baritono, che inevitabilmente ha nella testa e nella voce Verdi.
Invece Tamburini era un basso cantante reputato soprattutto per la soavità del canto e le agilità. La sua parte feticcio, nella quale era acclamato, era Assur. Ora, io non ho mai sentito un Assur cantare Riccardo (ma diversi Assur cantare Giorgio). Invece ho sentito cantare Riccardo molti Rigoletti. Con soddisfazione molto ridotta.
Ciao, goditi il sole di Merano...

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Re: Una carrellata di acuti

Messaggioda DottorMalatesta » gio 14 nov 2013, 13:38

In teoria ti do ragione. Poi in pratica c´è da piangere. Anche perché di Assur bravi ce ne sono pochini…
Ce lo vedresti l´Assur dell´incisione con la stupenda (Joseph Rouleau) come Riccardo :twisted: ?
E, sempre della serie Arturi pessimi, ti ricordi il Pierre Duval della prima incisione della mascellona in studio :twisted: :twisted: ?
UN INCUBO!!! :mrgreen:
Ciao!
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Re: Una carrellata di acuti

Messaggioda VGobbi » gio 14 nov 2013, 13:41

La Sutherland raccoglie quel che semina, quindi si merita Joseph Rouleau o Spiro Malas!!! :mrgreen:
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Una carrellata di acuti

Messaggioda DottorMalatesta » gio 14 nov 2013, 13:44

No, Vit. Diamo alla Stupenda quello che è della Stupenda.
Nei Puritani è proprio brava!
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Re: Una carrellata di acuti

Messaggioda mattioli » gio 14 nov 2013, 18:29

In teoria ti do ragione. Poi in pratica c´è da piangere. Anche perché di Assur bravi ce ne sono pochini…
Ce lo vedresti l´Assur dell´incisione con la stupenda (Joseph Rouleau) come Riccardo :twisted: ?


Caro MM,

APPUNTO il fatto che si tratti di due parti che "pensiamo" per voci completamente diverse dimostra quanto distanti siamo, OGGI, dal basso cantante del primo romanticismo, quando ancora di baritono non si parlava.
Se siamo per forza di cose lontanissimi dal modello Rubini, siamo altrettanto lontani dal modello Tamburini. Che, ripeto, era qualcuno che cantava Assur, non Rigoletto.
Una ricostruzione archeologica non è solo impossibile ma, io credo, inutile (vedi i fallimenti dei tentativi di rifare Rubini, tipo Morino...).
Il punto è un altro: che affidare Riccardo a un baritono che ci arriva, per forza di cose, da Verdi e non da Rossini vuol dire anche travisare l'identità stessa di questo personaggio, che non è affatto un vilain ma, parole di Bellini, "un rivale dai sentimenti sublimi". Del resto, quando si sfidano a duello lui e Arturo sembra la riedizione di uno dei derby Nozzari-Donzelli, con tutte le sue brave fioriture...
Ma purtroppo anche in campo operistico la rilettura dei fatti "con il senno di poi" dà sempre risultati catastrofici...
Saluti cari

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Re: Una carrellata di acuti

Messaggioda DottorMalatesta » gio 14 nov 2013, 19:57

mattioli ha scritto:
Il punto è un altro: che affidare Riccardo a un baritono che ci arriva, per forza di cose, da Verdi e non da Rossini vuol dire anche travisare l'identità stessa di questo personaggio, che non è affatto un vilain ma, parole di Bellini, "un rivale dai sentimenti sublimi".


Già. Tamburini era un cantante raffinato, sensibile, "dai sentimenti sublimi", elegante. Era persino un bell'uomo!

Immagine

Non a caso fu il primo... Dottor Malatesta!

:mrgreen:

Buona serata!

DM
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Re: Una carrellata di acuti

Messaggioda DottorMalatesta » ven 15 nov 2013, 19:36

Sempre a proposito di acuti, oggi ho ripreso in mano la Lucia di Lammermoor.
Come sapete, al termine del duetto tra Lucia ed Edgardo, Donizetti scrive nientemeno che un mi bemolle sovracuto all´unisono per tenore e soprano.
Ora, sappiamo che Edgardo fu parte scritta appositamente per la vocalitá di Duprez, considerato primo "inventore" del do di petto (ut de poitrine), che avrebbe emesso in una recita del Guglielmo Tell a Lucca nel 1831 (il primo invece ad emettere un do diesis di petto fu Enrico Tamberlick). È quindi chiaro che per questa nota acutissima Donizetti aveva previsto l´esecuzione in falsetto.

Non disponendo né di orecchio assoluto né di pianoforte :mrgreen: , mi sono sempre domandato se la nota che emettono Carreras e Caballè nell´incisione PHILIPS (e che trovate al minuto 7:02) sia proprio un mi bemolle. Mi sapete illuminare? Se fosse proprio un mi bemolle tanto di cappello al caro Carreras :shock: !


Comunque, la cosa è di per sé interessantissima perchè denota la natura "anfibia" della scrittura di Donizetti in quest´opera, o per lo meno in questo duetto, in cui è possibile ravvisare una commistione tra voix blanche e voix sombrée, tecnica antica e tecnica nuova (Mémoire sur une nouvelle espèce de voix chantée, questo il titolo del primo vero articolo scientifico dedicato al nuovo stile di canto scritto da due medici, Paul Diday and Joseph Pétrequin (due medici di Lione), e pubblicato nel 1840 sulla Gazette médicale de Paris).
In questo lavoro i due medici scrivono che il nuovo stile vocale é stato importato sulla principale scena lirica francesce da un "celèbre chanteur" nel 1837. Chiaro il riferimento allo stesso Duprez che nel 1837 aveva furoreggiato all´Opéra nel Tell di Rossini.

http://books.google.it/books?id=DXVEAAA ... 9e&f=false

Ora, mi e vi domando, vi sono altre opere in cui è possibile dimostrare una scrittura "anfibia", opere in cui si possa ravvisare una compresenza tra il vecchio stile vocale in via d´estinzione ed lo stile nascente?

DM

P.S.: sul web ho trovato anche questo (minuto 2:18)
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Re: Una carrellata di acuti

Messaggioda mattioli » sab 16 nov 2013, 10:58

Se fosse proprio un mi bemolle tanto di cappello al caro Carreras :shock: !


O a chi per lui :twisted: !

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