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Enrico ha scritto:questo è pure fantastico, anzi geniale:
Poii, se vogliamo fare anche per le canzoncine di Natale la storia dell'interpretazione e della tecnica vocale, sentitevi questa interpretazione del tenore Pasquale Feis, del 1917, facendo attenzione alle variazioni, agli abbellimenti e all'uso dei portamenti:
Enrico ha scritto:Io non ricordo chi fosse Pasquale Feis e che cosa cantasse abitualmente, non credo che fosse un artista lirico e temo che questa sia la sua unica registrazione pubblicata. Forse potrei trovare qualche notizia su di lui in un cd dedicato alle tradizioni popolari del Natale in Sicilia che devo avere in casa da qualche parte. Sicuramente qualcosa di quel modo di cantare sopravvive nel canto di alcune vecchie signore in alcune chiese meridionali, mi ricorda anche un po' lo stile dei nonni e delle vecchie zie, anche per le insolite varianti della melodia. Il paragone con la zampogna fatto da Pietro mi ha dato un'idea: è possibile che quel tipo di emissione fosse necessaria proprio per non farsi coprire dal suono della zampogna. Due giorni fa è passato nel mio palazzo per le scale uno zampognaro (anzi: "ciaramellaro"): suonava piuttosto male e non ha trovato nessuna famiglia che in quel momento potesse farlo entrare a suonare davanti al presepio come si faceva nei vecchi tempi; ma mi ha fatto ricordare quanto possa essere assordante il suono di una ciaramella non solo in un ambiente chiuso ma anche all'aperto. Controllando ora nel sito della Victor ho visto che ci sono anche i nomi dei ciaramellari: Michele Lentine e Antonio Papariello. Alcuni miei alunni di Pachino, anni fa, andavano di casa in casa a cantare la novena, ma essendo anche membri della banda locale utilizzavano strumenti a fiato più moderni.
elvino ha scritto:Auguri di Buone Feste a tutti gli amici di Operadisc
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