Riccardo ha scritto:Leporello ha scritto:il pluralismo c'è e deve mantenersi perchè (direi quasi "solo e soltanto") si parte dal presupposto che il fatto narrato è filtrato da una penna (coscienza) faziosa, che è come dire: siccome non mi fido di te, allora vado a vedere cosa altri mi dicono dello stesso avvenimento.... in questo modo la notizia è ridotta ad opinione.... anzi ad opinioni: il pluralismo pretende le opinioni, anzi ne è quasi il presupposto fondante.
Ma tu pensi davvero che esistano i fatti svincolati dalle opinioni?
Onestamente, sì.... e continuerei a sostenere il sì anche qualora si volesse, come fanno i tomisti, spaccare il pelo in 4 affermando che bisogna distinguere fra comunicazione dei fatti ed opinione!
Sono del pari persuaso (e l'esempio che ho addotto nel post precedente a proposito dei manuali di filosofia dovrebbe confermare ciò che penso) che anche la comunicazione di notizie è verità e non semplice opinione.... tutto sta a chiarire previamente cosa intendiamo per opinione (perchè mi pare che utilizziamo il termine con accezioni diverse)
Riccardo ha scritto:Ma ho l'impressione che la "rotonda verità" sia inaccessibile proprio perché, come tale, è soltanto un'utopica aspirazione dell'umana mente limitata ed imperfetta. Un po' come la geometria di Euclide, è un'astrazione, una necessità della nostra mente.
Non sottoscriverei in toto quanto hai detto...solo in parte.
Per il semplice motivo che è vero che l'uomo fa esperienza dell'errore, ma per averne consapevolezza (ossia per aver capito di aver sbagliato) deve venir fuori da esso, cioè deve rapportarlo alla verità che ha scoperto successivamente, altrimenti non si accorgerebbe di aver sbagliato... rimarrebbe nell'errore.
Il criterio di valutazione discriminante per l'uomo, dunque, è sempre la verità... contestualizzata, limitata, sfiorata, da approfondire per quanto si voglia... ma è pur sempre la verità: l'uomo sbaglia... sì... ma si accorge anche dell'errore!
La verità semmai la conosciamo prendendo d'assedio "il mondo" (non a caso fra virgolette)... la nostra è una verità parziale, ma è pur sempre verità... non opinione. Nè vale a giustificazione il fatto che, appunto perchè affermiamo che la verità la conosciamo parzialmente, questo la relativizza... Le geometrie non-euclidee, per esempio, hanno allargato il concetto di spazio... ma in uno spazio euclideo la geometria che dall'illustre matematico greco prende il nome è ancora valida, è verità... Il problema è mettersi d'accordo sul punto di vista... questo sì... ma non che a prescindere da esso riduciamo, sofisticamente (perchè Protagora e Gorgia sarebbero gli antesignani di questa posizione), la ben rotonda verità ad opinione: se guardiamo le cose dallo stesso punto di vista, le vedremo esattamente allo stesso modo!
Onestà vuole (ecco l'etica della comunicazione) che si debbano considerare tutte le prospettive, tutti i punti di vista, senza mortificarne o declassarne alcuno.
Riccardo ha scritto:Perdona la divagazione, ma è un tema che mi appassiona.
Carissimo Riccardo, non c'è motivo per scusarti... la passione per questi temi è comune (come spero si sia notato)...
Gaetano T.