Maugham ha scritto:Scusa ma mi sembra di sognare.Le mode? Chiamare questi artisti è seguire le mode? Ma di cosa diavolo stiamo parlando? Siamo su OD o su Vanity Fair?
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Scusa, se Lissner toppa i cast allora è un becero, se chiama superstar internazionali che alla Scala non hai mai visto allora segue le mode, se affronta titoli di repertorio affidandone alcuni a registi che alla Scala non erano entrati neanche in biglietteria...allora fa scelte di repertorio banali. Boh.
Ehi ehi ehi... troppa roba mi fai dire...

Io gli attacchi frontali a Lissner non li ho mai fatti, e le cose peggiori che gli ho rimproverato sono state i forfait a nastro dei tenori (segno di scarsa autorità) e la scelta di una sconosciuta come Carmen. Poi, in generale, il livello era bassino, ma qualche luce c'era.
Lo scorso anno ci si è scagliati contro la Walkiria inaugurale, ma io trovai comunque bello proporre un bel debuttone come quello della Stemme come Brunilde. Non è stata esaltante, brava sì, però, e d'altronde le scelte non felici di repertorio le hanno fatte tutti, dalla Cuzzoni ad oggi. Aver chiamato una come la Stemme per un Sant'Ambrogio con debutto in una parte (e che parte!) è stato comunque un bel colpo. Poi, era il resto a funzionare poco, da Wotan all'allestimento, per non parlare di Siegmund.
Scusa non eri tu che quando dissi che il Josè di Kaufmann era ormai una terza visione replicasti (penso giustamente) che anche i milanesi avevano il diritto di sentir il tenorissimo nella parte?
Sì, certo, e lo confermo. Così come va benissimo sentire la Manon della Dessay, la Donna Anna della Netrebko e il Leporello di Terfel! Ca...spita se va bene!
Ma se nella stagione ci fosse stato anche solo un debutto, mica di più, sarebbe stato l'optimum.
All'estero i debutti si fanno, e sono poi le produzioni che fan parlare di più... Sul blog della Cieca (credo che lo conosciate tutti), quindi in America, hanno seguito spasmodicamente la Bolena della Netrebko da Vienna. Dubito che avrebbero fatto lo stesso se invece di Anna Bolena avesse cantato Manon o Violetta.

Visto che Marco l'ha citata sopra, vogliamo scommettere che fra dieci mesi la debuttante Ariadne della Fleming di Baden Baden sarà presa d'assalto?

Poi, certo, ha ragione senza dubbio il mio omonimo Mattioli:
mattioli ha scritto:Non ci sono i grandi debutti, è vero, ma ormai è assodato che nessun grande cantante debutta una parte pericolosa alla Scala: sai che gusto farsi fischiare "a prescindere" da quattro fessi.
Messa così, però, non mi convince la cosa. Villazon non ha raccolto le imbarcate d'acqua che avrebbe potuto ricevere come Nemorino. E Kaufmann ha trionfato come Josè. Questo significa che, in fondo in fondo, i fischi del loggione non sono "a prescindere", ma esiste un modo per evitarli. Come? Premesso che non sono il sovrintendente della Scala, non ne percepisco l'emolumento corrispondente e non ne possiedo le competenze, direi a naso che la soluzione sia cercare ruoli consoni ai cantanti in questione. Anche (e sottolineo: anche) per i debutti.

Per il resto, a me dei titoli, del repertorio interessa moooolto poco. Una stagione è bella per gli artisti coinvolti, non per i titoli. Si possono fare meraviglie con Tosca, Traviata, Carmen, Aida e Rigoletto, e toppare di brutto con Rameau, Cavalli, Janacek, Strauss e Glass.
Sui registi, ripeto, stiamo messi decisamente bene, quest'anno. Niente da dire se non: benissimo!