Secondo me la chiusura dei negozi di dischi, specialmente quelli di nicchia, con personale competente, è un problema soprattutto per i neofiti. Ci siamo passati in molti, quando eravamo alle prime armi con la melomania. Un consiglio, un ascolto gratuito "senza impegno" e ci siamo fatti la nostra cultura musical-operistica. Io ho chiacchierato spesso con Bongiovanni a Bologna, anche lui del tutto restio a fare sconti (ma è un vizio?) ed enciclopedico nelle conoscenze.
Poi, però, si cresce.
Adesso, dei consigli di Bongiovanni non mi avvalgo più. Ci sono i forum, dove si incontrano persone che ne sanno centomila volte di più, ci sono le recensioni in rete, c'è YT, c'è Amazon, c'è eBay. Ovviamente, se si è alle prime armi, manca il gusto del rituale che dice Pietro, e si rischia magari di non trovare altrettanto affascinante l'acquisto dei primi CD o DVD. E' un peccato.
Ma d'altronde, se il rischio è quello di incappare nel commesso del tutto ignaro di opera, che ti guarda con occhio vitreo ed inespressivo, allora tanto vale comprare davanti ad un gelido schermo del PC. A me capitò, alla Comet, di chiedere un
Giulio Cesare di Handel che avevo visto pochi giorni prima. La commessa, candida candida, mi chiese "di Handel...
Paolo Hendel?"
Poi i prezzi... certo, i prezzi nei negozi sono alti, troppo alti. Troppo anche per giustificare il fascino dell'acquisto materiale.
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...