Rolando Villazon

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Re: Rolando Villazon

Messaggioda mattioli » gio 14 ott 2010, 11:49

Si è parlato persino di Maria Stuarda, di cui ha pure inciso la cavatina.


Dimentichi Elvira... (anche in Italia, ah, ah : WohoW : . Dove? Oscar lo sa / ma nol dirà), di cui pure ha inciso la pazzia.
Da un Natalielologo come te mai me lo sarei aspettato... :shock:
Devotamente

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Re: Rolando Villazon

Messaggioda MatMarazzi » gio 14 ott 2010, 12:39

mattioli ha scritto:PS: ma Cura non fa solo Pag?


Sì... certo... e grazie a Dio. :)
Però secondo te è veramente interessante sentire Cura OGGI nei Pagliacci? Credi che il pubblico scaligero lo approverà?
Io ho sempre difeso Cura, mi piace moltissimo, e tuttavia oggi è molto cambiato vocalmente, tanto da risultare troppo pesante persino per Canio.
Inoltre, si sa, il pubblico scaligero non ha grande simpatia per lui (e in genere non ne ha per i tenori ruspanti); era il caso di serivrglielo sul piatto d'argento di un titolo tanto popolare?
Io da anni sognavo il ritorno di Cura alla Scala... ma con qualcosa di eccitante, di adatto a lui, alla sua voce di oggi (più baritonale che tenorile).
Mi aspettavo, che so, una bella Cena delle Beffe (con Cura-Amedeo Nazzari), un bel Cristoforo Colombo di Franchetti (ruolo scritto per baritono acuto, cavallo di battaglia di Kaschman e di Ruffo, ma adattissimo al Cura di oggi), alla peggio un bell' Erode originalissimo, istintivo e sensuale, della Salome di Strauss (Cura parla benissimo il tedesco) o ancora il genio etilista suicida dei Pittori Fiamminghi di Smareglia (opera talmente suggestiva che meriterebbe una rinascita). Ventaglio amplissimo. C'era da scegliere...
No... Canio. Un canio decotto in cui per altro - lo sappiamo benissimo - non piacerà.

PPS: ecco, Terfel: torna alla Scala dopo cinque anni di Lissner. Il lasso di tempo necessario per trovarlo libero. Come volevasi dimostrare : Nar : .


Mah, se c'era un cantante che era facile trovare libero era proprio Terfel! :) Il quale, per abitudine, accetta pochissimi impegni e molto, molto raramente fuori dell'inghilterra. Tanto che da noi (fiore della periferia) qualcuno aveva persino messo in giro la chiacchiera grottesca che fosse "declinato".

PPS: ancora su Kaufmann. Credo che il pubblico della Scala non sia interamente composto di spettatori che girano il mondo per ascoltare opere. Quindi che Jonas rifaccia a Milano quel che ha già fatto in un po' di posti (vabbé, parecchi) non mi sembra sconveniente. Insomma, se c'è il miglior don José dai tempi di Domingo mi sembra che la Scala abbia tutto l'interesse e forse anche il dovere di proporlo al suo pubblico (che, almeno in quest'occasione, proprio non ha potuto fischiare. Nemmeno i soliti noti : Sailor : )
Ri-ciao ciao


Ma certo,hai ragione.
NOn è sconveniente e nemmeno sbagliato... ma perchè NON anche qualche cosa di più originale? E dire che è un cantante eclettico, curioso, buon musicista!!!
Come sai bene (ne ho avuto esperienza diretta a Ferrara) quando un responsabile artistico deve impaginare un cast e non sa che pesci pigliare, si fa prendere dal panico, ecc.. ha sempre la scappatoia pronta di chiamare un agente o un collega teatrale e chiedergli: "chi ha già fatto questo ruolo? oppure che ruoli ha già fatto quel cantante?" :) Domande lecite, ripeto, per il novellino di Massa Fiscaglia o per l'assessorino di Canicattì a cui hanno affidato il budget di una stagione operistica...
Mentre dalla Scala, con le cifre che spendono per gli uffici casting e i segretariati artistici, ci si aspetta qualcosa di più...
Che sappiano affidare un ruolo a qualcuno che non l'ha mai cantato! Che sappiano impegnare un divo anche per un debutto...
Detto questo hai ragione: meglio sentire Kaufmann in don José che non sentirlo proprio! :) e continuare a pagare cifre importanti al loro ufficio casting! :)

Poi, giustamente dici, i divi non vengono a debuttare le opere in Italia.
Dipende... dipende dai ruoli... Certo se chiamiamo Furlanetto a debuttare in Attila... avrei paura anche io!

Dimentichi Elvira... (anche in Italia, ah, ah . Dove? Oscar lo sa / ma nol dirà), di cui pure ha inciso la pazzia.
Da un Natalielologo come te mai me lo sarei aspettato...


Acc... questa proprio non la sapevo! :(
Chiedo venia! :(

(ma davvero non ce lo puoi dire? : WohoW : : WohoW : )


Salutoni,
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Re: Rolando Villazon

Messaggioda mattioli » gio 14 ott 2010, 13:02

Però secondo te è veramente interessante sentire Cura OGGI nei Pagliacci?

No, e per quel che mi riguarda nemmeno ieri. Come sei tignoso (del resto, Marazzi è così: prendere o lasciare! : Thumbup : )! Guarda che io non sono l'avvocato della Scala: semplicemente avevo letto Cura in CavPag e pareami che fosse solo nei Pag. Tutto qui.

Mah, se c'era un cantante che era facile trovare libero era proprio Terfel!

Ah, vabbé. Constato però che al quinto anno di Lissner Terfel torna alla Scala. E, a parte Scarpia, con un 7 dicembre prossimo venturo, credo.

(ma davvero non ce lo puoi dire? )

Tra-la-la-là, la-la-là, tralalalà, la-lààààààààààààààà : WohoW : : WohoW : : WohoW : !
Ma da qui al 2015 chi sa se l'opera, in Italia, ci sarà ancora. Vuol dire che andremo tutti al Met (à propos: la nuova produzione, anche per l'Italia, è di Pelly).

Scusate la stupidinità, ma il sole splende, almeno qui, e dopodomani mi sento una delle mie opere preferite...
Miao
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Re: Rolando Villazon

Messaggioda MatMarazzi » gio 14 ott 2010, 13:06

mattioli ha scritto:
(ma davvero non ce lo puoi dire? )

Tra-la-la-là, la-la-là, tralalalà, la-lààààààààààààààà : WohoW : : WohoW : : WohoW : !


http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/cultura/articolo/lstp/271682/
Ma gnaffe a me non se la fa, tralalalà-lalà-lalà
;)

il sole splende, almeno qui, e dopodomani mi sento una delle mie opere preferite...


Ossia?
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Re: Rolando Villazon

Messaggioda Tucidide » gio 14 ott 2010, 13:12

Vabbè, qu
MatMarazzi ha scritto:
Tucidide ha scritto:Tornando a Villazon, posso dire un'ultima cosa?


Uff... ok, dai! :(

Oh, se ti dà fastidio sto anche zitto, eh. :wink:

Esempio più controproducente non lo potevi fare! :)
...
Mi spiace Tuc: autogol! :)

Non mi pare proprio, Mat. :)
Non hai detto ruoli che un soprano di coloratura non farebbe mai. Violetta? Stuarda? Marie? Elvira? Pamina? Musetta? Ruoli che tante ex-Olimpie, Lucie, Amine cantano e hanno cantato. Una Devia, ad esempio. :twisted:
Mélisande è stata una bella scommessa, in effetti, e così potrebbe essere Cleopatra. Di Lulu si è solo parlato o è ufficiale?
Io penso che la Nat sarebbe arrivata a molti di questi ruoli anche senza passare sotto i ferri due volte. Di Violetta parlò come di un sogno forse destinato a realizzarsi, anni fa, quando la sua voce scoppiava di salute.
Insomma, paradossalmente, non mi pare che le operazioni siano state completamente decisive per l'evoluzione della sua carriera. A leggerla fra trent'anni, la sua evoluzione potrà sembrare abbastanza naturale, anche senza sapere che in mezzo c'è stato il bisturi. Poi, certo, se la senti, ti accorgi che qualcosa è cambiato. Ma se dieci anni fa mi avessero detto: "La Dessay fra otto-dieci anni canterà Violetta, Stuarda e Marie", io avrei detto: "Può darsi! Che c'è di strano?"

(Come dice Pietro? Scortichi lo scroto del prossimo a striscioline infinitesime sinché il prossimo non ti dà ragione... :mrgreen: )
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: Rolando Villazon

Messaggioda mattioli » gio 14 ott 2010, 13:18

mattioli ha scritto:
(ma davvero non ce lo puoi dire? )
Tra-la-la-là, la-la-là, tralalalà, la-lààààààààààààààà !

http://www3.lastampa.it/torino/sezioni/ ... tp/271682/
Ma gnaffe a me non se la fa, tralalalà-lalà-lalà


Acc... Vero... Mal per me che m'affidai : Hurted : ...

Ossia?


Svizzera. Nourrit. Ottobrata romana. Ed è perfettamente inutile che adesso scrivi 50 righe per spiegarmi che tanto farà schifo perché: a) ho già preso il volo; b) tanto non ti leggo
Ciao
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Re: Rolando Villazon

Messaggioda MatMarazzi » gio 14 ott 2010, 13:36

Tucidide ha scritto:Oh, se ti dà fastidio sto anche zitto, eh. :wink:


Siamo in un ambiente libero, no? ;)

Non hai detto ruoli che un soprano di coloratura non farebbe mai
.

Ho citato ruoli che implicano un'evoluzione verso il basso (e un calo di tasso di virtuosismo) rispetto all'originale repertorio della Dessay (ruoli che per intenderci non avrebbe mai cantato la Robin o la Mesplé, le due artiste con cui la carriera della prima Dessay era totalmente sovrapponibile).
Che poi l'evoluzione di dieci anni (sia essa dovuta a noduli, sia essa dovuta al semplice invecchiamento) comporti sempre un'evoluzione verso il basso e verso un minore virtuosismo è ovvio, anzi è esattamente quel che avevo detto.
Per inciso, è lo stesso che ho proposto per Villazon. ruoli più centralizzanti e meno esposti sul fronte del vocalismo classico.
Poi, sincermanente Tuc, la polemica a tutti i costi mi annoia.
Pensala come vuoi! :)

(Scortichi lo scroto del prossimo a striscioline infinitesime sinché il prossimo non ti dà ragione... :mrgreen: )

Fatemi tacere... :)
Maugham, imbavagliami! :)

Mattioli ha scritto:Svizzera. Nourrit. Ottobrata romana. Ed è perfettamente inutile che adesso scrivi 50 righe per spiegarmi che tanto farà schifo perché: a) ho già preso il volo; b) tanto non ti leggo

Ma scherzi! Ti invidio da morire invece...
Pensa che io l'ho già vista due anni fa (o erano tre? mah...)...
Solo che tu (maledetto!) avrai Finley; io invece ebbi Pertusi! :(

Buon Nourrit e buona ottobrata romana, a passeggio sul Pincio...!

Salutoni,
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Re: Rolando Villazon

Messaggioda mattioli » gio 14 ott 2010, 13:40

A proposito, qualcuno ha notizie della donna? A me è del tutto ignota.
Pare che Pappano l'abbia ascoltata in audizione e abbia deciso di buttarla nella mischia : Thumbup : ...
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Re: Rolando Villazon (ovvero le esequie premature)

Messaggioda teo.emme » gio 14 ott 2010, 13:42

pbagnoli ha scritto:
teo.emme ha scritto:
Un Alvarez più fortunato

Perché?
Ti sembra che Alvarez sia poco fortunato?
Mi sembra che sia molto fortunato uno come lui che, pur dilapidando in modo ignobile una delle doti vocali più interessanti degli ultimi anni, riesce a ficcarsi in produzioni varie...
E' vero che io non lo seguo più che tanto (so che si è recentemente prodotto da par suo in Trovatore a Parma), per cui può darsi che in realtà il suo astro sia in notevole calo, ma mi sembra che stia veramente raccattando oltre il dovuto.
O forse ti riferisci al fatto che Villazon ha un contratto con la DGG e Alvarez no?


Poco fortunato nel senso di grande carriera, dischi e dvd. Alvarez, purtroppo, ha veramente dilapidato un bellissimo patrimonio vocale. E l'ha fatto con cognizione di causa, sapendo, cioè, esattamente quel che stava (o meglio che si stava) facendo. Ricordo certe sue dichiarazioni - tipo non me ne frega nulla della tecnica, io canto così, con l'anima e il cuore, alla gente piace - e viene da scuotere la testa. Villazon, ovviamente, si è dimostrato più intelligente, ma pure lui ha dilapidato uno splendido mezzo vocale. Peraltro oggi rivela grossi problemi nell'appoggio e nella gestione dei fiati. Leggevo quanto scritto da te e da Marazzi circa i suoi esordi. Sono del tutto d'accordo e pure su quanto scritto in questi giorni (oddio mi devo iniziare a preoccupare.. :) ) circa le sue scelte di repertorio: che senso ha affrontare un ruolo prettamente vocalistico come Nemorino (per inciso, lo ritengo uno dei più bei ruoli tenorili di Donizetti) che mette in risalto tutto le sue difficoltà? Il più grande problema, nell'opera di oggi, è che spesso i cast vengono fatti a caso, senza scegliere il cantante in base alle sue capacità, alle sue attitudini, alla sua tessitura e al suo repertorio. Se Merritt, ad esempio, dovesse rimettersi a cantare Otello o Pirro, farebbe male a sé e a chi lo ascolta, al contrario in altri repertori può dire qualcosa. A patto, però, di padroneggiare quella tecnica che è condicio sine qua non per affrontare qualsiasi ruolo (ho detto tecnica, e non stile)...
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Re: Rolando Villazon

Messaggioda MatMarazzi » gio 14 ott 2010, 13:47

mattioli ha scritto:A proposito, qualcuno ha notizie della donna? A me è del tutto ignota.
Pare che Pappano l'abbia ascoltata in audizione e abbia deciso di buttarla nella mischia : Thumbup : ...
AM


Già Pappano sbagliò all'epoca con una Ansellem assai fuori parte.
Comunque quesra MALIN BYSTRÖM non l'ho mai sentita.
Pare una bella donna e con acuti penetranti.
Con ancora più interesse sentiremo i tuoi commenti! :)

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Re: Rolando Villazon (ovvero le esequie premature)

Messaggioda MatMarazzi » gio 14 ott 2010, 13:52

teo.emme ha scritto: A patto, però, di padroneggiare quella tecnica che è condicio sine qua non per affrontare qualsiasi ruolo (ho detto tecnica, e non stile)...


:O Caspita Teo... ma lo sai che mi sento quasi felice a leggere tutto questo! :)
Ora pare che parliamo davvero la stessa lingua!

A dimostrazione di quanto hai affermato, Merritt un saltino in ambito vocalistico l'ha voluto tentare recentemente ed è stato catastrofico.
Il pubblico di Parigi (quindi non i soliti "nostri") lo ha spellato vivo nella Juive! E giustamente...
Pochi mesi prima l'avevano osannato in Erode! :)
Ulteriore conferma a quel che hai scritto.

Un salutone particolarmente vivace!
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Re: Rolando Villazon

Messaggioda Tucidide » gio 14 ott 2010, 13:54

MatMarazzi ha scritto:
(Scortichi lo scroto del prossimo a striscioline infinitesime sinché il prossimo non ti dà ragione... :mrgreen: )

Fatemi tacere... :)
Maugham, imbavagliami! :)

Ah ma... è un'arte, questa, in cui anch'io sono maestro. :mrgreen:
MatMarazzi ha scritto:Per inciso, è lo stesso che ho proposto per Villazon. ruoli più centralizzanti e meno esposti sul fronte del vocalismo classico.

Vabbè... a me non sembra che Nemorino sia un ruolo così acuto... ma nemmeno a me interessa la sterile polemica. :wink:
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Re: Rolando Villazon

Messaggioda teo.emme » gio 14 ott 2010, 14:03

MatMarazzi ha scritto: Io da anni sognavo il ritorno di Cura alla Scala... ma con qualcosa di eccitante, di adatto a lui, alla sua voce di oggi (più baritonale che tenorile).
Mi aspettavo, che so, una bella Cena delle Beffe (con Cura-Amedeo Nazzari), un bel Cristoforo Colombo di Franchetti (ruolo scritto per baritono acuto, cavallo di battaglia di Kaschman e di Ruffo, ma adattissimo al Cura di oggi), alla peggio un bell' Erode originalissimo, istintivo e sensuale, della Salome di Strauss (Cura parla benissimo il tedesco) o ancora il genio etilista suicida dei Pittori Fiamminghi di Smareglia (opera talmente suggestiva che meriterebbe una rinascita). Ventaglio amplissimo. C'era da scegliere...


Ma quando mai alla Scala faranno quei titoli? Non certo nell'era Lissner, che è pieno dei soliti pregiudizi e che naviga a vista tra grande repertorio e avanzi di produzioni viste e riviste: che non va aldilà dello Strauss di Salome/Rosenkavalier/Elektra; che non riesce (ormai sono 5 anni che se ne parla) ad allestire un Moses und Aron; che con tutto il primo Verdi da proporre sceglie Attila (spettacolo storico dell'era Muti); che con un guizzo di fantasia ci propina l'ennesima Tosca; che del Rossini serio forse ha sentito solo parlare (salvo l'ennesima Donna del Lago)... E il grand-opéra? E il melodramma donizettiano/belliniano? E il verismo meno conosciuto? Franchetti, Smareglia...aldilà di Cura, purtroppo chi di dovere non si porrà neppure il problema! Temo che l'ultimo periodo di curiosità verso "lidi inesplorati" sia stato il regno di Muti...il che è tutto dire!
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Re: Rolando Villazon (ovvero le esequie premature)

Messaggioda teo.emme » gio 14 ott 2010, 14:10

MatMarazzi ha scritto:
teo.emme ha scritto: A patto, però, di padroneggiare quella tecnica che è condicio sine qua non per affrontare qualsiasi ruolo (ho detto tecnica, e non stile)...


:O Caspita Teo... ma lo sai che mi sento quasi felice a leggere tutto questo! :)
Ora pare che parliamo davvero la stessa lingua!


Beh, a dire il vero io ho sempre sostenuto che a fronte di una tecnica riconducibile ad una sola grammatica (che è quella del canto appoggiato etc.. che per convenzione è definita "italiana" e che - rubo le parole alla Dessay in una recente intervista - è l'unica corretta) vi siano differenti stili e differenti modi di piegare, tale tecnica, al tipo di repertorio, alla scrittura e alle esigenze del titolo. Merritt padroneggiava la tecnica e così ha potuto "riciclarsi" in un altro repertorio, più aderente alle sue attuali condizioni. Se non avesse posseduto detta padronanza, non sarebbe riuscito né in Rossini né in Strauss. Di questo resto convintissimo assertore! :D
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Re: Rolando Villazon (ovvero le esequie premature)

Messaggioda Maugham » gio 14 ott 2010, 14:29

MatMarazzi ha scritto:
teo.emme ha scritto: A patto, però, di padroneggiare quella tecnica che è condicio sine qua non per affrontare qualsiasi ruolo (ho detto tecnica, e non stile)...


:O Caspita Teo... ma lo sai che mi sento quasi felice a leggere tutto questo! :)
Ora pare che parliamo davvero la stessa lingua!

:shock: :shock: :shock:

Sono sbalordito quanto te.
Teo che scrive questo?
Complimenti Teo! : WohoW :

P.S. Non è che sei vicino a Bagnolo che, come dice Tarantino, ti sta facendo un lavoretto con fiamma ossidrica e pinze?

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