LA MACCHINA DEL TEMPO

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Re: LA MACCHINA DEL TEMPO

Messaggioda Tucidide » ven 26 giu 2009, 10:43

Maugham ha scritto:Sinceramente non avrei una gran voglia di vedere allestimenti di quell'epoca seppure con quelle voci.
Mi basterebbe, come ho detto, incontrarle anche velocemente, non importa in cosa, tanto per farmi un'idea di come "suonavano" dal vivo.
E poi tornerei di corsa nel 2009 senza nessun rimpianto.
Ritengo che ci sarebbe molto da annoiarsi, teatralmente parlando, tolte singolari e, proprio per questo, rare eccezioni.
Adesso all'opera mi diverto. E ti confesso che mi diverto molto più di quando avevo vent'anni.
E il panorama che mi circonda è altrettanto ricco di occasioni quanto i tanti mitizzati anni dell'LP.
Basta avere occhi e orecchi e testa per coglierle, queste occasioni.
Certo, converrai con me, che si prende a termine di paragone -come capita di leggere- quello che succede nel tinello di casa propria...

Hai ragione: vorrei appunto sperimentare con le mie orecchie e i miei occhi i mitici anni '50.
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Re: LA MACCHINA DEL TEMPO

Messaggioda Maugham » ven 26 giu 2009, 11:06

Tucidide ha scritto:Hai ragione: vorrei appunto sperimentare con le mie orecchie e i miei occhi i mitici anni '50.


Se così convinto che il disco (quello inciso come si deve, intendo) falsi così quell'epoca?
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Re: LA MACCHINA DEL TEMPO

Messaggioda Tucidide » ven 26 giu 2009, 11:31

Maugham ha scritto:
Tucidide ha scritto:Hai ragione: vorrei appunto sperimentare con le mie orecchie e i miei occhi i mitici anni '50.


Se così convinto che il disco (quello inciso come si deve, intendo) falsi così quell'epoca?
WSM

Non necessariamente: però è un periodo musicale che mi affascina anche da un punto di vista culturale. Mi piacerebbe vedere le reazioni del pubblico di fronte a a quei cantanti che adesso sono indisutibilmente dei "miti", anche considerando il fatto che solo vent'anni prima lo stile era molto diverso.
Poi vorrei davvero vedere questi spettatori "competenti". Mi sento dire spesso che adesso non c'è più cultura musicale, che la gente non sa che cosa sta ascoltando, che allora invece sì che c'era gente competente, ed altre menate simili. Vorrei sapere se davvero fosse così.
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Re: LA MACCHINA DEL TEMPO

Messaggioda Maugham » ven 26 giu 2009, 12:08

Tucidide ha scritto: Poi vorrei davvero vedere questi spettatori "competenti". Mi sento dire spesso che adesso non c'è più cultura musicale, che la gente non sa che cosa sta ascoltando, che allora invece sì che c'era gente competente, ed altre menate simili. Vorrei sapere se davvero fosse così.


Tutto dipende cosa si intende per cultura musicale.
Se parli di conoscenza di repertorio, non c'è paragone.
Adesso ne sappiamo a pacchi in più rispetto agli appassionati degli anni Cinquanta.
Siamo cresciuti col disco.
Loro no. Solo ascolto dal vivo o radiofonico. Ambedue non replicabili.
Un mio collega in ritiro, ventenne nel 1953, non aveva mai sentito Walkiria.
Io, alla sua età, la conoscevo a memoria in dieci edizioni diverse.
Questo però non basta a fare di me uno spettatore più "colto" di lui.
Più "competente" sì.
Ciao
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Re: LA MACCHINA DEL TEMPO

Messaggioda MatMarazzi » ven 26 giu 2009, 12:32

Tucidide ha scritto:Non necessariamente: però è un periodo musicale che mi affascina anche da un punto di vista culturale.


Anche a me!! Sento sempre più l'esigenza di capire e penetrare la cultura, la solidità, l'inquietudine di quella stagione (per me gloriosa) fra il 45 e il 65, ricca di stimoli, voglia di cambiare, creatività, solarità - anche di tensione e intransigenze, ne convengo - che gli epigoni del 68 ci hanno troppo a lungo abituato a sottovalutare.
Sono anni che, anche nell'organizzazione delle mie personali letture, mi sto concentrando su quell'epoca e mi fa piacere che affascini anche te.

Poi vorrei davvero vedere questi spettatori "competenti". Mi sento dire spesso che adesso non c'è più cultura musicale, che la gente non sa che cosa sta ascoltando, che allora invece sì che c'era gente competente, ed altre menate simili. Vorrei sapere se davvero fosse così.


Lo sai benissimo, Tuc, che non è così! :wink:
Quando scrivi queste cose ricordati di mettere sorrisini... NOn per noi, ma per il lettore occasionale, che magari non è in grado di decifrare la citazione nella tua firma e non capisce che - giustamente - quello che tu da gentiluomo definisci una tua "curiosità" è in realtà una ironica e sacrosanta stoccata ai replicanti millenaristi del loggionismo bloggaro.
PIù giro in Internet, più penetro il mondo dei blog e dei fora, più mi rendo conto dell'importanza e (scusate l'immodestia) della responsabilità del nostro cenacolo virtuale.
I dogmantismi nostalgici sono diffusi tra gli appassionati indifesi, almeno quanto la disinformazione altezzosa lo è nella critica.
Noi siamo davvero un'isola di dissenso civile e salutare. Pure con opinioni spesso diverse (come è sacrosanto che sia), il nostro sito, le sue decine di articoli e le sue centinaia di post rappresentano una prospettiva critica davvero originale (possiamo chiamarla l'Operadisc pensiero? :) ), fondata sul relativismo e lo storicismo delle convenzioni operistiche. Insomma, quel che voglio dire è che abbiamo una nostra piccola responsabilità.
Operadisc, nel panorama italiano, ha la sua bella ragione d'esserci.

Un salutone,
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Re: LA MACCHINA DEL TEMPO

Messaggioda Tucidide » ven 26 giu 2009, 13:48

Maugham ha scritto:Tutto dipende cosa si intende per cultura musicale.
Se parli di conoscenza di repertorio, non c'è paragone.
Adesso ne sappiamo a pacchi in più rispetto agli appassionati degli anni Cinquanta.
Siamo cresciuti col disco.

Mi riferivo in particolare alla presunta maggiore capacità degli spettatori del passato di valutare le prove vocali. Hai presente lo stereotipo del melomane poco scolarizzato che però sa riconoscere un canto "ortodosso" e non si fa "fregare" dai lustrini e dalla pubblicità?
MatMarazzi ha scritto:
Poi vorrei davvero vedere questi spettatori "competenti". Mi sento dire spesso che adesso non c'è più cultura musicale, che la gente non sa che cosa sta ascoltando, che allora invece sì che c'era gente competente, ed altre menate simili. Vorrei sapere se davvero fosse così.


Lo sai benissimo, Tuc, che non è così! :wink:
Quando scrivi queste cose ricordati di mettere sorrisini... NOn per noi, ma per il lettore occasionale, che magari non è in grado di decifrare la citazione nella tua firma e non capisce che - giustamente - quello che tu da gentiluomo definisci una tua "curiosità" è in realtà una ironica e sacrosanta stoccata ai replicanti millenaristi del loggionismo bloggaro.

Grazie per avermi dato del gentiluomo, :D ma in realtà lo sono stato ben poco: le ho chiamate "menate" non a caso.
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Re: LA MACCHINA DEL TEMPO

Messaggioda Maugham » ven 26 giu 2009, 20:17

Tucidide ha scritto: Hai presente lo stereotipo del melomane poco scolarizzato che però sa riconoscere un canto "ortodosso" e non si fa "fregare" dai lustrini e dalla pubblicità?


Non solo ce li ho presente. Ma i miei primi anni di bimbetto all'opera sono stati accompagnati da questi figuri i cui principali metodi educativi consistevano in termini come "canna", "squillo", "sventola", "vera voce verdiana"; i cui riferimenti canori non andavano oltre l'Arena di Verona dove bisognava obbligatoriamente sedere in seconda gradinata sotto i ruderi del secondo cerchio perchè "è lì che stanno i veri intenditori". Con loro sentì per la prima volta Bergonzi e assaggiai, sempre per la prima volta, un panino con la soppressa.
Uno di questi, ricordo, da me interpellato su cosa pensasse della Nilsson fu lapidario: "Una Del Monaco in gonnella".
Ora non sono spariti, intendiamoci. Sono solo più difficili da identificare; hanno fatto le superiori, parlano il cellettichese (imparato per corrispondenza) e maneggiano la banda larga.
Sai cosa? A volte rimpiango i miei teneri vociazzari in bretelle. :cry:
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Re: LA MACCHINA DEL TEMPO

Messaggioda Tucidide » sab 27 giu 2009, 20:24

Maugham ha scritto:Sai cosa? A volte rimpiango i miei teneri vociazzari in bretelle. :cry:

Eh, Maugham... di melomani così non ce ne sono più (che bello sentirsi passatisti :D ) :cry:
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Re: LA MACCHINA DEL TEMPO

Messaggioda pbagnoli » lun 29 giu 2009, 19:48

Belcantismo ha scritto:
Fedora, 1956, Milano

Bravo, così la potresti registrare e finalmente potremmo far finire questa leggenda metropolitana della registrazione che hanno solo alcuni fortunati e il resto del mondo no...
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: LA MACCHINA DEL TEMPO

Messaggioda Enrico » ven 05 mar 2010, 23:53

Le prove di Otello con Verdi, e poi la prima.
Enrico B.
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Re: LA MACCHINA DEL TEMPO

Messaggioda FRITZ KOBUS » mar 09 mar 2010, 1:17

Mi permetto:

Parigi, 11 marzo 1867 Opéra - Giuseppe Verdi - DON CARLOS
Roma, 17 maggio 1890 Teatro Costanzi - Pietro Mascagni - CAVALLERIA RUSTICANA
Milano, 17 novembre 1898, Teatro Lirico - Umberto Giordano - FEDORA

Al primo posto l'opera che amo forse di più, al secondo l'opera che amo di più (ed anche il più grande successo che capolavoro abbia mai avuto nella storia del melodramma dal tempo di Lucy) ed al terzo il tenore che amo di più. Per la Fedora di Corelli e Callas darei un gruzzolo d'anni di vita. Potrei dare terne alternative:

San Pietroburgo, 19 dicembre 1890, Teatro Mariinskij - Pëtr Il'ič Čajkovskij - LA DAMA DI PICCHE
Milano, 15 Dicembre1913, Teatro alla Scala - Pietro Mascagni - PARISINA
Parigi, 24 gennaio 1835, Théâtre Italien - Vncenzo Bellini - I PURITANI

La prima è una composizione meravigliosa, la seconda potrebbe essere cambiata con la prima assoluta di IRIS o la prima assoluta de Le maschere (quelle di Milano con Caruso), l'ultima potrei cambiarla per le prime assolute di Norma o Lucia di Lammermoor o Dom Sebastien. Saluti. Fritz.

P.S. Un pensiero va anche all'Amico Fritz di Pietro Mascagni, non tanto o non solo alla prima assoluta, ma alla rappresentazione diretta da Gustav Mahler ad Amburgo nel gennaio 1892
FRITZ KOBUS
 
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Re: LA MACCHINA DEL TEMPO

Messaggioda FRITZ KOBUS » mer 10 mar 2010, 0:02

Avevo letto distrattamente la regola di tre sole indicazioni e non più di tre. Pertanto rivedo quanto ho scritto sopra e propongo:

Parigi, 24 gennaio 1835, Théâtre Italien - Vncenzo Bellini - I PURITANI
Parigi, 11 marzo 1867 Opéra - Giuseppe Verdi - DON CARLOS
Roma, 22 novembre 1898 - Pietro Mascagni - IRIS

Saluti
FRITZ KOBUS
 
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Re: LA MACCHINA DEL TEMPO

Messaggioda pasquale » gio 30 set 2010, 17:44

io sarà cosa darei mettermi adosso un bel vestito,scendere prendere la macchina del tempo e volare al Met negli anni migliori della Ponselle,e ascoltarla dal vivo.
Naturalmente stasera,domani sera al San Carlo di Napoli nel 58 per vedere dal vivo la "La Forza del Destino" con la Tebaldi e Corelli.
Poi dopodomani sera...ma è meglio che mi fermo sennò riempio tutto,bello sognare...
pasquale
 
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Re: LA MACCHINA DEL TEMPO

Messaggioda stecca » gio 30 set 2010, 18:43

beh facile, tornerei al 12 aprile 1965 prenderei un biglietto per la Lucrezia alla carnegie hall e poi il giorno dopo comincerei a tempestarvi tutti scrivendo "ho sentito un soprano spagnolo con una voce incredibile e che canta in modo meraviglioso, gli americani sono tutti impazziti e seduta stante le han fatto un contratto con la RCA e Bing le ha chiesto di scegliere cosa cantare prima che ci si trasferisca al nuovo Met, venite tutti a Glyndebourne perchè questa estate farà cavaliere della rosa e Nozze di Figaro"
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Re: LA MACCHINA DEL TEMPO

Messaggioda dottorcajus » gio 30 set 2010, 19:46

Non saprei cosa scegliere, anzi forse non sceglierei perchè non credo che sarebbe interessante viaggiare nel tempo rimanendo uomo dei miei tempi. Io ,uomo nato 54 anni fa, cresciuto ma non condizionato dalle "canne di voce", che per qualche anno riteneva Verdi superiore a Puccini (sono solamente diversi interpreti di diverse epoche), pochissimo influenzato dal disco, cosa potrò mai capire di un esecuzione rappresentata anche solamente nel 1950 se non vivessi quella epoca? Mi sembra ovvio che finirei con il mitizzare o distruggere solo in funzione delle mie idee attuali o delle mie idealizzazioni. La mia competenza, ammesso sia corretto parlare di competenza in ambito lirico, non può essere superiore o minore rispetto a chi mi ha preceduto nel tempo perchè l'analisi lirica non può nè deve basarsi sul confronto di merito, sia esso fra esecutori che fra compositori. Sinceramente faccio fatica a considerare oggettiva l'analisi di una materia che, a mio parere, rappresenta il regno della relatività,
Preferirei sondare il futuro per vedere se alcune delle idee che mi vagano in testa, in campo lirico, si attueranno o meno. Il passato, specie quel passato non documentato dal suono, sopravvive attraverso il racconto di altri, un racconto che, per quanto ben argomentato, è pur sempre un insieme di impressioni personali condizionate dall'humus culturale e dai codici espressivi del tempo coevo alla rappresentazione. Quel passato, per quanto possa essere interessante ed a noi caro, è destinato a sopravvivere nella singola fantasia adattandosi alla propria ideologia operistica.
Roberto

P.S.
Un amichevole appunto rivolto agli amici del forum. Mi spiace che qui dove si discute in libertà di argomenti molto interessanti, qui dove sicuramente il mio caro relativismo regna sovrano, si scivoli spesso nel riprendere chi non crede negli stessi ideali lirici. Il Passatista od il Cellettiano, sono la rappresentanza di due movimenti che, per quanto da me non condivisi, rappresentano lecitamente uno dei vari modi di intendere la lirica.
dottorcajus
 
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