Giuseppe Filianoti

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Re: GIUSEPPE FILIANOTI

Messaggioda pbagnoli » sab 27 dic 2008, 16:38

Se il tuo capo capisce che non puoi operare solo 10 minuti prima dell'operazione è un coglione. Punto e basta.
Se tu non sapevi fare quell'operazione (tecnicamente) doveva saperlo prima di affidartela

:D :D :D
Ah, Matteo, qualche volta fai proprio rima con manicheo e ho la sensazione che tu insista in certe querelles per quel gusto sottile di non voler ammettere anche le ragioni dei tuoi amici. "Tu es susceptible; tu me plais!", come dice Ocatarinetabelasciscix a Obelix.
Del tuo lungo intervento quoto solo questa frase perché mi sembra fotografi al meglio lo stato della nostra discussione.
Anche perché - guarda caso - è un concetto che mi trova perfettamente d'accordo!
Il resto del tuo discorso è invece falsato dalla considerazione che tu, logicamente, non puoi sapere come funzionano queste cose, e quindi non te lo contesto.
Ma per il principio di base, quello che ho quotato, sì, Matteo, hai perfettamente ragione: se il mio capo si accorgesse solo 10 minuti prima che io non so fare un intervento che lui mi ha affidato, magari basandosi su una mia millantata competenza che lui non ha verificato (il che non dovrebbe comunque succedere: lui stesso, lavorando gomito a gomito con me da 10 anni, dovrebbe conoscere molto bene i miei limiti, forse anche meglio di me che, potenzialmente, potrei non essere così autocritico), se questo accadesse - insomma - sarebbe un coglione peggio di me e indegno di fare il capo non solo di un'équipe chirurgica, ma forse anche di una squadra di lupetti che esplorano i boschi fra Calolziocorte e Rossino.
Ma se lui, accorgendosi di questa cosa 10 minuti prima dell'intervento, decidesse di lasciarmi andare avanti, non sarebbe solo un coglione: sarebbe un criminale.

Quindi, riassumendo:
:arrow: siamo entrambi d'accordo sul fatto che la gestione di questa vicenda è stata, nella migliore delle ipotesi, dilettantistica ed indegna del manager di quello che una volta era uno dei più importanti teatri del mondo
:arrow: siamo entrambi d'accordo sul fatto che questa gestione demenziale non farà altro che tenere sempre più lontani i cantanti di spessore che mai vorranno confrontarsi con questo modo di lavorare
:arrow: ciò su cui io e te non concordiamo è la soluzione del problema:
Io penso che si possa e si debba troncare una situazione che non può funzionare. Ognuno, chiaramente, si assume le proprie responsabilità, anche a costo di fare la figura del coglione.
Tu invece, probabilmente più coerente di me (te ne dò atto), ritieni che si debba andare avanti, succeda quello che deve succedere.

Gli altri cosa ne pensano?
Per esempio, il nostro amico comune che aveva suggerito l'eccellente paragone con la registrazione del Ring (che per me, che ben tu ne dica, è la dimostrazione più lampante del fatto che le cose in corsa si possono cambiare, eccome)?
Grazie comunque della bella discussione,
Pietro
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: GIUSEPPE FILIANOTI

Messaggioda MatMarazzi » sab 27 dic 2008, 20:00

Mi spiace un po' che tu la metta come un esercizio di stile e retorica.
Per me è una cosa serissima.

Il teatro d'opera funziona solo fintantochè funzionano gli artisti (che SONO l'opera, e poche balle); e gli artisti funzionano solo fintantochè funzionano i direttori dei teatri, il cui UNICO compito è quello di valorizzare gli artisti, confrontarli ai titoli giusti e metterli nelle condizioni di lavorare al meglio.
Stiamo freschi se passa la logica per cui Lissner fa bene a "bastonare" i cantanti, perché "chi si credono di essere" (anche se so che non è tua intenzione affermare questo).
Siamo noi, sia pure in un piccolo forum di appassionati, che dovremmo essere compatti nel bastonare lui.
Invece di metterci a fare i sofisti...

Il problema non è Filianoti, non è nemmeno il loggione, e non è nemmeno (mi scusino Marco e Tucidide) il fatto che Lissner è un francese. Nelle opere non-italiane ha infatti dimostrato la stessa dabbenaggine che in quelle italiane (solo che in quelle - è vero - non si becca i fischi perchè i nostrani vociomani non ci vanno).

Che Lissner cominci a fare un bilancio dei suoi disastri alla Scala!
Noi l'abbiamo già fatto.
Che prenda esempio da Gall, da Adler, da Gatti Casazza, da Dussurget, da Libermann, da Siciliani.
E da tutti quei colleghi di oggi che sanno cosa vuol dire far funzionare un teatro.

A Zurigo, ogni stagione si trovano gli stessi artisti (i Keenlyside, gli Hampson, le Gruberova, le Bartoli, le Stemme, i Kauffman, i Cura, ma anche i Pountney, i Guth, gli Harnoncourt, ) che - guarda caso - quando si tratta di cantare alla Scala sono sempre occupati.
Gli sciocchi dicono che è questione di soldi; "gli svizzeri hanno le banche".
Ma questa non è una ragione: anche trent'anni fa a Zurigo c'erano le banche, eppure nessun cantante serio ci andava!
Cosa è cambiato da allora?
Semplice: oggi c'è un professionista che dirige l'Opernhaus.
Non dico un genio (che non è), dico un professionista.
E infatti questi scandali là non succedono.

Nel nostro piccolo, Pietro, tocca a noi "protestare" Lissner.
E dobbiamo farlo con quanto fiato abbiamo.
Non perdere tempo con le polemichette da salotto.

Matteo
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Re: GIUSEPPE FILIANOTI

Messaggioda Tucidide » sab 27 dic 2008, 20:07

pbagnoli ha scritto:Per esempio, il nostro amico comune che aveva suggerito l'eccellente paragone con la registrazione del Ring (che per me, che ben tu ne dica, è la dimostrazione più lampante del fatto che le cose in corsa si possono cambiare, eccome)?

Pietro, concordo con Matteo nel dire che sono due situazioni totalmente differenti:
MatMarazzi ha scritto:non si può paragonare il caso di una registrazione discografica o di un film con quello di una prima teatrale.
Quelli sono prodotti che si vendono quando sono finiti. Il teatro no: lo vendi prima, quando annunci un cast che è già espressione della tua poetica.
Se cambi in corso d'opera il cast di una registrazione, pazienza: tutt'al più avrai buttato via tempo, soldi ed energie.

Un prodotto discografico non è ufficiale finché non è sul bancone. Se anche la Decca annunciasse un Samson con Kaufmann, la Borodina e Hvorostovski (butto tre nomi a casaccio), potrebbe comunque cambiare tutti e tre i cantanti: quando esce, esce con nomi precisi, e quel che è stato detto prima... verba volant.
Se tu comprassi un CD con su scritto "Natalie Dessay" e scoprissi che canta la Petibon, che diresti? "Beh... forse si sono accorti che la Nat era giù di voce"?... :roll:
Chi ha comprato il biglietto per ascoltare Filianoti, magari anche con mille dubbi e presentimenti funesti, aveva tutto il diritto di ascoltare Filianoti. Un forfait sarebbe stato accettabile, ma solo se dovuto a cause di forza maggiore: un'indisposizione, una malattia...
Come si può auspicare un teatro lirico basato sulle personalità vocali e interpretative, se poi un cantante viene sostituito (meglio: cancellato) dalla locandina all'ultimo, come se la sua scelta fosse stata frutto del caso e non di una meditazione precisa?
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: GIUSEPPE FILIANOTI

Messaggioda VGobbi » dom 28 dic 2008, 11:37

Tucidide ha scritto:
pbagnoli ha scritto:Per esempio, il nostro amico comune che aveva suggerito l'eccellente paragone con la registrazione del Ring (che per me, che ben tu ne dica, è la dimostrazione più lampante del fatto che le cose in corsa si possono cambiare, eccome)?

Pietro, concordo con Matteo nel dire che sono due situazioni totalmente differenti:
MatMarazzi ha scritto:non si può paragonare il caso di una registrazione discografica o di un film con quello di una prima teatrale.
Quelli sono prodotti che si vendono quando sono finiti. Il teatro no: lo vendi prima, quando annunci un cast che è già espressione della tua poetica.
Se cambi in corso d'opera il cast di una registrazione, pazienza: tutt'al più avrai buttato via tempo, soldi ed energie.

Un prodotto discografico non è ufficiale finché non è sul bancone. Se anche la Decca annunciasse un Samson con Kaufmann, la Borodina e Hvorostovski (butto tre nomi a casaccio), potrebbe comunque cambiare tutti e tre i cantanti: quando esce, esce con nomi precisi, e quel che è stato detto prima... verba volant.
Se tu comprassi un CD con su scritto "Natalie Dessay" e scoprissi che canta la Petibon, che diresti? "Beh... forse si sono accorti che la Nat era giù di voce"?... :roll:
Chi ha comprato il biglietto per ascoltare Filianoti, magari anche con mille dubbi e presentimenti funesti, aveva tutto il diritto di ascoltare Filianoti. Un forfait sarebbe stato accettabile, ma solo se dovuto a cause di forza maggiore: un'indisposizione, una malattia...
Come si può auspicare un teatro lirico basato sulle personalità vocali e interpretative, se poi un cantante viene sostituito (meglio: cancellato) dalla locandina all'ultimo, come se la sua scelta fosse stata frutto del caso e non di una meditazione precisa?

Concordo anch'io in toto con quanto espresso da Tucidide e Matteo. Una volta scritturato il cast, tenendo conto che i biglietti vengono venduti mesi prima e di conseguenza i melomani comprano in base ai cantanti scelti, e' da dilettanti cambiare il cast all'ultimo momento.

Vorrei spendere una parola su Filianoti, artista tra l'altro che mi manda in visibilio (e' riuscito a farmi apprezzare un'opera come il Rossini francese con il suo, come ha gia' detto giustamente Matteo, magistrale Amenophi).
Il Don Carlo di Filianoti, personalmente lo ritenevo idoneo (quando venne annunciata la nuova stagione scaligera) e sicuramente il punto piu' interessante di quell'allestimento, insieme al collaudatissimo Filippo II di Furlanetto.
Negli spezzoni presenti su Youtube, lo stesso Filianoti afferma di essersi risparmiato. Che sia vero o meno, credo che sia un po' azzardato giudicare la prova da una "generale". Insomma, appena ho saputo che hanno "protestato" il tenore, sono rimasto profondamente deluso, anche per la scelta tutt'altro che tempistica, tipico solo di un teatro letteralmente allo sbando, qual'e' purtroppo la Scala.

P.s.: forse non tutti sanno che il tenore ha attraversato un periodo difficile, causa malattia grave. Questo non mi sembra un fattore da non tenerne conto.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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