VARIE: tenori di oggi

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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Teo » lun 01 mar 2010, 11:55

Tucidide ha scritto:So che Magiera, pianista accompagnatore, insegna canto. Certo, ha sentito nella sua vita migliaia di cantanti, è stato marito di un grande soprano, ha collaborato con grandi artisti, ma come può insegnare una cosa che lui per primo non sa fare?


Senz'offesa carissimo Tuc, ma da quanto affermi si capisce che probabilmente non hai una grande esperienza in fatto di "insegnanti di canto".
Credimi, ci sono persone che per natura e con il tempo (ovvero esperienza) riescono a sentire meglio cose che centinaia di cantanti famosi in teatro non sanno udire sulla pella degli altri; potrei citarti nomi e cognomi, ma non mi pare qui il caso di proferir parola.
Se esiste una caratteristica fondamentale dell'insegnante di canto è proprio quella di sentire e comprendere perfettamente quello che il suo allievo sta facendo; la bravura propria come cantante o l'essere stato un grande interprete sovente non serve proprio a nulla (se non a fare masterclass dove si guadagna un sacco....).
Certamente nel canto non ci si improvvisa, e su questo siamo d'accordo, ciò non toglie che per poter essere un buon insegnante non si debba per forza di cose essere stati grandi cantanti e ti dirò di più, non serve neppure aver mai cantato (intendo ovv. in pubblico).

Saba ha scritto:Acoltare Vickers è una tortura per le orecchie, timbro brutto e sfibrato, ho il laser disc del suo otello, è interessante poichè è stato il secondo che ho ascoltato dopo quello di del monaco, ma secondo me non ha il physique du role del protagonista


Insomma...io credo che a Vickers gli si possa imputare il fatto di non aver avuto una gran bella voce e che sicuramente la zona acuta fosse il suo tallone di Achille, ma da qui a dire che non avesse il physique du role per Otello...
Certo, dipende da che tipo di Otello abbiamo in mente, perchè se deve essere il moro "alto, bello, possente, statuario, ecc." insomma una sorta di body guard o eroe in stile cinematografico Hollywoodiano, beh, allora dovremmo escludere il 99% di tutti gli Otello che hanno calcato le scene. Personalmente in Otello (sia quello Boito-Verdi che in Shakespeare), io vedo fondamentale il lato "umano" del protagonista, come per altro quasi tutti i personaggi tragici del sommo poeta inglese.
A mio avviso, Otello (Boito-Verdi) resta forse uno di quei ruoli che a tutt'oggi non hanno saputo trovare un vero grande interprete, forse anche in virtù del fatto che, come già discusso altrove, si sia sempre cercato l'interprete in tenori drammatici (solita solfa della finta storia che devono "passare la massa orchestrale"), dimenticandosi che forse il buon Beppino, non aveva scelto a caso il tenore Tamagno. Ma di questo appunto avevamo già discusso...

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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Saba » lun 01 mar 2010, 12:06

Physique du role nella voce non nella presenza scenica,
se un maestro di canto non sa cantare, quindi non conosce le sensazioni interne che si anno ad esempio nell'adduzione delle corde vocali, come fa a farlo capire ad un allievo? se non conosce bene la respirazione come fa ad insegnarla, non basta dire respira basso o altro, si deve far capire il procedimento naturale della respirazione
Ditemi il nome di un insegnante senza esperienza di canto che ha formato una voce grazie
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Teo » lun 01 mar 2010, 13:03

Saba ha scritto:Physique du role nella voce non nella presenza scenica


Perdonami ma allora andava specificato meglio, con il termine physique du role normalmente si intende una cosa ben precisa.

Saba ha scritto:se un maestro di canto non sa cantare, quindi non conosce le sensazioni interne che si anno ad esempio nell'adduzione delle corde vocali, come fa a farlo capire ad un allievo? se non conosce bene la respirazione come fa ad insegnarla, non basta dire respira basso o altro, si deve far capire il procedimento naturale della respirazione
Ditemi il nome di un insegnante senza esperienza di canto che ha formato una voce grazie


Chi ha mai parlato di insegnanti di canto che "non sanno cantare"? Io certamente no.
Quando ho detto che "non serve neppure aver mai cantato" ho parlato "in pubblico", alias palcoscenico, alias ruolo di cantante.
Saper cantare non vuol dire per forza di cose cantare, o volerlo fare in pubblico.
Ti invito inoltre a riflettere sul fatto che la "tua esperienza" non è "tutta l'esperienza", quindi, esistono anche le esperienze degli altri (che valgono almeno quanto la tua).
Non conosco le tue esperienze dirette, ma ti posso garantire che nella mia esperienza di canto, di maestri famosi che mi hanno raccontato un sacco di palle mostruose su cos'è il diaframma, l'appoggio, il suono in maschera, i risonatori, il famoso giro del suono, copri qua e scopri la, ecc. ecc. ecc. ne ho conosciuti a bizzeffe!!!
Risultato? ho capito di più da un pianista maestro accompagnatore in 3 mesi di lezioni che in 6 anni di peripezie per l'Italia e l'estero a cercare di trovare un insegnante che avesse capito veramente qualcosa di vero (troppo facile dire fai così, non va bene, apri, chiudi, spingi, allenta, ecc. ma non aver la sensibilità giusta per capire cosa fa "realmente" il tuo allievo...).
Alla tua provocazione circa il "ditemi il nome di un insegnante senza esperienza di canto", posso risponderti ad esempio che un certo Arturo Melocchi ha formato voci come quelle di Mario del Monaco, Costantina Vitali, Roberto Paglierani, Ettore Parmeggiani, Gastone Limarilli, Augusto Cingolani, Francesco Baldelli, Vincenzo Cecchetelli, Guido Santori, Franco Corelli ed altri ancora.
La fama del Melocchi non derivava certamente dalla sua "esperienza diretta del canto", non avendo mai avuto una qualsivoglia carriera ed essendo sempre stato restio ai palcoscenici, al contraio è d'obbligo ricordare le sue qualità umane e musicali, oltre che quelle di profondo conoscitore di fisiologia degli organi vocali.
Citami tu un insegnante che è stato un "famoso cantante" che oggi insegna con validi risultati (conosci qualche giovane tenore in erba che canta come Savastano o Schipa? :D )

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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Saba » lun 01 mar 2010, 13:17

si ma parlando di voci pensavo fosse naturale il riferimento
L'ho scritto 300 volte è raro che un bravo cantante sia un grande maestro, io parlo delle mie esperienze, penso sia normale, e non nè parlerei se non nè fossi convinto...Gli esempi migliori che può dare un maestro è quello fisico, cioè farti sentire fisicamente ciò che fai e ciò che invece dovresti fare,
Arturo melocchi infatti ha studiato canto, (utilizzo la stessa tecnica) di peripezie in giro nè ho fatte anche io, non sai quante cavolate mi son sorbito, pensa il suono, o altre che per fortuna ho cancellato....
Mi sa che non hai letto bene il mio intervento, io non ho mai parlato di famosi cantanti che sono grandi insegnanti, ho parlato di esperienza di canto e cioè saper cantare, mai scritto nulla di cui parli...leggiamo meglio pls
Ultima modifica di Saba il lun 01 mar 2010, 13:31, modificato 1 volta in totale.
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Saba » lun 01 mar 2010, 13:18

per l'esempio savastano ci sono 2 allievi di suo fratello antonio poli e alessandro luciano, ascoltali e dimmi
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Saba » lun 01 mar 2010, 13:23


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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Teo » lun 01 mar 2010, 14:13

Saba ha scritto:si ma parlando di voci pensavo fosse naturale il riferimento


Solo per non passare per stupido o che non sa leggere i post altrui
physique du rôle: riferito al fisico di una persona particolarmente adatta ad un certo ruolo


Saba ha scritto:L'ho scritto 300 volte è raro che un bravo cantante sia un grande maestro, io parlo delle mie esperienze, penso sia normale, e non nè parlerei se non nè fossi convinto...Gli esempi migliori che può dare un maestro è quello fisico, cioè farti sentire fisicamente ciò che fai e ciò che invece dovresti fare,
Arturo melocchi infatti ha studiato canto, (utilizzo la stessa tecnica) di peripezie in giro nè ho fatte anche io, non sai quante cavolate mi son sorbito, pensa il suono, o altre che per fortuna ho cancellato....
Mi sa che non hai letto bene il mio intervento, io non ho mai parlato di famosi cantanti che sono grandi insegnanti, ho parlato di esperienza di canto e cioè saper cantare, mai scritto nulla di cui parli...leggiamo meglio pls


Ti ripeto, aver studiato canto non vuol dire "essere un cantante", questo era quello che sottolineavo a Tucidide in risposta al suo commento in proposito (che ti invito rileggere).
Per quanto riguarda il saper cantare dipende da cosa intendi, un aria, un opera, una canzone? Melocchi aveva studiato canto (diplomatosi a Milano per la cronaca) ma ti ripeto che nella sostanza non ha mai cantato. Sai quanta gente si diploma ogni anno in conservatorio e poi il diploma lo mette in un cassetto per poi non ricordarsi più se quel pezzo di carta esiste?
Ripeto, saper cantare e saper comprendere il canto, non vuol dire automaticamente scegliere di essere cantante, e nemmeno vuol dire saperlo trasmettere agli altri.
Io ho studiato con insegnanti che hanno cantato (famosi e non) e con altri che non lo hanno mai fatto e se dovessi trarre le conclusioni dalle esperienze che ho ricevuto, posso dirti tranquillamente che mi sono serviti di più i secondi che non i primi (parlo ovviamente della tecnica basilare del canto).
Caro Saba, nemmeno io ho parlato di "cantanti famosi", perdonami ma forse sei tu che dovresti "leggere meglio", io ho parlato di "mastri famosi" e ce ne sono tantissimi che circolano anche in alte scuole di perfezionamento...

per l'esempio savastano ci sono 2 allievi di suo fratello antonio poli e alessandro luciano, ascoltali e dimmi


Mi spiace ma in un forum trovo non sia corretto parlare di persone che condividono la mia esperienza, perchè purtroppo conosco molto bene le conseguenze.
Credimi non è un "fuggire" alla domanda, chi mi conosce sa che non ho problemi a discutere apertamente e nel rispetto del reciproco ascolto, ma in questo caso, trovo che sarebbe del tutto fuori luogo (ovv. per me).

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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Saba » lun 01 mar 2010, 14:26

non mi permetterei mai di darti dello stupido, ma il mio riferimento al physic du role pensavo fosse ovvio, ok andiamo oltre hehe
Citami tu un insegnante che è stato un "famoso cantante" che oggi insegna con validi risultati (conosci qualche giovane tenore in erba che canta come Savastano o Schipa? )

l'hai scritto anche tra virgolette, sono molto attento eheh
Mi spiace ma in un forum trovo non sia corretto parlare di persone che condividono la mia esperienza, perchè purtroppo conosco molto bene le conseguenze

Tu mi hai chiesto in precedenza
(conosci qualche giovane tenore in erba che canta come Savastano o Schipa? )

loro sono in erba e cantano da professionisti in alcuni teatri italiani ed europei, tra cui il citato Regio di Torino
io non andrei mai da un insegnante che non ha studiato canto e che quindi non ha la consapevolezza di ciò che dice e fa, poi il fatto che abbia fatto carriera o meno è indifferente, io voglio sentire i suoi allievi, il buon maestro si vede dagli allievi, non dalla sua carriera di cantante
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Tucidide » lun 01 mar 2010, 14:39

Teo ha scritto:
Tucidide ha scritto:So che Magiera, pianista accompagnatore, insegna canto. Certo, ha sentito nella sua vita migliaia di cantanti, è stato marito di un grande soprano, ha collaborato con grandi artisti, ma come può insegnare una cosa che lui per primo non sa fare?


Senz'offesa carissimo Tuc, ma da quanto affermi si capisce che probabilmente non hai una grande esperienza in fatto di "insegnanti di canto".
Credimi, ci sono persone che per natura e con il tempo (ovvero esperienza) riescono a sentire meglio cose che centinaia di cantanti famosi in teatro non sanno udire sulla pella degli altri; potrei citarti nomi e cognomi, ma non mi pare qui il caso di proferir parola.
...
ciò non toglie che per poter essere un buon insegnante non si debba per forza di cose essere stati grandi cantanti e ti dirò di più, non serve neppure aver mai cantato (intendo ovv. in pubblico).

Mi sembra che diciamo cose abbastanza simili. Nemmeno io ho parlato dell'essere stati grandi cantanti come condizione necessaria. Pasrlavo proprio dell'aver studiato canto. E' vero anche che si può non aver mai calcato un palcoscenico, anche se sarebbe meglio che almeno in teatri parrocchiali un maestro avesse cantato: così saprebbe dare consigli su come gestire la recita, il concerto, le energie, i piccoli problemi che insorgono. Anzi, dirò di più: facendo un paragone calcistico, dico che raramente un grande cantante diventa grande insegnante, così come un grande calciatore diventa raramente un grande allenatore.
Quello che intendevo dire è proprio questo: un maestro deve aver studiato la disciplina che insegna, anche senza essere stato un professionista. Il paragone automobilsitico serviva a dire questo: non occorre essere Schumacher per insegnare come si guida. Ma almeno la patente di guida B è obbligatoria. :wink:
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Saba » lun 01 mar 2010, 14:50

Sono d'accordo con tucidide, un bravo pianista accompagnatore è abituato ad ascoltare le voci, sa dirti se cè qualcosa che non va nella tua tecnica, ma non saprò mai dirti come risolvere il problema fino a fondo, ti può dire copri un po' di più o altre baggianate, ma non conosce il meccanismo interno..Spesso sento cantanti che nel passaggio iniziano a far cose strane...un esempio lampante, bergonzi il passaggio lo fa benissimo, lineare, ma non lo sa insegnare hehe, basta vedere le sue masterclass
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Teo » mer 10 mar 2010, 20:13

Scusate, se rispondo in ritardo, mi ero ripromesso di farlo ma poi alla fine, nada.

Tucidide ha scritto: Mi sembra che diciamo cose abbastanza simili. Nemmeno io ho parlato dell'essere stati grandi cantanti come condizione necessaria. Pasrlavo proprio dell'aver studiato canto. E' vero anche che si può non aver mai calcato un palcoscenico, anche se sarebbe meglio che almeno in teatri parrocchiali un maestro avesse cantato: così saprebbe dare consigli su come gestire la recita, il concerto, le energie, i piccoli problemi che insorgono. Anzi, dirò di più: facendo un paragone calcistico, dico che raramente un grande cantante diventa grande insegnante, così come un grande calciatore diventa raramente un grande allenatore.
Quello che intendevo dire è proprio questo: un maestro deve aver studiato la disciplina che insegna, anche senza essere stato un professionista. Il paragone automobilsitico serviva a dire questo: non occorre essere Schumacher per insegnare come si guida. Ma almeno la patente di guida B è obbligatoria. :wink:


Sicuramente condividiamo il fatto di concordare che non occorra essere stati grandi cantanti per poter insegnare canto, però a mio a mio avviso caro Tuc, siamo distanti dall'intenderci sul chi sia o cosa sia l'insegnante di canto. Cerco di spiegarmi.

Mi pare di capire che tu (e forse anche Saba) sostenga che per poter insegnare canto occorra necessariamente "averlo studiato"; definizione rafforzata dall'esempio da te riportato in merito al fatto che per poter insegnare scuola guida, anche senza essere Schumacher, occorra risultare comunque in possesso della patente B.
Nel complesso e confuso sistema di "insegnamento del canto", sappi che questo assioma non è assolutamente richiesto (e nemmeno auspicato).

In teoria, sarebbe lecito supporre che se una persona si è diplomata in canto, e specificatamente con indirizzo di insegnamento, dovrebbe saper insegnare ad un allievo a "guidare il proprio strumento".
Bene, innanzitutto a nessuno in teatro è chiesto di mostrare il proprio diploma di canto quando deve sostenere un audizione (e non è nemmeno una prerogativa per i concorsi o masterclass), inoltre, i disastri a cui ho personalmente assistito, li ho visti anche all'interno di ambienti che in teoria dovrebbero pullulare di maestri quotati e professionalmente preparati; e non parlo solo dei conservatori, ma anche di "alte scuole di perfezionamento di canto lirico".
Potrei portarti esempi concreti di gente che è entrata in questi ambienti, con la speranza di risolvere i propri problemi di tecnica vocale, per poi uscire anche solo dopo meno di un anno, disperata, con problemi ancora più gravi (talvota anche con l'apparizione di noduli, cisti, ernie, per non parlare poi dei danni psicologici...).
E credimi caro Tuc, non sto affatto esagerando, ne ho viste troppe per poter anche solo "scherzare su queste cose".

Insegnare canto è davvero un arte difficile, forse più di quella di cantare in teatro.
Occorre saper ascoltare, ma non con le sole orecchie, e non è per nulla paragonabile al dare delle indicazioni stradali: metti la prima, togli il freno a mano, rilascia lentamente la frizione, metti la freccia priama dello stop, ecc. ecc. nel canto queste cose non esistono, nel senso che non vi è quasi nulla di tangibile. L'idea è creatrice di vocalità e la guida di chi ti segue deve essere una facilitazione a trovare da soli la propria strada, la propria natura. Cantare dovrebbe essere una gioia e non una continua difficoltà di imitare questo o quello.

Ovviamente un buon insegnante non si improvvisa e su questo penso che possiamo essere d'accordo, ma non per forza di cose (e mi ripeto), occorra necessariamente aver cantato o studiato canto (nel senso di aver preso lezioni in conservatorio, privatamente, ecc.).

Quello che poi citi in merito al discorso del mestiere del cantante, ovvero ciò che riguarda la musicalità, l'arte scenica, lo studio della partitura, la gestione delle paure da palcoscenico, ecc. ecc. ecc. sono sicuramente cose importanti per lo sviluppo di una possibile carriera artistica, e forse quelle si che si possono apprendere cercando di imparare da qualcun altro, ma non riguardano il discorso iniziale sullo "studio del canto" (inteso come padronanza di saper gestire al meglio il proprio strumento).


Saba ha scritto:Sono d'accordo con tucidide, un bravo pianista accompagnatore è abituato ad ascoltare le voci, sa dirti se cè qualcosa che non va nella tua tecnica, ma non saprò mai dirti come risolvere il problema fino a fondo, ti può dire copri un po' di più o altre baggianate, ma non conosce il meccanismo interno.


Pensa che io invece attualmente studio canto con un bravo pianista accompagnatore e ti posso garantire che sa ascoltare le voci più di chiunque altro io mi sia trovato sulla strada, pensa un pò te.
Non è certo mia intenzione convincere nessuno sia chiaro, e non sono nemmeno qui a voler dimostrare qualcosa a qualcuno, ma vi posso assicurare di non essere l'unico ad aver avuto questo tipo di esperienza, tra cui colleghi che stanno portando avanti un onesta carriera.


Saba ha scritto:per l'esempio savastano ci sono 2 allievi di suo fratello antonio poli e alessandro luciano, ascoltali e dimmi


Io ti avevo chiesto di citarmi appunto dei giovani tenori in erba, ma non ti ho detto che avrei commentato la loro performance (per le ragioni che ti ho spiegato nel precedente post).
Comunque sia, riconosco che la domanda era forse mal posta, per cui chiedo venia.


Saba ha scritto:io voglio sentire i suoi allievi, il buon maestro si vede dagli allievi, non dalla sua carriera di cantante


In teoria potrei anche concordare con il tuo concetto, però resta il fatto che tu non sei loro e che loro non sono ne te, ne il loro insegnante.
Il tuo modo di vedere la cosa, può sicuramente essere un punto di partenza, ma non è detto che ciò che funziona per alcuni vada bene per altri.
Tornado all'esempio del Melocchi, ci sono stati cantanti che hanno aspramente criticato il famoso metodo adottato dal maestro bergamasco; vi sono anche testimonianze di cantanti che dopo aver preso lezione da lui, lo definivano un vero e proprio "rovinatore di voci".
Elvira de Hidalgo, probabilmente fù l'insegnante che aiuto maggiormente la grande Maria Callas (alla quale tutti riconosciamo aver avuto una grande tecnica vocale), ciò nonostante, la sig.ra de Hidalgo non sfornò altro allievo/a degno di nota, ne prima ne dopo il fenomeno Callas.

E via via, potremmo citare tantissimi altri esempi a dimostrazione del fatto che in merito all'insegnamento della tecnica del canto, se è vero che non si improvvisa nulla, è altrettanto vero che formule e teoremi in merito non ne esistono proprio.

Questo ovviamente a mio personale avviso.

Salutissimi.

Teo
Ultima modifica di Teo il mer 10 mar 2010, 21:49, modificato 1 volta in totale.
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Pruun » mer 10 mar 2010, 21:14

Saba ha scritto:perchè oggi all'arena di verona, allo sferisterio di macerata, al teatro di torino e potrei ancora proseguire si canta con i microfoni?


Negli altri tre teatri non so ma a Macerata i microfoni non si utilizzano (sono stato domenica al regio e nessuno mi sembrava microfonato, peraltro)

Saba ha scritto:Blake spinge troppo, voce forzata sempre non cè un attimo di morbidezza nel suo canto, chissà perchè si sentisse al regio di torino ed in altri meno ehehh


Mat lo sa, io non condivido la sua idea che esistano tre tipi di tecnica identificabili come vocalista, colorista e declamatoria: mi pare Maugham tempo fa fece il paragone della bicicletta... beh, in bicicletta ci si va comunque sempre con i piedi sui pedali...
Se ascolti Blake vedrai che sui pedali... ci va, la voce è in maschera, perfetta... che poi lui cerchi determinati effetti (aperture di suono etc) a fini espressivi è un'altra cosa, ma non puoi dirmi che spinge, perché non è vero, o che la voce è forzata: e poi chi ti ha detto che si sentiva meno in altri teatri rispetto al Regio?
Possiamo dire che Blake non rispetta certi fondamenti dei manuali tecnici ottocenteschi (che prescrivevano una voce il più possibile omogenea... salvo poi leggere le cronache che parlano dell'enorme espressività date dalla disomogeneità della Malibran... vabbé) ma da qui a dire che non sa cantare, ce ne corre!
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Tucidide » mer 10 mar 2010, 22:41

Pruun ha scritto:Se ascolti Blake vedrai che sui pedali... ci va, la voce è in maschera, perfetta... che poi lui cerchi determinati effetti (aperture di suono etc) a fini espressivi è un'altra cosa, ma non puoi dirmi che spinge, perché non è vero, o che la voce è forzata: e poi chi ti ha detto che si sentiva meno in altri teatri rispetto al Regio?
Possiamo dire che Blake non rispetta certi fondamenti dei manuali tecnici ottocenteschi (che prescrivevano una voce il più possibile omogenea... salvo poi leggere le cronache che parlano dell'enorme espressività date dalla disomogeneità della Malibran... vabbé) ma da qui a dire che non sa cantare, ce ne corre!

Io sono un ammiratore sfegatato di Blake, ma in effetti talvolta la sua voce dà l'idea di essere un po' forzata. Mi viene in mente l'incisione dell'Alina di Ravenna, in particolare la stretta del duetto "Prigioniera in queste mura" dove la voce è veramente aspra e scabra, specie al confronto con la Dessì, viceversa molto morbida. Poi, l'effetto di quella voce alle prese con il furore del personaggio, con le sue repressioni e le sue disillusioni è strepitoso: ma la sensazione di una voce un po' forzata talvolta (non sempre) c'è.
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Enrico » mer 10 mar 2010, 23:35

Io ho detto che Blake si sentiva di più a Torino nel Barbiere del 1991 (e in particolare quando attaccava "Ecco ridente in cielo") rispetto ad alcune recite fatte a Messina nel 1994: ascoltandolo nelle prove, nella prova generale e nella prima, avevo l'impressione che, rispetto a quando l'avevo sentito a Torino in due repliche, cantasse VOLUTAMENTE più piano (ma anche con molta più libertà e spettacolarità nelle variazioni): ma quando gli è stato chiesto, da persone che conoscevo, se cantasse più piano rispetto ad altre volte ha risposto di no. Ho pensato quindi che la differenza (a detta di Blake solo apparente) dipendesse dalla diversa acustica del teatro, e forse anche da una maggiore sonorità dell'orchestra (diretta da Pidò: versione integralissima): stranamente per altri cantanti avveniva il contrario. Lo stesso allestimento fu ripreso a distanza di cinque o sei anni con varianti nel cast (non più Blake, ma rimanevano Gloria Scalchi ed Enzo Dara: la Scalchi la prima volta aveva cantato con normale buona voce, molto correttamente, e con qualche accento "callasiano"; la seconda volta la sua voce appariva enorme e, negli acuti, perfino assordante (forse però l'orchestra, diretta da Tiziano Severini con qualche taglio, era più leggera). Dara sempre uguale, nel Barbiere o nella Cenerentola o nel Campanello o nel Matrimonio Segreto: nel Don Pasquale invece la sua voce mi era sembrata molto più robusta e sonora rispetto ad altre volte.
Questo senza nulla togliere alla tecnica perfettissima dei cantanti che ho citato e in particolare a Blake che finora, tra i "rossiniani" che ho ascoltato e visto dal vivo (Blake, R.Gimenez, Matteuzzi, Florez, Siragusa) è stato e resta il migliore l'unico e l'inimitabile, e resta anche l'unico capace di fare con la voce tutto ciò che voleva -molto più di Florez - (poi, forse l'ho già detto, mi sarebbe piaciuto un Almaviva di Merritt: ma Merritt non l'ho mai sentito dal vivo).
Enrico B.
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Saba » gio 11 mar 2010, 14:49

al Regio di Torino sono microfonati, lo so per certo, ci ha cantato un mio amico, lui mi ha detto che c'è la microfonazione poichè l'acustica non è buona, allo sferisterio idem, caracalla pure...
l'altro giorno La Barcaccia ha fatto una puntata dedicata alle microfonazioni, io ero a santa Cecilia ad ascoltare la Bartoli, non si sente, la voce non arriva, non riempie...Come hanno detto stinchelli e suozzo, quando una voce è messa bene arriva, basti pensare alla Devia, le sue mezzevoci riempiono, poichè sono piene di armonici...
Se ascolo 10 allievi di un maestro e tutti cantano bene, di chi sarà il merito? non si tratta di c.... ma di tecnica idonea
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