VARIE: tenori di oggi

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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Enrico » gio 11 mar 2010, 16:30

Dovresti dirci in quale occasione ha cantato il tuo amico, perché affermare in generale che i cantanti al Regio di Torino sono microfonati non è possibile: quando ci sono andato io non c'erano microfoni per nulla, e si sentivano abbastanza bene anche voci non grandissime: l'acustica non era buona (ma nemmeno pessima) nel senso che non era sempre perfetto l'equilibrio con l'orchestra, e certi suoni arrivavano un po' sporchi; ma si è detto anche che le ristrutturazioni hanno in parte risolto il problema. Conosco diverse persone abbonate alla stagione d'opera e nessuno mi ha mai parlato di microfoni, anzi in alcuni casi mi è stato riferito di voci che apparivano un po' deboli (nell'Italiana in Algeri, per esempio, o nell'Idomeneo): quindi dovresti chiedere maggiori informazioni al tuo amico e poi potrai farci capire meglio come stanno le cose (oppure vieni a Torino a verificare di persona: io non ho in programma serate al Regio nei prossimi mesi).
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Pruun » gio 11 mar 2010, 21:02

Ti ripeto che ci abito a Macerata e so che i cantanti non sono microfonati: chi ti ha detto il contrario?
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Milady » gio 11 mar 2010, 23:08

carissimi ,
solo ora ho potuto leggere gli interventi di Saba ed ascoltare i due giovani tenori da lui proposti.
La Tcosiddetta arantella di Rossini è un pezzo facile, una comoda "aria di baule", e l'acuto finale mi pare un po' brado, nella "Furtiva lagrima", molto bene eseguita , il finale non va, a meno che non sia colpa , in ambedue i casi,delle registrazioni.
E poi , caro Saba, sarebbe opportuno distinguere tra "ne" e "né ", tra , ad es."ne parliamo, ne abbiamo visti" , e "né buono ,né cattivo ", così come occorre distinguere i vari segni dello spartito .
Sono una vecchia prof. in pensione, scusa la mia pignoleria.
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Enrico » gio 11 mar 2010, 23:25

Anche io, che sono un giovane prof e non so se avrò mai una pensione, ho provato a dare ad alcune persone (con messaggi privati) qualche suggerimento ortografico, ma non sono stato ascoltato: a parte ne/né vedo anche troppi quì/quà e altre "sviste" di vario tipo in troppi messaggi. Fai bene, Milady, a intervenire: io la matita blu devo usarla già molto a scuola, qui invece cerco di frenarmi.
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Saba » gio 11 mar 2010, 23:28

Grazie per la pronta correzione..il gipvane ai tempi della tarantella aveva 21 anni...l'altro 24..cè anche altro su youtube
mi potresti dire quali simboli avrei sbagliato ad interpretare?
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Teo » ven 12 mar 2010, 17:44

Milady ha scritto:E poi , caro Saba, sarebbe opportuno distinguere tra "ne" e "né ", tra , ad es."ne parliamo, ne abbiamo visti" , e "né buono ,né cattivo ", così come occorre distinguere i vari segni dello spartito .
Sono una vecchia prof. in pensione, scusa la mia pignoleria.
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Carissima Milady, non è Saba quello che ha abusato dei "ne" invece che "né", ma il sottoscritto.
Ammetto l'ignoranza, non ho mai usato questa distinzione di accenti (riferito ovviamente al "né") per cui nello specifico ti ringrazio della tiratina di orecchie : Sorry! :

Una battuta però mi sia concessa, sul fatto che certe "pignolerie" sono tipiche di chi per questioni professionali (attuali o passate) si dimostra un pò fissato : Chessygrin :

Nulla di grave sia chiaro, in fondo chi di noi a suo modo non lo è : Sailor :

Con simpatia : Beer :

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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda FRITZ KOBUS » ven 12 mar 2010, 19:28

Caro Teo,
" po' " si scrive con l'apostrofo non con l'accento (non si scrive "pò"). Viene insegnato alle elementari. Non sono pignolerie, è la lingua italiana di cui bisogna tendere ad aver rispetto. Non ti devi arrabbiare se arrivano le tiratine d'orecchie, né sbagliare è peccato mortale, basta prenderne atto. Concordo che l'oceano degli errori in giro per i forum (siete mai andati sui forum sportivi?), sui giornali, su televideo ed anche, spesso, nei libri a stampa, inducono a pensare che la correttezza ortografica e sintattica sia come scegliere il gusto del gelato; ma quando arrivano giuste osservazioni sul retto modo di scrivere il nostro idioma prendiamone atto. In fin dei conti è la lingua attraverso cui parla e canta l'opera lirica.
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda MatMarazzi » sab 13 mar 2010, 0:28

FRITZ KOBUS ha scritto:Non ti devi arrabbiare se arrivano le tiratine d'orecchie.


Caro Fritz,
Ai tempi del liceo in una traduzione dal greco mi venne segnato come errore "blu" il fatto di aver usato la parola "arrabbiarsi" (che anche tu usi nel tuo post, in senso traslato, ma che letteralmente significa "contrarre la rabbia") invece di "adirarsi".
Come Teo, trovai un po' fuori luogo e superciliosa la contestazione. Non contando etimologie e registri espressivi, il mio "arrabbiarsi" (come il tuo) rende il concetto e fa passare il messaggio.

Detto questo, vorrei chiedere alla cara Milady di evitare in futuro di esprimere giudizi (sia pure con la leggerezza e la sagacia che ti sono proprie) sullo stile e le conoscenze linguistiche degli interventi sul forum.
Il dibattito sull'opera deve proseguire sui contenuti e non sulla forma linguistica: ognuno adotterà quella che preferisce, purché riesca a far passare il suo pensiero.
Chi partecipa a Operadisc deve poter scrivere ciò che pensa senza il timore che qualcuno gli faccia osservare di aver messo un accento acuto invece che grave e magari sentirsi intimidito da penne rosse e blu.

Io stesso, con il mio 110 e Lode in Lettere (il "bell'affare"...) uso gli apostrofi (davanti a un) in totale anarchia, navigo a vista con maiuscole e minuscole, soffro di "delirio da virgolette" e sbaglio regolarmente i nomi propri.
Eppure i miei post sgrammaticatissimi vengono letti ugualmente e talvolta suscitano l'immeritata ammirazione (ricambiata e condivisa) di una purista come te! :)

Quanto a Fritz: ovviamente tu la penserai diversamente, ma io trovo che il deprecato "linguaggio" di Internet sia un esaltante oggetto di studio per ogni cultore o studioso di linguistica; la comunicazione globale ha accelerato evoluzioni e processi che di solito impiegano secoli.
Scusate l'OT

Salutoni,
Mat
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Tucidide » sab 13 mar 2010, 0:50

MatMarazzi ha scritto:io trovo che il deprecato "linguaggio" di Internet sia un esaltante oggetto di studio per ogni cultore o studioso di linguistica; la comunicazione globale ha accelerato evoluzioni e processi che di solito impiegano secoli.

Completamente d'accordo: per altro, molte delle cose che adesso scandalizzano i puristi sono vecchie di secoli. Io stesso ho suscitato i mugugni di più d'uno quando ho difeso le deprecatissime abbreviazioni da sms, sostenendo che siano una normalissima evoluzione delle notae tironianae, oppure, più semplicemente, della tachigrafia paleografica. Se si legge un manoscritto medievale, migliaia sono le parole scritte abbreviate. Al confronto, gli sms e il linguaggio da chat sono prolissi. : Chessygrin :
Ovviamente, però, se lo fa un ragazzetto di oggi, è specchio della decadenza dei valori, dei costumi, del sovvertimento dello ius fasque. :lol:

Oh, poi, naturalmente, io che difendo tutte queste pratiche, sono il primo a NON metterle in pratica, anche perché mi fanno orrore. Fa parte della mia indole difendere la liceità di quello che pure considero orribile. :mrgreen:
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda FRITZ KOBUS » dom 14 mar 2010, 0:00

Carissimo Mat,
siamo come il diavolo e l'acqua santa. In genere non condivido quello che pensi e, meravigliosamente, non condividi tu quello che penso io.

Il dibattito sull'opera deve proseguire sui contenuti e non sulla forma linguistica: ognuno adotterà quella che preferisce, purché riesca a far passare il suo pensiero.
Chi partecipa a Operadisc deve poter scrivere ciò che pensa senza il timore che qualcuno gli faccia osservare di aver messo un accento acuto invece che grave e magari sentirsi intimidito da penne rosse e blu.


Il dibattito "DEVE proseguire sui contenuti e non sulla forma linguistica". Che debba proseguire sui contenuti che riguardano il melodramma vien da sé (accento acuto: posso?), siamo un forum sull'opera! Di che dobbiamo parlare altrimenti? Che la forma linguistica non sia importante ma una variabile a gusto di chi scrive invece è una idea che mi dà ai nervi. In primo luogo perché il codice bisogna che sia condiviso ed evitare gli errori è un dovere per il rispetto dovuto a chi legge. Inoltre perché la lingua a mio parere non deve essere sottoposta a violenza per ignoranza crassa. Sbagliare naturalmente si può; il problema è che spesso lo si fa sapendo di sbagliare e questo non va bene. Se ho ripreso Teo è perché ho trovato curioso che volesse comunque replicare
Una battuta però mi sia concessa, sul fatto che certe "pignolerie" sono tipiche di chi per questioni professionali (attuali o passate) si dimostra un pò fissato

avendo piazzato un altro errore ovvio come scrivere " po' " con l'accento, anziché con l'apostrofo.
L'idea che qualcuno si senta inibito ad intervenire sul forum perché altri potrebbero rilevare i loro eventuali difetti grammaticali la trovo indifendibile. Intanto qui nessuno, sul piano della correttezza formale, fa gli occhi alle pulci agli scritti altrui. Può capitare di notare che qualcosa non torna e, in termini cortesi e corretti, si può dire: oppure non è lecito provare fastidio davanti a evidenti errori d'ortografia?
Ciò che invece trovo alquanto preoccupante è la supponenza della verità che, probabilmente ,tu imputi a me, ma che, ho idea, affligge più te. Sembra infatti che abbia più voglia tu di dare bacchettate sulle dita che non io a, eventualmente, indicare qualche oggettivo errore. Comunque hai scritto cose bellissime su Philip Langridge (a parte l'ntenzionale inciso acidino su Corelli e Bergonzi)

Cordialmente Fritz.

PS - Ciò che richiama Tucidide aprirebbe una questione qui improponibile.
Ultima modifica di FRITZ KOBUS il dom 14 mar 2010, 14:26, modificato 1 volta in totale.
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda VGobbi » dom 14 mar 2010, 1:25

Ma che e'? L'Accademia della Crusca?
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Milady » dom 14 mar 2010, 10:32

Amici carissimi,
una breve nota :lo so, ho fatto la figura della vecchia cruscante - che non sono mai stata , né sono - ma ho ceduto alla deformazione professionale.Umano , troppo umano.Vari decenni fa iniziò la creatività grammaticale e , da vari anni,anche le tesi di laurea in Lettere sono spesso "la fiera delle castronerie", non solo sul piano ortografico e sintattico, ma su quello del ragionamento: non so perché, ma spesso questi elementi vanno a braccetto.
Varie volte i miei allieri mi guardavano come se fossi stata una contavirgole.Pazienza! Ritengo l'esattezza anche ortografica una sorta di disciplina mentale. Poi ,se allento le briglie, mi capita di cadere in veri e propri strafalcioni.
Quanto alla Crusca, Vit, non confonderla con la supericiliosa vecchia Crusca imparuccata : è apertissima alle innovazioni .
Comunque, in un Forum , dove si discute appassionatamente, qualche licenza è ammessa, anzi è nel DNA del Forum.
Torno in tema .
I due grandi tenori d'oggi sono per me Florez e Kaufmann.
Buona Domenica a tutti
da Milady
la contavirgole
Milady
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda stecca » dom 14 mar 2010, 10:59

Milady ha scritto:I due grandi tenori d'oggi sono per me Florez e Kaufmann.


Se è così (entrambi sentiti in Scala) allora abbiamo avuto periodi...migliori in campo tenorile, senza nulla togliere ai suddetti beninteso...
stecca
 
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda Milady » dom 14 mar 2010, 21:37

Stecca dell'anima mia,
certo che ci sono stati tempi migliori: no doubt.Chi, come me, ha sentiro dal vivo Corelli, Bergonzi,Di Stefano, Del Monaco...e ,in pieno fulgore ,soffre un po'di nostalgia. Aristotele dice :Neppure gli dei possono cambiare il passato, e che passato! Bisogna adattarsi ai tempi che corrono e cercare di capirli.
Ma pensa come sarebbe bello se la Caballéfosse un tenore !
Scherzo.
Con tanta simpatia
Milady
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Re: VARIE: tenori di oggi

Messaggioda MatMarazzi » mar 04 mag 2010, 14:46

marco ha scritto:il problema dei fautori dell'unica tecnica è che spesso non sono d'accordo fra chi la usi e chi no


Scusate se quoto questo antichissimo messaggino di Marco e per una questione che non c'entra niente con i tenori...
Ma trovo la frase di Marco talmente vera e abbagliante che mi è parso il caso di citarla...
Recentemente ho letto su Internet una recensione (recensione?... bah) sulla Lulu a Milano.
Soliti discorsi, solite ovvietà... inni al povero Stein (tanto per dimostrare che di regia ci capiscono anche loro...)
Soliti riferimenti alla partitura solo per fare la conta degli acuti di Alwa, di Lulu... (non c'era un riferimento alle forme musicali, ai temi conduttori...)

Ma il bello è arrivato alla fine: quando si è voluto censurare la memoria della Stratas (evidentemente non abbastanza belcantistica per la parte) esaltando nel contempo la bravissima Evelyn Lear!

:D :D :D :D :D

Sono ancora qui che rido!

Ora io amo moltissimo la Lear (anche se in Lulu era un po' uno strazio, questione di estensione) ma se c'era una che cantava completamente fuori del tracciato vocalista (aspra, stridente, apertissima, coloratissima... proprio per questo geniale in tanti personaggi novecenteschi) era lei.
Per inciso i suoi sopracuti (per cui si facevano i punti ai chiodi alla Aikin) sono uno strazio dell'anima, e lo dice uno che - in un personaggio come Lulu - non si aspetta certo Sutherland.

Ma la "genialata" è proprio il fatto di contrapporla alla Stratas - che dalla Lear ha preso tutto, ma proprio tutto (tecnica, effetti, vocalità, repertorio, colorismo all'americana, confidenza col musical).
La Stratas era la figlia della Lear.
Evidentemente l'improvvisato "vociologo" alle prese con "Lulu, questo mistero" o non ha mai sentito nè la Stratas, né la Lear, oppure (per tornare a Marco) è un bell'esempio di come i cosidetti "turori" del canto vocalistico sono i primi a non aver nessun idea di che cosa si tratta...

E' come quella volta che un altro disperato (per esaltare i bei tempi andati in cui le Isolde gorgheggiavano come la Sutherland) tirò fuori come esempio proprio la povera Larsen-Toedsen, la quale, per carità, è stata una grande Isolde, ma certamente anche prototipo di un declamato aspro e radicale, stridente e rabbioso, che di vocalistico non aveva più nulla, praticamente un'anticipatrice della Varnay e della Schnaut...
Rispetto a lei è molto più belcantista la Meier! :)

: Blink : : Blink : : Blink :

Scusate la digressione extra-tenorile, ma voglio ribadire che per capire davvero quella cosa meravigliosa che è il Belcanto, che noi tutti amiamo, bisogna per prima cosa girare alla larga dai suoi cosidetti "esegeti". :)

Salutoni,
Matteo
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