Rodrigo ha scritto:E' una mia impressione o a un certo punto buca e palco vanno ciascuno per proprio conto?
Incidenti a parte in quella Norma - in effetti un po' tarda - del Monaco mi pare meno entusiasmante rispetto ai live degli anni '50. Il timbro e il volume sono ancora abbastanza buoni (aveva già passato la cinquantina), ma la voce si è fatta dura e, almeno secondo me, il cantante non riesce a sfumare.
Sì Rod.
Il disastro avviene alla fine, prima della stretta finale (minuto 9.36)
Ma era un disastro annunciato fin dall'inizio dell'opera, essendo il direttore in questione (Gracis) in vena di disastri.
Una direzione così lenta e così informe da essere destinata prima o poi a mandar fuori tutti (oltre a non permettere ai cantanti una vera articolazione della parola sulla musica, impegnati come sono a star dietro a questi tempi assurdi e sonorità mollicce).
Forse Gracis, trovandosi a Berlino, voleva dimostrare quanto è "sinfonico" e pre-wagneriano Bellini.
In questo caso la colpa è della Ross che sbaglia l'attacco; ma - come ho detto - la giustifico. In compenso mi pare che sia del Monaco a salvare la situazione (senso ritmico non gli mancava): lancia il suo stentoreo "Ah più non chiedo" e tutti gli si attaccano addosso.
Sul merito... be' è davvero inevitabile che un Del Monaco in pieno 67 risulti stanco e indurito e che la sua voce (ormai in tutto e per tutto baritonale) peni un po' a sostenere questa tessitura. Non c'è dubbio che nel 55 con la Callas fosse un altro Pollione.
il punto è (non so se sarai d'accordo) che non si tratta di un cantante "finito". Ci sarebbero state ancora tutte le potenzialità, magari in altri personaggi, magari in tessiture scopertamente baritonali, per fare un figurone. Non ti pare?
Salutoni,
Mat