Andrew Richards e Yonghoon Lee.
Ecco i due tenori (a me praticamente ignoti) che ascolterò fra pochi giorni nelle Carmen di Parigi e Amsterdam.
Sicuramente saranno stati scelti con oculatezza, soprattutto il primo (Richards) che canterà all''Opéra Comique per John Eliot Gardiner, al suo debutto in Carmen e con la regia di Adrian Noble.
Se c'è una cosa che Gardiner sa fare, è selezionare gli artisti con cui collabora sulla base delle loro caratteristiche e di ciò che egli desidera ricreare, e lo fa sfidando convenzioni e banalità da passatisti.
Fa scelte coraggiose e spesso rivoluzionarie, che però hanno fatto scuola.
Una volta o l'altra dovremo parlare proprio delle scelte di casting operate da Gardiner nella sua carriera: secondo me, a lui e ai suoi dischi dobbiamo alcune delle svolte più importanti nella moderna distribuzione dei ruoli (e quindi nella loro concezione psicologico-vocale).
Per tornare a noi, ho fiducia nel fatto che se ha scelto questo Richards vuol dire che ha in mente qualcosa.
Di lui so soltanto che i nostri critici (per quel che valgono) ne parlarono bene a proposito del Sansone bolognese, dove si alternò con José Cura.
Recentemente è stato a Vienna il Pollione della Gruberova (io, quando andai a Monaco per la prima Norma della Gruby, ebbi Todorovich, capace del meglio e del peggio e di cui potremmo anche una volta o l'altra parlare).
Da quel che sono riuscito a capire sul suo sito http://www.tenorrichards.de/ o su Youtube, mi pare un tenore di stampo "lirico" (per cedere a queste definizioncine da manualetto del buon vociologo) dal timbro piuttosto duro, ma con una certa aspra eloquenza, da yankee. Fa inoltre sfoggio di piani e di pianissimi di bell'effetto, carnosi, talvolta tendenti al falsetto, da declamatore sfumato. Purtroppo mi pare abusi di singhiozzetti alla Carreras che veramente non sopporto. Gli acuti svettano con facilità, ma non sono bellissimi, di una lega un po' sporca.
Dai video pare un discreto attore.
Qualcuno l'ha sentito? Cosa ne pensate?
Salutoni,
Matteo