Giulio Cesare (Haendel)

recensioni e commenti di spettacoli visti dal vivo

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Giulio Cesare (Haendel)

Messaggioda giovanni » mer 26 gen 2011, 20:58

Salve a tutti!
Vi scrivo per raccontarvi del Giulio Cesare di Handel che ho visto domenica all’Opera Garnier a Parigi.
Natalie Dessay debuttava nel ruolo di Cleopatra, l’orchestra era quella del Concert d’Astrée diretta da Emmenuelle Haim e la regia era di Laurent Pelly.
Già all’inizio dello spettacolo una voce avvisa che Natalie Dessay è indisposta :( ma che canterà ugualmente.
Inutile dirvi che la sua Cleopatra è stata di una bellezza infinita e di una modernità sconvolgente: non ho parole per definirla. Il suo “Adoro pupille” ha conquistato e incantato tutto il pubblico. Ancora più bello è stato il finale del secondo atto “Se pietà di me non senti”. Alla fine del secondo atto ero assolutamente incantato e commosso. Peccato che all’inizio del terzo atto ci è stato comunicato che la Dessay non avrebbe cantato il terzo atto. Inutile dirvi che sono rimasto con il broncio tutto il terzo atto: è stata sostituita da Jane Archibald. Non ha fatto niente di male, ma non sono riuscito a ascoltarla con il pensiero della Dessay. Tra l’altro la Dessay aveva assicurato di fare gli autografi alla fine dello spettacolo (operazione commerciale per il suo nuovo CD!), ma ha rinunciato anche a quello.
Altrettanto brava e di una professionalità indiscutibile la Emmanuelle Haim.
Il resto del cast faceva un po’ acqua.
Lo spettacolo di Laurent Pelly ammetto di non averlo capito (ammetto di essere molto ignorante riguardo le regie, anche se in Fille du regiment e Ariadne auf Naxos lo avevo trovato di “facile comprensione”). La cosa che si capisce senza dubbio è la grande sinergia tra la Dessay e Pelly: lei è convintissima di tutto.
Qualcuno verrà a vederlo? Dall’editoriale firmato da Matteo sull’Orlando a Lille avevo capito che sarebbe venuto a Parigi per vederlo.

A presto

Giovanni
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Re: Giulio Cesare (Haendel)

Messaggioda MatMarazzi » gio 27 gen 2011, 12:12

giovanni ha scritto:Qualcuno verrà a vederlo? Dall’editoriale firmato da Matteo sull’Orlando a Lille avevo capito che sarebbe venuto a Parigi per vederlo.


Caro Giovanni,
ti rispondo dal mio alberghetto di Zurigo dove sono venuto per sentire la Bartoli nel Comte Ory.

Purtroppo non vedrò quel Giulio Cesare (e per fortuna che almeno tu, del nostro gruppetto, l'hai visto e commentato: era uno spettacolo talmente importante che sarebbe stato incredibile che nessuno del forum l'avesse visto).

Io sarei dovuto esserci il 29, ma poi non è stato possibile trovare i biglietti.
In vent'anni che vado per opere a Parigi (e dieci con il Wanderer Club) non mi era mai successo di non riuscire a trovare nemmeno 10 posti per una recita.
Ci siamo sbattuti e arrabattati per mesi, ma senza successo.
Abbiamo stancato la biglietteria a forza di e-mail e telefonate, abbiamo imposto code e seccature agli amici parigini... ma niente da fare.
Quando poi, un paio di settimane fa, un'agenzia ci ha proposto alcuni biglietti dello spettacolo con un... piccolo sovrapprezzo di 400 euro (a biglietto), abbiamo capito che era arrivato il momento di rinunciare. Peccato: ci tenevo tantissimo.
E poi dicono che l'opera non ha più pubblico! :)

Per quest'anno tornerò a Parigi solo in aprile per il Freischuetz all'Opéra-Comique con Gardiner. Anche tu lo vedrai?

Ancora grazie per il resoconto: c'era da aspettarselo che la dessay avrebbe trovato in Cleopatra uno dei grandi ruoli della sua carriera.

Salutoni,
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Re: Giulio Cesare (Haendel)

Messaggioda giovanni » gio 27 gen 2011, 12:36

Beh Cmq se la cosa ti può consolare la Dessay ha annullato le recite del 27 e del 29 per motivi di salute

Si cmq per il Freischutz (nella versione di Berlioz) all'Opera Comique ci sarò : ho già compratio il biglietto per il 7 aprile
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Re: Giulio Cesare (Haendel)

Messaggioda marco » gio 27 gen 2011, 15:39

vista la recita del 20 scorso dove già si preannunciava quello che poi che accaduto alle recite successive, nel senso che Natalie all'attacco del'ultima aria il Da tempeste ha avuto un abbassamento di voce, ha fermato l'orchestra, ha chiesto di ricominciare, si è ripresentato lo stesso problema, si è visto che ha raccolto tutte le sue forze ed è riuscita a riprendere e ad arrivare in fondo ma lasciando però come un'ombra su tutto il finale
infatti credo che sia uno spettacolo nato non sotto una buona stella, primo responsabile lo riterrei Pelly, che ha ambientato lo spettacolo nei depositi di un museo archeologico, probabilmente quello del Cairo, nel quale agivano i vari personaggi dell'opera, che comparivano come fossero statue animate, ma senza che ci fosse una vera giustificazione drammaturgica al tutto e soprattutto senza un' analisi approfondita dei personaggi e delle loro relazioni
musicalmente filava tutto abbastanza liscio, ma senza guizzi particolari, la Haim e il suo complesso li avevo trovati migliori nell'Orlando che avevo visto sempre a P. a novembre, il cast non era memorabile, protagonista Zazzo abbastanza buono ma anche lui senza guizzi, la Leonard canta bene ma la voce è grigia, una giovane armena dal nome impronunciabile e dalla bella voce contraltile faceva Cornelia però con poca personalità, Dumeaux era Tolomeo con diversi pasticci, male Berg come Achillas che cantava una sua musica, non quella di Haendel, su tutti spiccava senza difficoltà la D. che però non riusciva a colpire come in altri ruoli, un pò per via della tessitura che è troppo bassa per una voce come la sua, un pò perchè la regia non definiva bene neanche il suo personaggio, un per via del suo over-acting che potrebbe cominciare ad assumere tracce di manierismo buono per tutte le opere, aveva comunque il suo momento migliore nel bellissimo Se pietà che scatenava l'applauso più grande della serata
l'esecuzione che sentì lo scorso anno alla salle Pleyel diretta da Christie con Bartoli, Scholl, Jarousski e Stutzmann era, imho, abbastanza superiore
infine c'erano diversi tagli (ogni personaggio aveva 1 o 2 arie almeno amputate)
Marco
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Re: Giulio Cesare (Haendel)

Messaggioda MatMarazzi » mer 16 mar 2011, 20:41

Finalmente ho visto anche io il video della rappresentazione.
Ok, ok... non è il Giulio Cesare del secolo... eppure il confronto che le inimmaginabili atrocità del Giulio Cesare che proprio in questi giorni sta ammorbando il Comunale di Ferrara mi impone di ammettere che in tutti i casi Pelly e la Haim - anche quando non siano al meglio - sanno il fatto loro.

E vero che la Haim è sbrigativa e tendenzialmente superficiale come profondità interpretativa.
E' vero che di questa musica sa valorizzare soprattutto la patina (invariabilmente fatta di sensualità sofisticata e banale esuberanza emotiva).
E' pure vero che non sa gestire gli equilibri drammaturgici della partitura tanto che, nonostante i tagli non indifferenti, l'impressione di un certo squilibrio si avverte (e quindi noia) specie nei delicati interventi di Cornelia col figlio.
Non si potranno trovare in lei le prospettive potenti di Minkovksy e Christie e tuttavia il ritmo e l'entusiasmo che sa imprimere a molte arie conquista, sarà anche solo per la capacità di azzeccare l'atmosfera e il giusto colore di ogni pezzo. C'è convinzione ed energia nelle sue letture.
C'è una profonda conoscenza di questo repertorio.
E infine la sua è un'orchestra ammirevole, con ottoni che riescono a sortire indenni persino dalla terrorizzante sinfonia finale.

Pelly... Idem.
C'è chi ha lamentato la scarsa "profondità" della lettura di Pelly.
Quando mai Pelly è stato "profondo"?
E' un regista del tipo "pifferaio magico"... di quelli che sanno (questo sì) emozionare ed emozionarsi!
Ha senso del gioco, della poesia, del divertimento teatrale... Imbrocca sempre il movimento giusto, il giusto cambio luci, la giusta espressione sulla musica e così facendo non permette al suo pubblico di distrarsi o di non divertirsi.
Eppure non è il regista delle idee grandiose, rivoluzionarie, risolventi; non è il regista dello scavo, della rilettura, dei ribaltamenti etici.
Ecco perché, per certi versi, Giulio Cesare non era il titolo adatto a lui (come non lo era la Piccola Volpe Astuta).
Il Cesare è un'opera troppo sfumata nelle prospettive umane, troppo grandiosa nello sfondo storico...
E soprattutto troppo "micidiali" sono i precedenti registici che gravano su questo testo (da Sellars, a Jones, a McVicar).

Pelly ci ha provato...
Ambientiamo il tutto in un bel magazzino del Louvre o del British, in modo che il gioco della semplicità melodrammatica si giustifichi con una favola da "Una notte al museo", con i personaggi che vivono le loro avventure in una duplice dimensione: quella delle loro storiche contrapposizioni e quella del filtro dell'immaginazione "artistica".
Idea carina, ma per niente nuova... Sono decenni che le Aide si animano nei musei, ma soprattutto, in questa stessa Parigi - non più tardi di due anni fa - già Robert Carsen aveva ambientato al Louvre la sua straordinaria Armide di Lully.
Il problema semmai (come diceva Marco) è che l'idea è rimasta lì.
Il magazzino del museo altro non era che un fondale (Cleopatra fra le tele settecentesche, Cesare dentro la teca), ma senza che il regista esplorasse il corto circuito che l'idea avrebbe prodotto, fra reale e fittizio, raffigurazione e storia, passato e presente.
Insomma... si può imitare Carsen, caro Pelly, ma questo non fa di te un Carsen...
E Pelly non è Carsen, ma nemmeno Mc Vicar, l'altro fantasma che sghignazzava fra le quinte di questo Cesare parigino.

Il Giulio Cesare di Glyndebourne (2005 regia di Mc Vicar) era stato una di quelle rivoluzioni che cambiano per sempre l'interpretazione di un'opera.
Chi - in quella drammatica estate inglese - ha visto Cleopatra e Nireno ballare i ritornelli delle loro arie su meravigliose coreografie da "Glee" o Cesare intonare "Va Tacito e nascosto" mentre Achilla e Tolomeo lo osservano battendo il piede a ritmo o muovendo contro di lui passetti di ballo ... ha assistito a una svolta da cui un ritorno è impossibile.
dopo quel Giulio Cesare, Handel non è più stato lo stesso.
NOn so se Pelly se n'è reso conto, ma il suo Giulio Cesare sembrava una variazione di quello di Mc Vicar.
Il fatto che Cleopatra balli il twist su tutte le sue arie virtuose, che Nireno appaia più gay di qualsiasi gay... che il confine tra battaglia e coreografia sia ironicamente sfumatissimo... dimostra quanto l'innovazione del regista inglese sia stata assorbita dal francese.

Ok, quindi anche io riconosco che Pelly non ha innovato nulla (nè nell'idea "carseniana", nè nel taglio "mcvicariano") e riconosco pure che il Giulio Cesare - come opera - non potrà trovare in Pelly forza di rilettura adeguata alla sua complessità.
E tuttavia non parlerei di mezzo fallimento come ha fatto certa stampa francese (che evidentemente non è venuta a Ferrara a sentire il Cesare ivi prodotto qualche giorno fa).
Quali che siano le nostre perplessità (più che lecite), questo mi pare comunque un grande spettacolo.
Credo che si debba riconoscere a Pelly - in tutti i casi - una consapevolezza e un mestiere che permettono di tenere desto l'interesse del pubblico per tre ore di rappresentazione, di non smarrirsi nell'infinita successione di arie, di apprezzare l'atmosfera e l'incanto di ognuna di loro.
E soprattutto (come ha scritto Giovanni) Pelly ha la capacità di scatenare il potenziale degli interpreti, convinti - lo si capisce benissimo - di ogni infinitesimo gesto o espressione che il regista ha chiesto loro.
E non sto parlando solo della dessay ma di tutto lo straordinario cast.

A proposito del cast.
Una menzione particolarissima a Isabel Leonard, Sesto da grandi occasioni. Grandissima vocalità, grandissima presenza scenica.
E tuttavia la palma del migliore in campo spetta al fantastico contro-tenore Christophe Dumaux, il più grande Tolomeo dei tempi recenti, già protagonista dell'allestimento di Mc Vicar a Glyndebourne.
del personaggio non c'è niente che gli sfugga: vocalmente la tessitura è dominata con uno splendore di mezzi da far impallidire il collega Zazzo (Cesare) per pienezza di suono, ottima dinamica e virtuosismi a tutta prova ; scenicamente poi Dumaux è meraviglioso: attore consumatissimo, sa mescolare l'ambiguità sessuale, l'effeminatezza infantile, sfrontatezza da bullo, con rabbiosi scoppi di violenza e umanità, il tutto con un senso del comico irresistibile.
Se esistessero gli Oscar della lirica, il Tolomeo di Dumaux meriterebbe una bella candidatura da miglior attore non protagonista.

Zazzo è (come tutti i contro-tenori che conosca, eccezion fatta per daniels) terribilmente a disagio con la tessitura dei ruoli Senesino.
La scrittura è per lui troppo bassa, tanto che il cantante risulta spesso fioco e scarsamente udibile. Gli eccessivi arabeschi dinamici sono chiaramente uno specchietto per le allodole, tanto più che tecnicamente parlando Zazzo appare piuttosto limitato. Nemmeno scenicamente la scommessa è vinta. Il contraltista si impegna molto, ha un perfetto "physique du role", ma esagera in smorfie e smorfiette e sovente sfiora il ridicolo.
Peccato perché in generale è un artista di razza.

Ecco in una foto insieme al Tolomeo di Dumaux.

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A suo modo persuasiva - ma senza lasciare il segno - Varduhi Abrahamyan come Cornelia. Dominique Visse ormai sta cominciando a stufare: sono dieci anni che si limita a fare le caricature checche e il divertimento sta passando: si prevede ogni gesto e ogni smorfia che fa. Vocalmente poi è talmente chioccio e inasprito che Handel lo dovrebbe lasciare perdere.
Anche Nathan Berg dovrebbe ormai rinunciare a questo repertorio. Il suo Achilla proprio non ha niente di interessante.

C'è infine la diva.
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La Dessay (l'abbiamo scritto da subito) non ha la voce giusta per la parte.
Gli acuti (molti dei quali incautamente interpolati) suonano effettivamente aspri e faticosi; i centri sono poveri di nerbo e proiezione.
Persino l'agilità delle celebri arie virtuose (prima e ultima in particolare) lascia a desiderare. La Dessay di oggi ha talmente coltivato il "colorismo" da aver perso molto del suo smalto come virtuosa.
Alle prime arie si resta in qualche modo delusi... Le mancano la sensualità e la gioventù della De Niese, o il fulgore vocalistico della Bartoli; non ha mai avuto i centri e i velluti adeguati a un ruolo "Cuzzoni".
Poi cominci... come dire?... ad abituarti a questi limiti... ti lasci vincere (ha ragione Giovanni) dalla seduzione di "V'adoro pupille", tutt'altro che "porcona", cedevole e sensualosa come al solito, semmai lieve e scherzosa, ammiccante, da bambina cattiva.
A quel punto ti disponi a concederle il beneficio del dubbio. Poi ti ci affezioni... hai la sensazione che ti stia dicendo qualcosa in più su questo personaggio, qualcosa che nessuno aveva detto prima... e improvvisamente ti pare di non aver mai visto una Cleopatra tanto vera e complessa.
Ed è a questo punto che lei tira fuori la cavalleria e ti distrugge con un "Se pietà di me non senti" e "Piangerò la sorte mia" talmente sconvolgenti e laceranti da lasciarti a occhi umidi e bocca spalancata.
...E, prima che tu sia arrivato alla fine dell'opera, ti sei reso conto che questa Cleopatra così diversa da ogni raffigurazione "classica", questa Cleopatra piccolina e furbetta, sbarazzina e autoironica, questa monella che gioca con se stessa e se la ride di tutti, che butta all'aria la vecchia maschera "mangia-uomini" da sempre imposta alla regina egiziana per sostituirla con quella di una "maschietta" impertinente e appetitosa, che tutto d'un tratto ti butta addosso il dolore di quegli occhi verdissimi o si lancia nella ripresa di "Piangerò la sorte mia" a braccia spalancate, tutti i riflettori su di lei, come ingigantita al centro del palco...
ti sei reso conto, dicevo, che questa Cleopatra ti è entrata nel cervello e ha spazzato via tutte le Elizabeth Taylor del mondo.
E non ti sarà facile in futuro pensare a Cleopatra senza pensare a lei!
Proprio come ha fatto con Lucia, Zerbinetta, Violetta, Amina, Kostanze, Melisande e ogni altro ruolo abbia sfiorato.

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Re: Giulio Cesare (Haendel)

Messaggioda pbagnoli » mer 16 mar 2011, 22:08

MatMarazzi ha scritto:
C'è infine la diva.
Immagine

La dessay (l'abbiamo scritto da subito) non ha la voce giusta per la parte.

Bentornato, amico mio: sentivo tanto la tua mancanza.
Sai che ho fatto le tue stesse riflessioni sentendo il disco di arie di Cleopatra?
All'inizio ho pensato anch'io che il paragone con la Kozena non si ponesse nemmento per sbaglio; poi, arrivato a "Piangerò la sorte mia" (dove, per inciso, la Haim si inventa un accompagnamento letteralmente da brivido), mi ha letteralmente conquistato. Ho dovuto riascoltarmi il brano tre volte di fila. E poi mi sono sentito ancora la Kozena, con la lussureggiante orchestra di Minkovski. E poi ancora lei, e mi sono scoperto ancora di più innamorato di questo meraviglioso scricciolo che non sa più cantare come una volta, ma che è - se possibile - ancora più Diva di prima
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
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Re: Giulio Cesare (Haendel)

Messaggioda VGobbi » mer 16 mar 2011, 23:13

La Dessay ha fatto Melisande? :shock:

Posso sapere con chi? Esiste audio o meglio ancora video dello spettacolo? :oops:
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Giulio Cesare (Haendel)

Messaggioda MatMarazzi » gio 17 mar 2011, 0:42

pbagnoli ha scritto:sentivo tanto la tua mancanza.

Ma piantala! :) ci siamo sentiti al telefono anche ieri...

Sai che ho fatto le tue stesse riflessioni sentendo il disco di arie di Cleopatra?
All'inizio ho pensato anch'io che il paragone con la Kozena non si ponesse nemmento per sbaglio; poi, arrivato a "Piangerò la sorte mia" (dove, per inciso, la Haim si inventa un accompagnamento letteralmente da brivido), mi ha letteralmente conquistato. Ho dovuto riascoltarmi il brano tre volte di fila. E poi mi sono sentito ancora la Kozena, con la lussureggiante orchestra di Minkovski. E poi ancora lei, e mi sono scoperto ancora di più innamorato di questo meraviglioso scricciolo che non sa più cantare come una volta, ma che è - se possibile - ancora più Diva di prima


Già... non c'è ruolo a cui non imprima il marchio della sua personalità spaventosa.
Kozena, Bartoli e de Niese sono tutti più "giuste" in rapporto a ciò che ci aspettiamo dal personaggio.
La dessay se ne frega di ciò che ci aspettiamo: tanto sa che ci persuaderà di qualsiasi cosa. Perché i suoi personaggi vivono.

Quanto a Vit, non mi pare che esista un video della sua Melisande, ma l'ha cantata in almeno un paio di occasioni, tra cui una stupenda produzione viennese all'An der Wien.

Salutoni,
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PS: sai che la sentirò in Violetta a Aix? Questa volta i biglietti ce li ho già!
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Re: Giulio Cesare (Haendel)

Messaggioda pbagnoli » gio 17 mar 2011, 10:30

Giusto per capire ciò di cui stiamo parlando:


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Re: Giulio Cesare (Haendel)

Messaggioda Maugham » gio 17 mar 2011, 19:12

MatMarazzi ha scritto:Quanto a Vit, non mi pare che esista un video della sua Melisande, ma l'ha cantata in almeno un paio di occasioni, tra cui una stupenda produzione viennese all'An der Wien.



Eccome se c'è. Il DvD dell An der Wien (tra l'altro sottotitolato in italiano) con la regia, appunto, di Pelly.
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Re: Giulio Cesare (Haendel)

Messaggioda VGobbi » ven 18 mar 2011, 2:41

Maugham ha scritto:
MatMarazzi ha scritto:Quanto a Vit, non mi pare che esista un video della sua Melisande, ma l'ha cantata in almeno un paio di occasioni, tra cui una stupenda produzione viennese all'An der Wien.



Eccome se c'è. Il DvD dell An der Wien (tra l'altro sottotitolato in italiano) con la regia, appunto, di Pelly.
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Capperi ... si potrebbe sapere gli altri componenti del cast? :oops:
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Re: Giulio Cesare (Haendel)

Messaggioda pbagnoli » sab 19 mar 2011, 21:46

In home eccovi lo speciale sul disco della Dessay dedicato al personaggio di Cleopatra.
Buon divertimento!
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Re: Giulio Cesare (Haendel)

Messaggioda Enrico » sab 19 mar 2011, 22:33

Bello, lo stavo ascoltando poco fa, poi mi sono ricordato che c'era la Lucia in diretta dal Met !!!
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Re: Giulio Cesare (Haendel)

Messaggioda Tucidide » dom 20 mar 2011, 12:46

Sulla Cleopatra della Dessay, di cui ho visto con molto interesse il video di cui parla Mat, mi sento in perfetta sintonia sia con le parole di quest'ultimo, sia di Pietro e della sua recensione del disco. Una Cleopatra splendida. A Ravenna venerdì l'ha cantata Maria Grazia Schiavo. Brava, molto brava, vocalmente sicurissima, salvo uno o due acuti qua e là. Belle modulazioni, bella voce (un po' anonima però), bello tutto. Però... che devo dirvi? Cleopatra è un ruolo da DIVA. Ci vuole una DIVA. Deve catalizzare su di sé l'attenzione, non c'è niente da fare! La Schiavo è una bella professionista, alla fine l'applaudi convinto, ma non ti entra nelle ossa il personaggio come succede quando vedi e senti la Dessay.
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: Giulio Cesare (Haendel)

Messaggioda DottorMalatesta » ven 05 ott 2012, 8:41

Qualcuno di voi ha visto il DVD del Giulio Cesare con la Dessay e la regia di Pelly??
Un solo punto di vista è la vista di un solo punto
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