Lohengrin (Wagner)

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Re: Lohengrin (Wagner)

Messaggioda vivelaboheme » mer 26 dic 2012, 14:52

Presente alla replica del 21 dicembre, coincisa con una incredibile prova di Kaufmann, superiore al suo stesso, sempre altissimo standard. Ultimo atto cantato in un silenzio carico di autentica commozione, nel quale Kaufmann ha "esalato" il suo racconto. Raramente, nella vita, ho ascoltato un suono di bellezza pari alla nota filata del tenore sulla parola "taube" (colomba): ha colpito molti, tant'è vero che fuori dal teatro si parlava solo di quel momento. Uno di quelli per i quali c'è solo da dir "grazie".


marco vizzardelli
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Re: Lohengrin (Wagner)

Messaggioda Tucidide » mer 26 dic 2012, 15:52

MatMarazzi ha scritto:Se il "marketing" vuole che tu ascolti qualcuno, tu lo ascolterai! :)
E come te lo ascolteranno diverse centinaia di migliaia di persone!
Perché l'arte è un fenomeno sociale, in cui gli individui contano poco.
il "marketing" è il filtro posto fra l'arte in potenza e ciò che i teatri materialmente fanno: è ciò che permette all'una di diventare l'altro.

Non vorrei sviare dall'argomento, visto che il thread è sul Lohengrin; comunque io non discuto assolutamente la veridicità di quanto affermi: infatti, come ho detto, riconosco alla pubblicità, alla promozione e al marketing la capacità di diffondere, di far conoscere, di stimolare curiosità ed incrementare i consumi di questo o quel prodotto.
Se un soprano X e un soprano Y oggi, 26 dicembre 2012, sono conosciuti da 100 persone o poco più, ma X viene messa sotto contratto dalla Decca con corredo di pose glamour, CD ruffiani e uscite DVD, mentre Y resta confinata nei teatri della sua regione, ovviamente fra un anno X sarà notissima mentre Y non lo sarà. E magari a me, consumatore, piacerebbe di più Y di X. Però X la conosco, Y no.
Questo è ovvio e, ripeto, sono il primo a dirlo. : Sailor :
Quello che non mi convince è l'idea che la pubblicità possa convincere della "bontà" del prodotto, insomma agire "subliminalmente" sul gusto. Perché alla fine io, fruitore cliente consumatore, quando metto in bocca un biscotto o ascolto un soprano, me ne frego se quel biscotto o quel soprano mi è stato pubblicizzato come il non plus ultra nel rispettivo settore. Se il biscotto non è di mio gradimento, o se il soprano non mi piace, la pubblicità può poco. Certo, resta il fatto che ho comprato quel pacchetto di biscotti o sono andato a sentire quel soprano perché mi è stato pubblicizzato: questo è innegabile, e in questo la pubblicità ha ottenuto il suo scopo, indubbiamente. Ma poi bisogna vedere se io, come tanti altri, ricomprerò quei biscotti o andrò a sentire di nuovo quel soprano. Se sarò convinto della bontà del prodotto, INDIPENDENTEMENTE dalla pubblicità, riconsumerò. Sennò, tanti saluti. Altrimenti dovrei avere la casa piena dei CD di Calleja, che la Decca sponsorizza come "the golden voice". :lol: Invece mi sono bastati pochi ascolti per dire, indipendentemente dal battage, che Calleja non mi interessa. Non dico che sia un prodotto, uno specchietto per le allodole, una nullità di cartapesta: può darsi che piaccia, anzi sicuramente piacerà a molti, ma a me no. Ora, io non penso di essere un titano, un superuomo che è riuscito a combattere alfierianamente contro il complotto delle multinazionali che volevano impormi Calleja. :D Penso che come me tanti altri, per non dire tutti, si regolino come me, cioè mettano davanti a tutto il proprio gusto.
Tutto qua. :)
Se poi vogliamo credere alle storielle che zio Rudy ci raccontava la sera per farci addormentare fra le rassicuranti coltri della critica seria e ARGOMENTATA (eh, signora mia, non ci sono più i critici di una volta), quelle storie che narravano di un pubblico incompetente, incapace di giudicare perché avvezzo ad una critica inconsapevole o, peggio, connivente, padronissimi di farlo. Le fiabe sono piacevolissime, un vero nutrimento per lo spirito. : Cowboy :
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: Lohengrin (Wagner)

Messaggioda VGobbi » mer 26 dic 2012, 17:53

Alberich ha scritto:Per rispondere a Vittorio, Pape è un re "alla Riddersbusch", che, molto appropriatamente, tralascia di sottolineare troppo l'aspetto regale del personaggio. Si concentra sulle linee vocali e sulla dolcezza (qualche difficoltà a reggere la tessitura, in ogni caso), accompagna la vicenda da fuori.

Ma e' anche questo il punto ... lasciando stare le pose di Pape ... davvero il suo canto e' "alla Ridderbusch"? Io trovo notevolissimo sforzo di Pape di cantare la sua parte ... e non vedo molta omogeneita' nella sua voce ... a quanto un Ridderbusch faceva letteralmente percepire!

Poi per carita', io non voglio convincere nessuno ... anche se sono spesse volte testardo nei miei convincimenti ... :oops:

Comunque grazie Alberich per la tua disamina complessiva dello spettacolo.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Lohengrin (Wagner)

Messaggioda dulceluna » mer 26 dic 2012, 21:11

Ho assistito alla recita del 21 dicembre, prendendo il treno da Roma e arrivando alla Scala appena in tempo; era il mio battesimo wagneriano (mai sentita un'opera del tedesco, né un estratto, a parte la famosa "Cavalcata") e devo riconoscere di aver deciso di "subirlo" solo per la mia grande ammirazione per Kaufmann.
Ma subire, il verbo che mi ha accompagnato fino all'inizio dello spettacolo, è diventato poi "bearsi" nel corso della serata: uno spettacolo meraviglioso, una musica splendida e una commozione senza pari nel terzo atto (il mio vicino mi ha dovuto passare un fazzoletto!).
Ora, io non so nulla di musica né tantomeno di Wagner, non conoscevo neppure bene l'opera (avevo solo letto la storia per non rischiare di perdermi), però da profana mi permetto di portare il mio modestissimo parere... molto positivo :)

Buone feste (un po' in ritardo)!
Cristina
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Re: Lohengrin (Wagner)

Messaggioda MatMarazzi » gio 27 dic 2012, 11:20

Tucidide ha scritto:Se poi vogliamo credere alle storielle che zio Rudy ci raccontava la sera per farci addormentare fra le rassicuranti coltri della critica seria e ARGOMENTATA (eh, signora mia, non ci sono più i critici di una volta), quelle storie che narravano di un pubblico incompetente, incapace di giudicare perché avvezzo ad una critica inconsapevole o, peggio, connivente, padronissimi di farlo. Le fiabe sono piacevolissime, un vero nutrimento per lo spirito. : Cowboy :


:)
Secondo me, la vera favolina è quella di chi crede - come la Hataway che è convinta, in quel simpatico film che è il "Diavolo veste Prada", di "aver scelto" il suo brutto maglioncino comprato in un grande magazzino indipendetemente anzi... a dispetto dalle pressioni delle multinazionali dell'abito, ! :)
L'arte, la letteratura, lo spettacolo, persino i concetti di "bello e brutto" sono fenomeni collettivi, articolate convenzioni che la società (e non gli individui) gestiscono e che gli operatori del settore (ad esempio gli addetti al marketing) studiano attentamente, in certi casi sfruttandoli, in altri (se sono bravi) condizionandoli.
Ma in tutti i casi pensare che il nostro giudizio ne possa prescindere e che il nostro cervello decida in totale autonomia cosa è "bello" e cosa non lo è... è, questa sì, una favola per far addormentare i bimbi! :)

Ma basta gli OT; anzi... resto un attimo fuori tema per salutarvi e augurarvi buona fine e buon principio!
Devo partire per Barcellona dova mi aspetta la Rusalka di Stefen Herheim.
Sono molto curioso. Vi saprò dire...

Un abbraccione a tutti.
Mat
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Re: Lohengrin (Wagner)

Messaggioda DottorMalatesta » gio 27 dic 2012, 18:37

Vorrei spezzare una lancia a favore della regia di Guth.
Cerebrale e tedeschissima, più saggio che teatro palpitante, d'accordo. Ma comunque regia zeppa di idee che tratta il nucleo drammatico del Lohengrin (la questione dell'identità, come splendidamente ricordato da Mat) come forse nessun'altra. In questo ho trovato lo spettacolo di Guth superiore alla peraltro magnifica realizzazione di Jones (che, pur in una regia teatralissima,il tema dell'identità in tutte le sue sfaccettature e implicazioni non affrontava se non in minimissima parte).
Più che lamentarsi della scarsa teatralità della regia di Guth, del solito Wagner d'antan di Barenboim, del re di Pape (tutto OK, ci mancherebbe!) bisognerebbe versare amare lacrime sulla restante programmazione scaligera, scandalosa anche per un teatro di provincia!! : Andry :
Un caro saluto invernale,
Malatesta
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Re: Lohengrin (Wagner)

Messaggioda pbagnoli » ven 28 dic 2012, 19:25

Visto ieri sera, dal vivo.
Spettacolo stratosferico in due componenti, complessivamente notevole nel resto.
Le due componenti outstanding sono ovviamente Kaufmann e la Herlitzus. Ne parlavamo con l'amico Maugham: fra un po' di anni sarà adeguato ricordare negli annali della Scala quello che Kaufmann ha fatto per Lohengrin. Ieri sera - durante una In fernem land strepitosa per bellezza di colori, sostenuta per la metà della sua durata su una mezzavoce timbratissima - ha ripetuto il miracolo della meravigliosa e interminabile messa di voce sulla parola Taube, che sembrava racchiudere tutto il peso della sofferenza giustificata dalla Redenzione. JK ha cantato meravigliosamente: dolente, guerriero, spavaldo, dolcissimo, orgoglioso, araldico, smarrito, ieratico, solenne, misterioso, innamorato. Era tutto quello che volevi che fosse e anche quello che non ti aspettavi. Una realizzazione talmente bella e paradigmatica da essere persino inquietante per immedesimazione e compenetrazione. E il canto, poi, è meraviglioso. Certo, gli acuti sono più faticosi: lo sappiamo, lo abbiamo detto, lo ripetiamo. Ma il Lohengrin di Kaufmann è una creatura talmente viva, vera e palpitante che gli si perdona tranquillamente qualche acuto un po' stiracchiato e non precisamente a fuoco.
Al suo fianco, la Herlitzius: anche lei, un mostro di bravura. Voce di non bellissima grana, ma lucente come una lama: non a caso, stiamo parlando della più importante Brunnhilde degli ultimi 20 anni. Tutto il suo secondo atto è stato un capolavoro.

Gli altri sono stati nettamente più prosaici, oppure scarsi.
La Harteros è brava, ma molto stereotipata e un po' stridulina in alto; la Dasch era stata interprete complessivamente più coinvolta e interessante.
Pape fa il suo onesto lavoro in una parte come Heinrich. A me è piaciuto: è onesto, non bara, si sente benissimo dappertutto.
Lucic è vociferante e poco interessante.
Tomasson è un disastro. Siamo d'accordo che la parte è difficilissima e molto acuta, ma la voce nel secondo atto si è rotta ben due volte: non è accettabile, mi dispiace.
Barenboim ha diretto in modo serio e professionale, con ottima conoscenza della materia e pochi voli pindarici. Certo, è un Wagner che abbiamo già sentito mille volte e adesso forse desidereremmo qualcosa di diverso, ma ha il suo perché. E' affidabile: sai cosa aspettarti.
Dello spettacolo di Guth abbiamo già parlato. Al di là di tutto, penso che - come al solito - Matteo e Maugham abbiano centrato meglio di tutti il vero significato di quel ruolo (il nome) che ognuno, più o meno consapevolmente, attribuisce all'ignoto cavaliere. Non è lo spettacolo più "bello" di Guth, ma è interessante e ricco di spunti.
Alla fine sono uscito soddisfatto.

Piccola nota a margine: il loggione in fermento come non si sentiva d tanti, tantissimi anni.
Ho sentito urlare "Brava!" e "Bravo!" con entusiasmo da stadio all'indirizzo di Evelyn Herlitzius, Anja Harteros e Jonas Kaufmann.
Ho sentito sonori ed educatissimi (e meritatissimi) "Buuu!" all'indirizzo di Tomasson.
Ho percepito, soprattutto, l'entusiasmo per quello che è stato visto come un Evento, qualcosa finalmente di importante con cui misurarsi.
C'era un pubblico preparato, attento, commosso, che ha saputo ben valutare ciò che meritava l'entusiasmo e ciò che meritava la disapprovazione.
Alla Scala non c'è una Centrale del Dissenso in mobilitazione perenne: c'è invece una generazione di spettatori che sa ben distinguere le pecore dalle capre, senza farsi influenzare da chi instilla l'idea che le cose vadano male sempre e comunque.
Ieri sera la galleria era entusiasta per Kaufmann e la Herlitzius.
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Re: Lohengrin (Wagner)

Messaggioda mattioli » sab 29 dic 2012, 0:38

Il dottor Bagnoli, come spesso gli capita, ha ragione, specie nella parte terminale del suo intervento.
Io ho visto questo spettacolo tre volte: 4, 7 e 21.
Tutte e tre è stato lungamente applaudito, con qualche lieve contestazione a Guth il 7 e un vero trionfo il 21.
Le recensioni sono state tutte positive e nessuno ha parlato male della parte musicale e, Isotta a parte, nemmeno di quella scenica.
Se nella storia recente della Scala c'è stato uno spettacolo che ha fatto l'unanimità è proprio questo.
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Re: Lohengrin (Wagner)

Messaggioda Maugham » sab 29 dic 2012, 17:23

pbagnoli ha scritto:Barenboim ha diretto in modo serio e professionale, con ottima conoscenza della materia e pochi voli pindarici. Certo, è un Wagner che abbiamo già sentito mille volte e adesso forse desidereremmo qualcosa di diverso, ma ha il suo perché. E' affidabile: sai cosa aspettarti.


Eh no Pietro, non sono d'accordo e lo sai.
Quello che scrivi ha senso per Horst Stein, Schneider, ti concedo Luisi.
Barenboim è stato tutt'altro che affidabile e professionale.
Nelle due sere in cui ho ascoltato dal vivo questo -par altri aspetti- pregevolissimo Lohengrin ho trovato Barenboim al limite della decenza proprio per quanto riguarda l'aspetto professionale e, diciamo così, artigianale del suo mestiere.
Ho testimone Beck (la prima sera) e altri amici (te compreso) la seconda.
Non è professionale non riuscire a riprendere la Petersen andata fuori durante la prima aria (Nello Santi ce l'avrebbe fatta benissimo), non è professionale in tutte e due le sere far svaccare il coro nella sveglia del II atto (ognuno sembrava dire gar viel! come gli tirava... irresistibile :lol: :lol: ) come non è proprio professionale non riuscire a riprendere sempre lo stesso coro nell'entrata di Elsa al Monastero dove si tratta di un 4\4 tra l'altro lento. Ora, sappiamo tutti che Barenboim questo cose le sa fare, è chiaro. Se non le ha fatte è perchè non ne aveva voglia. E se le rimproveriamo a Gatti, ritengo sia onesto rimproverarle anche a Barenboim.
Sotto l'aspetto interpretativo vorrei che la riflessione fosse approfondita.
Mi rivolgo a tutti gli entusiasti barenboimbiani che ne esaltano le qualità di interprete wagneriano.
Prima però togliamoci dalle secche del "generico critichese". Ovvero "Wagner all'antica, però bisogna saperlo fare", "Barenboim che con la sua orchestra racconta" etc.
Mi piacerebbe che venissero individuati i punti dove davvero Barenboim può guadagnarsi la palma di interprete wagneriano di levatura storica. Come ho letto in giro.
In questo Lohengrin ho sentito (parlo dal vivo, il video non l'ho ancora visto) il solito baccano medioeval-guerresco nei cori, tre bei finaloni spaccatimpani tutti all'insù, qualche colore orchestrale suggestivo all'apertura del II (non si è Barenboim per niente, ci mancherebbe!) e dei violini iperglicemici e mielosi ogni volta che entrava Elsa, violini che neanche nella EMi di Karajan.... Aggiungo il ritmo spappolato (e questo sarebbe uno che racconta?) sotto il racconto di Telramund nel I.

Per il resto, grande spettacolo di Guth, miracolo Kaufmann (noi -seppur sputtanati in altri fori- lo diciamo da anni e siamo già stati miracolati tre volte, con questo Lohengrin cinque e quindi un bellissimo miracolo ma -perdonateci la snobberia- ormai di seconda visione), miracolo Herlitzius (anche qui, vedi sopra), conferma Harteros (generica a Monaco e noiosina qui).
Pape? A Mat e a te è piaciuto tantissimo. A me è sembrato fosse lì a fare le note.
Tomasson il 14 (Beck?) non era così disastroso come il 27.

Buon anno a tutti e scusate la latitanza.
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Re: Lohengrin (Wagner)

Messaggioda pbagnoli » sab 29 dic 2012, 17:46

Bentornato, Bill.
Lo dico con commozione sincera: ci - e mi, in particolare - sei mancato tantissimo in questa tua lunga latitanza.
Barenboim.
Non entro nel merito dei punti da te sollevati: io non li ho percepiti, ma probabilmente (sicuramente, anzi) per limiti miei.
Io ho percepito la fluidità del discorso orchestrale, che è quello che spesso apprezzo in questo direttore. Spesso non vuol dire sempre: il Siegfried di un mese fa, come sappiamo, è stato un autentico disastro. Col Lohengrin mi è sembrato che tutto rientrasse al suo posto.
Ora, sono d'accordo con te su un punto: non è un direttore da cui aspettarsi sconvolgimenti, schianti emotivi, novità, riletture.
Storico, no. Non l'ho mai detto. Affidabile, cantabile, raccontevole, scorrevole sì. Io non mi sono mai annoiato né ho percepito cali di tensione.
Poi siamo d'accordo: non è sempre così.
E forse sarebbe il momento di giare pagina su Wagner e di archiviare Barenboim come una tappa affidabile ma non fondamentale del percorso interpretativo di questo autore.

Grazie per esserci di nuovo, amico mio. Mi sei mancato : Love :
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Re: Lohengrin (Wagner)

Messaggioda DottorMalatesta » sab 29 dic 2012, 18:14

Ciao Maugham!
Si è davvero sentita la tua mancanza!!
A proposito di Barenboim, confermo la prestazione non... professionale di B (recita dal vivo dell'11 dicembre: coro più volte sfasato, orchestra mielosa e a tratti melmosa). E hai sacrosanta ragione a dire pane al pane e vino al vino! A mio parere un aspetto che rende "storico" Barenboim come direttore wagneriano è l'aver diretto il Ring di Kupfer. Un po' poco in effetti... E in effetti ogni paragone con Kar, Kna, Kle, Kei è francamente ridicolo!!!
Ho l'impressione che a volte alcuni miti o presunti tali siano un po' costruiti a tavolino, o frutto del marketing (see post di Mat poco sopra). Per esempio: come si può giudicare "storica" l'interpretazione wagneriana di un... Domingo?
Un caro saluto,
Francesco
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Re: Lohengrin (Wagner)

Messaggioda Maugham » sab 29 dic 2012, 19:55

DottorMalatesta ha scritto:Ciao Maugham!
Si è davvero sentita la tua mancanza!!


Mi spiace, ma passo dei periodi di lurkaggio e basta.

pbagnoli ha scritto:Ora, sono d'accordo con te su un punto: non è un direttore da cui aspettarsi sconvolgimenti, schianti emotivi, novità, riletture.


Non vorrei essere frainteso.
E' giustissimo che Baremboim faccia il Wagner che sente. Io lo trovo sorpassato, un po' troppo retorico e sovraccarico. Ma è un problema mio. Altri si divertono. Io mi annoio.
Non c'è bisogno di scomodare Rattle o Salonen. Anche Luisi (sentire la Gotterdammerung), la Young, Metzmacher (meglio nel Tristan che nel Tannahuser) rispondono meglio alle mie esigenze di wagneriano del 2013.
E, ti assicuro Pietro, non sono nè sconvolgenti, nè così innovativi.
Starei fresco se tutte le volte dovessi essere sconvolto e... Innovato.
Questi signori però sono riusciti -chi più chi meno- ad asciugare il suono wagneriano, a renderlo elastico, a spogliarlo di quella tronfia retorica da Walhalla in fiamme in cui invece Barenboim casca di continuo. E questo mi basta per preferire loro a lui.
Detto questo aggiungo che un teatro che chiede 250 euro agli spettatori in platea o in palco deve almeno garantire che il coro non maccheroni i tempi e l'orchestra non scrocchi.
Vogliamo parlare dell'interludio III atto dove le trombe facevano quello che volevano, quando volevano con il volume che volevano? Un manicomio di perepèpè, parappapàpà, perpèpè che venivano giù dalla prima galleria e da dietro il palcoscenico.....:lol: :lol: :lol:
Kaufmann o non Kaufmann.

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Re: Lohengrin (Wagner)

Messaggioda Riccardo » sab 29 dic 2012, 22:05

Maugham ha scritto:Detto questo aggiungo che un teatro che chiede 250 euro agli spettatori in platea o in palco deve almeno garantire che il coro non maccheroni i tempi e l'orchestra non scrocchi.
Vogliamo parlare dell'interludio III atto dove le trombe facevano quello che volevano, quando volevano con il volume che volevano? Un manicomio di perepèpè, parappapàpà, perpèpè che venivano giù dalla prima galleria e da dietro il palcoscenico.....:lol: :lol: :lol:

Concordo... Tutto un po' a caso, senza una linea. Giusto qualche slancio qua e là nei momenti più ruffiani (tipo preludio al terzo atto). Ma Wagner alla Scala avrebbe bisogno di altro...

Ho visto a novembre una ripresa di Lohengrin a Monaco diretta da Lothar Koenigs: nulla di speciale, ma si stava su un altro pianeta.

La Young l'ho sentita nel Crepuscolo di Guth ad Amburgo e devo invece dire che non fu propriamente eccezionale (fece meglio Traviata il giorno dopo).
Ich habe eine italienische Technik von meiner Mutter bekommen.
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Re: Lohengrin (Wagner)

Messaggioda mattioli » sab 29 dic 2012, 23:45

Divino,

sei il solito pericoloso estremista. Barenbùam al limite della decenza? Non esageriamo.
Il problema, IMHO, paradossalmente è un altro. E' che Barenboim è inaffidabile, con vistosi scarti di rendimento da sera a sera e anche nella stessa sera. Per esempio e per limitarci ai preludi, il 21 ha fatto benissimo quello del secondo atto, misterioso, calibratissimo, "pensato", e poi ha svaccato clamorosamente in quello del terzo, buttato lì come viene viene, giusto per fare un po' di baccano (le care salme infatti erano contentissime). Il 4 il primo atto era molto puntuale e anche molto teatrale (non so voi, ma io ho sempre pensato che il primo atto di Lohengrin, se non è tesissimo e serrato fino all'arrivo del Cigno's boy, è una gran palla), il 7 sembrava che Barenboim fosse annoiato.
E' chiaro che con un'orchestra che tende a distrarsi (per usare un eufemismo) come quella della Scala tutto ciò è pericolosissimo.
Poi, sono d'accordo (non da oggi e non da questo Lohengrin) che il Wagner di Barenbùan sia un Wagner,diciamo così, programmaticamente vecchio. Ripeto: nel Lohengrin il direttore che vorrei sentire è Salonen, oppure un filologo che ne sveli le radici estetiche e musicali (e allora Gardiner!). Detto questo, Divino : Andry : , con Danielone non siamo ai limiti della decenza, ma ampiamente al di qua. Sempre IMHO e senza voler contraddire troppo Vostra Divinità, di cui mi dichiaro sempre servitore umilissimo e schiavo in catena.

AM

PS per il sommo Riccardo: ma Koenigs è direttore super-ultra-maxi noioso : Nar : !
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Re: Lohengrin (Wagner)

Messaggioda VGobbi » dom 30 dic 2012, 1:48

Intanto sono riuscito a vedermi il secondo atto dello spettacolo scaligero. Kaufmann si sa ... e' Lohengrin. La Dasch sembra trasformata vocalmente, quanto era impalpabile e diafana nel primo atto, tanto e' sicura, corposa e vocalmente spericolata nel secondo atto. Recitazione su livelli di eccellenza. Grandissima la Herliztius, Ortrud di rabbrividente bravura e con un'invocazione agli dei che sembra non far rimpiangere le piu' titolate Ortrud del passato. Tomasson nel secondo atto naufraga e parecchio ...

Il resto nella norma, compresa la direzione di Barenbhoim.

Resta l'ultimo atto, che spero di beccarlo al piu' presto.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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