Dallapiccola e Bartok alla Scala

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Dallapiccola e Bartok alla Scala

Messaggioda Alberich » lun 19 mag 2008, 0:25

Reduce dalla prima del dittico, vi riporto qualche impressione.

Il Prigioniero di Dallapiccola non lo conoscevo affatto. L'opera mi è parsa molto interessante. Magari non è un capolavoro assoluto, ma la musica scorre bene, non dà l'impressione di minestra riscaldata tipica di molte composizioni novecentesce e il testo è ricco di spunti, seppure magari un po' ingenui.
L'esecuzione è stata buona (anche se essendo un primissimo ascolto, mi riservo di scrivere stupidaggini :mrgreen: ). Bravissima la Marrocu, anche grazie ad una dizione nitidissima. Bravissimo anche Vito Priante. L'elemento debole del cast è stato Kim Begley che mi è parso troppo a disagio con la lingua italiana per riuscire a rendere il carceriere. Peccato perchè è un artista che generalmente mi piace molto.
Regia un po' troppo didascalica per i miei gusti, ma efficace. Accoglienza caldissima.

L'esecuzione del Castello del Duca Barbablù mi è sembrata molto inferiore. I due protagonisti (Gabor Bretz, Elena Zhidkova) erano legnosetti e non particolarmente espressivi. La direzione di Harding non ha brillato. Va detto che pezzi come la quinta e la sesta porta sarebbero belli anche se suonati dalla suoneria di un cellulare.
Regia didascalica tanto quanto l'altra, con alcune belle trovate tanto quanto l'altra. Accoglienza straordinaria da parte dello scarso* pubblico.

Regia di Peter Stein, scene divise: Ferdinand Wögerbauer per il Prigioniero, Gianni Dessì per Barbablù.

Da sottolineare che l'intervallo invece che 35' è durato più di 50'. Credo che abbiano avuto problemi con le scene, anche perchè in mezzo alle scene del Castello si vedevano dei pezzi di nastro adesivo palesemente dimenticati... :mrgreen:

*difficile dire: sarà stata la programmazione fuori dai canoni a tenere la gente a casa? Sarà stato il nubifragio scoppiato due ore prima dello spettacolo? Saranno stati gli interisti festanti ad essere rimasti a casa? Oppure i cugini codardi hanno preferito nascondersi? :twisted:
(o magari stanno cercando sul mappamondo se esistono davvero le città dove si svolgerà la prossima coppa UEFA...)
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Re: Dallapiccola e Bartok alla Scala

Messaggioda pbagnoli » lun 19 mag 2008, 14:10

Alberich ha scritto:o magari stanno cercando sul mappamondo se esistono davvero le città dove si svolgerà la prossima coppa UEFA...

Hai proprio voglia di essere bannato, eh?...
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Re: Dallapiccola e Bartok alla Scala

Messaggioda Alberich » lun 19 mag 2008, 14:26

pbagnoli ha scritto:
Alberich ha scritto:o magari stanno cercando sul mappamondo se esistono davvero le città dove si svolgerà la prossima coppa UEFA...

Hai proprio voglia di essere bannato, eh?...

:oops: un giorno all'anno mi permetto di fare il tifoso...

Nessuno va a vedere lo spettacolo?
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Re: Dallapiccola e Bartok alla Scala

Messaggioda VGobbi » lun 19 mag 2008, 21:12

Alberich ha scritto:Nessuno va a vedere lo spettacolo?

Io ci andro' il 27 maggio. Naturalmente non conosco "Il Prigioniero" mentre confesso che il Castello di Barbablu' l'ho sempre trovato di difficile ascolto. Vedaremm ...
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Dallapiccola e Bartok alla Scala

Messaggioda Alberich » lun 19 mag 2008, 21:23

A titolo generale, consiglio di leggere "l'opera in breve", che pubblicano per ogni spettacolo sul sito della Scala.
In genere è un pdf di pochissime pagine che dà qualche spunto interessanti.
Per questo spettacolo lo trovi qui: http://www.teatroallascala.org/it/stagi ... opera.html
C'è anche il libretto, il riassunto della trama e la discografia.
Un saluto
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Re: Dallapiccola e Bartok alla Scala

Messaggioda VGobbi » lun 19 mag 2008, 21:48

Alberich ha scritto:A titolo generale, consiglio di leggere "l'opera in breve", che pubblicano per ogni spettacolo sul sito della Scala.
In genere è un pdf di pochissime pagine che dà qualche spunto interessanti.
Per questo spettacolo lo trovi qui: http://www.teatroallascala.org/it/stagi ... opera.html
C'è anche il libretto, il riassunto della trama e la discografia.
Un saluto

Che dirti? Grazie!
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Re: Dallapiccola e Bartok alla Scala

Messaggioda Maugham » mer 28 mag 2008, 14:40

Alberich ha scritto:Il Prigioniero di Dallapiccola non lo conoscevo affatto.

Neanch'io. Sentito solo un live con Bartoletti. Da Firenze, mi pare.
Bravissima la Marrocu, anche grazie ad una dizione nitidissima. Bravissimo anche Vito Priante. L'elemento debole del cast è stato Kim Begley che mi è parso troppo a disagio con la lingua italiana per riuscire a rendere il carceriere. Peccato perchè è un artista che generalmente mi piace molto.

Perfettamente in sintonia. Anche per me la Marrocu è stata straordinaria. Per quel che conosco attualmente è l'unico soprano di lingua italiana che possiede i ferri del mestiere per affrontare come si deve il declamato. Poi, vicino a me, avevo le solite suorine che dicevano che era intubata e che strillava. :roll: L'hai sentita in Pizzetti?

Regia un po' troppo didascalica per i miei gusti, ma efficace.


Qui divergo da te. Non sull'efficacia, ma sul didascalico.
La struttura del Prigioniero è piuttosto lineare e penso che Stein (conscio di essere in un teatro generalista e non in un festival specializzato) ha pensato fosse giusto presentare l'opera in un modo esplicito e soprattutto efficace sotto il profilo narrativo. Lo trovo sensato. Dopotutto alla Scala, di persone messe come tu ed io ce n'erano molte. Per poter apprezzare bisogna prima capire. Non trovi?

L'esecuzione del Castello del Duca Barbablù mi è sembrata molto inferiore.


Come allestimento ne convengo. Niente di disastroso, però da Stein, in un'opera del genere, così ricca di stimoli, mi aspettavo qualcosa di più. Soprattutto mi aspettavo un legame con il linguaggio registico del Prigioniero. Che magari c'era, ma che mi è sfuggito. Perchè l'abbinamento tra i due titoli è stato, a mio a parere, molto intelligente. Due inquisitori, due prigionieri (in Dallapiccola l'anelito di libertà e in Barbablù la volontaria rinuncia alla libertà), in ambedue i personaggi c'è un desiderio di conoscere e di sapere che li porta l'uno al rogo, l'altra alla traformazione in creatura della notte (il sonno della ragione...), il nascondere, il tacere, il tenere le masse/le mogli nell'ignoranza propria della Spagna di Filippo II e di Barbablù. Il lontano, l'ignoto, lo sconosciuto è sempre pericoloso. Come gli "scuri monti" che circondano il regno di Barbablù...
Piuttosto devo dire che gli oggettoni di barbablù hanno fatto un discreto casino. :evil:

I due protagonisti (Gabor Bretz, Elena Zhidkova) erano legnosetti e non particolarmente espressivi
.
Su Bretz concordo. LaZhidkova invece l'ho trovata bravissima. Voce robusta, timbro scuro, sensuale, fisico stellare, passava sopra l'orchestra non proprio cameristica di Harding scandendo a meraviglia. Non so quanto fosse espressiva. Non conosco l'ungherese. Però, notevole Judith. Guarda, piuttosto che la Zajic a fine corsa, avrei scritturato lei per l'Eboli inaugurale. Non so però come se la cavi con l'italiano e con Verdi.

La direzione di Harding non ha brillato. Va detto che pezzi come la quinta e la sesta porta sarebbero belli anche se suonati dalla suoneria di un cellulare.


Io invece stavolta l'ho trovato molto convincente. Forse perchè non mi aspettavo da lui una lettura così turgida, straussiana, così fisicamente puntata al suono a volte bello di per se stesso. Mi ha ricordato molto da vicino la lettura che di quest'opera danno gli interpreti slavi Ferencsik, Dorati, Kertész e, su tutti Rozhdestvensky e Kubelik.

Ciao
WSM
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Re: Dallapiccola e Bartok alla Scala

Messaggioda Alberich » mer 28 mag 2008, 15:56

Sono di fretta e quindi sarò telegrafico.
Non vorrei che i miei commenti sulla regia fossero sembrati negativi: semplicemente su opere così interessanti, secondo me, si poteva osare qualcosa di più. Comunque è stato un bello spettacolo.
Sui cantanti: la Zhidkova si capiva benissimo che aveva un ottimo materiale. Purtroppo a me è capitato il biglietto per la prima, che è spesso e volentieri la serata peggiore (almeno, a me spesso è capitato di riscontrare così), probabilmente per la tensione e perchè lo spettacolo pian piano si "affina". Quindi non dubito che se la risentissi potrebbe farmi una molto migliore impressione.
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