Fantasie da 7 dicembre

problemi estetici, storici, tecnici sull'opera

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Re: Fantasie da 7 dicembre

Messaggioda MatMarazzi » dom 04 gen 2009, 20:27

VGobbi ha scritto:- il sovritendente ha detto che non ha mai sentito una pressione cosi' forte come qui a Milano. Auspicherebbe di "divertirsi di piu', nelle prove, darsi e godere di piu', vivere gia' il clima della recita ...".

E di chi è la colpa?
In tutto il presente thread ho ripetuto lo stesso concetto: il loggione (buono o cattivo che sia) deve essere un interlocutore, non un nemico e nemmeno un'autorità.
Col loggione si dialoga!
Per convincere il loggione ad accettare un Verdi con stile nuovo, devi prima dimostrargli il valore dello "stile nuovo".
Convincilo a coltivare curiosità, fiducia e dopo potrai osare...
Lissner, invece, o si vende al nemico (Zeffirelli) o lo stuzzica inutilmente (Dante).
E così lo avrà sempre contro.

"vogliamo a ragion veduta quella visionaria e sanguigna italiana, Emma Dante".


A ragion veduta? Dove...
E poi ...se sento ancora usare la parola "visionario" riferito a un regista, mi viene l'orticaria!

- dice di aver sognato una Lucia di Lammermoor con la Netrebko


E così dimostra di non capire nulla nemmeno di vocalità!
E di non avere alcuna psicologia verso le aspettative e le esigenze di un pubblico che ...sarà pure becero e gaglioffo, ma che ha comunque dietro secoli di tradizione!

, ma confessa come "sia arduo in ogni caso offrire alla Scala prospettive nuove".

E' arduo, per un incapace...
Non era arduo per Ghiringhelli e nemmeno per Siciliani...
Anche se - per me - fu notevolmente sopravvalutato, persino Grassi fu in grado di offrire "prospettive nuove".
E' solo lui, Lissner, che non è capace!

- aggiunge che "noi non siamo contro la tradizione : sa che nei Due Foscaria verra' sul podio il vostro mitico Nello Santi?".

Siamo a posto...
Ora riesumare un vecchio direttore dall'estetica preistorica a fare i Due Foscari diventa una forma di rispetto per la tradizione?
Io tradurrei la frase in questo modo: "poiché l'opera italiana protoromantica mi fa schifo (sono tanto intellettuale io!), vi dò quello che volete: un direttore preistorico, un Nucci, una produzione vecchia... e così poi voi mi lasciate lavorare in pace "
E' su questa logica che l'Aida è stata concepita.

- anticipa per le stagioni future la "Lulu'" diretta da Gatti, l'arrivo di Pappano con un'opera italiana, il rientro di Filianoti nell' I"Idomeneo" diretto da Chung.


Ho i brividi...
Queste sì che sono notizie da far impazzire il mondo...
Proprio come quando Ghiringhelli annunciava: l'Anna Bolena con la Callas(debutto) e Visconti (debutto), Il Cavaliere della Rosa con Karajan (debutto) e la Schwarzkopf (debutto), il Lohengrin con la Moedl (debutto) e la stessa Schwarzkopf (debutto), la Turandot con la Nilsson (debutto) e Di Stefano (debutto) e - per gradire - la prima mondiale di Dialoghi delle Carmelitane di Poulenc e Atlandide di De FAlla.
Eh.. caro Lissner... C'era proprio bisogno di un genio come te alla Scala...

Salutoni depressi,
Matteo
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Re: Fantasie da 7 dicembre

Messaggioda VGobbi » dom 04 gen 2009, 20:43

Mat, ma non ti entusiasma nemmeno il Pappano che dirige un'opera italiana? :oops:

E la Lulu' di Gatti? :twisted: A parte gli scherzi, solo a me piace Gatti?

Per il resto, man mano che leggevo l'intervista mi veniva il latte alle ginocchia.
Nemmeno noi siamo d'accordo con il gobbo, ma il gobbo è essenziale! Guai se non ci fosse!
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Re: Fantasie da 7 dicembre

Messaggioda MatMarazzi » dom 04 gen 2009, 22:57

VGobbi ha scritto:Mat, ma non ti entusiasma nemmeno il Pappano che dirige un'opera italiana? :oops:

Sono dieci anni che sento Pappano dirigere le opere italiane.
Per carità... è bravissimo.
Ma non mi sembra uno di quegli annunci da far vibrare le vene ai polsi!

E la Lulu' di Gatti? :twisted: A parte gli scherzi, solo a me piace Gatti?

A te fa tremare le vene ai polsi la Lulu di Gatti?

Per il resto, man mano che leggevo l'intervista mi veniva il latte alle ginocchia.

Non sai quanto ti capisco...
:(

Salutoni,
Mat
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Re: Fantasie da 7 dicembre

Messaggioda Maugham » lun 05 gen 2009, 8:25

VGobbi ha scritto: Inoltre per la regia "vogliamo a ragion veduta quella visionaria e sanguigna italiana, Emma Dante".


Che meraviglia.
Peccato che la Dante sia tutt'altro che "visionaria e sanguigna".
Ma molto concreta e realistica (fin troppo, direi) e razionale e lucida come un rasoio.
Bravi.
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Re: Fantasie da 7 dicembre

Messaggioda VGobbi » lun 05 gen 2009, 21:18

MatMarazzi ha scritto:
VGobbi ha scritto:Mat, ma non ti entusiasma nemmeno il Pappano che dirige un'opera italiana? :oops:

Sono dieci anni che sento Pappano dirigere le opere italiane.
Per carità... è bravissimo.
Ma non mi sembra uno di quegli annunci da far vibrare le vene ai polsi!

Per te che hai girato i teatri di tutto il mondo non e' una novita', per me si. E non mi sono sbilanciato ancora se davvero Pappano sia bravo o meno nel dirigere opere italiane. Mentre mi fece scalpore in senso del tutto positivo la prova direttoriale di Ono nel Macbeth dell'anno scorso. Non mi stancherei mai di ripeterlo!

MatMarazzi ha scritto:A te fa tremare le vene ai polsi la Lulu di Gatti?

A parte che la Lulu' non la amo molto, a differenza del Wozzeck. Sul far "tremare le vene ai polsi" mi sembra eccessivo come commento. Cio' non toglie che Gatti in Wozzeck e Lohengrin mi entusiasmo' e non poco.

Maugham ha scritto:
VGobbi ha scritto: Inoltre per la regia "vogliamo a ragion veduta quella visionaria e sanguigna italiana, Emma Dante".

Che meraviglia.
Peccato che la Dante sia tutt'altro che "visionaria e sanguigna".
Ma molto concreta e realistica (fin troppo, direi) e razionale e lucida come un rasoio.
Bravi.

Che ti devo dire, Maugham! :|
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Re: Fantasie da 7 dicembre

Messaggioda pbagnoli » mer 07 gen 2009, 19:14

Se non sbaglio, l'Amore delle tre melarance è stato proposto abbastanza recentemente per cui non credo che sarebbe ripresentabile per di più in occasione di un'inaugurazione.
Rimango della mia idea: Haendel, possibilmente un "Giulio Cesare", o un "Ariodante"; "Alcina" purtroppo no, visto che l'hanno fatta al Conservatorio due anni fa con la meravigliosa Joyce DiDonato e Alan Curtis in uno spettacolo che questi due grandi Artisti hanno reso memorabile nella memoria di chi c'era.
Ma un "Ariodante" con Joyce DiDonato, per esempio, e magari Sandrine Piau e la direzione di Minkovski potrebbe, con la regia di Guth, portare i milanesi a scoprire un mondo sconosciuto a tutti fuorché a quegli appassionati che da sempre coltivano il genere. Ci sarebbe naturalmente da superare l'ostracismo di qualche minus habens convinto che l'interpretazione del Barocco si sia fermata a Joan Sutherland e Marilyn Horne (o Martine Dupuy), ma sarebbe il minore dei problemi.
"Elena egizia" non è un'idea malvagia, però non mi convince, mi spiace!
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: Fantasie da 7 dicembre

Messaggioda Pruun » gio 08 gen 2009, 0:14

Sennò perché no un bel Miracolo di Heliane di Korngold?
Si tratta di un'opera rutilante, pomposa, e dal libretto talmente incomprensibile che, al momento di contestare, tutti starebbero ancora cercando il punto del libretto nel programma di sala... :lol: :lol: :lol:
Però, battute a parte, io la troverei adatta... e voi?
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Re: Fantasie da 7 dicembre

Messaggioda Tucidide » gio 08 gen 2009, 0:42

Pruun ha scritto:Sennò perché no un bel Miracolo di Heliane di Korngold?
Si tratta di un'opera rutilante, pomposa, e dal libretto talmente incomprensibile che, al momento di contestare, tutti starebbero ancora cercando il punto del libretto nel programma di sala... :lol: :lol: :lol:
Però, battute a parte, io la troverei adatta... e voi?

Bella idea, davvero!
Io conosco solo l'aria "Ich ging zu ihm", d'un travolgente, struggente melodismo.
Domanda: a chi affidare Heliane? Potrebbe andare la Stemme?
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: Fantasie da 7 dicembre

Messaggioda Pruun » gio 08 gen 2009, 0:45

Io, confesso, è da un po' che non me la risento ma mi ricordo che quando la comprai due anni fa.... trucidatemi ora se volete... pensai che alla Fleming sarebbe andata a meraviglia.
Tra l'altro credo che Guth avrebbe pane per i suoi denti con quest'opera...
Non so... Maugham e Mat?
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Re: Fantasie da 7 dicembre

Messaggioda Tucidide » gio 08 gen 2009, 1:00

Pruun ha scritto:Io, confesso, è da un po' che non me la risento ma mi ricordo che quando la comprai due anni fa.... trucidatemi ora se volete... pensai che alla Fleming sarebbe andata a meraviglia.

L'aria la canta divinamente, anche dal vivo.
http://it.youtube.com/watch?v=H2x5NgtGSx4
Ma mi dicono (ripeto, non la conosco) che la parte sia molto declamatoria e pesante. Forse, cinque o sei anni fa la Fleming vi si sarebbe potuta cimentare: ora forse... è tardi! :(
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Re: Fantasie da 7 dicembre

Messaggioda Pruun » gio 08 gen 2009, 1:54

Stesso sospetto mio, sull'è tardi, intendo: in effetti la parte è molto lunga e pesantina anzicheno da reggere dal vivo.
Però qualche anno fa la malia timbrica, il fascino del porgere, l'affinità con un certo tipo di musica che, personalmente, ravviso nel suo timbro... insomma, un pensierino ce lo avrei fatto volentieri...
Però, ripeto, è da molto che non ri-ascolto, per cui non mi ricordo la parte nel dettaglio ma mi limito a riportare le impressioni che ebbi al momento di dedicarmi al neo-acquisto (tra l'altro l'edizione DECCA, l'unica in commercio, è con una bravissima Anna Tomowa-Sintow nel ruolo di Heliane!)
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Re: Fantasie da 7 dicembre

Messaggioda beckmesser » gio 08 gen 2009, 12:40

Io punterei sui Contes di Offenbach, per le seguenti ragioni:

1) è opera che adoro (lo so, irrilevante…);
2) coglierei l’occasione per impostare il tutto sull’imminente edizione critica di Keck, che dovrebbe porre fine alle vicissitudini testuali dell’opera; e in questi casi, a trarre vantaggio, è sia l’edizione stessa (che in quanto novità necessita di una consacrazione importante), sia (come il Covent Garden sa bene) il teatro che viene associato all’operazione;
3) è opera ben nota e amata, ma credo non tale da far scendere in trincea gli esperti vociomani, per i quali magari le difficoltà vocali dei Contes si limitano ai gorgheggi di Olympia…;
4) Guth: beh, qui tiro a indovinare, dato che è regista che conosco pochissimo (solo le sue Nozze, credo), ma ad occhio (sulla base di quanto scritto da Maugham) direi che ci siamo: è opera che può essere de-ri-contestualizzata a piacere; che consente di partire dai più ovvi luoghi dell’estetica ottocentesca per arrivare ai lidi più impensati; che ha possibilità drammaturgiche le più svariate senza avere una struttura troppo chiusa e predefinita; ha grandi scene di massa senza le macroarchitetture del grand-opéra… e poi, siamo onesti, se un regista dotato di qualche talento (per non dire di genio) e di sufficienti mezzi economici toppa con i Contes, è meglio cambi mestiere…

Quanto al cast, beh, io vorrei Kaufmann (pur con qualche apprensione), implorerei la Dessay di prendere i 4 ruoli femminili (credo sia l’unica oggigiorno a poter tentare l’impresa, che del resto il ritorno ai testi originali sembrerebbe implicare), mentre per quelli maschili vorrei Terfel o Schrott (a seconda dell’impostazione che vuole dare il regista) e la DiDonato per Musa-Niklausse. A dirigere Minkovsky o Gardiner (forse, alla Scala, più il secondo del primo…).

Saluti.
beckmesser
 
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Re: Fantasie da 7 dicembre

Messaggioda MatMarazzi » gio 08 gen 2009, 15:06

beckmesser ha scritto:Io punterei sui Contes di Offenbach, per le seguenti ragioni:


Caro Beckmesser,
Le tue ragioni molto valide e convincenti, oltre che perfettamente in linea con le considerazioni su "che tipo di opera sarebbe indicata per una inaugurazione".
Francamente non credo che i "veri" direttori artistici si pongano problemi tanto profondi quanto noi stiamo facendo qui! :)
Ma c'è sempre la speranza che qualcuno di loro ci legga... ;)

Parlando seriamente, io - l'ho già detto - ho una remora (piccola e sciocca, ne convengo) sul fatto che un'opera-comique - sia pure di vastissime prospettive, di incredibile spessore e profondità persino tragica - sia la più indicata a un 7 dicembre.
Concordo sul tuo amore per i Contes, l'opera più audace, profonda, sperimentale che esista, ma trovo che rientri fra quelle che io metterei a chiusura di una stagione (come le Melarance o il Cellini).
A parte questa "remora" personalissima e priva di qualsivoglia presunzione argomentativa, concordo con tutte le tue argomentazioni, specie quelle relative all'interesse internazionale legato alla nuova edizione.

è opera che può essere de-ri-contestualizzata a piacere; che consente di partire dai più ovvi luoghi dell’estetica ottocentesca per arrivare ai lidi più impensati; che ha possibilità drammaturgiche le più svariate senza avere una struttura troppo chiusa e predefinita; ha grandi scene di massa senza le macroarchitetture del grand-opéra… e poi, siamo onesti, se un regista dotato di qualche talento (per non dire di genio) e di sufficienti mezzi economici toppa con i Contes, è meglio cambi mestiere…


Questo è vero, però - proprio perché da ormai cinquant'anni terreno di caccia delle più audaci riletture registiche - i Contes rappresenterebbero un'eredità impegnativa per Guth.
Anche questa è una mia sciocca remora, però temo un po' la situazione per cui un regista - più che dire qualcosa di "bello" - si senta costretto a dire qualcosa di "nuovo".
C'è poi da dire che Guth è tedesco... e quindi il suo umorismo (eccezionale per un tedesco) tende a essere comunque greve rispetto all'indecifrabile trama di allusioni, finezze e sottotesti di quest'opera.


Quanto al cast, beh, io vorrei Kaufmann (pur con qualche apprensione), implorerei la Dessay di prendere i 4 ruoli femminili (credo sia l’unica oggigiorno a poter tentare l’impresa, che del resto il ritorno ai testi originali sembrerebbe implicare), mentre per quelli maschili vorrei Terfel o Schrott (a seconda dell’impostazione che vuole dare il regista) e la DiDonato per Musa-Niklausse. A dirigere Minkovsky o Gardiner (forse, alla Scala, più il secondo del primo…).


Sposo incondizionatamente Minkovsky, che ha già diretto quest'opera meravigliosamente bene con il suo caro amico Pelly.
Non credo che Gardiner sarebbe altrettanto a suo agio, però devo riconoscere che la sua presenza sul podio sarebbe più stuzzicante (sarebbe tra l'altro un debutto).
Assolutamente d'accordo sul fronte Dessay: lei sarebbe l'unica, possibile, pensabile soluzione odierna per i 4 ruoli.
E basterebbe lei da sola a connotare in senso "storico" tutta l'operazione

Sposerei meno le altre tue ipotesi.
O per lo meno, tutte ottime scelte, ma con riserve... (e che senso ha avere riserve fin sulla carta, se possiamo lavorare di fantasia?).
La splendida vocalità di Kaufmann mi pare assai distante da ciò che l'Opéra-Comique richiede: leggerezza, linea, tenuta adamantina, strumentalità di fraseggio.
La sua voce e la sua tecnica sono, al contrario, quelle di un appassionante declamatore, dalla dinamica raffinata, ok, ma anche dalle audaci aperture, dal medium carnoso, dalle forti tensioni timbriche, dagli acuti non sempre facilissimi; insomma credo che proverebbe qualche difficoltà con Hoffman.
Io ti rilancerei il nome di William Burden. Lo conosci?

Quanto a Terfel, l'ho sentito proprio nei Contes a Parigi e l'ho trovato - ti confesso - assolutamente fuori posto (e ti assicuro che io sono un suo fan).
Su Schrott sono ancora più perplesso: è un simpatico bambolone :) e proprio per questo in tanti ruoli è indicatissimo.+ Quando riesce a "giocare" in scena, funziona!
Ma nei diavoli di Offenbach non basta giocare: c'è un mondo nascosto dietro ogni parola, ogni sopracciglio inarcato.
Tieni inoltre presente che Schrott è piuttosto duro vocalmente e scarso sul doppio fronte del colore e della dinamica.
Nemmeno lui poi è un maestro di "linea": tutti aspetti di cui non può mancare un vero interprete del/dei personaggio/i.
Cosa ne diresti del grande Alain Vernhes? Troppo baritono?

Salutoni,
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Re: Fantasie da 7 dicembre

Messaggioda beckmesser » gio 08 gen 2009, 16:14

MatMarazzi ha scritto:Parlando seriamente, io - l'ho già detto - ho una remora (piccola e sciocca, ne convengo) sul fatto che un'opera-comique - sia pure di vastissime prospettive, di incredibile spessore e profondità persino tragica - sia la più indicata a un 7 dicembre.
Concordo sul tuo amore per i Contes, l'opera più audace, profonda, sperimentale che esista, ma trovo che rientri fra quelle che io metterei a chiusura di una stagione (come le Melarance o il Cellini).


Si, in parte capisco, ed infatti in un contesto simile io l’eseguirei coi recitativi, che per circa metà esistono di mano dello stesso Offenbach. Lui stesso, del resto, durante quasi tutta la composizione era indeciso se destinare l’opera all’opéra-comique di Parigi (coi parlati) o a Vienna (coi recitativi), ed a me sembra che i Contes reggano molto bene entrambe le versioni (a differenza di Carmen, che coi recitativi esce massacrata). Meno d’accordo invece sarei sul Cellini, che non mi sembra abbia nulla a che fare con l’opéra-comique.

Per quanto riguarda Guth, Gardiner, Kaufmann e Terfel, anch’io, come ho scritto, qualche dubbietto l’avrei, però credo che tutti insieme potrebbero funzionare… Nel senso che ne uscirebbero inevitabilmente dei Contes più orientati verso l’aspetto drammatico, persino tragico e allucinato, che salottieri e disincantati. Voglio dire: quello che scrivi sul possibile Hofmann di Kaufmann è sacrosanto, però credo che quel che di buono ne potrebbe trarre avrebbe più possibilità di uscire con Guth e Gardiner che, che so, con Minkovsky e Pelly… Ma magari mi sbaglio… In ogni caso non mi viene in mente nulla di meglio (e fermo restando che, malgrado i dubbi, sarei curioso di sentirlo…).

William Burden credo di averlo sentito solo come Candide alla Scala, ma è troppo poco per farmene un’idea (piuttosto, ma non certo nel contesto di un’inaugurazione scaligera, Toby Spence: secondo me è una delle evoluzioni più interessanti del tenorismo anglosassone: lo conosci? Che ne dici?).

Vernhes no: per me (ma è questione di gusti) i quattro ruoli devono necessariamente avere una connotazione da basse-baryton specie, ancora una volta, con Kaufmann a fianco. Forse hai invece ragione su Schrott...

Saluti,

Beck
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Re: Fantasie da 7 dicembre

Messaggioda Pruun » gio 08 gen 2009, 20:22

Ne ho un'altra: che ne pensate delle Avventure del Signor Broucek?
Si tratta di un dittico fantasioso, ironico... ce lo vedrei bene per un'inaugurazione!
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