Rigoletto a Mantova

problemi estetici, storici, tecnici sull'opera

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Re: Rigoletto a Mantova

Messaggioda Enrico » mar 07 set 2010, 20:05

Per il prossimo esperimento propongo Falstaff.
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Re: Rigoletto a Mantova

Messaggioda Luca » mar 07 set 2010, 20:58

Si, con Raimondi protagonista........ :lol:

Saluti, Luca.
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Re: Rigoletto a Mantova

Messaggioda Milady » mar 07 set 2010, 21:06

Amici carissimi,
mi sono perduta il terzo atto.
Sdegnata ? No: annoiatissima.
Una pessima esecuzione, tutto sommato, mi fa arrabbiare e mi tiene sveglia. Ma quando siamo nella mediocrità più assoluta... la letargia e la noia incombono.
Ho visto , ai suoi tempi, Tosca e Traviata e mi parvero esperimenti falliti a vario titolo : anche questo Rigolettino.
Ero già perplessa ,causa l'assordante battage pubblicitario: dopo una tale sinfonia , il noto adagio " mons pariet mus" o tanto rumore per nulla,è il mio parere, sia pure orbo del III Atto.
E' già stato detto tutto su Domingo-non in parte- e penalizzato da primi piani che in gigantivano la generosa pappagorgia esaltata dalla canuta barba, su Grigolo ,congli acuti al balzo, tipo Volley,bel moretto ma privo dei fondamentali della più elementare tecnica vocale, sulla Gilda dalla esile voce a zanzarina, su una regia inspiegabilmente paralizzata sui primi piani dei cantanti , impegnati in una antiestetica gara di sputacchi: come i ragazzi di strada d'antan.
Ma la maggiore delusione è venuta per me dalla direzione sonnolenta , moscia e incolore di Mehta.
Lui, tanto irruento nei suoi sfoghi tribunizi, fuori e dentro il teatro, ci ha regalato un Rigoletto veramente smunto e sciapito.
Buona serata a tutti
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Re: Rigoletto a Mantova

Messaggioda Maugham » mar 07 set 2010, 21:09

Luca ha scritto:Ma se è per questo io non ci porterei nessun suo disco.

Ma neanch'io! :D
lo stesso suo Wagner, per me, è inferiore a quello di Vickers

Vickers?
Andiamo! Il Wagner di Domingo è inferiore anche a quello di Manfred Jung. :D Semplicemente perchè Domingo non ha assolutamente nè lo stile nè la tecnica (anche se Mat lo definisce un declamatore morbido) per lavorare sulla parola musicale wagneriana. Lega tutto, ha un fraseggio generico e tra l'altro canta in un pessimo tedesco. Il suo Wagner appartiene a quelle strane ipnosi di massa (non saprei come definirle in altra maniera) cui dobbiamo sottostare dai lontani Meistersinger di Jochum.
Ciò non toglie che, pur criticandolo, apprezzi lo sforzo di un cantante il quale, a sessant'anni suonati, abbia deciso di studiare il Tristano quando poteva benissimo anche lui mettersi a duettare con Renato Zero.
Così la penso io.
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Re: Rigoletto a Mantova

Messaggioda Maugham » mar 07 set 2010, 21:11

Luca ha scritto:Si, con Raimondi protagonista........ :lol:

Saluti, Luca.


Domingo sarà Quickly.
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Re: Rigoletto a Mantova

Messaggioda Luca » mar 07 set 2010, 21:22

Domingo sarà Quickly.
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==============================
Non volevo essere cattivo...., ma date le circostanze che si sono presentate si può trovare un posticino pure per lui... Che so, Pistola o Bardolfo....

Saluti, Luca.
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Re: Rigoletto a Mantova

Messaggioda Maugham » mar 07 set 2010, 21:42

Luca ha scritto:Non volevo essere cattivo...., ma date le circostanze che si sono presentate si può trovare un posticino pure per lui... Che so, Pistola o Bardolfo....

Saluti, Luca.


Comunque, sto guardano la Thais dal Met (o meglio, quella strana cosa che assomiglia alla Thais) con Hampson e la Fleming dove Domingo fa il presentatore.
Tutto bello civettone dichiara: "Sarebbe un onore per me cantare assieme a questa splendida Thais ma, purtroppo, la parte principale nell'opera è affidata a un baritono e quindi ho dovuto rinunciare" :D :D :D
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Re: Rigoletto a Mantova

Messaggioda Riccardo » mar 07 set 2010, 22:25

Al di là della già discussa totale inopportunità in periodo di crisi di proporre una simile baracconata...

Io mi chiedo perché uno come Domingo deve buttarsi via in questo modo. E sono uno di quelli che è ancora riuscito a difenderlo come Boccanegra, la cui nobiltà, la cui tessitura e scrittura, in qualche modo potevano funzionare... Ma in Rigoletto no. E' stato solo molto triste. Tantopiù che per una baracconata del genere era assolutamente doverosa la presenza di Nucci (al debutto nel ruolo, naturalmente).
E non di Domingo, che vogliamo invece sforzarci di ricordare come un artista forse non geniale, ma che fino a questo momento, pur nella frenetica attività, aveva sempre saputo preservare la soglia della dignità e del buon gusto musicale.

Sulla regia di Bellocchio taccio...anche perché ho avuto la fortuna di sostituire la visione del secondo e terzo atto con il Barbiere inaugurale della nuova stagione di Ginevra, con una geniale regia da standing ovation di Damiano Michieletto. Uno che sa come rivitalizzare sul serio l'opera per i giovani e per il pubblico del futuro. Dovremmo parlarne!

Salutoni,
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Re: Rigoletto a Mantova

Messaggioda Maugham » mar 07 set 2010, 23:16

Riccardo ha scritto:Sulla regia di Bellocchio taccio...anche perché ho avuto la fortuna di sostituire la visione del secondo e terzo atto con il Barbiere inaugurale della nuova stagione di Ginevra, con una geniale regia da standing ovation di Damiano Michieletto. Uno che sa come rivitalizzare sul serio l'opera per i giovani e per il pubblico del futuro. Dovremmo parlarne!


Era lo stesso Barbiere che hanno allestito a Ravenna l'anno scorso?
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Re: Rigoletto a Mantova

Messaggioda Enrico » mar 07 set 2010, 23:32

No, no, io pensavo a Domingo come Falstaff (Raimondi farebbe Ford e la Ricciarelli Quickly).
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Re: Rigoletto a Mantova

Messaggioda Riccardo » mar 07 set 2010, 23:51

Maugham ha scritto:
Riccardo ha scritto:Sulla regia di Bellocchio taccio...anche perché ho avuto la fortuna di sostituire la visione del secondo e terzo atto con il Barbiere inaugurale della nuova stagione di Ginevra, con una geniale regia da standing ovation di Damiano Michieletto. Uno che sa come rivitalizzare sul serio l'opera per i giovani e per il pubblico del futuro. Dovremmo parlarne!


Era lo stesso Barbiere che hanno allestito a Ravenna l'anno scorso?
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No no, quello era un vecchio allestimento (forse anche low cost) del Michieletto debuttante, tra l'altro nemmeno ripreso da lui stesso a Ravenna.

Questo di Ginevra era invece del tutto nuovo e in stile Michieletto maturo, un regista che se nei titoli seri - vedi ultimo Sigismondo a Pesaro, ma anche la celebrata Gazza ladra - è bravo ma...., nel teatro comico a mio parere fa semplicemente sbiadire chiunque altro.
Erano anni che il Barbiere, tra parrucche e gag sclerotizzate, non divertiva più nessuno. Michieletto rispettando la partitura in modo quasi maniacale, ha tirato fuori tutta la miracolosa vitalità e sopratutto stringente modernità del teatro di Rossini.
Dopo la Donna del lago di Loy, un altro strepitoso successo del teatro di Ginevra.
Chi avesse voglia di farci un salto, non se lo perda. Si può addirittura scegliere tra la versione per soprano (con Jane Archibald che canta l'aria della Fodor, assolutamente da tenere d'occhio, sono sicuro farà una gran carriera) e quella col mezzo.

Al Museo alla Scala continuino pure a cullare il grande Barbiere di Ponnelle per i prossimi centovent'anni, in attesa naturalmente della Donna del lago di Pasqual appena strafischiata a Parigi.
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Re: Rigoletto a Mantova

Messaggioda Tucidide » mer 08 set 2010, 13:00

Maugham ha scritto:
Luca ha scritto:Ma se è per questo io non ci porterei nessun suo disco.

Ma neanch'io! :D

Piano, piano... Il suo Oberon con la Nilsson, la sua Aida con la Caballé e il suo Don Carlo diretto da Giulini, io, personalmente, me li porterei eccome. :D
Il Wagner di Domingo è inferiore anche a quello di Manfred Jung. :D Semplicemente perchè Domingo non ha assolutamente nè lo stile nè la tecnica (anche se Mat lo definisce un declamatore morbido) per lavorare sulla parola musicale wagneriana. Lega tutto, ha un fraseggio generico e tra l'altro canta in un pessimo tedesco. Il suo Wagner appartiene a quelle strane ipnosi di massa (non saprei come definirle in altra maniera) cui dobbiamo sottostare dai lontani Meistersinger di Jochum.

Chiedo una precisazione: legare tutto secondo te è un problema, in Wagner?
La butto là... Ammesso e non concesso che Domingo non abbia la tecnica da wagneriano DOC, non si può pensare che proprio la diversità, l'alterità di questo suo approccio rispetto a quanto facevano ai suoi tempi i vari Jung, Hofmann, Kollo o König, possa costituire la ragione del suo successo?
In fondo mi chiedo: se si saluta come una salutare novità l'approccio a Verdi di cantanti come Hampson o Keenlyside, che a rigore sono estranei alla tecnica richiesta per questo compositore, se si valuta rivelatorio il sistema-Dessay alle prese con Amina e Lucia, perché Wagner non può essere cantato in maniera diversa da come hanno fatto i cosiddetti declamatori? Kaufmann, attualmente il più interessante tenore wagneriano in circolazione (pur con pochi ruoli debuttati finora) si tiene sulla strada canonica, ma non è detto che essa sia l'unica... o no? : Blink :
Saluti :D
Il mondo dei melomani è talmente contorto che nemmeno Krafft-Ebing sarebbe riuscito a capirci qualcosa...
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Re: Rigoletto a Mantova

Messaggioda pbagnoli » sab 11 set 2010, 14:35

Luca ha scritto: Comunque, Pietro, a te piace e sono contento che hai il tuo beniamino

Uff, Luca.
Non ho nessun beniamino, e da molto tempo. Anche nell'opera lirica per me è come in politica: non ho un partito da molto tempo, e alle elezioni...do scheda nulla!
Lui una volta era uno dei miei beniamini, adesso...non più.
Solo che mi piace riflettere sulle ragioni di un fenomeno, di un successo che dura ormai da anni e anni.
Tu dici: "E' la stessa roba da sempre"; io non sono d'accordo, per me ha saputo reinventarsi mille volti e mille personaggi. Come diceva WSM, a sessanta e fischia anni (forse di più), si è preso lo spartito e si è imparato il Tristano; e secondo me lo ha fatto benissimo.
Rigoletto NON è Tristano. Un esperimento? Una trovata pubblicitaria? Un modo per far soldi? Un modo per far parlare di sé? Tutto quello che vuoi: a me ha dato l'impressione di crederci.
Tutto qui
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: Rigoletto a Mantova

Messaggioda Maugham » dom 12 set 2010, 18:28

Tucidide ha scritto:Chiedo una precisazione: legare tutto secondo te è un problema, in Wagner?


Scusa se ti rispondo così tardi. Non prendermi per un maleducato ma è stato un periodo intenso.
Non capisco la tua domanda.
Ovvero, non so cosa posso precisarti visto che l'ho scritto. Sì, per me, legare (è un termine generico, lo so, ma serve a capirci) in Wagner è un problema. Per che motivo canti Wagner? Sicuramente non per far sentire dei bei suoni oppure sbrodolare su melodie che non esistono. Lo canti per far capire le parole. Poi potrai essere un bravo/bravissimo/pessimo declamatore. Ma se non riesci a far capire quello che canti, a rendere un minimo significante la parola scenica (termine verdiano) non sei nè bravo nè poco bravo. Semplicemente fai delle note in un repertorio che non è tuo. Il mio amico monacense, digiuno di opera e di guerriglie wagneriane, con Kaufmann non ha bisogno dei sottotitoli nè del libretto. Con Domingo mi ha detto che non capisce nulla. E perchè? Perchè Domingo prova a "melodizzare" (non mi viene un altro termine) tutto quello che canta sostenuto (in buona fede, non lo nego) dalla solita manfrina del fascino timbrico latino applicato a un repertorio, storicamente, in mano a legnosi e fibrosi declamatori.
La butto là... Ammesso e non concesso che Domingo non abbia la tecnica da wagneriano DOC, non si può pensare che proprio la diversità, l'alterità di questo suo approccio rispetto a quanto facevano ai suoi tempi i vari Jung, Hofmann, Kollo o König, possa costituire la ragione del suo successo?


Il successo non si ottiene perchè fai qualcosa di diverso. Ritengo che il successo del Wagner di Domingo (a cui, come a tutti i fenomeni di successo porto rispetto anche nella critica) dipenda solo dal fatto che si tratta di... Domingo. Se avesse fatto, invece di Wagner, Britten o Mayerbeer sarebbe stato lo stesso un successo mondiale.
In fondo mi chiedo: se si saluta come una salutare novità l'approccio a Verdi di cantanti come Hampson o Keenlyside, che a rigore sono estranei alla tecnica richiesta per questo compositore, se si valuta rivelatorio il sistema-Dessay alle prese con Amina e Lucia, perché Wagner non può essere cantato in maniera diversa da come hanno fatto i cosiddetti declamatori? Kaufmann, attualmente il più interessante tenore wagneriano in circolazione (pur con pochi ruoli debuttati finora) si tiene sulla strada canonica, ma non è detto che essa sia l'unica... o no? : Blink :


:D Non so cosa il tuo simpatico ammicco voglia sottendere (o meglio lo immagino benissimo :wink:)
Cosa risponderti? Ne abbiamo parlato a lungo. Il paragone con il Verdi di Keenlyside o il belcanto Dessay tiene fino a un certo punto.
Come dice Gianni Schicchi?
"Nella vita una cosa si perde, l'altra si trova. Si perde Buoso ma c'è l'eredità"
Con il Verdi di Keenlyside e Hampson senza dubbio qualcosa abbiamo perso sotto il profilo vocale (e l'abbiamo scritto) in compenso abbiamo ottenuto molto sotto quello espressivo in personaggi che la tradizione a volte stringeva con affascinanti legacci fatti di canto sontuoso, aulico e oratoriale.
Con Domingo abbiamo perso Buoso, d'accordo, ma... dov'è l'eredità? Forse sarò insensibile ma io non la vedo.
Ha fatto scuola Domingo in Wagner quanto la Dessay nel belcanto? Ci sono le corrispondenti wagneriane della Damrau, Petibon, Piau tanto per dire le prime che mi vengono in mente?
Adesso la palla passa te!
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Re: Rigoletto a Mantova

Messaggioda Tucidide » dom 12 set 2010, 20:51

Maugham ha scritto:Come dice Gianni Schicchi?
"Nella vita una cosa si perde, l'altra si trova. Si perde Buoso ma c'è l'eredità"
Con il Verdi di Keenlyside e Hampson senza dubbio qualcosa abbiamo perso sotto il profilo vocale (e l'abbiamo scritto) in compenso abbiamo ottenuto molto sotto quello espressivo in personaggi che la tradizione a volte stringeva con affascinanti legacci fatti di canto sontuoso, aulico e oratoriale.
Con Domingo abbiamo perso Buoso, d'accordo, ma... dov'è l'eredità? Forse sarò insensibile ma io non la vedo.
Ha fatto scuola Domingo in Wagner quanto la Dessay nel belcanto? Ci sono le corrispondenti wagneriane della Damrau, Petibon, Piau tanto per dire le prime che mi vengono in mente?
Adesso la palla passa te!

Comprendo il tuo punto di vista, solo che mi pare che sia una posizione un po' - come dire? - sbilanciata a "sfavore" dei vocalisti e del canto "legato". Insomma, finché mi dici che in Wagner il canto legato è un problema, perché quello è repertorio da declamatori, vabbè, ci sta, posso capirlo. Ma se mi dici che anche in Verdi è un problema, o meglio, che il canto aperto ha sciolto i vincoli del canto sontuoso, mi viene da dire: e a 'sti poveri vocalisti dediti ai legatoni, ai velluti e al canto sontuoso, che caspita gli facciamo cantare? :D
Scusami se sembro un fissato pro-contro-cellettiano, :) ma indubbiamente il suo modo di fare critica ha fatto storia.
Cosa diceva in sostanza Celletti? Si canta tutto in un solo modo, da Monteverdi a Stravinskij, e cioè all'italiana (leggasi, secondo le categorie proposte da OD, da vocalisti). Chi non sa cantare (declamatori o altro) deve stare alla larga tassativamente dal repertorio italiano, ma se proprio vuole, canti Wagner o Strauss. Celletti aveva una sua visione di questo repertorio, e pur preferendo il Wagner "legato", salvava qua e là declamatori come la Varnay, la Borkh o la Mödl, purché però stessero alla larga dal repertorio italiano.
Qua mi sembra invece che si possa arrivare a dire... giusto l'opposto! :) Ossia: i declamatori hanno il loro repertorio d'elezione, che è solo da cantare così, da cui i vocalisti sono banditi. Oltre che con Domingo, una presa di posizione simile l'ho letta a proposito del famoso disco wagneriano della Sutherland, dove si rimarcava, mi pare, un'inadeguatezza tecnica della Stupenda in relazione alle linee vocali del compositore tedesco. Il repertorio vocalistico, viceversa, sarebbe da cantare come fanno appunto i vocalisti, ma se lo cantano declamatori o coloristi, comunque, riescono spesso a tirar fuori qualcosa che controbilancia l'inadeguatezza sotto il profilo tecnico-vocale.
Insomma, mi pare che le bevute non vadano alla pari. :) I vocalisti hanno il loro campo, nel quale non è nemmeno detto che siano imbattibili; i declamatori hanno invece un campo nel quale sono gli unici a poter cantare con proprietà, ma poi, se anche sconfinano, qualcosa di buono lo tirano fuori sempre.

Questo, comunque, lo scrivo così, di getto. Forse ho equivocato tutto, e non ho capito una mazza di tutto il discorso. Torno a ripetere: io ascolto l'opera per divertirmi, e quello che vi scrivo a riguardo potrebbe essere una sequela di cazzate. : Sailor :
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