Maugham ha scritto:Invito al riascolto anche certi appassionati di oggi che ancora continuano a incoronare d'alloro questa Carmen per motivi sostanzialmente sbagliati: loro perché convinti da Celletti che la Price canti Carmen come Leonora del Trovatore, io (e tanti altri) proprio perché non lo fa.
Disamina come sempre pertinente e molto acuta. Ma faccio una domanda: davvero la Price canta Carmen in modo diverso da come canta Leonora (del Trovatore o della FDD)? A me sembra che la sua emissione sia sempre stata la stessa, dalla fine degli anni '50 ai primi anni '80, quando in basso era completamente andata. Quegli effetti "afro" sono sempre stati presenti nel suo canto e non sono riservati solo alla sigaraia incisa con Karajan. Infatti, per inciso, ho sempre trovato strano che il buon vecchio zio Rudy (quanto mi mancava questo affettuoso nomignolo!
) ritenesse una grande cantante la Price, vista la sua eterodossia sul versante tecnico. Se la cavava dicendo che sì, qualche grave era gutturale, ma a sentir lui pareva che cantasse come la Arangi Lombardi! E non era assolutamente vero. Alla fine temo di aver ragione quando dico che molti critici, lui per primo, rigirano sempre la frittata come par loro, attribuendo tecniche sublimi ai loro beniamini e trovando ogni difetto ai loro artisti indigesti.Sicuramente la Leontyne ha dato il meglio di sé con i grandi direttori, ancor di più con Karajan, ma questo mi sembra abbastanza pacifico: a cosa servirebbe essere grandi direttori, sennò?
Pur non condividendo sin in fondo l'idea di Mascherpa, secondo cui i soli cantanti non possono rendere interessante un'opera mal diretta, sono il primo a riconoscere il peso decisivo della bacchetta in una rappresentazione operistica.