Leccamuffo principe d'Ircania

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Re: OPERA DEL MESE 11.2013: OTELLO DI VERDI

Messaggioda mattioli » lun 09 dic 2013, 15:05

Chi ha altre proposte o contro-proposte è benvenuto!!!


Sì, io vorrei il Leccamuffo principe d'Ircania

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Re: OPERA DEL MESE 11.2013: OTELLO DI VERDI

Messaggioda DottorMalatesta » lun 09 dic 2013, 16:40

mattioli ha scritto:
Chi ha altre proposte o contro-proposte è benvenuto!!!


Sì, io vorrei il Leccamuffo principe d'Ircania

: Chef :


Desiderio più che legittimo :roll:

Peccato non sia mai stata incisa...

: Nar :

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P.S.: ma che §$%ß* di opera è ?????
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Re: OPERA DEL MESE 11.2013: OTELLO DI VERDI

Messaggioda mattioli » lun 09 dic 2013, 17:08

Mi stupisco di te.
Il Leccamuffo è un celebre pasticcio, rappresentato nel 1728 a Londra. Il primo atto fu scritto da Ariosti, il secondo da Bononcini (ma, secondo Dean, Bononcini riutilizzò un intero atto della sua Olinda al campo d'Egitto) e il terzo da Haendel. La compagnia fu favolosa: Leccamuffo era Carestini, Sofronia la Cuzzoni, Anastasio il grande basso Montagnana, Oroaspe il tenore Borosini (modenese, fra l'altro) e nella parte ipervirtuosistica di Sofonisba fece il suo debutto londinese la grande Faustina Bordoni (poi maritata Hasse).
Ne esiste un'edizione in dvd, dal festival di Gottingen. La regia è di von Immelhausen, tipico regietheater tedesco spinto: ti basti pensare che Leccamuffo è vestito da cancelliere Kohl (eravamo ancora nei primi Anni Novanta), sua moglie Sofronia da Hannelore, la vera moglie di Kohl e il rivale Anastasio da Schroeder. Dirige Nicholas McGegan, con Drew Minter come Leccamuffo, Lisa Saffer come Sofronia e David Thomas in Anastasio.
Molto più interessante il live del 1999 dalla New York City Opera, purtroppo solo audio. La trasposizione della parte di Leccamuffo per tenore può essere discutibile, ma Rockwell Blake è favoloso (spettacolare il suo duetto "Cantalo pure a questo core" con l'Oroaspe di Bruce Ford), Lella Cuberli come Sofronia perfetta ma un filo noiosa e Samuel Ramey regola da par suo la parte di Anastasio (cos'è la sua aria d'entrata "Di procelle e di sfracelli"). Peccato che i vecchi lp della Legato non siano mai stati riversati in cd e il suono sia molto precario...
C'è poi una rara occasione di confrontare le arie del Leccamuffo incise a 78 giri, perché la celebre pionieristica ripresa del 1922 (sempre a Gottingen) suscitò molto interesse. Sintomatico che Russell Oberlin abbia deciso di registrare, della parte di Leccamuffo, proprio l'aria più patetica, "Ombra adorata attendi": le agilità non erano il suo forte. Invece Dino Borgioli che canta la serenata di Leccamuffo (che curiosamente incipit "Si ridesta in ciel l'aurora" come il coro di Traviata) è davvero solo una curiosità.
Però, Francesco, bisogna proprio dirti tutto :twisted: !
Vabbé, saluti lo stesso

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Re: OPERA DEL MESE 11.2013: OTELLO DI VERDI

Messaggioda DottorMalatesta » lun 09 dic 2013, 17:10

Sei il solito feticista!

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Ma ti voglio bene per questo! : Love :

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Re: OPERA DEL MESE 11.2013: OTELLO DI VERDI

Messaggioda mattioli » lun 09 dic 2013, 17:21

I dischi del Leccamuffo (parlo di quelli newyorchesi, pensa che come Sofonisba c'è una giovane Fleming!) erano una rarità molto ambita dai collezionisti. Se ne parlava come dell'araba fenice, "che vi sia ciascun lo dice / dove sia nessun lo sa".
Comunque sono certo che teo.emme li ha...
Per non parlare del Divino. Sai, è lui che mi rivelò l'esistenza del Leccamuffo (come di molto altro...)

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Re: OPERA DEL MESE 11.2013: OTELLO DI VERDI

Messaggioda DottorMalatesta » lun 09 dic 2013, 17:24

mattioli ha scritto:Per non parlare del Divino. Sai, è lui che mi rivelò l'esistenza del Leccamuffo (come di molto altro...)


Se Maugham è il Divino, tu sei il suo arcangelo (o cherubino ?)!

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Re: OPERA DEL MESE 11.2013: OTELLO DI VERDI

Messaggioda mattioli » lun 09 dic 2013, 17:28

Comunque il Leccamuffo sarà fatto al Covent Garden nella stagione 15-16. Produzione di gran lusso: direttore Jacobs, regia di McVicar. Leccamuffo sarà Bejun Mehta, Anastasio Gerald Finley. E si dice che la Damrau potrebbe cantare Sofronia.
Mi dispiace per vivelaboheme-Vizzardelli, ma sul Leccamuffo le pagine migliori, molti anni da, le ha scritte Paolo Isotta...

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Re: OPERA DEL MESE 11.2013: OTELLO DI VERDI

Messaggioda reysfilip » lun 09 dic 2013, 17:44

Ma che bella tutta la storia del Leccamuffo! Adoro il mattioli quando dispensa pillole di conoscenza. Certo già il nome sembra una parodia.

Comunque, seriamente, mi piace l'idea del Nano di Zemlinsky : Thumbup :
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Re: OPERA DEL MESE 11.2013: OTELLO DI VERDI

Messaggioda mattioli » lun 09 dic 2013, 17:50

Davvero bizzarro: ho recuperato il libretto del Leccamuffo. Lui, il principe d'Ircania, entra in scena nel primo atto (aria "D'un impero avventurato") accompagnato, guarda caso, da un nano.
Incredibile, no?

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Re: OPERA DEL MESE 11.2013: OTELLO DI VERDI

Messaggioda Maugham » lun 09 dic 2013, 18:07

mattioli ha scritto:Per non parlare del Divino. Sai, è lui che mi rivelò l'esistenza del Leccamuffo (come di molto altro...)

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non voglio prendermi meriti che non ho.
Del Leccamuffo me ne parlò per primo Celletti a Martina quando si faceva la Favorita.
Lui ne vagheggiava un'edizione con Morino e la Dupuy.
Ma a quell'epoca ne aveva tante di idee per la testa. Tracui fare un concerto dei contro-tre-tenori. Là Pava-Domingo-Carreras, qua Matteuzzi-Merritt-Blake.
Comunque mi auguro che al Covent Garden mantengano le promesse e soprattutto la facciano con tutte le arie previste.
Molti melomani avranno sorprese.
Soprattutto quelli che conoscono bene il finale del Pirata... Ohi, ohi, Bellini.... :roll: qunto ti piaceva il Leccamuffo?

Comunque Alberto, non per contraddirit, ma zio Rudy non riteneva Blake adatto. Troppo americano, diceva...
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Re: OPERA DEL MESE 11.2013: OTELLO DI VERDI

Messaggioda mattioli » lun 09 dic 2013, 18:21

Comunque Alberto, non per contraddirit, ma zio Rudy non riteneva Blake adatto. Troppo americano, diceva...


Davvero? Non lo sapevo. Plausibile, però, perché nelle Grandi voci lo zio Rudy si dilunga sull'esecuzione dell'aria di tempesta di Leccamuffo ("Dentro al mar fra le procelle") lodando ad oltranza l'esecuzione di Herman Jadlowker, che a me pare disastrosamente "fisso"...
La storia del Pirata (un plagio clamoroso, diciamolo, ma quanto volontario?) è incredibile. Ma anche troppo lunga per raccontarla qui : Hurted :

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Re: OPERA DEL MESE 11.2013: OTELLO DI VERDI

Messaggioda beckmesser » lun 09 dic 2013, 19:56

Maugham ha scritto:Comunque mi auguro che al Covent Garden mantengano le promesse e soprattutto la facciano con tutte le arie previste.


Il Divino perde colpi: ma certo che al Covent Garden faranno l’integrale, anche perché sarà per la prima volta usata la nuovissima edizione critica su cui da 47 anni sta lavorando il musicologo tedesco Heinz Strenckenbauer, che per sua fortuna (o sfortuna) si imbatté casualmente nello strano caso del Leccamuffo da studente di musicologia, e decise di farne l’oggetto della sua tesi di laurea: da quel momento, consentire al mondo di ascoltare l’autentica versione del Leccamuffo Principe d’Ircania è diventata la sua ossessione. Perché il vero problema è che fra i tre diversi autori dei tre atti si scatenò una competizione insidiosa: nessuno voleva scrivere l’atto più breve, per cui continuavano ad aggiungere arie, pare anche sobillati da alcune delle interpreti con cui si “accompagnavano” (e non voglio qui entrare nel merito delle voci velenose per cui Bononcini in realtà se la faceva col basso Montagnana, che pretese non meno di 39 arie…). Il risultato è che le prime bozze della nuova edizione pare implichino non meno di 15 volumi, tanto che persino la Barenreiter, abituata a pubblicare qualsiasi cosa, pare ci stia ripensando. Ad ogni modo, il prof. Strenckenbauer ha giurato che l’edizione sarà disponibile per le recite londinesi, dovesse prepararla lui al computer con un programma di notazione musicale.

Quanto al presunto plagio belliniano, mi stupisco che si dia ancora seguito a simili assurdità: è ormai storicamente provato che questa voce malevola fu messa in giro da un Donizetti ormai pazzo che, ancora invidioso del più giovane collega, tentò di sminuirne la fama indicando nel Leccamuffo l’origine del finale del Pirata. Ma sono sciocchezze…

mattioli ha scritto:nelle Grandi voci lo zio Rudy si dilunga sull'esecuzione dell'aria di tempesta di Leccamuffo ("Dentro al mar fra le procelle") lodando ad oltranza l'esecuzione di Herman Jadlowker, che a me pare disastrosamente "fisso"...


Eresia! L’esecuzione di Jadlowker rimane paradigmatica di come questo repertorio andrebbe eseguito. Certo, per venire a capo del brano ne abbassa la tessitura di una quinta; ok, spiana buona parte delle agilità; d’accordo, a causa della sua indole ferocemente superstiziosa salta una nota ogni tredici, ma nella fascia mi-sol il suono galleggia come non si era mai sentito. Impara ad ascoltare, invece di dire sciocchezze…

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Re: OPERA DEL MESE 11.2013: OTELLO DI VERDI

Messaggioda mattioli » lun 09 dic 2013, 20:10

Beckmesser, lasciatelo dire (e spero che il moderatore non intervenga): sei un asino calzato e vestito!

1) Streckenbauer sta realizzando l'edizione critica dell'ur-Leccamuffo, che in realtà non andò MAI in scena. Si dà il caso, infatti, che per un intervento della cabala del Principe di Galles, che sosteneva Bononcini contro Haendel, il secondo atto fu eseguito integralmente, mentre il terzo (quello di Haendel) fu ridotto praticamente a un torso: solo quattro arie, fra cui "Gioca, ingrata" di Leccamuffo che divenne poi la celebre "Scherza, infida" di Ariodante. E' chiaro che al Covent Garden si cercherà, GIUSTAMENTE (me l'ha confermato personalmente Bech Holten) a privilegiare Haendel rispetto a Bononcini e sopratutto rispetto ad Attilio Ariosti ("Mi si è bruciato l'Ariosti!", scherza Holten);

2) come poteva Donizetti, che diventa pazzo a causa della sifilide nel 1845, prendersela ancora con Bellini, morto nel '35? In realtà a scoprire il plagio fu Pacini, venuto a conoscenza della partitura del Leccamuffo dal tenore Sinclair (il primo Idreno di Semiramide, a Venezia nel '23), che era il bisnipote del copista di Bononcini (per inciso, il vero amante di Montagnana, come racconta Pacini in una colorita lettera a Mercadante, mentre nelle Mie memorie artistiche deve per decenza celare il fatto);

3) se ti piace l'esecuzione di Jadlowker vuol dire veramente che non ti lavi le orecchie da almeno due mesi.
Io invece me ne lavo le mani. Oltretutto se mi sono interessato al dossier Leccamuffo è solo per colpa del Divino.

AM
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Re: OPERA DEL MESE 11.2013: OTELLO DI VERDI

Messaggioda Rodrigo » lun 09 dic 2013, 21:24

Mi meraviglio che nessuno abbia ancora citato la mancata ripresa progettata a Roma nel 1951 auspice Gianandrea Gavazzeni, una vicenda di cui ancora si sussurra nei corridoi del Costanzi. Purtroppo, dopo sfibrante tira e molla con Franco Corelli previsto protagonista, il maestro bergamasco dovette rinunciare. Le solite crisi di panico del tenore di Ancona. Pare che l'esecuzione fosse prevista in forma di concerto nella prestigiosa cornice di Santa Maria degli Angeli. Un collezionista mi ha assicurato che detiene copia della partitura approntata dal direttore con l'aiuto di Bonaventura Somma, autentico genio dell'ambiente musicale romano. Si tratta di una speciale versione adeguatamente scorciata a meno di 2 ore di musica. Le forbici alleggerirono di molto i recitativi secchi e buona parte degli accompagnati, mancano all'appello anche diverse arie. Non essendo in possesso della sinfonia originale, con perfetta aderenza filologica al genere del pasticcio Gavazzeni e Somma optarono per il riutilizzo della sinfonia composta da Piccinni per la festa teatrale "O figlie di Oceàno".
Voci incontrollate narrano dell'esistenza di una registrazione fortunosa delle prove al pianoforte con Gavazzeni e la Tebaldi impegnati in una indimenticabile lettura della siciliana che apre il III atto, "Il sempre sospirar".
Davvero un peccato che Corelli si sia tirato indietro, lui cosi incredibilmente portato (almeno per i tempi) nel rendere il vigore del linguaggio settecentesco come dimostro' trionfando da par suo nel 1958 indossando i panni dell'Eracle hendeliano.
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Re: OPERA DEL MESE 11.2013: OTELLO DI VERDI

Messaggioda mattioli » mar 10 dic 2013, 1:45

Ignoravo che il Leccamuffo avesse interessato anche il maestro Gavazzeni. Questo mi conforta nella convinzione che la ripresa di questo incredibile "caso" operistico sia non solo necessaria, ma indispensabile.
Il rimpianto è ancor più forte se si pensa che anche la Decca, negli Anni Sessanta, aveva pensato a un'incisione del Leccamuffo, opera d'altronde, come si è visto nonostante gli spropositi di Beckmesser, molto cara agli inglesi. Richard Bonynge aveva visto giusto scritturando la Horne per Leccamuffo, la Sutherland (ovviamente) per Sofronia, un giovane Pavarotti per Oroaspe. Più problematica la distribuzione per Anastasio (Spiro Malas) e per Sofonisba (Graziella Sciutti).
Perché allora non si fece il disco?
Stando ai ricordi di Culshaw, ci fu intanto la ribellione della Sciutti, quando scoprì che l'aria più celebre della sua parte, "Tornami a gorgheggiar" le era stata scippata dalla Sutherland. E poi purtroppo Pavarotti fece una terribile indigestione (tortellini o zampone, le biografie sono contrastanti) che gli impedì di imparare per tempo la parte di Oroaspe, specie l'incantevole aria "Tromba mai fu". Il trio Bonynge-Sutherland-Pavarotti fu quindi dirottato sulla Beatrice di Tenda e il Leccamuffo "all stars" non venne mai alla luce...

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