Bicentenario verdiano discografico

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Bicentenario verdiano discografico

Messaggioda Enrico » mar 02 apr 2013, 12:55

Apriamo la discussione sulle registrazioni delle opere verdiane. Ognuno può citare per ogni opera l'edizione che ritiene più significativa, indicando se possibile le ragioni della scelta.

Se non avete mai ascoltato Alzira o Un giorno di regno, o se non avete in casa nessuna registrazione di Oberto o di Aroldo, non sentitevi in colpa: potete partecipare lo stesso parlando delle opere che conoscete.

Suggerisco di indicare registrazioni facilmente reperibili e il più possibile integrali, che siano complesssivamente rappresentative dell'arte di Verdi e non di un solo grande interprete, e che non siano frammentarie o quasi inascoltabili. Un "canone" verdiano deve servire non solo ai più esperti ma anche a chi si accosta a queste opere per conoscerle e imparare ad apprezzarle.

Per ripercorrere tutta la storia dell'interpretazione, per discutere dei singoli cantanti, per spaccare in quattro ogni nota, conviene utilizzare i thread dedicati alle singole opere: alcuni sono già aperti da anni, altri, se vi accorgete che mancano, possiamo aprirli ora.

In quest thread propongo di seguire l'ordine cronologico, che più o meno dovrebbe essere questo (con qualche incertezza per le opere che hanno avuto diverse rielaborazioni):
Oberto, Un giorno di Regno, Nabucco, I Lombardi/Jérusalem, Ernani, I due Foscari, Giovanna d'Arco, Alzira, Attila, Macbeth,
I Masnadieri, Il Corsaro, La battaglia di Legnano, Luisa Miller, Stiffelio, Rigoletto, Il trovatore, La traviata, I vespri siciliani,
Simon Boccanegra, Aroldo, Un ballo in maschera, La forza del destino, Don Carlos, Aida, Otello, Falstaff.


Andiamo: incominciate!
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Re: Bicentenario verdiano discografico

Messaggioda Enrico » mar 02 apr 2013, 16:44

C'è nessuno? va bene, comincio io.

Oberto
L’unica edizione che conosco è quella diretta da Marriner, ma non l’ho mai ascoltata tutta. Integrale, filologicamente corretta, buona qualità sonora. In più c’è Ramey.

Un giorno di regno
Anche questa è un’opera che conosco poco. La “comicità” della vecchia edizione Rai (Capecchi, Pagliughi, Bruscantini, Oncina, Dalamangas) mi sembra ormai datata. Preferisco anche in questo caso bel suono e correttezza filologica, con Carreras, Norman, Wixell, Sardinero, Cossotto/Gardelli.

Nabucco
Complessivamente equilibrata la registrazione con Gobbi, Suliotis, Cava, Prevedi, con buone prove anche di orchestra e coro, ma l’edizione ideale non c’è. La registrazione con la Callas, quasi inascoltabile anche nei buoni riversamenti, tagliuzzata e col finale stravolto dal direttore, non può trovare posto in un “canone”; Muti non mi ha mai convinto e anche i suoi cast hanno alti e bassi; Sinopoli è troppo monolitico e non sopporto baritono e basso. Il mio Zaccaria è Ramey live from the met, ieratico e vibrante.

I Lombardi
Pavarotti, Ramey, e purtroppo la Anderson, con Levine e la sua direzione che non annoia mai.
Non riuscerete a farmi preferire le famose edizioni dirette da Gavazzeni a Roma o alla Scala.
La versione francese non la conosco bene.

Ernani
Sutherland, Pavarotti/Bonynge, per l’originalità della versione eseguita (anche in questo caso non mi convincono basso e baritono).

I due Foscari
Carreras & Ricciarelli giovani e belli, se non ci fosse Cappuccilli. In realtà è l’unica registrazione che conosco per intero. Quella con Bergonzi, Guelfi, Vitale/Giulini mi sembra inimitabile per pesantezza retorica…

Giovanna d’Arco
Boh, trovatemi un’edizione con una pulzella credibile… Caballè, Domingo, Milnes/Levine mi sembra la più corretta e gradevole, anche divertente, con una menzione speciale per Milnes. Quella con la Tebaldi (e Bergonzi) non mi attrae per niente.

Alzira
Beh, spiegatemi perché dovrei ascoltarla tutta…
Indicherei l’edizione diretta da Luisi, almeno è integrale e ben registrata.

Attila
Raimondi, Deutekom, Milnes, Bergonzi/Gardelli. Pregi: Milnes, orchestra e coro. Difetti: tutto il resto del cast, ma non trovo di meglio, volendo cercare ancora una volta un equilibrio complessivo.

Macbeth
Fischer Dieskau, Suliotis, Pavarotti, Ghiaurov/Gardelli, per i motivi che già diverse volte abbiamo esposto in altri luoghi di questo sito. Un’edizione ufficiale con una vera Lady non c’è. Accontentiamoci del miglior Macbeth del disco (escludendo i dvd, altrimenti ci sarebbe Hampson).

I Masnadieri
Sutherland, Bonisolli, Manuguerra, Ramey/Bonynge: vivace, varia, mossa, originale.

Il Corsaro
Carreras, Norman, Caballè: un bel trio, anche questa è un’edizione integrale e corretta che non annoia (con qualche comicità involontaria).

La battaglia di Legnano
Discografia ristretta anche per quest’opera: di nuovo Carreras & Ricciarelli (troppo vecchia l’edizione Rai, troppo fracasso o troppa retorica in certi live antichi o più moderni).

Luisa Miller
Mi tenta la bionda Ricciarelli, non mi convince Domingo: preferisco nel complesso la registrazione diretta da Maag con Pavarotti, Caballè, Giaiotti e Milnes sempre molto bravo.

Stiffelio
Conosco solo la registrazione di Carreras, e non mi sembra malvagia.

Rigoletto
Le possibilità di scelta sono troppe. La prima veramente integrale che ho conosciuto bene: Sutherland, Pavarotti, Milnes, Talvela, Tourangeau/Bonynge. Delle altre tante edizioni interessanti possiamo parlare altrove.

Il Trovatore
Integrale, belcantista, originale: Sutherland, Horne, Pavarotti, Wixell, Ghiaurov/Bonynge. La Horne è la vera Azucena che canta le note scritte da Verdi: le altre saranno anche grandi, ma spesso cantano un’opera di loro invenzione. Per Ferrando preferirei però Zaccaria (Karajan I) o D’Arcangelo. Certo non possiamo dimenticare la Callas, o le meraviglie delle orchestre di Karajan in studio o live, ma abbiamo altri spazi per parlarne.

La Traviata
Toscanini, per un Verdi novecentesco e post-verista, con la massima tensione drammatica possibile. O, all’opposto, belcanto e integralità: Sutherland/Pritchard (purtroppo con Bergonzi). I grandissimi di oggi stanno nei dvd.

I vespri siciliani
Manca l’edizione perfetta, non conosco un’integrale in francese: scelgo Levine con Arroyo, Domingo, Milnes (c’è pure il balletto!).

Simon Boccanegra
Devo superare la noia prodotta da Cappuccilli con Domingo e la direzione di Gavazzeni (la Ricciarelli non fa meraviglie ma mi piace): dall’ascolto di altre celebri edizioni mi frena la Freni.
E nemmeno per Abbado ho troppa simpatia. Passo…

Aroldo
Opera che non conosco: ho solo una registrazione che giace in abbandono.

Un ballo in maschera
Gigli, Caniglia, Bechi, Barbieri, Pasero, Serafin, molto teatrale e comunicativa nella sua ingenuità.
Ma se volete, come è giusto, la grande direzione prendete Toscanini o Karajan: recondita armonia di bellezze diverse. Un ringraziamento speciale a Pavarotti per le sue tante esibizioni in disco e live.

La forza del destino
Callas, Tucker, Tagliabue/Serafin. Troppo vecchio Tagliabue, ma abbiamo ottima direzione, incisione integrale o quasi, una grandissima Leonora e un tenore molto bravo.

Don Carlos
In cinque atti in italiano Tebaldi, Ghiaurov, Bergonzi/Solti: la più colorata; in quattro atti Karajan: morbidamente tragica, luminosamente cupa.
Ci vorrebbe una bella edizione integrale in francese con i grandi interpreti dei nostri giorni: e invece abbiamo solo l’edizione “taglia e incolla” di Abbado

Aida
Credo di conoscere tutte le edizioni possibili, o quasi. Per vari motivi indicherei le registrazioni di Serafin (quella con Gigli e quella con la Callas), e quella di Toscanini, e le due di Karajan. Ma la vera rivoluzione, la vera Aida intima, è quella di Harnoncourt. Menzione speciale per Pavarotti e Maria Chiara che mi hanno fatto conoscere quest’opera.

Otello
La vera voce di Otello, nelle registrazioni ufficiali, non c’è: tema ricorrente e ampiamente discusso in questo sito.
Dovremmo innestare i frammenti di Tamagno nella registrazione di Toscanini, ma ragioni di opposti metronomi ce lo impediscono.
La registrazione che mi ha fatto per la prima volta apprezzare quest’opera è quella, molto “parlata”, di Del Monaco e Gobbi a Tokyo. Un Pavarotti ben guidato avrebbe fatto la sua bella figura (magari con Hampson al posto di Nucci!).

Falstaff
Toscanini (NBC). È commedia, commedia, di devono capire le parole. E ci vuole ritmo, ritmo, ritmo, non si deve perdere nemmeno una sillaba, nemmeno una nota. Poi, anche sulle interpretazioni di Falstaff, abbiamo un bel trhead lungo e complesso aperto da diversi anni.
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Re: Bicentenario verdiano discografico

Messaggioda DottorMalatesta » mar 02 apr 2013, 17:06

Caro Enrico,
va bene, allora – affilati i coltelli – si puó iniziare!!!!

Oberto
L’unica edizione che conosco è quella diretta da Marriner, ma non l’ho mai ascoltata tutta. Integrale, filologicamente corretta, buona qualità sonora. In più c’è Ramey.

A mio parere l´edizione Philips che citi è pari merito all´edizione Foné (ora penso praticamente introvabile) con Pertusi che, anche dal vivo (ascoltato al Filarmonico di Verona) è stato un protagonista vocalmente irreprensibile, e ottimamente interpretato.

Un giorno di regno
Anche questa è un’opera che conosco poco. La “comicità” della vecchia edizione Rai (Capecchi, Pagliughi, Bruscantini, Oncina, Dalamangas) mi sembra ormai datata. Preferisco anche in questo caso bel suono e correttezza filologica, con Carreras, Norman, Wixell, Sardinero, Cossotto/Gardelli.

Io invece, con l´eccezione di Carreras (dalla straordinaria comunicativa e dalla voce cosí intrinsecamente giovanile), preferisco l´edizione del 1951: molto piú “rossiniana”, molto meno “spocchiosa”, molto meno “operazione recupero”, molto meno “sotto formalina” rispetto alla blasonata edizione di Gardelli (dove Wixell canta in una lingua incomprensibile, la Norma è un pesce fuor d´acqua, la Cossotto gigioneggia un po´ troppo).

Nabucco
Complessivamente equilibrata la registrazione con Gobbi, Suliotis, Cava, Prevedi, con buone prove anche di orchestra e coro, ma l’edizione ideale non c’è. La registrazione con la Callas, quasi inascoltabile anche nei buoni riversamenti, tagliuzzata e col finale stravolto dal direttore, non può trovare posto in un “canone”; Muti non mi ha mai convinto e anche i suoi cast hanno alti e bassi; Sinopoli è troppo monolitico e non sopporto baritono e basso. Il mio Zaccaria è Ramey live from the met, ieratico e vibrante.

Io invece preferisco per un soffio Sinopoli, per l´interpretazione epica, rocciosa, estrema, che sa di sangue e terra (ma anche Muti qui non è male, sebbene sia epidermico come al solito, ma in quest´opera non guasta). Direzione interessantissima, quella di Sinopoli, peccato per un cast che non è granché (la Dimitrova è decisamente piú in forma della Scotto, ma ritrae un personaggio alla lunga piuttosto monocorde e noiosetto, lontano anni luce dalle intuizioni della Scotto con Muti dover peraltro Luchetti è buono, ma Ghiaurov è ormai fuori tempo massimo). Mauguerra e Capuccilli pari merito (ma non è un complimento).

I Lombardi
Pavarotti, Ramey, e purtroppo la Anderson, con Levine e la sua direzione che non annoia mai.
Non riuscerete a farmi preferire le famose edizioni dirette da Gavazzeni a Roma o alla Scala.
La versione francese non la conosco bene.


Come fai a difendere l´indifendibile Pavarotti????!!!!! E perché bastonare la Anderson? Certo, vocalmente è a disagio (certi acuti sforzati), ma ha in moltissimi punti ha delle splendide intuizioni di fraseggio…


Beh, dai, in fondo non la pensiamo poi tanto diversamente… ;-)
Al prossimo round!
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Re: Bicentenario verdiano discografico

Messaggioda Luca » mar 02 apr 2013, 19:11

Posso introdurmi anche io?

Dunque dico subito che Oberto e Un giorno di regno le conosco poco, specie la prima; la seconda, invece, l'ho ascoltata anni fa nell'edizione Gardelli: brava la Cossotto e Wixell, bene la Norman allora giovanissima, ma Carreras non lo sopporto. Tuttavia dico fin d'ora che il Verdi comico mi ha sempre lasciato freddo (anche Falstaff che è - ad andare a fondo - tutt'altro che comico).

Circa il Nabucco Sinopoli come direzione ma come cast l'edizione di Muti: la Scotto non è certo Abigaille (come la Callas), però bravissima interprete. Molto bene Luchetti (fresco e giovanile e non imbolsito come Domingo), bene la Obratzsova e la Howell (come Anna) mentre al posto dell'afono Ghiaurov potevano mettere Raimondi o l'allor giovane Ramey.

Per I Lombardi ho l'edizione romana live diretta da Gavazzeni con Scotto, Pavarotti, Grilli e Raimondi andata in scena all'Opera nel 1968: si ascolta una Scotto superlativa! Ho udito anche quella con la Anderson e Pavarotti della DECCA ma la trovo compressivamente fredda e poco teatrale.

Saluti, Luca.
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Re: Bicentenario verdiano discografico

Messaggioda DottorMalatesta » mar 02 apr 2013, 19:22

Luca ha scritto: ma Carreras non lo sopporto.

Ahi, lo dicevo che finiva a coltellate... :roll:

Luca ha scritto: Molto bene Luchetti (fresco e giovanile e non imbolsito come Domingo)

Conrcordo :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:

Luca ha scritto:Mentre al posto dell'afono Ghiaurov potevano mettere Raimondi o l'allor giovane Ramey.

Raimondi no, ti prego!!! :mrgreen:
Mentre concordo su Ramey! 8) Ti risulta che l´abbia mai incisa? Io l´ho sentito a Verona come Zaccaria anni fa (la voce era oscillante che ti faceva venire il mal di male, peró... che voce!!!)

Luca ha scritto:Per I Lombardi ho l'edizione romana live diretta da Gavazzeni con Scotto, Pavarotti, Grilli e Raimondi andata in scena all'Opera nel 1968: si ascolta una Scotto superlativa!

Ne ho sempre sentito parlare un gran bene, ma non la conosco...

Un caro saluto,
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Re: Bicentenario verdiano discografico

Messaggioda Luca » mar 02 apr 2013, 19:47

Ramey come Zaccaria l'ho udito qui a Roma due anni fa in un'edizione di Nabucco con Vratogna e la Carosi come Abigaille. Era molto rugginoso. In studio Zaccaria non l'ha inciso.

Salutoni, Luca.

PS.: Voglio vedere l'elenco delle edizioni delle successive opere.
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Re: Bicentenario verdiano discografico

Messaggioda pbagnoli » mar 02 apr 2013, 21:33

Oberto
Io conosco quella orrenda con Estes e Grilli. L'avevo anche recensita per il sito

Un giorno di regno
Non ho edizioni discografiche

Nabucco
Amo molto Nabucco. A mio gusto, l'edizione discografica perfetta è quella di Sinopoli, anche se condivido le perplessità di Enrico sul baritono (Nesterenki, invece, non mi dispiace). D'accordo con Luca anche su Domingo, anche se Ismaele non è un gran ruolo.
Ma questa è l'edizione della Ghena, per me spettacolare.
D'accordo solo parzialmente con chi ha proposto Muti. La Scotto è bravissima, ma la Ghena è superiore: non ce n'è

I Lombardi
Anch'io voto Levine, ma a me piacciono sia Pavarotti che la Anderson

Ernani
Qui scegliere mi è difficile: è un'opera che amo ferocemente, ma non ho un'edizione di riferimento. Forse il live con Del Monaco...

I due Foscari
Anch'io voto Carreras e Ricciarelli

Giovanna d’Arco
Opera a mio gusto di una noia mortale. Nemmeno Levine riesce a farmela piacere

Alzira
Non ho edizioni discografiche

Attila
Muti, soprattutto per Ramey e - non ci crederete - la Studer, per me bravissima soprattutto nel fuggente nuvolo

Macbeth
Qui shifto sul video: per me è eccezionale quello con la regia di Tcherniakov. Bravissima la Urmana, cantante che di solito non amo, che mi fa vedere tutto il male di Lady. Bravissimo anche Tliakos, vera voce verdiana dei nostri tempi. Ottimo il direttore Currentzis

I Masnadieri
Non ho edizioni discografiche

Il Corsaro
Anch'io Carreras, Norman, Caballè, ma soprattutto per mancanza di reali alternative. Non sono un fanatico della Norman, adesso che Matteo non scrive più qui lo posso dire : Chessygrin :

La battaglia di Legnano
Qui amo molto il live milanese diretto da Gavazzeni, anche se la Stella (quella che se ce l'avessimo oggi le faremmo fare tutto, ecc) ha l'espressività di un tubero, quanto meno rispetto alla Gencer che però la canta con Limarilli :(

Luisa Miller
Non ho l'edizione perfetta. Probabilmente sceglierei quella DGG, ma è un ripiego

Stiffelio
Idem Carreras

Rigoletto
Sinopoli-Bruson. Oppure Kubelik, con Fischer-Dieskau e la Scotto

Il Trovatore
Scelgo anch'io Sutherland, Horne, Pavarotti, Wixell, Ghiaurov/Bonynge. E ovviamente lo stratosferico Karajan I

La Traviata
Muti con la Scotto. Oppure la Scotto con Inbal (Verona). O la Callas del 1958 con Kraus, immensa. Però ci aggiungo anche il video di Decker con la Netrebko, una di quelle cose che spiegano perché ancora oggi si DEVE andare all'opera

I vespri siciliani
Io ho l'integrale in francese con un'ottima Brumayre, ma esiterei a indicarla come riferimento. A me Muti della Scala piace molto, nonostante tutto anche per la scelta del tenore; ma preferisco il Muti di Firenze con Luchetti, la Scotto e Bruson. Apprezzo molto anche Levine, soprattutto per Milnes

Simon Boccanegra
Abbado

Aroldo
Come Enrico

Un ballo in maschera
Solti con Pavarotti, Price e Bruson

La forza del destino
Di Stefano, Gencer e Protti. La Gencer è immensa: nessuna come lei

Don Carlos
Per l'edizione in francese avremmo anche quella Opera rara, che però non è granché; e quella di Pappano, non originale. Abbado alla Scala fa un bel lavoro, almeno a mio gusto, con voci giovani, emozionate e emozionanti

Aida
Anche qui indico Kubelik. E' in tedesco, e va bene. e Hopf non è stratosferico. In compenso la Rysanek e la Madeira sono impegnate in una gara di bravura, poi c'è il Ramfis di Gottlob Frick e l'Amonasro di London! Se vogliamo stare più sul tradizionale, scelgo Solti per la Price al suo top e per Vickers

Otello
Vickers, assolutamente Vickers, con Karajan nonostante l'orribile, assurdo taglio del concertato del terzo atto. Rinuncio a qualunque Del Monaco - i suoi fans mi perdonino - e spezzo invece una lancia per Domingo con Levine, Milnes e Scoto

Falstaff
Anch'io scelgo Toscanini, ma apprezzo anche Giulini con Bruson e Ricciarelli (davvero bravi)
"Dopo morto, tornerò sulla terra come portiere di bordello e non farò entrare nessuno di voi!"
(Arturo Toscanini, ai musicisti della NBC Orchestra)
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Re: Bicentenario verdiano discografico

Messaggioda flipperinodoc » mar 02 apr 2013, 22:17

incominciamo e seguiamo le indicazioni di enrico
Oberto Gardelli mi sembra preferibile a Marriner e la Dimitrova cannnoneggia molto bene :lol:
un giorno di regno anche qui gardelli ma.... gli avversari quali sono?
Nabucco ci sarebbe Muti ma purtroppo ci sono anche i cantanti. Accanto ad un protagonista insignificante, Abigaille cerca in continuazione finezze che non esistono e - se le trova - vanifica tutto con una inadeguatezza vocale pari alla sua presunzione. Alla fine dunque scelgo Sinopoli, con tutti i suoi difetti ma una grande Dimitrova
I Lombardi scelgo Jerusalem con Luisi e una più che buona Mescheriakova (ma che fine ha fatto???)
Ernani Schippers & Price: fantasia e sensualità
i due foscari gardelli senza rivali, ma proprio perchè nessun altro si è iscritto alla gara :wink:
giovanna d'arco qui vado facile con Levine, Montsi, Domingo
alzira ancora Luisi ma che noia mortale il prologo e il I atto
attila qui scelgo Muti perchè accetta la bruttezza dell'opera senza cercare di rendere quello che non è, valorizzando al massimo le poche bellezza della partitura, grande la Studer, anzi grandissima.
macbeth per me non esiste una edizione di riferimento per cui ne scelgo una davvero alternativa: Bohm, Milnes, Ludwig, Ridderbusch
i masnadieri colpevolmente mai sentita.....
il corsaro conosco solo gardelli, caballe, norman. voi ne conoscete altre?
la battaglia di legnano qui è facile con Gavazzeni, corelli, stella. edizione barricadera ma molto adatta al clima dell'opera
luisa miller maazel, ricciarelli ma non è opera che amo
stiffelio potendo scegliere solo cd, scelgo carreras con gardelli
rigoletto kubelik con fischer dieskau. affascinantissimo protagonista e direttore inaspettato. c'è addirittura una scotto nella sua vera voce prima che l'onnipotenza la colpisse.....
il trovatore la lunare edizione con sutherland e una superba horne o la cupa tragica notte del karajan III (o forse IV, insomma quello in studio)?
la traviata una callas va messa vero? :wink:
i vespri siciliani levine, con una arroyo strepitosa
simon boccanegra per me vero capolavoro, e come tale impossibile da eseguire alla perfezione. scelgo solti a milano, per puri ricordi personali
aroldo non pervenuto
un ballo in maschera mitropoulos, peerce, milanov! solti, pavarotti, price! o Karajan con la più inquietante festa mai eseguita! o forse muti con il terzetto "odi tu come fremono cupi" talmente ritmato da anticipare la musica rap?
la forza del destino tebaldi/del monaco, tebaldi/corelli, schippers/price..... il resto è silenzio. da ascoltare, per capire come non si fa, bruno walter e georg solti
don carlo karajan, karajan, fortissimamente karajan!! sia la I che la II, ma forse anche la III! tra le più recenti apprezzo levine con la millo e la versione francese (o forse quasi francese) di pappano
aida karajan I e II, schippers a milano con la caballè
otello karajan I o, vere alternative barbirolli con una grande Jones e.... furtwangler (ma qui provoco a oltranza..... :wink: )
falstaff due edizioni che sembrano antitetiche ma in realtà non lo sono poi tanto, toscanini e bernstein

inserisco provocatoriamente anche la messa da requiem: karajan I, II, III, IV e V!!! oppure barbirolli, bernstein e toscanini con la tebaldi :wink:

ecco fatto, che fatica :wink:
non respira! .... sarà all'ottavo piano!
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Re: Bicentenario verdiano discografico

Messaggioda Enrico » mer 03 apr 2013, 0:06

pbagnoli ha scritto:
La battaglia di Legnano
Discografia ristretta anche per quest’opera: di nuovo Carreras & Ricciarelli (troppo vecchia l’edizione Rai, troppo fracasso o troppa retorica in certi live antichi o più moderni).

Cha fai, mi copi? o ti sei dimenticato di sostituire la mia scelta con la tua?
Bentornato, Onorevole Presidente: ma come fai a non avere una registrazione de I Masnadieri?
Vedremo se un bel giorno troverò il tempo di recensirne un paio!
pbagnoli ha scritto:
La Traviata...aggiungo anche il video di Decker con la Netrebko, una di quelle cose che spiegano perché ancora oggi si DEVE andare all'opera

Va benissimo, è oggi la Traviata più bella che ci sia (se uscisse anche il video di Decker con la Dessay sarebbe pure molto bello!) ma seguiamo le regole che hai proposto per Wagner: solo dischi, dei video parleremo altrove, per esempio nei thread dedicati alle singole opere, altrimenti facciamo concorrenza sleale a quegli artisti che hanno potuto lasciare solo "dvd che si sentono soltanto e non si vedono".

Qualche commento lo merita anche la lista di Flipperino:
flipperinodoc ha scritto:Ernani Schippers & Price: fantasia e sensualità

Sì, certo, con la sensualità di Bergonzi...
attila qui scelgo Muti perchè accetta la bruttezza dell'opera senza cercare di rendere quello che non è, valorizzando al massimo le poche bellezza della partitura, grande la Studer, anzi grandissima.

Anche Ramey è tanto bravo, ma io conosco questa registrazione solo dal video, e lo spettacolo è veramente inguardabile.
Vista in un piccolo teatro non mi è sembrata un'opera così brutta. Il preludio imbattibile per me è quello di Karajan.
macbeth per me non esiste una edizione di riferimento per cui ne scelgo una davvero alternativa: Bohm, Milnes, Ludwig, Ridderbusch

Questa è interessante! controlla in home se è mai stata recensita, se no provvedi!
i masnadieri colpevolmente mai sentita.....

Colpevolmente sì, anche perché Sutherland & Bonisolli o Caballè & Bergonzi si trovano facilmente, e sono uscite un paio di volte anche in edicola!
il corsaro conosco solo gardelli, caballe, norman. voi ne conoscete altre?

Per fortuna non parliamo dei video: ce ne sarebbe uno con Bruson un po' avanti negli anni...
rigoletto kubelik con fischer dieskau. affascinantissimo protagonista e direttore inaspettato. c'è addirittura una scotto nella sua vera voce

E c'è il Duca di Bergonzi. Perché??? la vera voce della Scotto è ancora più bella nel raro live romano con Pavarotti e Paskalis e la bella direzione di Giulini.
aida karajan I e II, schippers a milano con la caballè

Schippers a Milano mi manca.
otello karajan I

Credo che per qualità tecnica di registrazione sia insuperabile.
falstaff due edizioni che sembrano antitetiche ma in realtà non lo sono poi tanto, toscanini e bernstein

Anche Bernstein, oltre a poter contare su eccelenti interpreti, ha un grande senso del ritmo. Quello di Giulini, nella versione live, è stato il mio primo Falstaff.
inserisco provocatoriamente anche la messa da requiem

Va bene, ma potresti parlarne nella sezione dedicata alla musica non operistica, che meriterebbe di essere frequentata di più, o scrivere qualcosa per la sezione Musica Sacra della Home, giustamente voluta da Bagnoli ma ancora povera e abbandonata.
ecco fatto, che fatica :wink:

Prima chiedi che si apra la discussione e poi ti lamenti?
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Re: Bicentenario verdiano discografico

Messaggioda Enrico » mer 03 apr 2013, 1:24

DottorMalatesta ha scritto:Oberto
A mio parere l´edizione Philips che citi è pari merito all´edizione Foné (ora penso praticamente introvabile) con Pertusi.

Il roccioso Ramey mi sembra più credibile come padre che torna dall'esilio per rimproverare la figlia, pensa solo all'onore e alla vendetta, e combina un gran disastro. Peggio di così potrebbero fare solo Rigoletto e Germont messi insieme!
Un giorno di regno
preferisco l´edizione del 1951: molto piú “rossiniana”, molto meno “spocchiosa”, molto meno “operazione recupero”

Non risolvi il problema; gardelli ci dà un'opera buffa di Verdi che non fa ridere, Simonetto ne fa una brutta copia di opera rossiniana: i cantanti sono tutti simpatici, ma alla fine è sempre Un giorno di regno, non il Barbiere né la bellissima Gazza Ladra.
Nabucco
Direzione interessantissima, quella di Sinopoli, peccato per un cast che non è granché (la Dimitrova è decisamente piú in forma della Scotto, ma ritrae un personaggio alla lunga piuttosto monocorde e noiosetto, lontano anni luce dalle intuizioni della Scotto con Muti dover peraltro Luchetti è buono, ma Ghiaurov è ormai fuori tempo massimo). Manuguerra e Capuccilli pari merito (ma non è un complimento).

That is the question! come facciamo a inserire in un "canone" una registrazione che non ha un vero protagonista? cosa rimane di Cappuccilli e di Manuguerra al di là delle belle voci (a parte il fatto che a me, di Cappuccilli, non piace nemmeno la voce)? Gobbi non è perfetto, e può non piacere, ma fa di tutto per interpretare e lasciarsi ricordare. Ghiaurov sulla carta era una buona scelta, ma la voce pur bellissima è stata sempre un po' fibrosa, formata da tanti armonici a strati sovrapposti, e non particolarmente agile: i tempi rapidi di Muti non lo aiutano per niente. Ramey c'è ufficialmente solo nel dvd dal Met (di quando era giovane c'è un filmato parigino): la trasmissione radiofonica mi era sembrata migliore (la prima volta con Pons, la seconda con Ataneli; molto affaticato invece in una ulteriore ripresa con Nucci). La voce, già col caratteristico vibrato, era ancora ben controllata: belle variazioni nella cabaletta del primo atto. Potremmo aprire un thread sugli interpreti di Zaccaria...
DottorMalatesta ha scritto:
Luca ha scritto:Per I Lombardi ho l'edizione romana live diretta da Gavazzeni con Scotto, Pavarotti, Grilli e Raimondi

Ne ho sempre sentito parlare un gran bene, ma non la conosco...

Fu un grande evento, annunciato perfino in un trafiletto su Topolino! Ho conosciuto l'opera da questa registrazione, l'avevo esclusa dal "canone" perché, come ho già detto, preferisco evitare, per ora, le registrazioni rare. Qualità sonora accettabile: Gavazzeni però mi sembra sempre pesante, e i cantanti, tutti molto dotati, se ne vanno ognuno per la sua strada. La Callas, purtroppo, non si è degnata.
I Lombardi
Come fai a difendere l´indifendibile Pavarotti????!!!!!

E tu, nelle registrazioni in italiano, chi vorresti difendere? Carreras? Domingo? Bergonzi vecchietto?
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Re: Bicentenario verdiano discografico

Messaggioda Enrico » mer 03 apr 2013, 1:33

Luca ha scritto: Per I Lombardi ho l'edizione romana live diretta da Gavazzeni ... Ho udito anche quella con la Anderson e Pavarotti della DECCA ma la trovo compressivamente fredda e poco teatrale.

Compressivamente è un avverbio troooooppo bello!!!!!!!!!!!! Aspettiamo il seguito della tua lista!
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Re: Bicentenario verdiano discografico

Messaggioda pbagnoli » mer 03 apr 2013, 8:00

Enrico ha scritto:
pbagnoli ha scritto:
La battaglia di Legnano
Discografia ristretta anche per quest’opera: di nuovo Carreras & Ricciarelli (troppo vecchia l’edizione Rai, troppo fracasso o troppa retorica in certi live antichi o più moderni).

Cha fai, mi copi? o ti sei dimenticato di sostituire la mia scelta con la tua?

Hai ragione: è stato un errore di inserimento. Ho messo quella della Battaglia di Legnano al posto della Luisa Miller, insomma un gran casino.
Adesso ho sistemato tutto : Chessygrin :
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Re: Bicentenario verdiano discografico

Messaggioda flipperinodoc » mer 03 apr 2013, 9:27

pbagnoli ha scritto:Hai ragione: è stato un errore di inserimento. Ho messo quella della Battaglia di Legnano al posto della Luisa Miller, insomma un gran casino.
Adesso ho sistemato tutto : Chessygrin :


collega, l'enrico ci cazzia!!! preparo del diprivan virtuale.... : Doctor :
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Re: Bicentenario verdiano discografico

Messaggioda DottorMalatesta » mer 03 apr 2013, 9:34

preferisco l´edizione del 1951: molto piú “rossiniana”, molto meno “spocchiosa”, molto meno “operazione recupero”[/quote]
Non risolvi il problema; gardelli ci dà un'opera buffa di Verdi che non fa ridere, Simonetto ne fa una brutta copia di opera rossiniana: i cantanti sono tutti simpatici, ma alla fine è sempre [i]Un giorno di regno
, non il Barbiere né la bellissima Gazza Ladra.[/i]

Meglio un´edizione cha fa rossinianamente sorridere piuttosto che un´edizione che nemmeno quello...

Ramey c'è ufficialmente solo nel dvd dal Met

E´vero, l´avevo scordato, ho anch´io il DVD ma non l´ho ancora visto...

Come fai a difendere l´indifendibile Pavarotti????!!!!! [/quote]
E tu, nelle registrazioni in italiano, chi vorresti difendere? Carreras? Domingo? Bergonzi vecchietto?[/quote]


Enrico non metto in dubbio che l´edizione con la Scotto veda uno splendito Pavarotti (il ruolo di Oronte gli é congenialissimo!!!) Peró, dai, l´Oronte DECCA di Pavarotti é davvero fuori tempo massimo!!!!

Ciao!
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Re: Bicentenario verdiano discografico

Messaggioda Luca » mer 03 apr 2013, 21:57

Carissimi, vado un po’ alla rinfusa, ma ribadisco che tra Verdi e Wagner preferisco il tedesco:

Ernani: la conosco poco, ho l'edizione scaligera 'live' del '70 Domingo-Kabaiwanska, però preferisco l'altro live (credo al MET) con Price e Corelli.

I Due Foscari: ‘live’ di Venezia del ’57 edito dalla Myto, ora ristampato da altra casa con Gencer, Picchi e Guelfi. Di essi, l’ultimo - si sa - non era un campione di finezza, ma la Gencer è vera drammatica (L' "Oh patrizi tremate..." è eccezionale) e non fittizia come la Ricciarelli e Picchi non fa brutture. Edizione che non ha i 'da capo' (come usava all’epoca), ma teatrale e pulsante.

Giovanna d’Arco: da non disprezzare la vecchia edizione 1951 diretta da Simonetto con il trio Tebaldi, Bergonzi e Panerai, anche se ovviamente Levine e il suo cast appaiono più… aggiornati. Però lasciatemi dire che tra fili e filature la Caballé si perde nell’autocompiacimento e Domingo ha poco di mistico e più da latin lover…. Comunque ha ragione Pietro che è un’opera da sopportare anche perché il sacro e Verdi non è che collimavano molto… (cf. Requiem più avanti).

Alzira: non mi pronuncio, salvo il rilevare che esiste un ‘live’ tedesco con la Schwarzkopf giovanissima e che la Cotrubas non l’ho mai sopportata.

Attila: il ‘live' diretto da Patané con Ghiaurov, Orlandi-Malaspina e Luchetti alla Scala.

Macbeth: Abbado, Cappuccilli e Verrett (qui, anziché Domingo, Luchetti come nelle recite inaugurali di quell’anno avrebbe figurato meglio). Buono il 'live' salisburghese (1964) con Fischer Dieskau e la Bumbry diretto da Sawallisch.

La Battaglia di Legnano: scelgo l’edizione ‘rupestre’ con Gencer-Limarilli. Corelli mi piace un sacco in quest'opera (enfatico come deve essere), ma la Stella è pesante nelle agilità, falsamente drammatica e Bastianini è reboante, mentre l’edizione Gardelli-Ricciarelli mi dice poco.

Luisa Miller: assolutamente Maag (che è ottimo) con Pavarotti e Caballé.

Stiffelio-Aroldo: mai uditi né mi hanno mai particolarmente interessato.

Rigoletto: Kubelik con Fischer-Dieskau personaggio moderno con Scotto ottima e candida e Bergonzi preciso. Non mi dispiace nemmeno l’edizione Bonynge Pavarotti-Sutherland (e Milnes, purtroppo).

Il Trovatore: per l’integralità e per l’originalità ragionata e non stravagante scelgo anche qui Bonynge con Sutherland (un po’ lisa), Pavarotti (argentino, squillante, ma anche un po’ esteriore) Wixell (anonimo), Ghiaurov (un pò andato anche lui, ma non certo come nel Nabucco di Muti) e la travolgente Horne. Come direzione (ma non per il cast, fatta eccezione per la Cossotto) mi piace anche Mehta.

La Traviata: Callas su tutti, ma in particolare il ‘live’ londinese del ’58 (stesso anno di Lisbona con Kraus) con un grande Valletti e un buon Zanasi. Flora è addirittura la povera M. Collier. Due motivi congiunti mi legano a quest’edizione: la grandezza della Callas che è ‘franta e stridente’ sin dall’inizio, ma che ci offre un III atto da manuale re-inventandosi una voce oscillante, spezzata e, al contempo, geniale sul piano espressivo. Una voce simile a quella della mia mamma che, alla fine della sua vita, mi diceva di star bene anche quando ormai sapeva di andarsene. L’ascolto poco quest’edizione, proprio per la commozione che mi suscita.

I Vespri Siciliani: per la direzione quarantottesca e grintosa (non per il cast in cui figurano persone a me molto antipatiche) Levine, ma per l’equilibrio generale Muti al Maggio Musicale del '78 (credo) con la Scotto e Luchetti.

Simon Boccanegra: l’edizione Gavazzeni, Cappuccilli-Ricciarelli, ma è un’opera che ascolto poco.

Un Ballo in Maschera: Solti I e II dove in entrambi i casi i cast sono eccellenti.

La Forza del destino: ad onta del pessimo Del Monaco e della plateale Barbieri, continuo a preferire il 'live' fiorentino (1955) diretto da Mitropoulos con Tebaldi, Protti, Siepi e Capecchi.

Don Carlo: assolutamente Solti in 5 atti. Ci sarebbe anche il 'live' veneziano del '73, ma malamente diretto da Pretre con un cast molto attraente (cf. recensione mia)

Aida: assolutamente Solti con Vickers, Price, Gorr

Otello: assolutamente Vickers tanto con Karajan, quanto il video del MET con la Scotto e Mc Neil: lì è vecchio però che dignità e sofferenza!!!

Falstaff: rientra in quell’elenco opere che detesto (fa compagnia a Cavalleria Rusticana). L’ho visto a teatro una volta sola, né tornerei a vederlo. Ho un’unica edizione ‘live’ acquistata più per il cast (Warren protagonista e Valdengo quale Ford, Resnik come Alice, la Elmo quale Quickly, la Lipton Meg, Di Stefano Fenton e la Albanese Nannetta; il tutto diretto da Reiner) che per l’opera in sé.

Messa da requiem: non l’ho mai considerata come musica sacra, ma opera applicata al sacro. Verdi stesso si dimostra qui quanto mai laico (sebbene rispettoso). Indico le 2 edizioni fondamentali:
a) Karajan: Freni, Cossutta, Ludwig e Ghiaurov (per alcune oasi di desolazione che il direttore sa creare)
b) Solti II: Price, Baker, Luchetti e van Dam (per alcuni momenti sonori davvero inquietanti come l’avvio del Lacrymosa).

Queste sono le mie idee... Salutoni cari a tutti!
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