Maugham ha scritto: Caro Aspro. Sei nuovo e quindi ti perdono. Ma qui ci sono delle regole.Non rubare la cantante d'altri.l'Opolais non si tocca. Chiaro?
Jawohl, Herr Oberst! Zu befehl Herr Oberst!


Posso provarci con la Garanca

Saluti
Aspro
Moderatori: DocFlipperino, DottorMalatesta, Maugham
Maugham ha scritto: Caro Aspro. Sei nuovo e quindi ti perdono. Ma qui ci sono delle regole.Non rubare la cantante d'altri.l'Opolais non si tocca. Chiaro?
Aspro ha scritto:non pensi che l'ascoltatore più smaliziato (odio questo termine ma non me ne veniva in mente uno più calzante, scusa) trovi meno magagne nelle edizioni pre-Böhm che in quelle post? Per quanto riguarda i cast, nel complesso non c'è prorpio partita e più passa il tempo, più mi sembra che il diavrio cresca, spero che il tempo mi smentisca: oppure potrei aver espresso un giudizio affrettato e superficiale.
Waiting for Rattle
DottorMalatesta ha scritto:1. Penso che l´atteggiamento donbartolesco del “la musica ai miei tempi era altra cosa” debba essere un po´ mitigato.
(cut)
Come ho giá detto altrove rimpiango (e come altrimenti) il non aver potuto vedere dal vivo una Callas o una Mödl, ma sono felice di vivere in un momento storico che mi ha permesso di vedere la Violetta della Dessay!!!!
(perfino la realizzazione musicale del parto: prendi il racconto che Mime fa a Siegfried nel I atto della seconda giornata!!! Nessun´opera prima o dopo si era spinta a tanto!
MatMarazzi ha scritto:Eppure il problema che Aspro pone resta.
C'è qualcosa nel Wagner che si fa oggi che lo rende diverso, meno travolgente, forse anche meno "sincero" di come era in altre epoche.
Chiamala scintilla interiore, chiamala intensità emotiva, chiamala autenticità di convinzione...
Ma è così.
E questo, stando alle mie teorie, dipende dal fatto che la nostra epoca si sta lentamente ma incessantemente allontanando dall'universo estetico e ideale wagneriano.(perfino la realizzazione musicale del parto: prendi il racconto che Mime fa a Siegfried nel I atto della seconda giornata!!! Nessun´opera prima o dopo si era spinta a tanto!
Se è per questo Wagner è andato anche oltre.
Se prendi le ultime tre battute del Siegfried hai una perfetta realizzazione musicale dell'eiaculatio precox.
(Scusa me me le tiri fuori con le tenaglie).
DottorMalatesta ha scritto:Non sará che la nostra interpretazione di Wagner risente della lezione (assimilata per davvero) di Adorno, Shaw
Se viviamo in un´epoca dove "Dio é morto", a maggior ragione sono estinti gli dei wagneriani!!!
Tu dici che nessun Ring puó stare alla pari di quello di Chereau.
Concordo sul fatto che il Ring Cherau-Boulez é forse lo spettacolo piú importante del secolo scorso (IMHO).
Ma che ne facciamo del Ring di Carsen o del Copenhagen-Ring? Li bolliamo come robaccia da Regietheater tedesco????
MatMarazzi ha scritto:E' la drammaturgia di Wagner, nel suo complesso, che mi pare si stia allontanando da noi, non i suoi ideali.
Quelli, paradossalmente, potrebbero ancora reggere...
Tutto questo ovviamente IMHO.
Mat, quando ci metti sei davvero terribile!!!!
Mi hai massacrato!!!![]()
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Ti andrebbe di spiegarci perché la drammaturgia di Wagner si sta allontanando da noi?
Voglio dire: siamo d'accordo almeno sul fatto che Wagner nel Ring parlando di divinità e valchirie parla dell' "essere umano" ????
DottorMalatesta ha scritto:Penso che l´atteggiamento donbartolesco del “la musica ai miei tempi era altra cosa” debba essere un po´ mitigato.
DottorMalatesta ha scritto:Tu parli del Ring come di un´immensa costruzione filosofica.
MatMarazzi ha scritto:Non sono d'accordo che oggi Wagner si canti e si suoni peggio di come si faceva negli anni '50.Anzi da certi punti di vista (per esempio la resa orchestrale i cui standard si sono alzati un po' dovunque, o la cura degli allestimenti scenici) il livello medio di qualità di un'interpretazione wagneriana è persino più affidabile oggi che nei mitici anni '50 (o anni '40).Potremmo persino aprire qualche riflessione sugli interpreti classici (a partire dal Wotan di Hotter) e chiederci se davvero - per grandi che fossero - non avessero a loro volta limiti e difetti.
MatMarazzi ha scritto:Insomma: un'epoca sviluppa certe caratteristiche (certi valori, certe sensibilità, certi obiettivi, certe problematiche, certe visioni del mondo) e sulla base di queste SELEZIONA i suoi compositori e i suoi repertori.
MatMarazzi ha scritto:Ora invece ci ...trasciniamo Wagner perché è doveroso farlo, perché una stagione che si rispetti non può non mettere in piedi l'ennesima nuova produzione inutile, in cui il povero regista di turno debba arrabattarsi disperatamente per trovare una qualche ideuzza diversa che dia un senso qualsiasi alla sua produzione.Infatti non c'è un Ring che possa competere (in termini di impatto sulle sensibilità attuali) quanto quelli di Wieland o di Chereau ai loro anni.
MatMarazzi ha scritto:Non lo so il perché!
Ci sono tante possibili spiegazioni, ma prima dobbiamo trovarci d'accordo sul fenomeno, e poi interrogarci sulle sue motivazioni.
Per ora soffermiamoci su ciò che Aspro osservava (che i Wagner di oggi, nonostante tutto l'impegno profuso) non palpitano quanto quelli della Neue Bayreuth e che oggi stiamo assistendo in Wagner a una situazione preoccupante: un ossessionante numero di allestimenti e una qualità che va dalla ripetizione alla deriva...
Tu non percepisci tutto questo?
Non pensi che nel 1957 si andasse a Bayreuth con uno spirito diverso da come ci si va oggi?
Non so... dimmi. Partiamo da questo (ovviamente l'invito è esteso a tutti i wagnerofili e non del forum):Voglio dire: siamo d'accordo almeno sul fatto che Wagner nel Ring parlando di divinità e valchirie parla dell' "essere umano" ????
Certo, ma il fatto è che dietro le armature loro volevano a tutti i costi vedere la "società".
Mentre, secondo me, a Wagner (quello maturo, aggiungerebbe Maugham) non interessava affatto! Lui dietro le armature poneva un sogno di trascendenza universale (dal mondo! figuriamoci dalla ...società!) che si ispirava al nihilismo schopenaueriano, al proto-cristianesimo e alla metafisica delle religioni orientali.
Mi pare un bel po' diverso, no?
DottorMalatesta ha scritto:
Dunque tu dici che Wagner "dietro le armature poneva un sogno di trascendenza universale (dal mondo! figuriamoci dalla ...società!) che si ispirava al nihilismo schopenaueriano, al proto-cristianesimo e alla metafisica delle religioni orientali". Innanzitutto: dove si ritroverebbero questi richiami al “proto-cristianesimo e alla metafisica delle religioni orientali” nel Ring???![]()
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E a proposito dell’influenza di Schopenhauer. Il Ring è davvero intristo di nihilismo schopenhaueriano?![]()
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